Malu Mørch. Geova si prenderà cura di te

Malu Mørch. Geova si prenderà cura di te

Interviste e storie di vita > Di fronte alle prove

🏠 MENU 🎬 VIDEO

Mi chiamo Malu Mørch. Nessuno può immaginare quanto Geova mi abbia aiutato. Sono cresciuta a Sisimiut in Groenlandia. Ho avuto un’infanzia meravigliosa. Eravamo molto spesso a contatto con la natura. D’estate andavamo in barca a vela e d’inverno correvamo con i cani da slitta. Andavamo anche a caccia e a pesca. Da piccola ero molto legata ai miei genitori. Soprattutto a mio papa! Lui mi chiamava “gioia mia”, così “Gioia” divenne il mio soprannome. È stato bellissimo crescere nella verità. Aiutarmi a conoscere Geova è stato il regalo più bello che i miei genitori potessero farmi. Quando avevo 9 anni i miei genitori divorziarono. Ed è stato terribile. Vedevo quanto soffrivano mio fratello e mia sorella. Mi è difficile spiegare... il profondo dolore che provavamo nel cuore. Quando i miei genitori divorziarono mio padre venne disassociato. È stata molto dura vivere separati. Ho sentito tantissimo la mancanza di mio papà. E quando poi mia mamma cominciò a bere, mi sentii completamente abbandonata. Vedevo quello che stava facendo, e non fui sorpresa quando, dopo un po’ di tempo, venne disassociata. Ma ovviamente mi sono sentita molto ferita e provavo una profonda tristezza. Supplicai Geova di aiutarmi a non allontanarmi da lui. La pioniera con cui studiavo la Bibbia mi aiutò molto: oltre a studiare con me, a volte mi portava in servizio e mi invitava a cena. Quando avevo circa 12 anni mio padre fu riassociato. Ero davvero felice che finalmente fosse successo. Il nostro rapporto tornò a essere quello di prima. Andavamo spesso in barca a vela, in motoslitta, o sulla slitta trainata dai cani, e la sera guardavamo dei film insieme. Mi ricordo che quando mio padre seppe che mi sarei battezzata si commosse. Si vedeva che era orgoglioso di me. A 15 anni mi sentii crollare il mondo addosso. Mio padre si tolse la vita. Improvvisamente non c’era più: è una cosa difficile da descrivere. Mi mancava da morire. Non riuscivo a capire perché avesse fatto una cosa così egoista. Mi sentivo trafitta al cuore. Ero anche molto arrabbiata con lui. In quel periodo scrivevo moltissimo. Scrissi molte lettere a mio padre, per esprimere quello che avrei voluto raccontargli di persona. E imploravo Geova con lunghe preghiere. Mi piace moltissimo Salmo 34:18. Dice che Geova è vicino a “quelli dallo spirito abbattuto”. Io mi sentivo proprio così. Il pensiero che Geova mi è vicino mi conforta molto. Ho sempre fatto il possibile per andare a tutte le adunanze, anche quando non avevo voglia di vedere nessuno, anche se avevo appena pianto. Ma facevo forza e ci andavo lo stesso. Un mese dopo la morte di mio padre mi sono battezzata. Ho deciso di battezzarmi perché amavo Geova. Avevo 9 anni quando promisi a Geova che lo avrei servito per sempre, per il resto della mia vita. Ora il rapporto con mia mamma è migliorato molto. Mi piace tanto servire Geova insieme a lei. Ci siamo messe d’accordo per uscire in servizio insieme tutte le domeniche, e ogni settimana non vedo l’ora che arrivi quel momento. A 18 anni ho cominciato a collaborare con l’ufficio di traduzione decentrato. E poi ho iniziato a fare la pioniera. Ho sempre imparato molto dal re Davide. Qualsiasi situazione gli si presentasse, bella o brutta, lui la usava per avvicinarsi a Geova. Geova mi ha aiutato a superare le difficoltà attraverso la congregazione, mi ha dato “la potenza oltre il normale” e si è preso cura di me come un padre.

Report Page