“Le donne che annunciano la buona notizia”
JW Broadcasting DiscorsiIl tema di questo programma è: “Le donne che annunciano la buona notizia”. Triste a dirsi, nel corso della storia le donne hanno spesso subìto ingiustizie, violenze e abusi. Perché? La Bibbia lo spiega. Leggiamo l’ultima parte di Genesi 3:16. Notate cosa dice Dio: "Alla donna disse: “Aumenterò grandemente il dolore della tua gravidanza, e con doglie partorirai figli; i tuoi desideri ti spingeranno verso tuo marito, ma lui ti dominerà”. Affermando che Adamo avrebbe ‘dominato’ sua moglie, Dio non intendeva approvare questo comportamento. Stava solo prevedendo le tristi conseguenze del peccato ai danni della prima coppia. Perciò, la violenza sulle donne è il risultato della natura peccaminosa degli esseri umani, e non della volontà di Dio. Fino ai nostri giorni, raramente alle donne è stata attribuita la dignità che Dio desidera che ricevano. Ma nella sua Parola, la Bibbia, Geova afferma chiaramente che davanti a lui gli uomini e le donne hanno pari dignità. In effetti, Geova indicò che le donne avrebbero giocato un ruolo essenziale nell’adempimento del suo proposito. Il nostro versetto base è Salmo 68:11, che dice: "Geova dà l’ordine. Le donne che proclamano la buona notizia sono un grande esercito". Queste sono parole ispirate da Dio. Ma a cosa si riferiva il salmista quando le mise per iscritto? Il contesto del Salmo 68 mostra che Davide stava lodando Geova quale Dio di salvezza. Sin dai tempi dell’uscita dall’Egitto, gli israeliti avevano spesso dovuto combattere contro nazioni nemiche, e con l’aiuto di Geova le avevano sconfitte. In quelle occasioni tutto Israele esultava per la vittoria data da Dio. La prima volta che la Bibbia menziona festeggiamenti simili è proprio in occasione della vittoria data da Geova su Faraone e gli egiziani che inseguivano il suo popolo. Esodo 15:20 e 21 racconta che cosa accadde dopo quella vittoria miracolosa: "Allora la profetessa Miriam, sorella di Aronne, prese in mano un tamburello, e tutte le donne la seguirono suonando i tamburelli e danzando. E Miriam cantò in risposta agli uomini: “Cantate a Geova, perché grande è divenuta la sua gloria. Ha gettato in mare cavallo e cavaliere”. Che scena! Si pensa che la nazione d’Israele contasse circa 3 milioni di persone. Immaginate “tutte le donne” israelite che danzano e cantano lodi a Geova. Senza dubbio, un grande esercito! Che immenso grido di lode a Geova! Un’altra occasione fu quando il re Saul e Davide ritornarono vittoriosi dalla guerra contro i filistei. Leggiamo cosa dice 1 Samuele 18:6. "Quando Davide e gli altri uomini tornavano dopo una vittoria sui filistei, da tutte le città d’Israele le donne uscivano incontro al re Sàul, cantando e danzando al suono di tamburelli e strumenti a corda, con grande gioia". Quindi le donne vennero “da tutte le città” ad accoglierli con musica, canti e balli. Queste non erano soltanto azioni dettate dall’emotività. Sotto ispirazione Davide disse: “Geova stesso dà la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito”. Geova apprezzava le loro espressioni di lode, come apprezzava il contributo che gli uomini avevano dato in battaglia. Che dire di oggi? Il rapporto pubblicato nell’Annuario del 2017 mostra che in tutta la terra 8.300.000 proclamatori hanno annunciato la buona notizia. Tenete conto che nella maggior parte delle nazioni non è insolito che oltre la metà dei pionieri speciali e circa 3/4 dei pionieri regolari siano composti da nostre care sorelle. E molte altre sorelle diffondono la buona notizia del Regno secondo le loro circostanze e al meglio delle loro possibilità. In molte famiglie con un solo genitore le sorelle provvedono ai propri figli in senso materiale e spirituale. Molte sorelle single si spendono nel servizio a Geova partecipando alla costruzione e manutenzione di edifici teocratici, lavorando alla Betel e servendo dove c’è più bisogno, come nel campo straniero. Mogli fedeli sostengono i propri mariti svolgendo allo stesso tempo il proprio ruolo di predicatrici e insegnanti. Fa piacere a Geova vedere tutte voi che lo servite in tutti questi modi! E noi siamo grati per lo spirito incoraggiante e per l’influenza positiva che avete nelle congregazioni. Geova tiene in alta considerazione questo “grande esercito” di sorelle. Ma tiene anche conto delle circostanze e dei sacrifici di ciascuna di loro? Troviamo la risposta nella Bibbia, nella quale Geova afferma chiaramente di notare e di apprezzare ciascuno dei suoi servitori. Ad esempio, in Esodo capitolo 15, che abbiamo letto prima, Miriam viene chiamata “profetessa”. Evidentemente aveva l’onore di essere impiegata per comunicare messaggi divini. In alcuni casi ciò includeva senz’altro il cantare cantici ispirati da Geova. Miriam non è la sola donna a cui è attribuito questo titolo nelle Scritture. Tra le donne chiamate profetesse vi sono Anna e la moglie di Isaia. Nel libro di Giudici viene menzionata un’altra donna fedele, di nome Debora. Leggiamo insieme Giudici 4:4 e 5. "A giudicare Israele c’era in quel tempo Debora, una profetessa, moglie di Lappidòt. Era solita sedere sotto la palma di Debora, fra Rama e Bètel, nella regione montuosa di Èfraim; e gli israeliti salivano da lei per il giudizio". Pare che Debora avesse il compito di risolvere le controversie che sorgevano tra gli israeliti, indicando quindi la risposta di Geova. Molti anni dopo, durante il regno del fedele re Giosia, servì come profetessa una donna di nome Ulda. 2 Re 22:8 dice che, nel corso della riparazione del tempio, fu ritrovato il libro originale della Legge. Quando gli fu letto, Giosia rimase sconvolto apprendendo fino a che punto la nazione aveva deviato dalla Legge di Geova. Al versetto 13 si legge che il re chiese al sacerdote, al segretario e ad altri uomini preminenti: “Andate, interrogate Geova a favore mio, del popolo e di tutto Giuda riguardo alle parole del libro che è stato trovato. Infatti grande è l’ira di Geova che è divampata contro di noi, dato che i nostri antenati non hanno ubbidito alle parole di questo libro osservando tutto ciò che è scritto riguardo a noi”. Come fecero a rivolgersi a Dio? Il versetto 14 afferma: "Così il sacerdote Ilchìa, Aicàm, Acbòr, Sàfan e Asaìa andarono dalla profetessa Ulda, moglie di Sallùm, responsabile del guardaroba e figlio di Ticva, figlio di Aràs. Ulda viveva nel Secondo Quartiere di Gerusalemme, e fu lì che andarono a parlarle". Per dare le dovute indicazioni, Geova ha impiegato questa donna fedele, e uomini importanti e sacerdoti hanno ricercato i suoi consigli di origine divina. Le Scritture Greche Cristiane, tuttavia, non danno alle sorelle la facoltà di servire in un ruolo simile a quello di Debora e di altre profetesse israelite. Comunque, Tito 2:3 e 4 esorta “le donne d’età avanzata” a manifestare qualità spirituali “affinché facciano tornare in sé”, o consiglino, “le giovani” nelle questioni spirituali. Leggiamo quei versetti. Quanto riteniamo preziose le sorelle spiritualmente mature che danno un aiuto così grande alle sorelle più giovani o a quelle che sono nuove nella verità! Ad ogni modo, oggi Geova ha delegato l’autorità agli uomini. A loro è richiesto di soddisfare i requisiti scritturali necessari per servire, guidare e proteggere il suo popolo come anziani e servitori di ministero. Non si tratta di una mancanza di rispetto per i doni che le nostre sorelle hanno. Infatti molti fratelli che hanno incarichi di responsabilità riconosceranno di aver beneficiato dell’esperienza e della saggezza di sorelle umili e spiritualmente mature. Infine, pensate alla fede straordinaria di un’altra donna menzionata nella Bibbia: Maria. Che enorme responsabilità le fu affidata da Geova: portare in grembo e poi crescere suo Figlio in forma umana. Possiamo solo immaginare ciò che le sarà passato per la testa quando le fu comunicato questo incarico. Ma il racconto di Luca capitolo 1 ci rivela molto riguardo alla sua spiritualità. Al versetto 38, dopo il messaggio dell’angelo Gabriele, leggiamo che Maria rispose semplicemente: "Allora Maria disse: “Ecco la schiava di Geova! Mi accada proprio come hai detto”. Dopodiché l’angelo la lasciò". Si sarà pur chiesta in che modo Geova avrebbe compiuto le cose annunciate, ma si mostrò umile e ubbidiente. Uomini fedeli come Mosè e Geremia esitarono quando ricevettero da Dio un incarico difficile. Ma Maria no! Che bell’esempio per tutti noi, sia che siamo uomini o donne. Geova ha sempre tenuto le donne in altissima considerazione. E oggi abbiamo l’onore di servire a fianco di milioni di sorelle che si impegnano duramente. Com’è felice Geova di vedere queste care sorelle che lo servono con umiltà e fedeltà. Sorelle: continuate a svolgere la vostra preziosa opera e a esercitare un’influenza positiva nella congregazione. Dio vi ha concesso il privilegio di partecipare all’adempimento di ciò che disse il salmista: “Geova stesso dà la parola; le donne che annunciano la buona notizia sono un grande esercito”.