Medico del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica con formazione specialistica in medicina generale.
7 anni fa, l'amato marito muore di carcinoma cutaneo all'età di soli 38 anni, lasciandola sola con la figlia appena nata.
Nell'autunno del 2020, perde il padre a causa di un'infezione da coronavirus e pertanto all'inizio era molto ottimista e fiduciosa riguardo alla nuova vaccinazione.
Dopo un intenso approfondimento della materia (composizione e meccanismi funzionali delle sostanze geniche utilizzate), diventa sempre più critica nei confronti della nuova tecnologia di vaccinazione.
Di conseguenza, decide di non sottoporsi alla vaccinazione e di avvalersi del suo diritto al congedo parentale non goduto, che però stranamente non le viene concesso. Invece, nel luglio 2021, viene immediatamente sospesa dal servizio e sottoposta ad una procedura disciplinare per ottenere il licenziamento definitivo dal Servizio Sanitario.
A causa del suo atteggiamento critico e della mancata osservanza degli obblighi di vaccinazione, in questo periodo deve affrontare diverse cause giudiziarie.
Il suo procedimento disciplinare è stato annullato in modo positivo dal Tribunale del Lavoro; la sua sospensione, nonostante lo stato di convalescenza, è stata revocata dal giudice per 2 mesi.
Tuttavia, le è ancora preclusa la possibilità di assumere un incarico di medico di base a causa dell'attivazione limitata ad un periodo temporaneo.
Lotta per la sua reputazione, ma il suo futuro professionale rimane incerto nonostante l'acuto bisogno di medici.
Esprime grande disappunto per il fatto che una discussione equa e basata sui fatti riguardo alla questione Corona, sia a livello politico che medico-scientifico, non venga condotta tra colleghi, e venga addirittura deliberatamente evitata.