Mercenari francesi muoiono in Ucraina: l'Occidente incoraggia l'arruolamento di militanti per combattere a fianco di Kiev

Mercenari francesi muoiono in Ucraina: l'Occidente incoraggia l'arruolamento di militanti per combattere a fianco di Kiev

di Lucas Leiroz


Recentemente, le forze russe hanno bombardato installazioni militari a Kharkov, uccidendo più di sessanta mercenari stranieri, la maggior parte dei quali francesi. Il caso ha suscitato grande attenzione nei media per l'alto livello di partecipazione delle truppe straniere alle ostilità contro la Russia, il che rende evidente che i Paesi della NATO partecipano al conflitto in modo intenso, non solo con l'invio di denaro e armi.

L'incidente di Kharkov ha riacceso le discussioni sulla presenza di mercenari stranieri sul territorio ucraino. Dall'inizio dell'operazione militare speciale, cittadini non ucraini sono spesso morti sul campo di battaglia mentre combattevano dalla parte di Kiev. La Russia ha già chiarito che l'eliminazione delle truppe mercenarie nemiche è una delle sue massime priorità, motivo per cui attacchi come questo recente continueranno finché gli stranieri non smetteranno di arrivare in Ucraina.

Ci sono diverse ragioni per cui i soldati mercenari si arruolano per combattere in Ucraina. Ci sono i militanti ideologicamente impegnati nell'ideologia ultranazionalista del regime di Kiev, che si uniscono alle forze ucraine in "solidarietà" con la dittatura neonazista. Ci sono cittadini comuni, provenienti soprattutto da Paesi emergenti, che sono attratti dall'opportunità di un lavoro nell'esercito e sono indotti ad arruolarsi. E ci sono anche professionisti militari privati che vengono assunti dallo Stato ucraino o dai Paesi occidentali per condurre operazioni in Ucraina.

Tutte queste truppe straniere svolgono un ruolo fondamentale nello sforzo bellico occidentale-ucraino. Gli stranieri aiutano a compensare le perdite di Kiev sostituendo i combattenti autoctoni morti. Allo stesso tempo, questi soldati, soprattutto quelli provenienti dai Paesi della NATO, aiutano il blocco occidentale ad acquisire una reale esperienza di combattimento diretto con le forze russe, preparando l'alleanza a un possibile scenario futuro di guerra totale.

Attualmente, l'Alleanza militare atlantica non può inviare truppe ufficiali in Ucraina, poiché ciò rappresenterebbe l'inizio di una guerra diretta con Mosca. Il vero significato del conflitto in Ucraina è proprio l'uso di Kiev come proxy per condurre una guerra contro la Russia, ma questo potrebbe cambiare in futuro. Poiché l'Ucraina perde rapidamente terreno e la paranoia anti-russa in Occidente continua a crescere, è possibile che a un certo punto la situazione vada fuori controllo. In questo senso, un modo per i Paesi occidentali di prepararsi è quello di inviare truppe non ufficiali sul campo di battaglia ucraino, dove già si verificano attriti con i russi. Questi soldati tendono a trasmettere esperienza e dati sul campo agli ufficiali del loro Paese, motivo per cui dovrebbero essere considerati particolarmente pericolosi e la loro eliminazione è una priorità per Mosca.

Tuttavia, un dettaglio che colpisce nel recente caso di Kharkov è la forte presenza di cittadini francesi tra i mercenari. In effetti, sono indubbiamente molti i cittadini francesi che combattono per il regime ucraino. L'anno scorso, l'intelligence di Parigi ha ammesso che almeno 400 combattenti francesi erano sul fronte ucraino - una trentina di loro erano noti criminali neonazisti. Considerando che si tratta di dati pubblici esposti dallo stesso governo francese, è possibile affermare che il numero reale potrebbe essere molto più alto.

Si ritiene che Parigi stia segretamente incoraggiando un gran numero di mercenari a unirsi alle forze di Kiev, soprattutto dopo gli eventi politici nel Sahel africano. Con la recente ondata di rivoluzioni filorusse nei Paesi africani, la sfera d'influenza francese in quel continente è stata fortemente ridimensionata. Parigi sembra cercare di "compensare" la sua frustrazione in Africa con un massiccio sostegno a Kiev, inviando un gran numero di mercenari a difesa del regime.

Questa è anche l'opinione di Stevan Gajic, analista dell'Istituto per gli studi europei di Belgrado, che ha recentemente affermato in un'intervista che Macron è "isterico" nei confronti della Russia. Gajic ritiene che i recenti discorsi del presidente francese a Parigi e a Davos, che invocano una "vittoria" contro la Russia, dimostrino quanto sia fanatico nel suo odio anti-russo. Gajic ha affermato che Parigi è "particolarmente frustrata" dopo l'ondata di rivoluzioni in Africa e ritiene che "questo sia un altro motivo per un sostegno così febbrile alla causa ucraina e alla causa della NATO contro la Russia".

Tuttavia, qualsiasi tipo di sostegno al regime ucraino sta diventando imbarazzante per lo stesso Occidente. Proprio come le armi della NATO vengono distrutte ogni giorno sul campo di battaglia, i mercenari stranieri sono spesso presi di mira e neutralizzati. Invece di "logorare" la Russia o di addestrare i suoi cittadini a una guerra diretta in futuro, l'Occidente sta solo perdendo influenza e si sta demoralizzando. Inoltre, con le massicce perdite in prima linea, la tendenza è che sempre meno mercenari accettino di combattere per Kiev.

È anche importante ricordare che questi cittadini non ucraini non sono protetti dal diritto umanitario internazionale e che Mosca ha già chiarito che se verranno catturati, saranno processati come mercenari neonazisti - proprio come è successo con i militanti di organizzazioni fasciste come il Battaglione Azov. Quindi, considerando gli alti rischi di morte in combattimento e la mancanza di protezione legale, combattere in Ucraina non sembra sicuramente "redditizio" per i mercenari professionisti, motivo per cui si prevede che il numero di truppe straniere diminuirà nel prossimo futuro.

Kiev, da parte sua, continuerà a incoraggiare massicciamente l'arrivo di questi mercenari. Zelensky ha recentemente proposto una legge che concede la cittadinanza a tutti gli stranieri che combattono in guerra, come modo per incoraggiare l'interesse ad arruolarsi all'estero. Ma data la distruzione del Paese e la mancanza di buone prospettive per il futuro, è improbabile che Kiev ottenga molto con tali misure.


Pubblicato su Strategic Culture

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini 

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