Martin Heidegger: «Il pensatore dice l’essere, il poeta nomina il sacro»

Martin Heidegger: «Il pensatore dice l’essere, il poeta nomina il sacro»

di René-Henri Manusardi


«Chi non può accedere all’esperienza del divino può smettere di leggere Heidegger (il medio, il primo e l’ultimo), poiché non ci sarà più alcun senso: il momento centrale della sua filosofia (Da-Sein) è direttamente correlato a Dio». Aleksandr Dugin


Itinerari dell’Essere tra pensiero e poesia


    Essere e luce s’agitano all’interno dell’anima

nella sospensione atemporale nella sostanza del vuoto

nell’afasia del nulla cosmico e oltre i confini del cosmo

alle radici dell’Uno e nell’oltre della dispersione Trinitaria

dove lo vedremo così come Egli è perché tutto questo

ora già vive nascosto e in barlume dentro me


    Attrito filosofico il mio sentire

che spegne il proprio io e la mente oltre ogni misura

perché l’Essere sia libero in sé non precettato da me

ma Egli è forza d’amore che gravita e tutto calamita

e mi attrae a sé perché è Amore e scioglie le mie resistenze

e il mio orgoglio di considerarlo un A Sé senza me

mentre Lui vuole essere uno con me


    Ti pensavo distaccato con una vita a sé

ma è proprio questo distacco che Tu hai colmato

perché il tuo Essere mi ha dato la sua vita

e la tua amicizia è oltre ogni immaginabile comprensione

Uno oltre il tuo stesso Essere e Trino oltre il tuo Uno

dove Uno e Trino oltre l’Essere sono fiume vivo

Natura e Persone fluenti che abitano dentro me


    Non posso liberare il tuo Essere

né più metafisicamente pensarlo o concettualizzarlo

perché Tu invadi la mia anima la annichilisci la riempi di Te

ed io dimenticando me mi sento Te come dio in Dio

Uno senza secondo nel chaos del turbamento Trinitario

che è il nuovo kosmos dove l’anima non resiste più

ed esce da sé in Te non ritrovandosi più dentro di sé


    Se vuoi esperire oltre l’Essere e il nulla c’è l’Essere e il nulla

e non c’è l’Essere e neppure il nulla né l’Uno se vuoi esperire

Essere è il Tutto è Evento che si manifesta e si nasconde nel Nulla

Essere è tutto ciò che c’è oltre tutto ciò che c’è e appare nel non c’è

Esperire è patire annichilire svuotarsi dimenticarsi per l’Essere

che tutto crea dal nulla nel nulla e per il nulla dell’io

che s’annienta nell’Essere vera pienezza del mio io


    Terribilmente attratto ho cercato l’Essere

nel disprezzo degli uomini e in abbandono

l’ho conosciuto più nella morte che nella vita

l’ho esperito più nel silenzio che nella parola

l’ho incontrato più nella solitudine che nelle città

l’ho desiderato sulle vette l’ho amato avvolto nel vento

l’ho concupito nelle foreste l’ho posseduto nella tundra


    Ma è veramente mio solo nella morte dell’io!

Abbandonarsi all’Essere estinguersi per risvegliarlo

nella risurrezione dell’anima che è carne dell’Essere

come il Cristo agonizzante consegnargli lo spirito

mortificare il corpo annientare la mente nell’Essere

perché la visione lo vivifichi l’intuito lo afferri

il pensiero puro lo comprenda oltre i confini dell’io…



Dedicato al piccolo Marco Maria nel giorno della sua nascita e del suo Dasein


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