Le prove del Colpo di Stato in Italia

Le prove del Colpo di Stato in Italia

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Monti e Napolitano

Il filosofo tedesco Jürgen Habermas, considerato una delle menti più lucide e anticonformiste della sinistra, ha chiamato quel che è successo in Europa “a quiet coup d’etat”, un tranquillo colpo di Stato. In 9 mesi sono stati decapitati ben cinque governi: Irlanda, Portogallo, Grecia, Italia e Spagna.

Nel novembre del 2011, infatti, sia l’Italia che la Grecia, hanno subìto, contemporaneamente, un «golpe bianco» senza che i rispettivi popoli se ne siano resi conto e nell’assoluto silenzio generale. Qualcosa è cominciato a trapelare dai media con oltre tre anni di ritardo, ormai a giochi fatti, a causa di alcune incensurabili dichiarazioni come quella dell’ex Segretario americano del Tesoro Timothy Geithner che ha parlato apertamente di complotto europeo consumatosi nel 2011 ai danni del governo italiano. Una testimonianza autorevole che si univa a quella del giornalista americano Alan Friedman che ha raccolto per il suo libro le dichiarazioni di Mario Monti, Giorgio Napolitano, Romano Prodi e Carlo De Benedetti dalle quali si evinceva che il governo Monti era stato deciso con largo anticipo rispetto alla caduta del governo Berlusconi e con modalità per nulla trasparenti e legittime.

Tutto esatto! ma quando gli americani vengono a salvarci io sento sempre puzza di bruciato, la storia è piena di testimonianze di interessi made in Usa spacciati per aiuti filantropici al nostro paese. Non entro nei dettagli ma a buon intenditor poche parole.

(...)

Cosa è successo realmente a Giugno del 2011? Nella Saint Moritz nominata da Friedman dal 9 al 12 Giugno si svolgeva la riunione annuale del Gruppo Bilderberg(1) dove Monti incontrava i 120 uomini più potenti del mondo, altro che De Benedetti! Tutti riuniti per tre giorni a porte chiuse in un hotel di lusso senza copertura mediatica dell’evento. Alla riunione tra gli italiani c’era anche Giulio Tremonti come Ministro dell’Economia che, infatti, due settimane dopo il meeting, probabilmente conscio di quello che stava per succedere, minaccerà di dare le dimissioni.

(1) https://www.bilderbergmeetings.org/meeting_2011.html


Perché di questa riunione nessuno ne ha parlato? Perché l’incontro tra oltre 100 uomini di tale prestigio non è stato considerato notiziabile né di pubblico interesse dai nostri media? Cosa giustifica tale silenzio e tale censura? Perché non ne ha parlato neanche chi si è proposto di far luce sul ruolo e sugli incontri avuti proprio da Mario Monti in quel preciso periodo?

Il mio compito, a differenza di quanto fatto dall’autorevole giornalista americano [Alan Friedman], è dimostrare che sono stati proprio gli incontri avuti da Monti durante quella riunione con alcuni degli uomini più potenti del mondo ad aver in qualche modo determinato il suo futuro incarico alla Presidenza del Consiglio. Ma per farlo devo fornire le prove. Rewind. Torniamo indietro.


Se analizziamo chi ha indotto la crisi dello spread che nel 2011 ha portato alla caduta dell’ultimo governo democraticamente eletto e al commissariamento dell’Italia da parte delle lobby finanziarie – con l’arrivo al governo di un tecnico non eletto ma espressione di quelle lobby stesse – scopriamo il ruolo determinante avuto da alcune grandi banche che hanno venduto in maniera massiccia e improvvisa i titoli di stato italiani in un periodo in cui il Governo in carica aveva ancora la maggioranza e lo spread era ancora nella media e quindi nulla giustificava una tale fibrillazione sui mercati né l’insensata scelta di quegli istituti di mettere sotto attacco il nostro paese. La Deutsche Bank vendette addirittura l’88% dei titoli di stato italiani che aveva in portafoglio nei primi 6 mesi del 2011 finendo sotto la lente della Consob come riportato dai principali quotidiani il 2 Agosto 2011(2); molto strano dato che proprio in quel periodo la stessa banca diffondeva rapporti lusinghieri sui medesimi titoli. L’ultimo risale al 20 luglio. Una scelta che lo stesso Romano Prodi definì “un suicidio e la fine di ogni legame di solidarietà”(3).

(2) La Consob mette sotto la lente Deutsche Bank per vendita Btp: http://www.corriere.it/economia/11_agosto_02/consob-richiesta-deutsche_e26124babd06-11e0-b530-d2ad6f731cf9.shtm

(3) La scelta di Deutsche Bank? un suicidio: http://www.corriere.it/economia/11_luglio_28/prodi-deutsche-bank_02a8aac8-b914-11e0-a8dd-ced22f738d7a.shtml


La vendita di titoli di Stato italiani da parte della banca tedesca, infatti, diede l’avvio alla speculazione contro i nostri BTP contribuendo in maniera enorme a innalzare il costo del nostro debito. A novembre il Tesoro vendeva i suoi Btp a 10 anni al 6% e oltre.

Perché Deutsche Bank ha fatto questo? Un motivo c’è e possiamo chiamarlo attacco speculativo. Se attivi aspettative al ribasso, il valore degli altri titoli che assicurano contro il fallimento – i credit default swaps (Cds) – schizzano alle stelle. Il valore di questi Cds infatti è salito in quel periodo di ben cinque volte. E chi detiene gran parte di questi titoli assicurativi? Cinque società, e più degli altri la Deutsche Bank stessa che ha fatto, quindi, un doppio guadagno: prima ha venduto i Btp a un prezzo buono, dopodiché ha generato enormi plusvalenze grazie al rialzo dei Cds(4).

(4) Chi scommette contro di noi: http://www.corriere.it/editoriali/11_luglio_29/mucchetti_d6d4bd28-b9a0-11e0-9ceb-ac21c519f82b.shtml


Soldi bruciati in interessi a banche private sottratti al resto della spesa pubblica, ai salari, alla spesa per l’istruzione, per la sanità, per i servizi, per gli investimenti.


Ricordiamo che la Deutsche in primis ed altri gruppi bancari che hanno i propri presidenti nel Direttivo del Bilderberg sono stati giudicati colpevoli di aver fatto cartello e manipolato per due anni una coppia di tassi d’interessi interbancari, l’Euribor e il Libor condizionando i prezzi di strumenti finanziari e influenzando migliaia di miliardi di trattative. Un’intesa fra le banche per orientare il loro corso che ha prodotto profitti immensi, con l’effetto di generare pesanti perdite per consumatori e investitori, distorsioni nell’economia reale, e crepe nel clima di fiducia. Euribor e Libor, infatti, sono due dei tre principali tassi di riferimento per un mercato, quello dei derivati, che vale il 53% del pil europeo(5).

(5) Euribor: lo scandalo e le sue conseguenze: http://denaro.it/blog/2013/02/21/euribor-lo-scandalo-e-le-sue-conseguenze/


Comportamento simile lo ebbe la Goldman Sachs già responsabile per aver indotto la crisi sui mercati americani e per questo incriminata(6) che ha effettuato a sua volta una massiccia vendita di titoli italiani (il dato è stato comunicato dalla Exchange Commission a cui la Goldman Sachs deve inviare trimestralmente i propri rendiconti in merito alle esposizioni verso i paesi considerati più rischiosi: Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e ovviamente Italia.) La stessa banca ha effettuato una serie di speculazioni sui nostri mercati tanto che – come riportato in un articolo di Milano Finanza del 10 Novembre 2011 – la Goldman Sachs viene accusata di aver indotto la crisi sui mercati e di aver dato il via all’ondata di vendite di titoli italiani.(7)

(6) I grandi del mondo contro Goldman: http://www.corriere.it/economia/10_aprile_19/i-grandi-del-mondo-contro-goldman-massimo-gaggi_c819b7f0-4b7b-11df-b8c5-00144f02aabe.shtml

(7) “Crisi: Goldman Sachs ha innescato vendite Btp”: http://www.milanofinanza.it/news/dettaglio_news.asp?id=201111100904011010


Questi attacchi speculativi di inaudita intensità, con la vendita in massa di titoli del debito pubblico, e successiva difficoltà nel collocarli sui mercati anche a tassi di interesse elevati, fa il gioco della finanza speculativa e crea danni enormi all’economia reale del paese riversandosi sui suoi cittadini. La riduzione del prezzo dei titoli di Stato implica, infatti, che il tasso di interesse ottenibile dai risparmiatori aumenta, ponendo lo Stato italiano nella condizione di dover offrire un tasso più elevato per i nuovi titoli emessi. Un debito a cui – senza sovranità monetaria – si può far fronte solo con altro debito e con una feroce politica di austerity e macelleria sociale. Il costo di tutto ciò si traduce in miliardi di euro che il governo deve pagare ogni anno a chi detiene titoli di stato. Poi ci furono le responsabilità della Banca Centrale Europea che il 5 Agosto del 2011 inviò la controversa lettera al Governo italiano a firma di Mario Draghi e Jean Claude Trichet(8).

(8) Il testo della lettera della BCE al governo italiano: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2011-09-29/testo-lettera-governo-italiano-091227.shtml


Lettera che il Ministro Tremonti definì addirittura “un golpe”(9). La Bce, infatti, dimostrò improvvisamente di non fare più solo politica monetaria ma anche politica fiscale e chiese misure urgenti, alcune delle quali sostanzialmente irrealizzabili in quel contesto, come l’anticipo del pareggio di bilancio che finirono per destabilizzare il Governo in carica favorendo la caduta del governo Berlusconi e l’arrivo di Monti. Il premier spagnolo Zapatero ricevette la stessa lettera, ma ritenendola oltraggiosa, non la trasmise al Parlamento. L’opinione pubblica però ne verrà successivamente a conoscenza e scoppierà un putiferio nel bel mezzo della campagna elettorale. Zapatero fu il primo a cadere sotto i colpi della Troika. Tale ingerenza esterna capace di imporre misure economiche e sociali ad un governo di un paese sovrano non è prevista nella nostra carta costituzionale.

(9) Quella lettera della BCE fu un golpe. http://www.ilgiornale.it/news/interni/939919.html


Tramite quella lettera si davano precise indicazioni politiche, che non si limitavano affatto agli aspetti economico-monetari, ma erano incredibilmente specifiche e pervasive dell’assetto costituzionale e della tutela dei diritti fondamentali stessi, che la Repubblica ha il dovere di assicurare come denunciato da un pool di legali del Gruppo Libra.(10) Addirittura la BCE, chiedeva all’Italia: “una clausola di riduzione automatica del deficit che specifichi che qualunque scostamento dagli obiettivi di deficit sarà compensato automaticamente con tagli orizzontali sulle spese discrezionali” e caldeggiava “una riforma costituzionale per rendere più stringenti le regole di bilancio”.

(10) http://www.ilsovranista.it/tag/gruppo-tecnico-libra/


A questo si aggiunge che la stessa Bce ritardò le iniezioni di liquidità (ltro) che avvennero solo quando il governo in carica diede le dimissioni e fu sostituito dal governo tecnico. Il 22 dicembre 2011, infatti, poco dopo la salita al Governo di Mario Monti la BCE adotta per la prima volta il long term refinancing operation (LTRO) o piano di rifinanziamento a lungo termine che consiste in interventi finanziari effettuati dalla Banca Centrale in diverse operazioni per un totale di mille miliardi di euro dati alle banche al solo 1% di interessi (11). Soldi che non verranno mai distribuiti dalle banche all’economia reale ma utilizzati solo per acquistare titoli di stato, in modo che, la repentina discesa dello spread venisse in maniera ingannevole attribuita all’arrivo al governo del professore della Bocconi. Troppo tardi, quindi, per salvare il governo democraticamente eletto ma utile per far passare Mario Monti come il salvatore della patria.

(11) https://www.borsaitaliana.it/notizie/sotto-la-lente/le-longer-term-refi-nancing-operation193.htm


Non è un caso, che nessuna delle misure economiche intraprese dalla Troika abbia a che fare con interventi volti a ridimensionare questo strapotere finanziario, anzi il credito a bassissimo costo concesso dalla BCE per 1000 miliardi di euro, nonché l’utilizzo del Fondo Salva Stati (EFSF) per la capitalizzazione diretta delle banche in sofferenza, lungi dal diminuire il razionamento del credito, non fanno altro che aumentare la liquidità per nuovi fini speculativi. Tutto questo però, raccontato così, sembra il frutto inesorabile delle imprevedibili e spietate logiche del mercato, avvenimenti senza controllo ma assolutamente casuali, fin quando, però, non ci si accorge (e sembra che nessuno lo abbia fatto) che c’è un legame stretto e diretto tra i responsabili delle speculazioni e chi invece ha beneficiato dalle conseguenze delle speculazioni stesse. In pratica tutto è stato progettato, pianificato, causato e indotto. Proseguiamo per gradi. Abbiamo analizzato le prove delle responsabilità avute dalla Banca Centrale Europea, dalla Deutsche Bank e dalla Goldman Sachs nella crisi dello spread che ha portato al governo Monti. Le speculazioni effettuate da queste banche sono ampiamente documentate, ci sono decine di articoli di giornale, inchieste della Consob e della Sec americana, sentenze di condanna.


Quale posto migliore avrebbero avuto i presidenti di queste banche – che ufficialmente sono tra loro concorrenti – per stringere accordi, se non le riunioni del Bilderberg dove per tre giorni di fila siedono allo stesso tavolo di lavoro lontani da occhi indiscreti? Quello che nessuno ci ha mai raccontato infatti è che, sia Monti (prima di diventare presidente del consiglio) sia Jean Claude Trichet (all’epoca in veste di presidente della Bce) sia Josef Ackerman come Presidente della Deutsche Bank sia Peter Sutherland come Presidente della Goldman Sachs sono tutti membri del Comitato Direttivo (steering committee) del Gruppo Bilderberg e quindi non dei semplici invitati ai meeting (12), il che implica dei legami stretti tra di loro, e guarda caso erano presenti insieme alla riunione del 2011 che si è svolta proprio qualche mese prima dell’investitura di Monti come Presidente del Consiglio, ossia nel periodo in cui, secondo l’ex Segretario del Tesoro Timothy Geithner, si consumò un complotto europeo ai danni dell’Italia e proprio a Saint Moritz dove a noi è stato semplicemente raccontato da Friedman che Monti incontrò De Benedetti per discutere del suo possibile incarico di governo(13).

(12) https://www.bilderbergmeetings.org/steering-committee.html

(13) https://www.bilderbergmeetings.org/meeting_2011.html


Troppe cose sono state omesse. Se si va a fondo, infatti, si scopre che i legami tra Mario Monti ed i vertici delle banche che hanno indotto la crisi sui mercati sono ben più stretti di quanto si possa immaginare. Essi, infatti, sono tutti esponenti di spicco della plutocrazia mondiale ricoprendo i medesimi ruoli ai vertici di organizzazioni ultraliberiste che hanno fatto esclusivamente gli interessi del capitalismo speculativo. Monti, Trichet, Sutherland, Ackerman e Draghi sono tutti membri del Bilderberg, i primi quattro come abbiamo visto, fanno ancora parte del Direttivo di questo controverso Gruppo. Sono tutti membri della Commissione Trilaterale dello spietato uomo d’affari David Rockfeller. Monti, Trichet e Sutherland si sono addirittura alternati alla Presidenza Europea di questa Commissione che riunisce tutti esponenti del capitalismo speculativo. Mario Monti è Presidente onorario della lobby Bruegel della quale Trichet è il Presidente. Trichet è a sua volta Presidente del Gruppo dei 30 del quale fa parte Mario Draghi e che è considerato uno dei più potenti think thank del pianeta formato dai 30 uomini più influenti del mondo bancario e della finanza speculativa(14) in netto conflitto d’interessi con il ruolo di Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea. Non è strano che saranno proprio Draghi e Trichet a scambiarsi l’incarico alla guida della Bce? E’ solo un caso, che insieme abbiano mandato la lettera al governo Berlusconi?

(14) http://www.group30.org/


Quella stessa Bce che il giorno dopo che Monti fu nominato senatore a vita mandò i suoi funzionari in Commissione Bilancio a minacciare i rappresentanti del nostro governo “di sostenere il futuro governo Monti o non avrebbero più acquistato titoli di stato italiano mandando il paese in default” come denunciato dal senatore Massimo Garavaglia. Non è assurdo che anche questo sia passato nel silenzio generale e non abbia suscitato indignazione e scandalo? Eppure la rivelazione di Garavaglia è stata resa durante la conferenza stampa ed è di una gravità inaudita.


Il senatore leghista, infatti, in qualità di vicepresidente della Commissione Bilancio del Senato durante l’ultimo governo Berlusconi, dichiarò che:

Monti venne fatto senatore a vita il 9 di novembre del 2011. Il 10 siamo in Commissione Bilancio a chiudere la finanziaria e quello stesso giorno vengono a interrogarci gli ispettori della Bce e di Bruxelles perché eravamo sotto inchiesta” - “Verrà fatto il governo Monti. Voi lo sosterrete?” - “Noi siamo stati eletti in una maggioranza – replicai – se la maggioranza non sta più in piedi si va e si vota e il popolo decide chi governa”.

Se voi non sosterrete il governo Monti, noi non compriamo i vostri titoli per due mesi e andate in fallimento”. (Il voi è riferito all’Italia, il noi agli ispettori della Banca Centrale Europea.)


Tutto questo, secondo la video testimonianza di Garavaglia(15) è successo il 10 novembre 2011. L’indomani viene chiusa la finanziaria al Senato, poi va alla Camera e lunedì 13 novembre viene incaricato Monti premier. Ormai le trame vengono dichiarate pubblicamente senza ritegno come se fosse normale “sostituire” due governi poco allineati con le imposizioni del “Direttorio” UE.

(15) LA PROVA DEL GOLPE - E STATA LA TROIKA! - https://youtu.be/vKJMmZP4p38


Fonte:

Francesco Amodeo, La Matrix Europea, Edizioni Sì, Fano (PU) 2014, https://francescoamodeo.it/


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