‘Le vostre forze non faranno che aumentare’

‘Le vostre forze non faranno che aumentare’

Discorsi ed eventi > Conferimento dei diplomi di Galaad

🏠 HOME 🎬 VIDEO

Mark Noumair

Per me è un grande privilegio rivolgermi a voi, siete persone davvero preziose. Arrivare fin qui non è stato per niente facile. E a proposito, oggi parleremo di un viaggio per niente facile. Il viaggio è iniziato quando siete stati invitati a Galaad fino al primo giorno di lezione in classe. A causa del lockdown avete affrontato prove inaspettate e sconosciute a chi ha partecipato a questa scuola prima di voi. In quel periodo avete detto molte preghiere e versato anche qualche lacrima. Invece di scoraggiarvi, siete diventati più forti. Siamo così fieri di voi! Il vostro viaggio può essere paragonato al viaggio di un levita descritto nel Salmo 84. Quindi apriamo la Bibbia, Salmo 84. Vedremo che cosa pensava il salmista durante il viaggio che intraprese da casa sua al tempio di Geova. Vediamolo insieme. Leggendo questi versetti, scopriremo che cosa significa trarre da Geova la propria forza e che cosa ci aiuterà a diventare sempre più forti. Cominciamo dal versetto 5: “Felici sono gli uomini che traggono da te la loro forza”. Che cosa significa questo? Per trarre forza bisogna prima capire come ottenerla, e noi ci rivolgiamo a Geova per questo. In che modo? Lo facciamo pregando e restando concentrati. Quando preghiamo, chiediamo a Geova di darci il suo spirito santo e ci concentriamo su di lui. E lui ci dà la forza. All’inizio questa forza potrebbe essere quello che ci serve per cominciare il viaggio, proprio come vi è successo quando avete ricevuto l’invito per Galaad. E mentre il viaggio continua, diventerete più forti, sempre che manteniate il giusto atteggiamento. Ma qual è l’atteggiamento giusto? Andiamo avanti, leggiamo il versetto 6: “Quando attraversano la Valle di Baca, la rendono piena di sorgenti, e la prima pioggia la riveste di benedizioni”. C’erano molte strade per arrivare a Gerusalemme, ma questo levita dice di essere passato attraverso la Valle di Baca, che non era certo un granché. La Valle di Baca era una zona arida e desolata. “Baca” deriva da un termine ebraico che significa piangere. Sembra che la pianta di baca trasudi una linfa lattiginosa, come se piangesse, il che rende la Valle di Baca ancora più triste. Alcuni forse avranno anche pianto per davvero nel loro lungo viaggio verso Gerusalemme. Ma guardate, guardate che cosa è riuscito a fare questo levita mentre attraversava la Valle di Baca. Qui al versetto 6 dice: “La rendono piena di sorgenti, e la prima pioggia la riveste di benedizioni”. Questo levita era così concentrato sulla gioia che avrebbe provato adorando nel tempio che, mentre camminava attraverso l’arida e desolata Valle di Baca, trovò addirittura piacevole un paesaggio del genere. Fu capace di guardare questa valle arida con gli occhi della fede e di renderla piena di sorgenti. Ma come ci riuscì? Una volta un fratello mi ha descritto il suo viaggio verso la casa di una sorella con cui si stava conoscendo. Doveva prendere autobus sudici, metropolitane affollate e passare tra palazzi fatiscenti. Ma per lui si trattava di un viaggio così bello, perché grazie a quel viaggio avrebbe visto lei. Allo stesso modo, il levita poté guardare oltre il paesaggio deprimente che lo circondava e concentrarsi sulle benedizioni che lo attendevano. Trovò la forza pensando al privilegio che aveva di servire nel tempio di Geova. E così perfino la Valle di Baca gli sembrava bella, perché lo conduceva al luogo che desiderava di più. E con questo in mente, notate che cosa succede poi. Leggiamo il versetto 7: “Cammineranno, ma le loro forze non faranno che aumentare; ognuno di loro comparirà davanti a Dio in Sion”. “Le loro forze non faranno che aumentare”. Cosa significa? Anche se il levita ha attraversato quella valle di lacrime schiacciato dal peso dei propri problemi, l’amore per la vera adorazione l’ha risollevato passo dopo passo. Sapeva che Geova avrebbe notato quello che faceva e che avrebbe benedetto i suoi grandi sacrifici. Ed è così che Geova gli ha dato la forza per cominciare il viaggio. Ma poi, quando infine è arrivato al tempio, il levita ha provato la grande gioia di comparire davanti a Geova Dio. Quella gioia e la consapevolezza di avere la sua approvazione gli hanno dato l’energia, gli hanno dato la carica per continuare a servirlo, diventando sempre più forte. In pratica, Geova lo ha reso ancora più forte di quanto non fosse prima di iniziare il viaggio. Meraviglioso! Per voi studenti il viaggio per Galaad è stato molto diverso rispetto al solito. Di certo non è stato un viaggio facile. Ma grazie alla forza che vi ha dato Geova, non vi siete concentrati sul fatto che eravate chiusi tra 4 mura in quarantena, sul lockdown, sul fatto che le lezioni siano state posticipate. Non vi siete concentrati sull’arido e desolato paesaggio della Valle di Baca, ma piuttosto sulle benedizioni che Geova dà al suo popolo. Mentre il Corpo Direttivo dava istruzioni sagge a tutti i fratelli del mondo, voi eravate qui. Avete vissuto tutto questo in prima persona. Perciò, anche se siete arrivati qui più deboli a causa di varie prove, dopo aver attraversato la vostra Valle di Baca, la forza che vi ha dato Geova vi ha resi più forti e pronti a comparire, a comparire davanti a Geova Dio, a essere istruiti dalla sua organizzazione. E poi è stato annunciato che finalmente la scuola sarebbe iniziata in agosto. E mi ricordo bene, perfettamente, il giorno in cui siete entrati in aula per la prima volta. Vi siete seduti ai vostri posti e vi siete messi lì, avete aperto le vostre Bibbie ed eravate pronti a prendere appunti. E quando alzavate lo sguardo, i vostri occhi dicevano: “Finalmente sono arrivato a destinazione”. E giorno dopo giorno le lezioni continuavano. È stato bello vedere che, grazie alla forza che vi ha dato Geova, nessuno di voi, ma proprio nessuno ha perso un giorno di lezioni. Siete stati proprio bravi. Volevate imparare qualcosa ogni giorno. Avete colto ogni occasione. Grazie mille per lo zelo che avete manifestato. Quindi siamo certi che non dimenticherete le lezioni. Ma ricordate anche quello che avete imparato dal vostro viaggio. Ricordatelo anche quando riceverete nuovi incarichi. Guardate oltre le difficoltà che incontrerete, guardate oltre le delusioni, guardate oltre le lacrime. Trasformate la vostra Valle di Baca in un giardino e diventerete sempre più forti. Ci riuscirete grazie alla preghiera. Potrete farcela continuando a pregare Geova per il suo spirito e concentrandovi su di lui. E ricordatevi che lo scopo finale non è l’incarico in sé. Un incarico non è altro che un mezzo per raggiungere il vero scopo, continuare ad ottenere la benedizione di Geova. Se gli chiedete di aiutarvi a ricordare questo, lui cambierà completamente il vostro modo di vedere le prove che arriveranno in futuro. Ai vostri occhi la terra desolata si riempirà d’acqua, le lacrime di dolore diventeranno lacrime di gioia. Vedrete come Geova sarà in grado di rendervi sempre più forti. Vi darà la forza per fare i primi passi e quella per continuare a servirlo lealmente. Vi darà l’energia per attraversare la valle delle difficoltà e vi renderà sempre più forti per affrontare il futuro. Sarete molto più preparati a comparire davanti a Geova, vostro Dio, e ad avere la sua benedizione. Quindi, in conclusione, ricordate la Valle di Baca davanti alle prove. Un proverbio dice: “Un mare calmo non ha mai fatto un buon marinaio”. Perciò non cercate a tutti i costi la via più facile, perché è nelle difficoltà che vi sentirete vicini a Geova in un modo che non avete mai provato prima. Le vostre forze “non faranno che aumentare” lungo la Valle di Baca.

Report Page