Lei Lei e Mimi McConnell. Abbiamo trovato amore nella famiglia di Geova

Lei Lei e Mimi McConnell. Abbiamo trovato amore nella famiglia di Geova

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Questa è mia sorella Lei Lei. Questa è mia sorella Mimi. Mia sorella Lei Lei è molto premurosa e io lo so bene. Una cosa che apprezzo di Mimi è il suo grande altruismo. Amiamo la nostra famiglia. Quello che amo di più in mia mamma è il suo gran cuore. Mio papà ama davvero tanto la sua famiglia. La nostra sorellina Sophie si preoccupa sempre che tutti stiano bene. Non cambieremmo la nostra famiglia per niente al mondo. Sarà la nostra famiglia per sempre. Ma per noi non è sempre andata così. Non siamo sempre state sorelle. Da piccola ero stata affidata a una famiglia, e lì, poi, Mimi è diventata la mia sorella adottiva. Non venivamo considerate parte di quella famiglia. Non sapevamo cosa si provasse a essere amate. Non avevamo una camera per noi. Io e Lei Lei dormivamo insieme su un divano. La famiglia a cui eravamo affidate ci lasciava a casa da sole, e io e Lei Lei dovevamo badare a noi stesse. E quindi eravamo molto unite perché parlavamo tanto tra di noi e ci aiutavamo a vicenda. A scuola non avevamo le cose che ci servivano e così le rubavo. Non avevamo neanche le uniformi della scuola; e i nostri vestiti erano sempre sporchi. A causa di tutto quello che avevo vissuto non mi importava più di niente. Non mi piacevano le persone che avevano autorità e non mi fidavo di loro. Mi sentivo persa. Ero confusa. Pensavo solo a proteggere me stessa. Abbiamo affrontato cose che nessun bambino dovrebbe mai affrontare. Un giorno ci dissero che una famiglia voleva adottarci. Avevo 12 anni. E io ne avevo 9. Una cosa molto difficile per me era comunicare. Non sapevo una parola di inglese, e i miei genitori facevano fatica a capire cosa provavo perché non riuscivo a spiegare come mi sentivo, se ero triste o spaventata. Non riuscivo a fidarmi. Ma loro ci mostravano affetto, ci abbracciavano. Ci facevano sentire a casa. Conoscendoli meglio, sentendo che mi amavano veramente e vedendo che mi consideravano davvero loro figlia, ho iniziato a provare amore e fiducia. Vidi mamma e papà pregare prima di mangiare, ed era qualcosa di nuovo per me perché non sapevo che esistesse un Dio. Le esperienze che avevo avuto con la religione non mi erano piaciute. E quando ho visto mamma e papà pregare mi sono sentita a disagio. Dovevano trovare un modo per farci conoscere il loro migliore amico, Geova. E ci hanno portato in questo luogo chiamato Sala del Regno. Lì abbiamo subito sentito amore e affetto. Tutte queste persone che si avvicinavano per salutarci e abbracciarci. Ci hanno accolto con tanto amore. Papà ci dava un foglio e ci diceva: “Disegnate tutto quello che riuscite a capire”. Quelli erano i nostri appunti: dei semplici disegni. Pregavano con noi, così abbiamo imparato a fare preghiere specifiche e a vedere i modi in cui Geova ci risponde. Facevamo sempre colazione insieme e trattavamo la scrittura del giorno; inscenavamo dei racconti biblici. E ci aiutavano a studiare per le adunanze. L’edizione di facile lettura della Torre di Guardia ci è stata di grande aiuto. Ho imparato e capito di più riguardo a Geova. E questo mi ha spinto a fare più commenti e ad avvicinarmi di più a lui. Per me è stato determinante il congresso internazionale del 2014. Vedere l’amore e l’unità dei fratelli e delle sorelle mi ha toccato profondamente. E questo mi ha anche aiutato a prendere la decisione di battezzarmi. Uscire di più in servizio mi ha davvero aiutato ad avvicinarmi maggiormente a Geova e a considerare il Regno una realtà. E così ho deciso di battezzarmi. Finite le superiori, ho iniziato a fare la pioniera. Lo considero un modo per mostrare il mio amore per Geova. Prima mi preoccupavo soltanto di me stessa, ma ho imparato a essere altruista e a pensare prima agli altri. Noi ragazzi dovremmo apprezzare ogni momento che passiamo insieme ai nostri genitori. Sono i migliori amici che potremmo mai avere. All’inizio uscire in servizio non era facile per me perché sono molto timida, ma ho deciso di confidare in Geova e ho iniziato a fare la pioniera. E da qualche tempo ho iniziato a servire alla Betel come pendolare un giorno a settimana. La qualità più importante che Geova mi ha insegnato è l’amore. Mi sento amata dalla mia famiglia, da Geova e dai miei amici. Ho imparato che non devo avere paura di amare gli altri, in realtà è proprio quello che dovremmo fare: amare gli altri e prenderci cura di loro. Così ho una vita più soddisfacente e significativa. Riflettere su quello che Geova ha fatto per noi due mi dà la certezza che non c’è motivo di avere paura. Geova è il mio “rifugio sicuro”. Le circostanze della vita possono cambiare, ma Geova non cambia mai.

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