Moonlight garden

Moonlight garden

Rinne
Il ritratto della felicità. L'esatto opposto di ciò che leggerai!

"Moonlight garden" è un manhwa Yuri dell'autrice Kang Unnie, pubblicato tra il 2017 ed il 2019. Le vicende dell'opera si svolgono nel "Moonlight Garden" da cui l'opera prende il titolo, una residenza gestita da una famiglia nobiliare coreana che ospita al suo interno delle bellissime ragazze (chiamate "flower maiden") che, stando al mito che le circonda, sono in grado di donare piaceri sessuali inimmaginabili. Tuttavia, una maledizione grava sulle ospiti: periodicamente entrano nella fase della "fioritura", durante la quale i loro corpi si riempiono di fiori e sperimentano dolori atroci, che possono essere attenuati solo da un'altra donna, mediante un rapporto sessuale. Tra esse c'è la protagonista, Dohwa Lee, che passa le giornate a cercare di sintetizzare una cura per le flower maiden, trovando però sulla propria strada l'opposizione di Suh Hyewon (la nuova "direttrice" della residenza).

Questo yuri è stato ad ora una delle letture migliori del 2023. Uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente dell'opera e che mi porta a consigliarne la lettura, è sicuramente l'intraprendenza dell'autrice. Lo shoujo-ai e lo yuri, almeno nel panorama mainstream, li ho sempre ritenuti vincolati all'immagine (carica di stereotipi a mio avviso) pura dell'amore tra donne, che cerca di escludere o marginalizzare la componente sessuale, in favore di quella "kawaii" (da cui il successo di opere inquadrate nel genere "cute girls doing cute things", che per quanto apprezzi, non ritengo possa rappresentare da solo tutte le sfaccettature dei generi Yuri e Shoujo ai). In moonlight garden, al contrario, la componente sessuale è centrale, rappresentazione della croce e delizia che è la condizione di "maiden", confortate dalla pace della residenza, ma al contempo intrappolate da essa e dal proprio corpo.

Un altro punto forte del manhwa è sicuramente la capacità dell'autrice di raccontare un microcosmo di tradimenti, intrighi politici e drammi umani e renderlo partecipe delle relazioni che si instaurano tra i personaggi in un modo che non toglie spazio a nessuno dei 2 aspetti. Infatti, a contendersi la direzione della residenza ci sono la famiglia reale e quella Suh, quest'ultima considerata alla stregua di una pecora nera all'interno della residenza, nonostante la nuova direttrice appartenga proprio ad essa.

Per terminare è obbligatorio presentare i personaggi principali dell'opera, il vero punto forte a mio avviso.

Dovete vederla nella sua forma "sbocciata". Stupenda.

Dohwa Lee, la protagonista dell'opera e il fulcro di buona parte delle relazioni rappresentate nell'opera. Si presenta da subito come una maiden fortemente sui generis, che non si fa problemi a contravvenire alle indicazioni della direttrice e che dimostra da subito di non voler accettare il corso naturale scritto nel destino delle "flower maiden". Ma è anche una ragazza fragile, che si rifugia prima nella dolcezza di Yunhe Joo (una "maiden" con molti anni di esperienza) e poi nelle attenzioni di Yoosun Suh (presentata di seguito).

Sembra Shinobu da "Demon Slayer"

Suh Hyewon, la nuova direttrice del "moonlight garden", nonché membro della famiglia Suh, fatto che la porta a essere guardata con sospetto dalle "flower maiden" e dalla nobiltà, quando non addirittura disprezzata da quest'ultima. Ciò tuttavia non basta a intimorirla e lo dimostra da subito, trattando con piglio fortemente autoritario le maiden (compresa Dohwa Lee) e con sufficienza la nobiltà. Il rapporto che instaura con la protagonista è gestito magistralmente dall'autrice, proprio come la sua evoluzione e offre al lettore i momenti più belli dell'opera.

Senza maschera è carinissima

Yoosun Suh, sorella non consanguinea di Hyewon e personaggio sicuramente più controverso dell'opera. Cresciuta (o meglio, indottrinata) dalla perfida zia di Hyewon per diventarne l'ombra, grazie al rapporto con Dohwa riscopre non solo il suo lato umano, ma anche la propria unicità come donna. Si affeziona immediatamente a Dohwa, aiutandola a sopportare la dura vita della residenza e offrendole conforto nei momenti più duri. Per quanto il rapporto tra Hyewon e Dohwa sia il più importante all'interno dell'opera ho preferito decisamente quello tra quest'ultima e Yoosun.

La migliore.

Yunwoo Ho, meriterebbe un manhwa a parte per quanto l'ho adorata. Mostra immediatamente grande empatia per i problemi delle flower maiden, aiutando Dohwa nella ricerca di una cura per la loro condizione, ma anche per Hyewon, percependo il peso del ruolo che ricopre, nonché le malate pressioni della zia. Ma soprattutto, vivendo il proprio rapporto d'amore con Yunhe Joo, dimostra che, nonostante la maledizione che affligge le flower maiden, anche per loro è possibile ricercare la felicità ed essere di più che oggetti dediti a soddisfare i desideri sessuali della nobiltà. Il finale della prima parte dell'opera riguarda proprio lei e Yunhe Joo, ed è a dir poco struggente.

In definitiva consiglio caldamente la lettura dell'opera, soprattutto per chi è alla ricerca di uno Yuri più maturo e drammatico rispetto a molte produzioni giapponesi.

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