Le forze produttive
Il processo di produzione sociale in senso lato, come unità delle fasi di produzione immediata, distribuzione, scambio e consumo, è la principale sfera dellʼattività vitale umana attraverso la quale gli uomini cambiano la natura, se stessi e le loro relazioni reciproche. Per questo motivo la produzione sociale è in movimento incessante, il che equivale al continuo sviluppo progressivo. Di conseguenza, non cʼè una produzione in generale, al di fuori del tempo e dello spazio, ma cʼè sempre una produzione in un determinato stadio dello sviluppo sociale, o un determinato modo di produzione sociale.
La forza motrice di questo processo è la crescita e il cambiamento del potere produttivo degli uomini, che inevitabilmente comporta cambiamenti anche nei loro rapporti sociali di produzione. Il modo di produzione è unʼunità definita delle forze produttive e dei rapporti di produzione in una determinata fase storica del loro sviluppo, e quindi i concetti di forze produttive e rapporti di produzione sono tra i principali dellʼeconomia politica marxista.
Le forze produttive della società comprendono, in primo luogo, gli uomini stessi con le loro conoscenze, esperienze pratiche e abilità lavorative e, in secondo luogo, gli strumenti e gli oggetti di lavoro creati dallʼuomo che costituiscono i mezzi di produzione messi in moto dalle persone. Gli esseri umani sono lʼelemento principale delle forze produttive della società, poiché fabbricano gli altri elementi materiali delle forze produttive – i mezzi di produzione – e li fanno funzionare. In quanto principale forza produttiva della società, lʼuomo crea valori materiali e spirituali, cosicché il suo sviluppo sociale, il suo sviluppo come individuo, equivale in primo luogo al suo sviluppo come forza produttiva, come creatore delle condizioni materiali della vita.
Gli studiosi borghesi sostengono che lʼapproccio materialista non tenga conto dellʼuomo come individuo, equiparandolo ai mezzi di produzione. Lʼuomo, dicono, è il soggetto dellʼetica e il suo perfezionamento personale è il valore supremo, per cui lo sviluppo dellʼuomo consiste nel suo autoperfezionamento morale, piuttosto che nel suo sviluppo come forza produttiva. Di conseguenza, accusano il marxismo di considerare lʼuomo solo come mezzo dello sviluppo e non come fine.
In effetti, nelle società antagoniste di classe, le masse sfruttate sono ridotte al rango di mezzo di arricchimento e di fonte che consente alle classi dominanti di condurre una vita parassitaria; ciò è dovuto al fatto che sono asservite e sono divenute oggetto di sfruttamento. Nessun autoperfezionamento morale può aiutare le masse lavoratrici a liberarsi da questo sfruttamento, perché lʼunico modo per farlo è sviluppare le forze produttive e creare nuovi e più adatti rapporti di produzione, che consentano allʼumanità di porsi obiettivi sociali più elevati. Nel corso delle rivoluzioni sociali, le masse dimostrano con i fatti di essere non solo la principale forza produttiva e il principale strumento del progresso sociale, ma anche il suo obiettivo supremo.
Lo sviluppo dellʼuomo come forza produttiva è sia la prima causa del progresso sociale sia la fonte del suo stesso progresso morale e individuale.
La definizione dellʼessenza sociale dellʼuomo come principale forza produttiva non lo umilia ma, al contrario, lo eleva e lo caratterizza come artefice della sua stessa storia. Se lʼumanità non fosse stata in grado di sviluppare le proprie forze produttive, sarebbe sempre rimasta agli stadi più bassi della barbarie e della ferocia belluina.
Il potere costruttivo dellʼuomo come forza produttiva consiste principalmente nella sua capacità di creare strumenti di lavoro, o utensili, come estensione delle sue mani che ha moltiplicato la loro forza e aperto infinite possibilità di miglioramento. Gli strumenti di lavoro, la loro quantità e il loro grado di perfezione sono diventati i principali indicatori dello sviluppo delle forze produttive.
Gli strumenti hanno svolto un ruolo cruciale nellʼascesa e nello sviluppo della società umana, perché senza di essi lʼuomo non sarebbe stato in grado di distinguersi dal mondo animale, al quale apparteneva per origine. Lʼuomo è un essere fisicamente debole. In ogni caso, alcuni animali sono molto più forti di lui. Ma lʼuomo può usare strumenti che moltiplicano il suo potere. Non è più un burattino della natura, ma acquisisce il controllo del vento, del fuoco, dellʼacqua, dellʼenergia solare e dellʼenergia nucleare. Con lʼaiuto degli strumenti, lʼuomo può spostare le montagne. Senza strumenti lʼuomo non è nulla; con gli strumenti è tutto.
Oltre a essere una misura dello sviluppo del potere creativo umano, gli strumenti di lavoro sono anche un indicatore generale dello sviluppo delle forze produttive. Marx ha scritto: “Non è quel che vien fatto, ma come vien fatto, con quali mezzi di lavoro, ciò che distingue le epoche economiche”¹. Secondo Marx, lʼinsieme degli strumenti meccanici di lavoro costituisce lʼossatura e i muscoli della produzione.
Gli strumenti meccanici del lavoro sono emersi e si sono sviluppati nel corso di migliaia di anni come strumenti e dispositivi manuali, ma i cambiamenti fondamentali nella produzione richiedono una rivoluzione su larga scala delle basi tecniche della produzione, che è stata avviata dalla rivoluzione industriale del XVIII secolo. Questa rivoluzione tecnica si è tradotta in una transizione dai dispositivi manuali alle macchine.
Con lʼemergere della produzione meccanica, la scienza inizia a svolgere un ruolo molto più importante nella produzione, che diventa una sfera di applicazione tecnologica della scienza e che viene a dipendere direttamente dal livello generale della scienza e del progresso tecnico. La scienza tende a trasformarsi in una forza produttiva diretta, soprattutto nellʼambito della moderna rivoluzione scientifica e tecnica. Occorre tenere presente che la scienza stessa è una forma di coscienza sociale, che fa parte dei valori spirituali accumulati dallʼumanità, per cui non è la scienza in quanto tale, come somma di conoscenze accumulate, a svilupparsi in una forza produttiva diretta, ma la scienza come potere della conoscenza incarnato nei mezzi di produzione e, contemporaneamente, come lavoro scientifico vivo di ricerca, sviluppo e ingegneria direttamente coinvolto nella produzione di valori materiali.
Le forze produttive sono sempre materiali e lʼattività dellʼuomo come forza produttiva è la pratica sociale, in cui applica e convalida la verità della conoscenza scientifica che ha ottenuto. Per questo lo sviluppo delle forze produttive è la base materiale primaria dello sviluppo complessivo della società. La produzione materiale fornisce le basi per lo sviluppo di tutti gli altri aspetti della vita sociale.