Leccio
Luca MassaroOh, magnifico leccio,
ti guardo e intreccio le mani
come l'edera s'intreccia ai tuoi rami
e ripenso alle carezze di mani
intrecciate alla faccia
come la mano del Bambino che tocca
il volto della Madonna di Cimabue.
Ripenso ai ragazzi, a quei due
che adesso ragazzi non sono più,
alle carezze che come sassi
lanciati a rimbalzo nei fiumi
sospesi si stanno tre, cinque salti
poi un buco nell'acqua e la spuma
di uno schizzo e non più.
Tutto diventa memoria e rivive,
nello spazio dei due innamorati
che adesso innamorati non sono
e stanno a guardarti, o leccio,
spaesati e cercanti i momenti lontani
a cercare le mani intrecciate tra i rami
come l'edera intrecciata lo è
ai tuoi rami lanciati nel cielo
a sfidare i vapori della vicina cartiera.
Oh magnifico leccio, ti abbraccio
ché è tardi, e si è fatta la sera.