Nei momenti difficili, mantieni la calma

Nei momenti difficili, mantieni la calma

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Samuel Herd

Viviamo in tempi estremamente difficili. 1 Pietro 5:8 indica che Satana il Diavolo è davvero furioso e “va in giro come un leone ruggente”. Dalla Bibbia sappiamo che furono molte le circostanze in cui servitori di Geova del passato furono preoccupati o si sentirono in ansia. Per esempio nel Salmo 13 sono riportate le parole del re Davide. Al versetto 2 domandò: “Fino a quando vivrò nell’angoscia, con il cuore in pena giorno dopo giorno?” Leggiamo insieme Luca 22:42-44. Anche Gesù, nonostante fosse un uomo perfetto, provò profonda angoscia la notte prima di essere tradito. Notate cosa disse in preghiera in Luca 22:42: “Padre, se vuoi, allontana da me questo calice. Tuttavia sia fatta non la mia volontà, ma la tua”. Gesù sapeva che avrebbe sofferto molto. Quindi cosa accadde? Versetto 43: “Allora dal cielo gli apparve un angelo che lo rafforzò”. Geova mandò un angelo a rafforzare Gesù, ma questo fece sparire immediatamente la sua angoscia? No. Leggiamo il versetto 44: “Ma la sofferenza era tale che Gesù continuò a pregare ancor più intensamente; e il suo sudore divenne come gocce di sangue che cadevano a terra”. Vi è mai capitato di sentirvi così in ansia che le vostre gocce di sudore sono diventate come sangue? Probabilmente no. Però non c’era il peso della salvezza del mondo a gravare sulle vostre spalle! Ma il punto è che tutti i servitori di Geova in questi ultimi giorni affronteranno situazioni in cui si sentiranno in ansia. Per molti fratelli potrebbe trattarsi dell’elevato costo di cibo, vestiario e alloggio. E a causa di questa pandemia, probabilmente questo problema ha creato preoccupazione a più fratelli di quello che accadrebbe in circostanze normali. Alcuni di voi vivono in zone dove il tasso di criminalità è alto e c’è molta violenza. Oppure i vostri colleghi o compagni di scuola vorrebbero farvi fare qualcosa di disonesto o immorale. E poi ci sono i problemi familiari, problemi di salute, problemi emotivi o la morte di qualcuno a cui vogliamo bene. Tutte queste situazioni possono essere angoscianti. Altri fratelli e sorelle subiscono opposizione da parte di familiari, autorità governative o rappresentanti della falsa religione che fomentano odio e pregiudizio. Quando affronti momenti difficili, mantieni la calma. È questo il tema che svilupperemo in questo discorso. Com’è possibile mantenere la calma? Così come Geova aiutò i suoi servitori in passato, oggi ci aiuta a non farci prendere dall’ansia e a mantenere la calma anche in situazioni difficili. Prendete 1 Pietro 5:6, 7. Il versetto 7 descrive cosa possiamo fare quando ci sentiamo in ansia. Leggiamo questi 2 versetti: “Umiliatevi, perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a tempo debito, mentre gettate su di lui tutte le vostre preoccupazioni, perché egli ha cura di voi”. Avete notato l’elemento temporale al versetto 6? Si legge che Geova vi esalterà a tempo debito. Quindi non necessariamente subito. E allora, se stiamo affrontando un momento difficile, cosa dovremmo fare nel frattempo? Dovremmo fare quello che abbiamo letto nel versetto 7, gettare tutte le nostre preoccupazioni su Geova. Ma pensateci un attimo. Se gettiamo qualcosa, in mano non ci resta niente. Quindi non dovremmo tenerci dentro le preoccupazioni che abbiamo. Dovremmo gettarle tutte quante sul nostro Dio. Magari pensate: “Le mie preoccupazioni sono così pesanti che non riesco neanche a sollevarle, figurati se riesco a gettarle da qualche parte!” C’è un altro versetto che può aiutarci. Si trova nei Salmi. Salmo 37:5. Qui viene usata un’espressione diversa, non si parla di gettare. Notate: “Affida a Geova il tuo cammino; confida in lui, ed egli agirà in tuo favore”. Qui dice “affida il tuo cammino” e, come dice la nota in calce, potrebbe essere reso “rotola su Geova il tuo cammino”. Se pensate di non avere la forza di gettare le vostre preoccupazioni su Geova, provate a spingerle, fatele rotolare su di lui. Come facciamo a gettare, affidare o rotolare su Geova le nostre preoccupazioni? Apriamo la Bibbia in Filippesi 4:6, 7. Qui si legge: “Non siate in ansia per nessuna cosa, ma in ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiere e suppliche accompagnate da ringraziamenti; e la pace di Dio che è al di là di ogni comprensione custodirà il vostro cuore e le vostre facoltà mentali mediante Cristo Gesù”. Avete notato? Gettiamo o rotoliamo su Geova le nostre preoccupazioni quando preghiamo intensamente. Quindi parlate apertamente con Geova. Potete dirgli qualsiasi cosa. Parlategli anche di quello che vi imbarazza di più. Ricordatevi che Geova non parlerà mai con nessuno di quello che gli dite. Gettate o rotolate su di lui le vostre preoccupazioni. Dal versetto 7 capiamo quale effetto avrà su di noi pregare in questo modo. Lì si dice che sentiremo la pace di Dio, la tranquillità e la calma interiore che si provano quando si ha piena fiducia nella capacità di Geova di sostenerci. Cos’altro può trasmetterci calma? Parlare di quello che ci preoccupa con un amico fidato della congregazione, magari un anziano con cui ci sentiamo a nostro agio. Ebrei 10:25 dice che quando ci riuniamo con i nostri fratelli veniamo incoraggiati. In questo periodo particolare, invece di riunirci, questo effetto potremmo riceverlo dalle e-mail, le lettere o i messaggi che riceviamo dai fratelli e dalle sorelle che ci pensano e si interessano di noi. Cos’altro ancora può infonderci calma? Leggere versetti della Parola di Dio che si adattano a noi e poi meditarci su. Prendiamo ad esempio Isaia capitolo 41. Qui sta parlando di noi che camminiamo mano nella mano con Dio? O sta descrivendo Geova mentre afferra la nostra mano per salvarci dalla calamità e dall’ansia? Mettiamo a confronto 2 versetti di Isaia 41. Soffermiamoci prima sul versetto 10. Notate quello che ci promette Geova: “Non aver paura, perché io sono con te. Non essere ansioso, perché io sono il tuo Dio. Ti rafforzerò, ti aiuterò, ti sorreggerò con la mia destra di giustizia’”. Avete notato che Geova ci dice di non aver paura e di non essere ansiosi? Perché? Perché promette di sorreggerci con la sua mano destra. Nei versetti 11 e 12 vengono descritte alcune situazioni difficili in cui ognuno di noi potrebbe trovarsi. Leggiamo il versetto 13: “Io, Geova tuo Dio, ti prendo per la destra e ti dico: ‘Non aver paura. Io ti aiuterò’”. Avete colto il punto? Qui non si sta descrivendo una passeggiata insieme a Dio, non si sta parlando di noi che camminiamo mano nella mano con Dio. Questa è una missione di salvataggio da parte di Dio! Se si trattasse di una semplice passeggiata, terrebbe la nostra mano sinistra con la sua mano destra. Ma i 2 versetti dicono che Geova afferra la nostra mano destra con la sua mano destra. È un po’ come se Geova fosse di fronte a voi. Geova vede la vostra situazione, si allunga per afferrare con la sua mano destra la vostra mano destra e vi tira su e vi mette al sicuro. Alcuni versetti specifici ci tranquillizzano e ci rassicurano. Abbiamo visto 3 cose che ci danno calma. Primo, la preghiera, secondo, l’incoraggiamento dei nostri fratelli e terzo, meditare sulle Scritture. Questi 3 punti hanno rafforzato anche 4 fratelli della Russia che sono stati condannati alla prigione. Ce ne parlano in questo video. 


Mi hanno arrestato all’aeroporto alle 4 del mattino. Al check-in, un agente del Servizio Federale di Sicurezza è venuto da noi e ci ha detto che c’erano indagini in corso sul nostro conto. Quando hanno bussato alla porta, avevo già capito che erano venuti a prendere me. È successo tutto molto in fretta. Ci hanno arrestato, ci hanno ammanettato e poi ci hanno perquisito. Una jeep coi vetri oscurati ci ha bloccato la strada. Poi hanno gridato: “Fermi, non muovetevi!” Mi hanno immobilizzato e poi mi hanno sbattuto sul cofano della mia auto. Il giorno dopo il tribunale ha stabilito che venissi posto in custodia cautelare e così mi hanno portato nella struttura di Khabarovsk. Mi hanno portato in una stanza buia della prigione e mi hanno chiuso dentro. Poi mi sono inginocchiato e ho pregato Geova. Gli ho detto che volevo mantenere l’integrità durante questa prova e restargli fedele. Quando ero rinchiuso in cella, ogni sera pregavo per i miei fratelli, per mia moglie, per i miei figli, per tutti quelli che conoscevo. Cercavo di pensare a quello che stavano passando e pregavo in modo specifico. Un giorno ho supplicato Geova con le lacrime agli occhi, perché le cose stavano diventando davvero difficili per me. Ma poi la situazione ha cominciato a cambiare. Mi sono accorto che fin dal mattino Geova sapeva di cosa avevo bisogno e mi stava già aiutando. Ho pregato per mantenere la calma ed essere coraggioso e gentile, e Geova mi ha dato la forza di cui avevo bisogno. Quando parlavo con loro ero calmo e non avevo paura delle conseguenze. Ho pregato Geova e gli ho chiesto di farmi capire che mi stava vicino, che mi stava aiutando e che aveva tutta la situazione sotto controllo. La prima lettera che ho ricevuto quella mattina parlava del sole. Avevo già letto molti articoli su quell’argomento e sapevo che il sole ci dimostra quanto Geova sia forte e potente. Ma quel giorno quelle informazioni mi hanno toccato in modo particolare. Le prime lettere che ho ricevuto parlavano delle qualità di Dio e delle qualità che avrei dovuto manifestare in quella situazione specifica. Quelle lettere non solo hanno incoraggiato me, ma sono anche state un modo per dare buona testimonianza al personale della prigione. Le guardie erano sbalordite. Mi hanno chiesto: “Ivan, chi è che ti ha scritto da Krasnodar? Sai che ho degli amici lì?” E poi mi hanno scritto dalla Francia, dall’America. Tutte quelle lettere che mi arrivavano hanno fatto capire alle guardie che le mie circostanze erano note a tantissime persone, persone che conoscevano la mia situazione. Quello che stiamo subendo non passa inosservato e le guardie adesso lo sanno. Ogni giorno ricevevo diverse lettere. Mentre le leggevo trovavo delle idee per preparare discorsi e parti per le adunanze. Da una lettera, per esempio, prendevo il materiale per un discorso di 10 minuti e da un’altra per un discorso pubblico. Mi scrivevo a parte le citazioni che raccoglievo dalle varie lettere e alla fine avevo una piccola biblioteca. Riuscivo a mettere insieme le informazioni e a confrontarle, e così potevo fare uno studio personale davvero profondo che mi aiutava a stare al passo con l’organizzazione. Una volta un bambino mi ha fatto un disegno e me l’ha mandato. C’era scritto: “Se rimani fedele, entrerai nel nuovo mondo”. Una sorella anziana ha iniziato la lettera con queste belle parole: “Caro figlio mio”. Era scritta proprio con il cuore. Sapete, ho ricevuto quella lettera in uno dei momenti più difficili per me. Ho sentito di persona che Geova, grazie alle lettere, ci conforta in un modo speciale. Avevo questo programma: tutti i giorni mi alzavo molto presto alle 5.30 del mattino. E mentre tutti nella mia cella dormivano e intorno a me c’era un gran silenzio, mi prendevo il tempo di leggere la Bibbia. Durante la giornata mi soffermavo su un versetto. Più ci meditavo su, più mi accorgevo di quanto fosse profondo. Alla fine della giornata quel versetto era straordinariamente bello e davvero unico per me. Così ho capito che quello che conta non è la quantità di informazioni che riusciamo a leggere, ma quello che tocca il nostro cuore. Quando leggi la Bibbia in una cella, riesci a vedere cose che prima non vedevi. Ad esempio, leggendo il libro degli Atti, ho capito molto più chiaramente quello che ha passato Paolo. Questo mi ha dato forza e mi ha fatto capire che potevo rimanere fedele, proprio come era rimasto fedele lui. La storia di Mardocheo raccontata nella Bibbia mi ha incoraggiato davvero tanto. Aman aveva fatto un patto con il re per distruggere gli israeliti, poi era uscito e aveva incontrato Mardocheo. Il racconto dice che Mardocheo “non si alzava e non tremava in sua presenza”. Il punto è che oggi come allora, come Mardocheo, noi non tremiamo. 


Pregare Geova, ricevere incoraggiamento da parte dei fratelli e meditare sulla Parola di Dio, che effetto ha avuto su di loro? Li ha aiutati a mantenere la calma e ad avere fiducia in Geova. E questo ci porta all’ultimo versetto di questo discorso. Leggiamo Isaia 30:15. È un bellissimo versetto da ricordare quando, come in questo periodo, affrontiamo momenti difficili. Purtroppo gli israeliti non vollero ascoltare le importanti istruzioni di Geova. Prendete per favore Isaia 30:15: “Questo è infatti ciò che ha detto il Sovrano Signore Geova, il Santo d’Israele: “Se tornerete da me e resterete tranquilli, sarete salvati. La vostra forza starà nel mantenere la calma e avere fiducia”. Ma voi non avete voluto”. E noi, vorremo o non vorremo? In questo periodo difficile o nei periodi ancora più difficili che affronteremo, saremo disposti a seguire questo consiglio di Geova? Avete visto cosa ci permetterà di essere forti e riuscire a resistere? Sarà il “mantenere la calma e avere fiducia”. E questa, fratelli e sorelle, è la scrittura dell’anno 2021! È vero, affronteremo momenti difficili, ma se preghiamo, ci incoraggiamo a vicenda e ci affidiamo alla sapienza contenuta nella Parola di Dio, possiamo essere certi di una cosa in questi ultimi giorni, che riusciremo a mantenere la calma e avere fiducia nel Sovrano dell’universo, il nostro grande Dio, Geova. 

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