MA QUALI SONO I VALORI CONDIVISI DELLA REPUBBLICA?
LIBERTÀ E DEMOCRAZIA🔹️ Passato il 25 aprile, con la sua onda di veleni, odio e rancori, resta nei fondali della comunità italiana un tema di fondo: quali sono i fondamenti irrinunciabili della nostra società , e dunque della nostra democrazia?
🔹️ Il partito unico del 25 aprile non ha dubbi: è l’antifascismo, solo l’antifascismo. A cui si sottomettono, con viltà e ipocrisia in tanti, anche governativi. Il corollario è che la nostra democrazia è nata dalla Resistenza, la nostra Costituzione è antifascista; dunque, non si può governare il nostro Paese o rappresentarlo senza un preciso, inequivocabile atto di fede nei confronti della religione antifascista.
🔹️I pochi che si oppongono a questo imperativo categorico ricordano invece i crimini commessi nel nome dell’antifascismo, il triangolo rosso e le stragi a guerra finita, sottolineano che almeno la metà dei partigiani combattevano non per la libertà ma per un’altra dittatura, quella comunista.
🔹️ Perché poi dirsi solo antifascisti e non anche anticomunisti, anzi contrari a ogni dittatura? E si sottolinea quanta intolleranza, quante censure, quante discriminazioni sono state compiute nel nome dell’antifascismo, mentre il fascismo era morto e sepolto da un pezzo.
🔹️Argomenti validi, senza dubbio, ma non toccano il fondamento della questione: l’Italia può definirsi solo a partire dall’antifascismo, la sua identità , i suoi valori necessari e condivisi, si risolvono nell’antifascismo? Abbiamo solo quel valore oggettivo, supremo e indiscutibile su cui fondare tutto il resto?
🔹️ L’Italia è una civiltà antica o comunque si fonda su una civiltà . Una civiltà millenaria che solo a voler limitare il nostro orizzonte storico alla nascita di Roma, ha profonde radici romane e cristiane, lo Stato romano, il diritto romano e la civitas christiana e cattolica. Si può essere italiani e disconoscere, negare o disprezzare quelle radici?
🔹️ Non essere antifascisti, si replica, vuol dire non accettare la libertà e la democrazia; ma anche non essere cristiani vuol dire non riconoscere i suoi principi e la sua pratica di carità ed amore, di valori morali e rispetto della vita. Se è possibile osservare questi valori pur senza essere o professarsi cristiani, perché dovrebbe essere impossibile rispettare la libertà e la democrazia senza essere o professarsi antifascisti?
Marcello Veneziani
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