‘Nemmeno una parola è venuta meno’ (Estratto)

‘Nemmeno una parola è venuta meno’ (Estratto)

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Gerico cadde, e Raab e la sua famiglia si salvarono. Geova aveva detto che ogni cosa andava distrutta nella città, lasciando l’oro e l’argento per il tesoro della casa di Geova. Nessuno doveva tenere niente per sé stesso. Acan, che cos’hai lì? Hai un’aria molto compiaciuta. Siamo ricchi, mia cara! Ricchi? Che cosa stai dicendo? Spiegati. Guarda tu stessa. Dammela! È mia! Hai fatto molto bene, marito mio! Li ho presi da quei ricchi, egoisti, empi cananei. - E non ti ha visto nessuno? - No, sono stato attento. - Sei sicuro? - Certo. Non lo saprà nessuno, ti dico. Padre, questo sì che ci farà iniziare bene nella Terra Promessa. Ma è meglio che lo nascondiamo, questo tesoro. Giusto, dobbiamo nasconderlo! Se nessuno lo vede, nessuno saprà niente. Intesi? Su, facciamo presto. Nascondiamo tutto. Quando attaccammo la città di Ai, subimmo una sconfitta. Geova ci rivelò che qualcuno aveva preso qualcosa che doveva essere distrutto e aveva rubato dell’oro e dell’argento destinato al tesoro di Geova. La mattina dopo fece congregare tutto il popolo di Israele, tribù per tribù, famiglia per famiglia, casa per casa e uomo per uomo. Alla fine Geova ci indicò chi era stato a disubbidire. Figlio mio. Mio signore. Ti prego, rendi gloria a Geova, l’Iddio d’Israele, e confessa il tuo peccato. E dimmi, ti prego, tutto quello che hai fatto. Non devi nascondermi niente. Sì, è vero. Io ho peccato. Ho peccato contro Geova, l’Iddio di Israele. Quando ho visto fra le spoglie di Geova quella veste ufficiale di Sinar, era così bella quella veste! C’è altro? Sì, anche 200 sicli d’argento. Continua. Inoltre, ho preso una verga d’oro del peso di 50 sicli. Acan, perché hai preso quelle cose? Le desideravo, ecco perché... Per questo le ho prese. Ma perché? Guardami. Non hai sentito le stesse parole che abbiamo sentito tutti? Le istruzioni erano chiare. Gerico doveva essere completamente distrutta. Non sapevi che la città e tutto ciò che vi si trovava apparteneva a Geova? Sì, lo sapevo. E hai comunque rubato quelle cose? Sì. Ma perché? Che significa per te quella veste tanto da volere che fosse tua? Quella veste, dovresti vederla, Giosuè, è bellissima. È senza cuciture, di stoffa preziosa, ti fa sentire un re. Non ne avevo mai vista una con colori così brillanti. Basta così, figlio mio. Basta così! Dimmi, dove l’hai messa? È nascosta sotto terra, all’interno della mia tenda, insieme al denaro che ho preso. Va’, Isbac, e vedi se ha detto la verità. Nedabia, trova la sua famiglia. Acan, non ti rendevi conto che Geova ti stava vedendo? Io non ci ho pensato. Non avevi bisogno di quelle cose. Hai un toro, un asino, un gregge. Io non... ...non so cosa dire. In effetti ho peccato contro Geova, l’Iddio d’Israele. Perché hai causato a tutti noi questa calamità? Geova recherà la calamità su di te in questo stesso giorno! Nedabia, portali via tutti. Geova aveva avvertito che la disubbidienza volontaria porta a conseguenze negative. Il caso di Acan dimostra che anche in questo senso la parola di Geova non viene mai meno. 

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