NO ALLA VENDITA DELLA CITTÀ – ACQUA BENE COMUNE

L’attuale giunta comunale, già durante la campagna elettorale ha fatto capire che avrebbe avviato quel processo di privatizzazione per svendere ai privati il patrimonio immobiliare della città. Una scelta politica che ripercorre quella decisa dal governo Draghi, che con la fine dello stato di emergenza della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina, ha ridotto al lumicino le condizioni di vita di tuttə. Generando così una crisi sociale drammatica, sono aumentati infatti, e in modo indiscriminato, i beni di prima necessità, sospesi sia lo sblocco degli sfratti e quello dei licenziamenti. L'attuale amministrazione con atteggiamento modernista, prosegue nel suo programma di privatizzazione, offrendo con bandi di concorso la gestione dei servizi e dei beni pubblici ai privati. Quindi in un futuro prossimo gli asili nido, le terme di Agnano, i parchi pubblici, l’accesso al mare etc., saranno affidati ai privati. Con queste scelte neoliberiste, l’amministrazione ha pensato bene di delegare sempre ai privati, la riscossione dei debiti dovuti al comune compreso quello degli affitti e la privatizzazione dell'acqua pubblica come già avvenuto in tutta Italia. Su questa crisi sociale ed economica senza precedenti, crediamo che vada fatta una riflessione per dare una ferma risposta di lotta partendo sia dall’esperienza dei Beni Comuni, e da tutte quelle realtà politiche e sociali impegnate da anni sul nostro territorio. Proviamo a costruire una riflessione, invitando tuttə a discutere di tutto questo il 21 giugno alle ore 18.00 a Santa Fede Liberata. Partendo dalla privatizzazione dell’acqua pubblica, argomento che sarà trattato con Maurizio Montalto ex presidente A.B.C. L’acqua un bene comune che nel referendum del 2011, vide 26 milioni di italiani esprimersi contro la sua privatizzazione. Mentre oggi la Regione Campania e il Comune di Napoli, vorrebbero privatizzare delegando lagestione alla Gori spa e ad Acea spa.

Santa Fede Liberata - via San Giovanni Pignatelli, 2