Marciate con Geova!

Marciate con Geova!

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Mark Noumair

Il ragazzo ricevette il suo incarico, e non era certo per i deboli di cuore. Ecco i messaggi da annunciare: “Le vostre città rimarranno desolate, il tempio di Geova verrà bruciato e il suo popolo verrà esiliato”. E a causa di questi messaggi molto difficili da portare quel ragazzo avrebbe subìto feroci e brutali attentati alla sua vita. E per di più, avrebbe affrontato momenti di scoraggiamento, solitudine, insicurezza. Quando ricevette il suo incarico, quel ragazzo disse: “Geova, non posso farcela, sono solo un ragazzo”. Il ragazzo era di Anatot e il suo nome era Geremia. Ma cosa lo avrebbe aiutato a svolgere con successo il suo incarico? Prendere a cuore e mettere in pratica proprio i punti che il fratello Fleegle ha messo in evidenza riguardo alla fede. Avrebbe avuto bisogno di una forte, profonda fede in Geova Dio e poi, oltre a questo, avrebbe dovuto imparare a marciare. Geremia era pronto a stare in prima linea nella battaglia, la battaglia per difendere la pura adorazione da quelli che la odiavano. E come ogni buon soldato, una delle prime cose che imparò, fu marciare. Marciare è più impegnativo del semplice camminare. Marciare richiede determinazione. Ci vogliono resistenza e perseveranza per continuare ad andare avanti con un passo regolare e costante. E dato che Geremia avrebbe combattuto una battaglia, avrebbe dovuto imparare a marciare. Cosa lo avrebbe aiutato? Ricordare ciò che era stato scritto nella Parola di Dio secoli prima, le parole riportate in Deuteronomio 31:6. Leggiamo insieme questo versetto. Queste parole saranno state molto importanti per Geremia. Qui Mosè stava incoraggiando Israele a confidare pienamente in Geova. Gli israeliti erano pronti a entrare nella Terra Promessa, avrebbero affrontato dei nemici, li aspettavano delle battaglie. Ma notate cosa disse Mosè, al versetto 6 di Deuteronomio 31: “Siate coraggiosi e forti. Non abbiate paura e non fatevi prendere dal terrore davanti a loro, perché Geova vostro Dio è colui che marcia con voi. [Lui marcia con voi.] Non vi lascerà né vi abbandonerà”. Come dimostrò Geova di marciare con Geremia? In Geremia 1:8 Geova gli disse: “[Non aver paura.]” “Non aver paura di loro perché ‘io sono con te per salvarti’”. Non avere paura. In altre parole, quando qualcuno marcia con Geova significa che Geova marcia con lui, lo sostiene, lo rafforza. È come se Geova avesse detto a Geremia: “Non ti preoccupare, vieni qui e marcia con me”. E per i successivi 67 anni questo è proprio ciò che Geremia fece. Pensate a ciò che riuscì a fare grazie alla forza che Geova gli diede. Geremia predicò a persone dall’atteggiamento ostile, inclusi re malvagi, sacerdoti corrotti, apostati. Ci riuscì e mentre marciava vedeva Geova marciare con lui, ne era pienamente consapevole. Geova lo salvò sempre. Durante la prigionia nei sotterranei, quando gli provvide una razione giornaliera di cibo durante una carestia, quando lo salvò da una cisterna. Tutto questo era reale. Era tangibile, era concreto, non era una fantasia. Geova marciava con lui e quando Geremia vedeva il sostegno di Geova, questo lo rafforzava e gli dava più fiducia, Geova marciava con lui. E ogni volta Geremia era pronto per la prova successiva. Perché parliamo di questo? Perché la vostra situazione è molto simile a quella di Geremia. In che senso? A motivo della formazione che avete ricevuto, sarete in prima linea. Vi verrà chiesto di difendere la pura adorazione, forse come non avete mai fatto prima. Non smettete di combattere. Non smettete di marciare. Come reagireste se mentre svolgete il vostro incarico l’opposizione si trasformasse in persecuzione? O se nel territorio della vostra filiale si verificassero degli sconvolgimenti politici o scoppiasse una guerra? E se doveste rischiare la vostra vita per aiutare altri, come stanno facendo i nostri fratelli in Ucraina e nei paesi vicini, voi cosa fareste? I fratelli vi considereranno un punto di riferimento. Riuscirete a essere il punto di riferimento di cui hanno bisogno? Continuerete a esserlo? Ci riuscirete, se marciate con Geova. Ricordatelo sempre. Perché, se marciate con Geova, lui farà qualcosa di molto speciale per voi nei momenti di debolezza. Pensate a quello che accadde a Geremia. A un certo punto, le cose si misero così male che voleva arrendersi. Geremia 20:9: ‘Non parlerò più nel nome di Geova. Basta, non ne parlerò più. Sono scoraggiato, sono stanco, sono esausto. Smetto di marciare’. Stava perdendo di vista l’obiettivo. Quindi, in che modo lo aiutò Geova? Disse forse, ‘Beh, Geremia, ok basta, se sei esausto troverò un altro profeta’. No, non è quello che fece Geova. Notate piuttosto cosa fece. Vogliamo che ricordiate sempre questo pensiero, Geremia 20, versetto11. Come lo aiutò Geova a continuare a marciare? “Ma Geova mi fu accanto [Come? Come un amico? Come un fratello? No, no, no.] come un temibile guerriero”. In che modo Geova dimostrò di essere un temibile guerriero, un potente guerriero che stava accanto a Geremia, al suo fianco? Cosa fece Geova per Geremia? Pensate a cosa succede in una battaglia. Quando un soldato vede che un suo compagno cade a terra, cosa fa? Si precipita al suo fianco, lo sostiene, lo afferra, lo trascina, lo prende in spalla e lo porta in un luogo più sicuro. È proprio questo quello che Geova fece per Geremia. Infatti, notate cosa si legge al capitolo 20, versetto 7. Cosa disse Geremia? Lo provò sulla sua pelle, disse: “Hai usato la tua forza contro di me, e hai prevalso”. “Hai usato la tua forza contro di me”? Cosa significa? Geova usò la sua forza contro le debolezze di Geremia. Vedere che Geova faceva questo per lui più e più volte, ancora e ancora, diede a Geremia la forza di compiere ciò che non avrebbe mai potuto compiere da solo. È un punto da tenere bene a mente. Tutto questo rafforzava Geremia e trasformava la sua timidezza, i suoi sentimenti di inadeguatezza e la sua mancanza di autostima in un grande coraggio. Geova era con lui come un temibile guerriero. Geova aveva a cuore l’incarico che diede a Geremia. Collaborava con Geremia per aiutarlo nel suo incarico. Quell’incarico era prezioso proprio come il vostro incarico. È prezioso per Geova. Quindi potete essere sicuri che Geova farà lo stesso per voi. Vogliamo che abbiate questa certezza. Una nostra cara sorella che si è diplomata a Galaad non molto tempo fa lo ha sperimentato in prima persona. Poco dopo aver raggiunto il luogo dove avrebbe servito, è stata arrestata. La nostra sorella è stata detenuta in una prigione sotterranea. Le venivano date soltanto piccole razioni di cibo e subiva punizioni dolorose e prolungate. Come è riuscita a perseverare? - Come è riuscita a rimanere forte? - Come? Marciando insieme a Geova. E non ha mai perso di vista il fatto che faceva parte di un grande esercito e che stava marciando con il temibile guerriero. Ecco quello che ha scritto: “Pensare ai miei compagni alla scuola di Galaad e visualizzare i loro volti mi ha dato forza. Avevo sempre di fronte a me le loro facce sorridenti. Ricordavo dove sedeva ognuno, ogni fila da sinistra a destra, da davanti a dietro. Ricordavo da dove venivano, quale incarico gli era stato affidato. Questo ha fatto passare il tempo in fretta e non ho provato alcun dolore fisico. Cantavo nella mia testa i nostri cantici. Il cantico che cantavo di più era “Geova è il tuo nome”. Un altro cantico che mi ha toccato profondamente è stato il cantico numero 38, “Dio ti renderà forte”. Ho reso quel cantico più personale sostituendo nel testo il pronome “tu” con “io”. Quel cantico mi ha aiutato a non arrendermi mai. Non avevo la Bibbia, così ogni giorno meditavo su insegnamenti biblici come la vita eterna nel paradiso e la risurrezione. Meditare su queste cose mi ha dato una gioia e una calma che non possono essere descritte a parole. A volte pensavo alla possibilità di dover affrontare la morte, ma la paura della morte non mi ha mai consumato”. Pensava alla possibilità di dover affrontare la morte, ma la paura della morte non l’ha mai consumata. Il temibile guerriero, Geova, marciava con lei. Nessun muro, nessuna sbarra poteva impedire a Geova di marciare con lei. Questa nostra sorella recentemente è stata rilasciata dalla prigione. Affronterete molte prove, non sappiamo quali prove dovrete affrontare, voi non lo sapete, noi non lo sappiamo, ma riflettete su come Geova vi sostiene. Continuate a combattere, riflettete sull’aiuto che Geova vi dà, che è tangibile, reale, concreto. Geova non smetterà mai di marciare con voi. E ricordate, fate parte di un grande esercito, non siete soli. Quindi quando vedete un fratello in difficoltà, non ignoratelo. Aiutatelo a non rimanere indietro, aiutatelo, aiutatelo. Fate parte di un esercito. Questo è quello che avete imparato qui, è quello che questa scuola vi ha insegnato. Non siate indipendenti, ma siate interdipendenti. Non indipendenti, ma legati ai vostri fratelli e sorelle. È il vostro compito. Aiutateli in fretta a rialzarsi e a marciare con Geova. E anche se non sapete quali prove vi attendono, siete preparati. Ora andrete dove siete stati assegnati. Siate coraggiosi e forti, sapendo che ogni prova che affronterete, ogni prova che supererete, vi preparerà per la successiva. Siate certi che avrete sempre il temibile guerriero, il potente guerriero, che marcia al vostro fianco. Geova è accanto a voi. Ora, andate. Ovunque vi porti la battaglia, andate. E siate decisi a compiere l’incarico di sostenere i vostri fratelli e continuate a marciare con Geova.

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