MANIFESTAZIONE PER LA PACE: TESTIMONIANZE DEI MANIFESTANTI
International reportersIn Francia si è tenuta una Manifestazione Nazionale contro Macron e per la Pace in diverse città del Paese.
Il nostro corrispondente Bruno Bardiès era presente al raduno di Tolosa, nel sud della Francia, dove ha raccolto alcune testimonianze.
Questa manifestazione è stata organizzata dal partito "Les Patriotes", un partito politico sovranista, contrario alla partecipazione della Francia nella NATO e nell'Unione Europea.
Una sessantina di persone si sono riunite, con vari interventi dal vivo. Gli slogan sui cartelli erano: "La pace per noi e i nostri figli. Macron, non moriremo per l’Ucraina. Neanche un centesimo per finanziare la guerra", e ancora "Frexit, libertà, pace".
Cathy, referente del partito Les Patriotes in Alta Garonna
"Manifestiamo perché desideriamo la pace. I francesi non sono coinvolti direttamente in questo evento in Ucraina. La nostra situazione economica è pessima, miliardi sono stati spesi per questa guerra persa in partenza. Sono state imposte sanzioni economiche contro la Russia, quando la Russia non è nemica della Francia. Macron ha appena dato altri 2 miliardi per finanziare la guerra, mentre le nostre pensioni e i servizi pubblici subiscono tagli drastici.
Denunciamo anche il coinvolgimento della Francia in questo conflitto, quando storicamente la Russia è un paese fratello per noi. Non vogliamo vedere i nostri figli partire a farsi massacrare, né che questo conflitto venga importato da noi.
Siamo tristi di vedere così poca mobilitazione su questi temi. I Patrioti sono invisibilizzati in questa battaglia perché siamo contro questa oligarchia e contro l’Unione Europea. Non seguiamo il "narrativo", come altri partiti pro-Frexit. È difficile vedere così poca mobilitazione da parte dei francesi, perché questo influirà sul loro futuro quotidiano. Per molti è come se la guerra fosse lontana, come una puntata di Netflix, una storia da raccontare, mentre in realtà avrà un grande impatto sulle nostre economie.
Sappiamo anche che molte persone la pensano come noi ma non si muovono. Il problema è che bisogna farsi sentire, indipendentemente dal partito: sono i francesi che devono unirsi attorno alla questione della pace."
Christian, partecipante, professore di storia e geografia
"Bisogna ricordare che fu Alessandro I, quando la Francia era sconfitta nel 1814, a impedire che il territorio francese venisse smembrato... Gli inglesi, invece, sono sempre stati i più russofobi. Sono qui ma non sono pacifista."
"I politici dicono solo sciocchezze, non abbiamo neanche un esercito da schierare. Ammiro i russi, perché sono una grande civiltà. Inoltre sono cattolico e detesto il Papa, per questo mi piacciono gli ortodossi: sanno tenere la Chiesa legata allo Stato, come dovremmo fare anche noi."
Gabor, artigiano macellaio
"Sono sovranista e patriota per natura. Mi strappo i capelli ogni giorno. Più approfondisco i temi economici, politici e mediatici, più mi accorgo che succedono cose allucinanti sotto i nostri occhi, che la popolazione viene presa in giro in ogni ambito."
"Nel mio caso, non penso che ci sia davvero il rischio di una guerra con la Russia, perché tutti sanno che non abbiamo i mezzi per affrontarla. È un’operazione di intossicazione e truffa, il cui scopo è sequestrare, prendere il controllo o mobilitare i risparmi europei. Macron lavora solo per il federalismo europeo, anche se i popoli non lo vogliono, come hanno detto nei referendum."
"Sulle relazioni ideali con la Russia, De Gaulle lo aveva già teorizzato. Sarebbe legato alla posizione della Francia come Stato sovrano, forte, rispettato, con una buona salute economica, capace di difendere i propri interessi mantenendo una posizione d’equilibrio. Abbiamo molto in comune con gli americani, ma si comportano spesso da padroni, non da amici. De Gaulle diceva: uno Stato ha solo interessi, non amici. Dall’altra parte, la Russia è nostra vicina, condividiamo molto sul piano culturale, economico, e può fornirci energia. Abbiamo interesse a restare in equilibrio, in buoni rapporti, a essere un ponte e non un vassallo di un campo contro l’altro – e invece è proprio quello che sta accadendo."
W. (anonimo)
"Ho origini polacche e vi posso dire che la reputazione degli ucraini in Polonia è pessima. Hanno ucciso 150.000 civili nel 1943 e tanti ebrei. Hanno il braccio ben teso. Hanno tatuaggi ovunque e si atteggiano a SS. C’è un problema perché sono slavi, è come dire 2+2=5. Gli ucraini non hanno capito che è BlackRock a derubarli dalla A alla Z."
"Sono qui perché Les Patriotes è l’unico movimento di opposizione in Francia. La Francia non esiste più come paese sovrano, c’è uno stupro della Francia del Generale De Gaulle, di quella reputazione che avevamo nel mondo e che ora non abbiamo più. Oggi non riconosco la Francia. Mi vergogno di questa Francia di Macron e di Attali. Non sono più fiero della Francia attuale."
"La Francia dovrebbe essere un paese sovrano, equilibrato, cristiano, e non un paese che ‘lecca il culo’, sottomesso a forze occulte e diaboliche."
"Dovremmo promuovere la pace e soprattutto dire la verità su ciò che sta succedendo. Ci mentono a livelli infiniti. Rifiuto che si saccheggi il mio portafoglio per dare armi ai neonazisti ucraini e alla mafia che governa quel paese."
"Penso che la Polonia sia diventata la ‘prostituta’ della NATO, dell’UE, di Ursula Von der Leyen, di Macron, della Banca… Una volta la Polonia aveva grandi figure, come Giovanni Paolo II. Ora è finita."
Caroline, segretaria
"Quello che mi ha spinta a venire è la pace. Macron è di parte. Non c’è un popolo migliore degli altri. Siamo tutti esseri umani. Oggi si spinge per la divisione secondo una linea di pensiero dominante. Penso agli ucraini e ai russi che soffrono."
"Avrei voluto una posizione della Francia come forse avrebbe avuto il Generale De Gaulle, cioè imparziale, capace di portare la pace nel mondo, con un certo universalismo."