Le opere potenti di Geova alimentano la fede 

Le opere potenti di Geova alimentano la fede 

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INDICE

Geova è un Dio che compie miracoli. Ma cos’è un miracolo? Come lo descrivereste? Beh, proviamo a dare una definizione semplice. Un miracolo è un’opera potente che non può essere spiegata da un punto di vista umano. Tutte le volte che Geova compie un miracolo lo fa per un motivo. Uno di questi motivi può essere rafforzare la fede dei suoi servitori. Infatti il titolo di questo discorso è “Le opere potenti di Geova alimentano la fede”. 

A tutti noi piace soffermarci sui miracoli narrati nella Bibbia, rafforzano davvero tanto la nostra fede. Quindi durante questo discorso ne prenderemo in esame alcuni. 

Vediamo il primo. Geova fa uscire gli israeliti dall’Egitto. Arrivano al Mar Rosso e sembra che siano in trappola, davanti hanno il mare e dietro il faraone con il suo esercito. Ma Geova divide le acque del Mar Rosso e gli israeliti lo attraversano sull’asciutto. Quando il faraone e il suo esercito li inseguono, Geova riporta le acque del mare come erano prima, e gli uomini più valorosi d’Egitto, i migliori soldati, annegano. Sappiamo molto bene che effetto ebbe questo miracolo sugli egiziani, ma che effetto ebbe sugli israeliti? Vediamo. Esodo 14:31, vi do un momento così potete trovarlo. Esodo 14:31 dice: “Israele vide l’enorme potenza che Geova aveva dimostrato contro gli egiziani; e il popolo ebbe timore di Geova, e [notate] ripose fede in Geova”. Avete visto? Quel miracolo alimentò la fede di quegli israeliti, e non furono gli unici a essere colpiti da quel miracolo. 

Andiamo avanti di 40 anni. 2 spie entrano a Gerico e vanno a casa di Raab, la prostituta. E lei dice: “Abbiamo sentito come Geova prosciugò le acque del Mar Rosso. [...] Quando lo abbiamo sentito, siamo caduti nello sconforto [...] perché Geova vostro Dio è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra”. Lei sentì solo parlare di quel miracolo, ma questo bastò ad alimentare la sua fede. 

Un’altra persona la cui fede è stata rafforzata da un’opera potente forse è una persona che non immaginavate, la regina di Saba. Aspetta un attimo, la regina di Saba? Quale opera potente vide? Una sapienza straordinaria. Aveva sentito parlare della sapienza di Salomone e si lasciò prendere dalla curiosità. Doveva andare a vedere se quello che aveva sentito era vero. Questo significò partire dal suo paese e fare un viaggio di circa 2.000 km per arrivare a Gerusalemme. Ma una volta arrivata fu ripagata di ogni sforzo. Alla fine della sua visita, la regina di Saba disse a Salomone: “Sia lodato Geova tuo Dio, che si è compiaciuto di te mettendoti sul trono d’Israele”. Diede lode a Geova per quello che aveva visto. Non sappiamo se diventò mai un’adoratrice di Geova, ma Gesù disse che sarebbe stata risuscitata e avrebbe condannato quei giudei che non erano disposti nemmeno ad attraversare la strada per ascoltare il Figlio di Dio. 

Abbiamo visto solo 2 esempi e, come sapete bene, ce ne sono molti altri nella Bibbia. L’apostolo Paolo ne elenca alcuni in Ebrei al capitolo 11. Leggiamo insieme i versetti da 32 a 34. Ebrei capitolo 11, vi do un momento per trovarlo, versetti da 32 a 34. Ma intanto iniziamo leggendo il versetto 32. Ebrei 11:32. L’avete trovato? “E cos’altro posso dire? Non mi basterebbe il tempo se volessi raccontare di Gedeone, di Barac, di Sansone, di Iefte, di Davide, di Samuele e degli altri profeti”. Adesso mentre leggo i versetti 33 e 34, voi bambini, state attenti agli avvenimenti che vengono descritti. Vediamo se riuscite a indovinare i personaggi a cui sono successe queste cose, cioè le persone a cui Geova ha fatto questi miracoli. Allora leggiamo insieme il versetto 33, “Grazie alla fede sconfissero regni, stabilirono la giustizia, ottennero promesse, chiusero la bocca dei leoni, spensero la violenza del fuoco, sfuggirono al taglio della spada, da deboli furono resi forti, diventarono valorosi in guerra, misero in fuga eserciti invasori”. Adesso diamo di nuovo un’occhiata ai versetti che abbiamo letto, vediamo se riusciamo a identificare i personaggi coinvolti. 

Ad esempio, chi sconfisse regni? Vi viene in mente qualcuno? Potremmo parlare di Gedeone. A tutti noi piace Gedeone, ci rivediamo in lui. Non era una persona molto sicura di sé. Quando un angelo andò da lui e gli disse che Geova voleva affidargli un incarico, Gedeone disse: “La mia famiglia è la più piccola di Manasse, e io sono il più insignificante della casa di mio padre”. Ma disse anche qualcos’altro che è strettamente collegato al tema che stiamo trattando. Lui disse all’angelo: “Se Geova è con noi, [...] dove sono tutte le sue straordinarie gesta che i nostri padri ci hanno narrato?” In pratica, dov’erano le opere potenti? Prima di rischiare l’osso del collo, Gedeone voleva in qualche modo essere sicuro di avere l’approvazione di Geova. Cosa sarebbe successo? Cosa avrebbe fatto l’angelo? L’angelo fece un’opera potente. E quell’opera alimentò la fede di Gedeone. In seguito, la fede di Gedeone fu rafforzata da altri 3 straordinari segni. 2 riguardavano un vello e un altro un sogno che veniva da Geova. E così, con queste opere potenti in mente e con l’aiuto di Geova, Gedeone riuscì a fare l’impossibile. Con 300 uomini sconfisse un esercito di 135.000 soldati. Quindi cosa capiamo? Cosa possiamo imparare? Che con Geova al nostro fianco non siamo mai in minoranza. 

Adesso torniamo al versetto 33. Voi bambini indovinerete subito il prossimo personaggio. Versetto 33: “Chiusero la bocca dei leoni”. Chi l’ha fatto? Beh, è stata la stessa persona che aveva aiutato Gedeone a sconfiggere i madianiti, è stato Geova. Ma quando l’ha fatto? Sono sicuro che lo sapete. Quando Daniele è stato gettato nella fossa dei leoni. Quando Daniele era stato condannato a morte, non sapeva di sicuro se Geova l’avrebbe salvato, ma sapeva che Geova avrebbe fatto la cosa giusta. Ne era convinto perché Geova era stato con lui durante tutta la sua vita. In un’altra occasione, Daniele infatti era già stato condannato a morte. Un attimo, pensiamoci bene. Daniele in un’altra occasione era già stato condannato a morte. Quando era successo? Quando il re di Babilonia aveva fatto un sogno e aveva decretato che, se Daniele e gli altri saggi di Babilonia non gli avessero rivelato quel sogno e anche l’interpretazione del sogno, sarebbero stati messi tutti a morte. In quel caso serviva davvero un’opera potente. Geova diede a Daniele le informazioni di cui aveva bisogno, e Daniele ebbe salva la vita. Questo a Babilonia, ma ora siamo in Persia, e Daniele è di nuovo faccia a faccia con la morte. Potrebbe morire a causa dei leoni, ma ancora una volta Geova viene in suo aiuto. Fa un’opera potente, chiude temporaneamente la bocca di quei leoni. Possiamo immaginare che effetto ebbe su Daniele. Ma che dire di noi oggi? Cosa impariamo? Qual è la lezione? Oggi Satana va in giro come un leone ruggente, cercando di divorare qualcuno. Nemmeno immaginiamo quante volte Geova chiude la bocca di quel leone, quante volte Geova protegge il suo popolo come gruppo da Satana. Quando stiamo predicando di casa in casa, ad esempio. Ci sono molti pericoli là fuori, e non abbiamo la minima idea di quanto gli angeli siano impegnati per aiutarci. E se qualcuno perde la vita mentre svolge l’opera di predicazione o durante un’adunanza? Ed è successo. I suoi cari possono essere sicuri di 2 cose. Prima di tutto, il loro caro non aveva perso l’approvazione di Geova. E secondo, quella perdita è solo temporanea, Satana non può danneggiarci in modo permanente. Molto presto Geova chiuderà definitivamente la bocca di quel leone. 

Torniamo al capitolo 11 di Ebrei, notate il versetto 34. Sono sicuro che voi bambini indovinerete di chi si parla. Versetto 34: “Spensero la violenza del fuoco”. Ma certo, Sadrac, Mesac e Abednego. Erano funzionari di corte in Babilonia e ricorderete che un giorno il re Nabucodonosor fece una grande statua d’oro e ordinò che tutti la adorassero. Chiunque si fosse rifiutato sarebbe stato gettato nella fornace ardente. Quello era il momento di ricordare le opere potenti di Geova del passato. E quei 3 uomini avevano già visto un miracolo di Geova, probabilmente quando erano solo adolescenti. A quale episodio ci riferiamo? Quando erano arrivati in Babilonia, erano stati portati al palazzo reale ed era stato loro detto di mangiare qualsiasi cibo. A quel tempo alcuni di quei cibi erano vietati dalla Legge mosaica. Così Sadrac, Mesac e Abednego si rifiutarono di mangiare quei cibi. Chiesero di ricevere invece cibi vegetali e acqua. Per alcuni di voi, bambini, dover mangiare sempre e solo verdure sarebbe una grande prova da superare. Ma pensate ai risultati di questa alimentazione. Dopo soli 10 giorni, i 3 ragazzi erano molto più in salute di chi aveva seguito l’alimentazione del re. Se vi è mai capitato di fare una dieta, sapete che è praticamente impossibile vedere dei risultati dopo solo 10 giorni. Era stato Geova a far succedere tutto questo. Adesso rischiavano di morire. Conoscevano il loro Dio, sapevano di cosa era capace. Dissero chiaramente al re che se Dio avesse voluto li avrebbe salvati, ma in caso contrario, non avrebbero comunque adorato la statua d’oro. Sapevano bene che se Geova non fosse intervenuto miracolosamente non sarebbe stato perché non avevano la sua approvazione. Sappiamo bene come andò a finire. Furono gettati nella fornace ardente, ma Dio mandò il suo angelo a proteggerli. E quando uscirono dalla fornace non avevano addosso nemmeno l’odore del fuoco. Grazie alla loro integrità fu data anche una grande testimonianza. Quando il re vide che erano vivi e stavano bene, lodò Geova, disse: “Sia lodato l’Iddio di Sadrac, Mesac e Abednego. [...] Non esiste un altro dio che possa liberare come questo”. Straordinario, che grande testimonianza davvero. Questo è quello che è successo a quel tempo. Ma noi cosa capiamo? Cosa possiamo imparare? Oggi molti fratelli stanno affrontando una persecuzione infuocata, in Russia per esempio. Molti fratelli sono stati condannati a lunghe pene detentive perché non vogliono inchinarsi davanti allo Stato. Geova non impedisce che questo accada, proprio come non impedì che Sadrac, Mesac e Abednego fossero gettati nella fornace. Ma Geova aiuta quei fratelli. E cosa notiamo mentre vengono portati in prigione? Li vediamo sorridere. Sono sereni, sono in pace, conoscono il loro Dio. E quando usciranno non avranno addosso nemmeno l’odore del fuoco. La loro fede sarà intatta. E poi il loro comportamento dà anche una buona testimonianza alle guardie e ad altri che sanno della loro persecuzione. 

Facciamo un altro esempio dal versetto 34: “Sfuggirono al taglio della spada”. A me viene in mente Eliseo. Ai giorni del profeta Eliseo, il re di Siria fece guerra contro Israele e convocò i suoi servitori, così in segreto pianificarono la loro strategia. Ma Geova di volta in volta informava Eliseo ed Eliseo a sua volta informava il re d’Israele. I siri andarono su tutte le furie e il re mandò un grande esercito per catturare Eliseo. Che ingratitudine! Perché diciamo così? Perché nel capitolo precedente si legge che Eliseo aveva curato dalla lebbra Naaman, un comandante dell’esercito siro. E ora, un grande esercito siro stava dando la caccia a Eliseo. Speriamo tanto che Naaman non fosse fra loro. Alla fine i siri scoprirono in che città si trovava Eliseo e la circondarono. Il servitore di Eliseo aveva paura da morire, ma Eliseo non aveva nessuna paura. 2 Re 6:16, 17 ne spiega il perché. È molto incoraggiante, rafforza la nostra fede. Leggiamolo insieme, 2 Re 6:16, 17. Qui Eliseo sta parlando con il suo servitore e dice: “‘Non aver paura! Quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro’. Poi pregò dicendo: ‘O Geova, ti prego, apri i suoi occhi perché veda’. E Geova aprì gli occhi del servitore, che fu in grado di vedere. Ed ecco, la regione montuosa era piena di cavalli e di carri da guerra di fuoco, tutt’intorno a Eliseo”. Quello fu davvero un miracolo che rafforzò tanto la loro fede. Cosa possiamo imparare? Qual è la lezione per noi? Beh, un giorno avremo di fronte a noi un esercito di nemici come quei siri. E cosa ci aiuterà a rimanere calmi, a non avere paura? Guarderemo verso il cielo e grazie alla fede vedremo miriadi di angeli accampati intorno a noi. Sappiamo che Geova farà la cosa giusta, agirà in armonia con la sua volontà. 

So cosa state pensando: “Mi piacerebbe vedere un miracolo. Quello rafforzerebbe davvero tanto la mia fede”. Ma vediamo miracoli ogni giorno. Cos’è un miracolo? 

È un’opera potente che non può essere spiegata da un punto di vista umano. Un miracolo che vediamo oggi è la preghiera. Non è straordinaria la preghiera? Riuscite a spiegarla? Geova può ascoltare tutte insieme milioni di preghiere in qualsiasi lingua. Questo è proprio un miracolo! Ma in che modo la preghiera rafforza la fede? Quando preghiamo riguardo a un problema che conosce solo Geova e nessun altro, e riceviamo una risposta, la nostra fede si rafforza. Questa è una cosa davvero potente. E che dire di tutte le volte in cui qualcuno prega disperatamente Dio dicendogli: “Se esisti, ti prego, manda qualcuno che mi aiuti a conoscerti”, e 10 minuti dopo un Testimone bussa alla sua porta? È una coincidenza o è un miracolo? Un altro miracolo, la famiglia mondiale di fratelli. Non è straordinaria? Chi può spiegarla? Alcuni che prima erano nemici diventano grandi amici. Puoi andare in una Sala del Regno in una qualsiasi parte del mondo e troverai fratelli e sorelle. Loro saranno felici di vederti e tu ti sentirai a tuo agio. Sai quello in cui credono e quello che stanno studiando alle adunanze. Percepirai chiaramente l’amore. Quando ci sono stati episodi di pulizia etnica, quante volte dei fratelli e delle sorelle hanno rischiato la loro vita per nascondere i fratelli di altri gruppi etnici? 

Quando penso all’amore che c’è nel popolo di Geova, penso spesso all’esperienza che il fratello Jack Johansson ha raccontato nella sua biografia. Il fratello Johansson serviva come missionario in Malawi quando il paese stava attraversando un momento tragico, tremendo, di grave instabilità politica e di violenza. Un giorno lui e un giovane fratello africano partirono per andare a trovare dei fratelli in un’altra zona del paese, ma lungo il tragitto furono fermati da un soldato tutt’altro che amichevole. Il soldato disse al fratello africano: “Devo sparare all’uomo bianco”. Lo disse sul serio. Quando alzò l’arma e stava per sparare, il giovane fratello africano si mise fra il soldato e il fratello Johansson e disse: “Uccidi me! Uccidi me, piuttosto!” Il soldato fu così toccato dall’amore di quel giovane fratello africano, che decise di abbassare l’arma. Quando senti esperienze come questa, ti senti orgoglioso di far parte dell’organizzazione di Geova. Ma perché Geova ci sta radunando in un’organizzazione? Troviamo un dettaglio interessante in Isaia 43:10, vediamo insieme cosa dice. Sentendo Isaia 43:10 direte: “Ma sì, la conosco, è quella che dice: ‘“Voi siete i miei testimoni”, dichiara Geova’”. Sì è quella, ma ci concentreremo su un’altra parte del versetto. Leggiamo Isaia 43:10: “‘Voi siete i miei testimoni’, dichiara Geova, ‘il mio servitore, che io ho scelto, [e notate] perché mi conosciate e abbiate fede in me’”. Per riuscire ad avere una forte fede in Geova dobbiamo prima conoscerlo. Dobbiamo conoscere tutte le sue opere potenti, sia quelle del passato che quelle del presente. E vedendo come si è comportato con il suo popolo in passato, capiamo che Geova mantiene sempre le sue promesse. Lui ha promesso di portare il nuovo mondo. E non c’è il minimo dubbio al riguardo. E se preghiamo e restiamo vicini all’organizzazione, riusciremo a vedere in prima persona tutti i miracoli che Geova sta compiendo oggi. Più conosceremo Geova, più lo ameremo. Più lo ameremo, più vorremo parlare di lui ad altri. E più predicheremo, più forte diventerà la nostra fede. E allora saremo resi potenti grazie alla fede. 

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