L'equanimità è la libertà vera

L'equanimità è la libertà vera

Pensiero del Giorno

Discorso Divino pronunciato da Bhagavan nella Sai Sruthi a Kodaikanal l’8 Marzo 1997.



Incarnazioni dell’Amore!

Tutti si impegnano strenuamente per ottenere una posizione elevata ma, per ottenere ogni tipo di ricchezza e felicità, la purezza nel parlare è assolutamente essenziale. Noi acquisiamo amici e parenti soltanto grazie alla parola che è anche la causa fondamentale di tutte le nostre schiavitù quindi dovremmo stare attenti a parlare in modo veritiero e dolce senza causare dell’irritazione. La Bhagavad Gita raccomanda: “Bisogna dire soltanto parole veritiere e piacevoli che esprimano intenzioni buone e benefiche per gli altri”.

Oggi, tutti vogliono una libertà senza limiti; cos’è esattamente la libertà?

La pratica è migliore dello studio

Lo spirito di umanità nell’essere umano è in declino perché egli sta perdendo questo valore giorno dopo giorno. Leggere dei libri è meglio che rimanere ignoranti ma comprendere ciò che si studia è più importante del leggere soltanto; assimilare è molto meglio che comprendere ma il massimo è mettere in pratica. Eventi innumerevoli accadono nel mondo continuamente, milioni di libri sono conservati nelle biblioteche. Supponiamo che poniate una domanda alla biblioteca: vi risponde? Nelle biblioteche ci sono milioni di libri: a cosa servono? Così accade alla testa dell’essere umano che è diventata una biblioteca enorme in cui sono accumulati argomenti innumerevoli: a cosa serve tutta questa informazione?

Che cos’è la libertà?

La libertà è di tre tipi: Svechchha, Parechchha e Anechchha. Svechchha è la volontà individuale ma le persone devono accettare il successo e l’insuccesso, la vittoria e la sconfitta con equanimità mentale. Aspirare al successo e detestare il suo contrario non costituisce Svechchha. La libertà vera si trova nel considerare uguali la felicità e l’infelicità. La stessa verità è affermata dalla Gita: “Bisogna rimanere equanimi nella felicità e nella sofferenza, nel guadagno e nella perdita”. Supponete di aver invitato un amico a casa: potete accogliere soltanto la sua faccia e chiedere ai piedi di rimanere fuori? L’umanità sconsiste nel considerarli uguali. Accogliete il bene e il male, il successo e l’insuccesso, la fama e l’esecrazione con equanimità. Questo è il modo giusto di sperimentare Svechchha.

Parechchha è il secondo tipo; essa è costituita dall’intraprendere attività indotte da altri: quando riuscite, ve ne prendete il merito ma, se il risultato è negativo, incolpate la persona che vi ha indotti a fare quella cosa. Questo è chiamato Parechchha. Voi dovete usare la discriminazione piuttosto che sottomettervi agli allettamenti di altri. Una volta che vi siete dedicati a una azione dopo aver discriminato correttamente, il successo e il fallimento non devono più essere affar vostro.

Il terzo tipo è Anechchha. Ciò che ricevete per Concessione o Grazia Divine è Anechchha; essa non è dovuta al vostro sforzo né è indotta da altri. Voi dovete essere sempre pronti ad accettare qualunque cosa vi giunga per Grazia Divina; giungere al risultato che desiderate non è sempre possibile. Le persone si esaltano quando i loro desideri sono soddisfatti e si deprimono per il contrario ma l’essere umano deve educare la mente in modo da mantenere l’equanimità verso i risultati opposti. Nell’umanità c’è soltanto l’unità, nessuna divisione. Ecco un esempio: i Veda dicono: “La Luna è nata dalla mente e il sole dagli occhi dell’Essere Supremo”. La mente è legata alla Luna, gli occhi al Sole e i sensi a Indra. Indra non si trova in un mondo separato; colui che ha il controllo dei suoi Indriya (sensi) è Indra. Voi dovete diventare padroni della mente e dei sensi.

C’è un altro aspetto che è oltre il regno della mente e dei sensi: Rudra.

Che cosa si intende per Rudra?

Rudra è il Principio della Beatitudine che unisce l’Antahkarana con i sensi e la mente, è la combinazione dei cinque sensi di azione, dei cinque di percezione e della mente. Questo undicesimo principio, la mente, è conosciuto come Ekadasa Rudra. I Veda, gli Shastra (Scritture) e i Purana (Testi mitologici) diffondono molti ideali della vita ma il loro principio fondamentale è l’unità o unicità nella diversità apparente.

La Verità è una ma il saggio le si riferisce con nomi vari”. Questo principio non frammentato, l’Atma, è presente in tutto il corpo dai capelli alle dita dei piedi. Ecco un esempio: supponete di coprire una candela accesa con un vaso che ha dieci fori. Grazie a questi, la fiamma unica appare come dieci fiamme differenti. Ora coprite il vaso con un panno spesso: la fiamma non si vede più. Si può pensare che essa non ci sia ma questo è un errore. Voi non riconoscete la luce dell’Atma che è sempre presente nel corpo. Il Param Jyoti (la Fiamma Divina Suprema) è dimenticato con il risultato che l’essere umano è aggredito da difficoltà e tribolazioni. Voi non lo vedete nonostante la sua presenza sfolgorante perché avete coperto il vaso con il panno spesso dell’accidia (Tamas); se togliete quel panno, vedrete dieci fiamme e, se rompete il vaso, rimane soltanto un fiamma singola che è onnipresente.

L’essere umano deve trascendere i guna per manifestare il suo sé vero. Quando venite in un posto in collina come Kodaikanal, voi indossate una giacca sotto cui avete una camicia che copre la canottiera. Se volete guardarvi il torace, dovete togliere la giacca, poi la camicia e la canottiera. La giacca è paragonabile a Tamas, la camicia a Rajas e la canottiera a Sattva; finché non vi liberate di queste tre caratteristiche, non potete raggiungere il Sé.

Quando qualcuno vi chiede chi siete, voi dite che siete un medico ma questa è la professione non il nome. Se ve lo chiedono di nuovo, dite che siete un bharatiya, un giapponese o un russo; anche questi non sono voi, sono indicativi della nazionalità. Voi non siete la nazione. In modo simile, quando dite: “Questa è la mia mente, questo è il mio corpo e questo è il mio fazzoletto" è chiaro che non siete il corpo né la mente o il fazzoletto. Allora chi siete?

Se analizzate Neti Neti (non questo, non questo), vi renderete conto del fatto che il corpo, la mente, i sensi, ecc. non sono che prodotti dell’illusione. Voi ne siete separati. In Telugu, si dice Na Dehamu (il mio corpo). Na significa no, Dehamu indica il corpo. Questa frase afferma che voi non siete il corpo; questo io, me, mio non è altro che maya quindi la priorità corretta deve essere: prima Dio poi il mondo e io per ultimo. Questa è l’essenza della cultura di Bharat. Il Cristiani dicono Jehova e i Maomettani dicono Allahu Akbar che significa Dio è grande. I Cristiani parlano di gioia (Joy): che cosa significa questa parola? Gesù (Jesus) prima, gli altri (Others) dopo e voi (You) per ultimi.

I Pandava osservarono meticolosamente questo principio per tutta la vita, tennero Krshna al primo posto in tutto ciò in cui si impegnarono. Essi erano le incarnazioni della Verità e della Rettitudine (Satya e Dharma), considerarono Dio per primo poi il mondo e se stessi in coda. Questa è la ragione per cui ottennero un successo dopo l’altro. I Kaurava davano importanza a se stessi per primi poi al mondo e a Dio infine; ecco il perché delle loro sconfitte una dopo l’altra. É una lotta costante tra il Dharma e l’adharma, tra Satya e asatya.

Qual è il simbolismo della guerra tra Rama e Ravana? Rama rappresenta la Verità mentre Ravana è il simbolo della non-verità o falsità, Rama rappresenta il Dharma e Ravana l’adharma.

Maya scompare quando vi legate ai Piedi del Signore

La vostra ombra vi segue ovunque andiate. Che relazione c’è tra voi e l’ombra? È essa relativa alla testa, alle mani o alle gambe? No, l’ombra è sotto i vostri piedi. Maya è come l’ombra, è ai vostri piedi. Se vi aggrappate saldamente ai Piedi di Dio, maya svanisce quindi rifugiatevi ai Piedi del Signore.

Un giorno Krshna entrò di soppiatto in casa di un gopica, rubò latte e burro, li versò sui propri piedi e sul pavimento e corse via. I gopica tornarono e, quando scoprirono ciò che aveva fatto, decisero di cercarlo e prenderlo. Essi notarono le orme di Krshna sul pavimento e le seguirono; da dove dovete quindi cominciare per trovare Dio? Dovete cercare i Suoi piedi per primi. Prendete rifugio in Dio, tenete Dio al primo posto in ogni impegno e rendete utile la vita.

Il corpo è fatto dei cinque elementi, è negativo per natura, è temporaneo come una bolla d’acqua; voi non sapete fin quando ci sarà e quando non ci sarà più. Il corpo è come una bolla d’acqua e la mente è una scimmia pazza; a che scopo seguirli? Non seguite il corpo, non seguite la mente: seguite la coscienza. La via della coscienza è quella diritta verso la Verità ma oggi l’essere umano segue il corpo e la mente e spreca la vita.


Note:

1- Lakshmi è la dea della ricchezza


Discorso Divino pronunciato da Bhagavan nella Sai Sruthi a Kodaikanal l’8 Marzo 1997.

Dal Sanathana Sarathi di Aprile 2019









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