Mostrarono di essere senza difetto (1 Re 15:5)

Mostrarono di essere senza difetto (1 Re 15:5)

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Mark Sanderson

Ecco una domanda interessante: “Riesco a vedere le persone come le vede Geova?” Può essere utile farsi questa domanda quando leggiamo nella Bibbia che Noè veniva descritto come “integro [o senza difetto] tra i suoi contemporanei”. Ora, tutti sappiamo che Noè era un essere umano imperfetto, quindi perché nella Bibbia troviamo scritto che Noè era senza difetto? Se prendiamo il libro Perspicacia, volume 2, pagina 560, sotto la voce Perfezione, c’è una riflessione davvero molto interessante al riguardo. Ve ne leggo una parte. Qui, facendo riferimento a uomini come Noè, Giobbe e altri si dice: “È chiaro che erano ‘senza difetto’ e ‘irriprovevoli’ nel senso che soddisfacevano pienamente le esigenze di Dio, esigenze che tenevano conto della loro imperfezione e incapacità”. Ecco un esempio che usa il libro Perspicacia. Si tratta di quello del vasaio: “E come un vasaio, facendo un vaso di argilla comune, non si aspetta la stessa qualità che si aspetterebbe da un vaso di argilla particolarmente fine, così Geova, in ciò che richiede, tiene conto della debolezza degli esseri umani imperfetti. Pur commettendo errori e colpe a motivo dell’imperfezione carnale, gli uomini fedeli avevano tuttavia un ‘cuore completo’ […] verso Geova. Quindi, nei limiti delle loro possibilità, la loro devozione era completa, senza difetto, conforme a ciò che Dio richiedeva da loro. Poiché Dio, il Giudice, si compiaceva della loro adorazione, nessuna creatura umana o spirituale poteva giustamente trovare da ridire [su di loro]”. Che bello questo commento che abbiamo appena letto! E La Torre di Guardia del 1º giugno 2008 menziona un altro aspetto. Dice: “Si noti che la Bibbia dice che era senza difetto fra i suoi contemporanei, non per i suoi contemporanei. In altre parole, agli occhi di Dio era senza difetto ma per la gente che viveva prima del Diluvio era un tipo strano”. Questo fa pensare, vero? Chissà che aneddoti simpatici ci avrebbero potuto raccontare i familiari di Noè sul suo conto. Forse a questo riguardo la studente menzionata poco fa dalla sorella Ekrann avrebbe diverse cose da chiedere. Forse anche noi abbiamo un po’ di cosette che vorremmo sapere su Noè. Aveva qualche abitudine irritante? Russava? Dopotutto Noè era imperfetto. Ma agli occhi di Geova era integro, senza difetto. Noè era ubbidiente, fece tutto ciò che Geova gli chiese di fare nonostante l’imperfezione. Questo mette in luce una verità molto importante e cioè che c’è una differenza tra il modo in cui Geova vede le persone e il modo in cui le vediamo noi. Ma il nostro obiettivo dovrebbe essere sempre quello di vedere le persone nel modo in cui le vede Geova. Facciamo adesso alcuni esempi. Cominciamo dal re Davide. Se doveste fare un riassunto della vita del re Davide, cosa direste di lui? Iniziereste il vostro racconto magari parlando dei gravi peccati che ha commesso nel corso della sua vita? Beh, visto che noi siamo esseri umani imperfetti, potrebbe venirci naturale concentrarci sulle cose negative che sappiamo di lui. Ma che cosa dice 1 Re capitolo 15? Vediamolo insieme, 1 Re capitolo 15, versetto 5 dice: “Davide infatti aveva fatto ciò che era giusto agli occhi di Geova, e per tutti i giorni della sua vita non aveva deviato da nessuna cosa che Egli gli aveva comandato, tranne che nella faccenda di Uria l’ittita”. Un riassunto interessante della vita di Davide, e la faccenda di Uria non era certo da poco. Eppure, in che modo Geova considerava Davide? Che cosa ne pensava di lui? Prendiamo di nuovo la Bibbia in 1 Re 11:4. Dice: “Quando Salomone fu vecchio, le sue mogli sviarono il suo cuore facendogli seguire altri dèi, e il suo cuore [notate qui, il suo cuore] non fu completo verso Geova suo Dio come il cuore di suo padre Davide”. Quindi dal punto di vista di Geova Davide aveva un cuore completo. Perché questo? Perché Geova poteva dire che Davide aveva un cuore completo? Perspicacia, volume 2, pagina 25, alla voce Integrità dice questo: “Davide […] commise diversi peccati gravi, ma ciò nonostante ‘camminò con integrità di cuore’. Infatti accettò la riprensione e si corresse. Così dimostrò che il suo cuore nutriva sempre genuino amore per Geova Dio”. Perciò, sia che parliamo di Noè o che parliamo di Davide, Geova vedeva il buono in questi uomini. Dal suo punto di vista Noè era senza difetto e Davide aveva un cuore completo. Quindi, in che modo vediamo gli altri? Sappiamo come li vede Geova, ma come li vediamo noi? Beh, la tendenza umana è quella di notare sempre le mancanze e le imperfezioni degli altri e poi di concentrarsi su queste. Ecco un esempio. Date un’occhiata qui, che cosa vedete? Ci sono due modi in cui potreste rispondere. Un foglio bianco, oppure potreste dire un punto nero. La tendenza umana ci porterà a dire un punto nero. È questo è il modo in cui tendiamo a vedere gli altri. Tendiamo a notare subito le loro debolezze. E concentrandoci su questi puntini neri, su queste macchiette, cosa succede? Che col tempo ci sembreranno un po’ più grandi e poi più grandi e più grandi ancora, fino al punto che invece di vedere le cose belle dei nostri fratelli, ci concentreremo solamente sui loro tratti negativi. Ma se dovessimo parlare proprio con quel fratello e gli chiedessimo come lui vede se stesso, beh, forse lui si vede così. Vedete, forse lui si considera come questa pagina nera con solo un punto, un puntino bianco, una sola buona qualità in tutto sé stesso. E se noi ci concentriamo solo sulle sue mancanze e imperfezioni, quale effetto produrremo? Potremmo far diventare nero anche quel puntino bianco. Fratelli, cosa possiamo fare allora? Dobbiamo imparare a vedere le persone proprio come le vede Geova. Dobbiamo imitare il nostro Padre celeste e mettercela tutta per vederle come le vede lui. Questo significa che dobbiamo cercare il buono, dobbiamo far risaltare il buono. E se non riusciamo a vederlo fin dall’inizio, allora dobbiamo impegnarci per conoscere meglio i nostri fratelli così da riconoscere chiaramente le loro belle qualità e da riuscire a vederli come li vede Geova. Quando servivo nelle Filippine, rimasi molto colpito da quello che era successo a un fratello di nome Miguel. Mentre predicava in prigione, incontrò un uomo di nome Esmeraldo. Pensate, Esmeraldo aveva ucciso il nipote di Miguel. Ora, Miguel aveva paura che Esmeraldo avrebbe cercato di ucciderlo non appena lo avesse visto, e perciò, quando Esmeraldo lo avvicinò, Miguel cominciò subito a parlare delle verità della Bibbia. Beh, Esmeraldo fu così commosso da quello che sentì che ammise di aver commesso quell’omicidio e si scusò con Miguel per averlo fatto. Un altro fratello osservava la scena da lontano e incoraggiò Miguel a iniziare a studiare la Bibbia con Esmeraldo. Il fratello non aveva idea di quello che era successo tra i due. E nonostante questo, Miguel decise di iniziare a studiare la Bibbia con Esmeraldo. Così il 1º febbraio 2010 Esmeraldo si battezzò e divenne un nostro fratello. Incredibile! Riuscite a immaginare che sforzo abbia fatto Miguel per vedere Esmeraldo nello stesso modo in cui riusciva a vederlo Geova? Eppure fu disposto a fare quello sforzo. Anche se non sarà mai facile, se impariamo a vedere gli altri nel modo in cui li vede Geova ci concentreremo sulle loro buone qualità. Saremo spinti ad aiutarli a migliorare e potremo perfino avere la gioia di riuscire a servire il nostro meraviglioso Dio Geova insieme a loro per sempre.

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