“Mantenete una buona coscienza”
GDSOgni giorno facciamo delle scelte che possono avere un effetto sulla nostra relazione con Geova. Decidere può essere facile quando c’è un comando biblico esplicito. Ma quando non c’è? Come possiamo essere sicuri di prendere la decisione giusta?
Ci è arrivato l’invito al matrimonio di nostra nipote. Thomas era felicissimo, e lo ero anch’io. Ma la cerimonia si sarebbe tenuta in chiesa. Mi domandavo se sarebbe stato giusto andarci. Anche se Thomas non voleva ancora studiare la Bibbia, da quando ero diventata Testimone si era pian piano ammorbidito. Sapeva che non sarei mai entrata in una chiesa per partecipare a una funzione. Ma neanche per un matrimonio? Dopotutto Geova approva i matrimoni.
Quel pomeriggio sono andata da Amy per aiutarla a organizzare il menu per la scuola dei pionieri che si sarebbe tenuta di lì a poco. Ha visto che ero un po’ distratta, così le ho raccontato del matrimonio.
- Ma non avrai mica intenzione di andarci vero?
Amy non aveva alcun dubbio sulla questione, ma non penso che avesse compreso la mia situazione appieno. Anche se avevo capito le sue buone intenzioni, mi sembrava che mi stesse giudicando.
Il giorno dopo ho deciso di andare a trovare Charlotte e Allan per chiedergli un consiglio. Charlotte, come me, aveva accettato la verità molti anni prima rispetto a suo marito Allan, e quindi loro potevano capire bene come mi sentivo. Gli ho chiesto: “Ha ragione Amy? Sarebbe sbagliato andare al matrimonio? Voi cosa fareste al posto mio?” Charlotte mi ha spiegato che quando non c’è un comando biblico specifico, dobbiamo decidere come agire in base alla nostra coscienza. E quello che la coscienza permette di fare potrebbe variare da persona a persona. La cosa importante è prendere decisioni che non turbino la propria coscienza. Ma io come faccio a riuscirci?
- Vedi Emma, in realtà è una questione di allenamento.
Allan mi ha fatto vedere le parole di Paolo riportate in Ebrei 5:14: “Il cibo solido è per le persone mature, per coloro che con l’uso hanno allenato la propria facoltà di giudizio a distinguere il bene dal male”.
Ma Paolo non si limitò a scrivere quelle parole, le mise in pratica. Studiava in modo approfondito i princìpi della Parola di Dio. E di conseguenza le decisioni che prendeva gli permettevano di mantenere una buona coscienza.
Anche quando non c’è un comando specifico, possiamo sempre trovare un principio biblico che ci permette di capire come la pensa Geova. Così ho pregato al riguardo e mi sono messa a studiare. Ho cercato degli articoli nell’Indice delle pubblicazioni Watch Tower e nella Guida alle ricerche. Ho trovato uno spunto interessante nel secondo capitolo del libro “Amore di Dio”. Ho letto anche esperienze di fratelli che hanno affrontato situazioni simili alla mia e ho analizzato i princìpi biblici che li hanno aiutati. Poi mi sono presa il tempo di meditare.
Man mano che studiavo notavo che la mia coscienza si faceva guidare sempre di più dallo spirito di Geova, e non solo dai miei sentimenti. Ho capito che avere una coscienza addestrata secondo i princìpi biblici non significa necessariamente che la penseremo tutti allo stesso modo, ed è giusto così. Ma se alleneremo la nostra coscienza applicando i princìpi biblici, questa sarà una guida che ci accompagnerà nella nostra vita in modo da rimanere nell’amore di Dio.
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