Libertà vs Sicurezza
LiberCivis“Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per racimolare briciole di temporanea sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza...” (e finirà col perderle entrambe) — Benjamin Franklin
Questa citazione di Benjamin Franklin si incontra di frequente negli ultimi anni, in particolare nel 2020, anche se spesso tradotta in modo approssimativo o parziale (in effetti, il finale tra parentesi non è di certa attribuzione), ma in ogni caso la sostanza dell'affermazione è chiara. Di seguito la riportiamo anche in originale:
“They who can give up essential liberty to obtain a little temporary safety deserve neither liberty nor safety...” (and they will end up losing them both) — Benjamin Franklin
Meno chiaro è, molto probabilmente, il rapporto che intercorre tra la Libertà e la Sicurezza, intese non soltanto come Diritto ma soprattutto come Bene essenziale, imprescindibile ed inalienabile della "Persona" affinché possa essere definita tale (da ciò l'uso intenzionale delle maiuscole). La gran parte della gente, infatti, è stata abituata nel corso degli ultimi decenni a percepire queste due "idee" come se fossero in conflitto l'una con l'altra, soggette ad un contrasto insanabile come se poggiassero sui due piatti contrapposti di una bilancia dei "diritti umani", per cui l'aumentare dell'una comporterebbe necessariamente la diminuzione dell'altra e viceversa.
In realtà non esiste alcun antagonismo tra Libertà e Sicurezza, anzi al contrario, c'è una strettissima correlazione ed interdipendenza. Non occorre essere dei geni per rendersi conto che non vi può essere Libertà senza Sicurezza, né Sicurezza senza Libertà. E se non si è in grado di comprendere da soli questa semplice correlazione, allora non vi è nulla che io possa dire o fare per porvi rimedio, quindi non ci provo neppure.
Ovviamente, questa interdipendenza comporta la necessità di "limare" l'una in funzione dell'altra, questo è pacifico, ma non oltre quelle stesse "limature" che portiamo alla "nostra" Libertà personale al fine di poter rispettare quella stessa Libertà "negli altri". Il principio è lo stesso, e si applica identicamente anche tra Libertà e Sicurezza, così come tra la Sicurezza propria e quella degli altri. E occorre anche rendersi conto che NON si tratta affatto di scendere a "compromessi", bensì di "reciproco rispetto", ossia di "mettere in sintonia la reciprocità" dei diritti personali. Tutto ciò che va oltre questo principio è inammissibile. I compromessi stessi sono inammissibili quando si tratta di diritti umani. Le "limature" sono quindi necessarie ed ammesse, ma solo in funzione del reale reciproco rispetto dei valori e dei principi in gioco.
Di conseguenza, quando qualcuno, chiunque egli sia, ci presenta Libertà e Sicurezza in conflitto fra loro, insinuando o suggerendo o addirittura pretendendo di ridurre una delle due a beneficio dell'altra, allora una cosa è immediatamente ed incontrovertibilmente chiara: quel "qualcuno" sta mentendo, sta barando, sta cercando di calpestarci. E facciamo bene attenzione che non sta cercando semplicemente di calpestare i nostri diritti (che già sarebbe gravissimo): no, quel "qualcuno" è intenzionato a calpestare NOI come Persone!
Il solo fatto di chiedere al Popolo, da parte dello Stato, di rinunciare anche solo in minima parte alla propria Libertà, è già in sé stesso una vera e propria dichiarazione implicita di guerra civile, quale che sia la giustificazione (o il pretesto) che venga addotta; è una "proposta" talmente indecente sotto il profilo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani nonché della Costituzione Italiana, che ci si aspetterebbe una tanto immediata quanto generale sollevazione della popolazione. Purtroppo, però, ben pochi se ne rendono conto, ben pochi si scandalizzano, ben pochi si alzano in piedi... e quei pochi non fanno certo paura (e neanche notizia).
Anche lo scopo di quei "qualcuni" è chiarissimo, per chiunque "voglia" vedere: vincere una guerra civile senza dichiararla e neanche combatterla, al fine di instaurare una dittatura, ma continuando a chiamarla democrazia.
Inevitabilmente, giunti a questo punto, non possiamo fare a meno di porci alcune domande, alle quali non riusciamo a dare risposte convincenti: ma è davvero così difficile comprendere quel che sta accadendo? è mai possibile che la gran parte delle Persone non riescano a "vedere" oltre il proprio naso? come si può aver più paura di un banale virus (al massimo poco più attivo di una parimenti banale influenza), piuttosto che del massacro delle proprie Libertà fondamentali che è già in corso ed è ormai quasi in dirittura d'arrivo? Sì, sappiamo bene che hanno fatto un gran lavoro per lavarci il cervello, e da lungo tempo, ma è mai possibile che abbia funzionato fino a questo punto?...
Conclusione
Sono domande angoscianti, che trattengono a stento una rabbia che sentiamo rigirarsi e crescere dentro le nostre viscere, come una belva in gabbia che si incattivisce di giorno in giorno nella sua prigionia. Ebbene, non vi darò alcuna risposta. O per meglio dire, non lo farò direttamente, ma lascerò che a rispondere sia nuovamente Benjamin Franklin, con una sua citazione (tradotta e in originale). Personalmente ritengo che questa sia soltanto "mezza spiegazione", ma l'altra mezza andremo a scovarla da un'altra parte. E in ogni caso, la metà è comunque un buon inizio.
In originale: “We are all born ignorant, but one must work hard to remain stupid.”
— Benjamin Franklin
“Nasciamo tutti ignoranti, ma poi si deve lavorare duramente per rimanere stupidi.”
— Benjamin Franklin