Lasciamoci modellare da Geova (Isa. 64:8)

Lasciamoci modellare da Geova (Isa. 64:8)

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Gary Breaux

La scrittura di oggi è Isaia 64:8. Questo versetto definisce giustamente Geova Dio il Vasaio, il nostro grande Vasaio. Noi invece siamo l’argilla. Ma in che senso Geova, il grande Vasaio, ci modella? Beh, ci aiuta a migliorare la nostra personalità cristiana, ad esempio. E questo in che modo lo fa? Si serve della sua Parola, la Bibbia, dello spirito santo e anche della congregazione cristiana. Quindi questa mattina vedremo insieme in che modo il nostro grande Vasaio ci modella, cioè come ci aiuta a migliorare la nostra personalità. Vedremo in particolare 2 aspetti della personalità cristiana, l’umiltà e la benignità. Abbiamo detto che una cosa di cui Geova si serve per modellare la nostra personalità è la sua Parola, la Bibbia. Infatti, Ebrei 4:12 dice che la Parola di Dio ha un potere straordinario. Perciò quando leggiamo e studiamo la Bibbia dovremmo esaminarci. Dovremmo farci domande del tipo: “Che cosa rivela di me la mia personalità? Cosa posso fare per migliorare?” Vediamo un esempio riguardo all’umiltà. Leggiamo insieme Filippesi 2:3, 4. Vediamo come ci possono aiutare questi versetti. Ecco cosa dovremmo fare, Filippesi 2 versetti 3 e 4: “Non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma, con umiltà, considerate gli altri superiori a voi”. Il versetto 4: “Non cercate solamente il vostro interesse, ma anche quello degli altri”. Quindi leggendo questi versetti dovremmo esaminarci e chiederci: “Sono davvero una persona umile? Ho notato dei miglioramenti in me stesso, soprattutto se in passato era difficile per me essere umile? In qualche modo Geova mi sta plasmando, sta lavorando su di me, mi sta modellando tramite questi potenti versetti?” Potremmo farci anche altre domande come: “Sono una persona che cerca sempre di emergere sugli altri? Chi sta intorno a me mi descriverebbe in questo modo? Oppure, come dice il versetto, considero gli altri superiori?” Facciamo questo quando magari diciamo: “Devo ammettere che quella sorella ha più pazienza di me”, oppure: “Quel fratello è un insegnante molto più bravo di me”. Quindi, come abbiamo visto, tramite singoli versetti Geova può aiutarci a modellare il nostro modo di pensare. Ma oltre a singoli versetti che parlano di umiltà, la Parola di Dio ci fornisce anche diversi esempi di uomini e donne che mostrarono questa qualità. Infatti il commento della scrittura di oggi prende Gesù Cristo come esempio di umiltà. Quindi leggiamo i versetti che sono riportati nel commento. Si trovano in Luca capitolo 22. Mentre li leggiamo, chiediamoci: “Cosa posso imparare? Come ha mostrato umiltà Gesù? Come posso imitarlo?” Nel versetto 24 vediamo cosa accadde proprio la sera prima della sua morte. Dice: “Nacque poi fra gli apostoli un’accesa discussione su chi fra loro dovesse essere considerato il più grande”. Era chiaro che fra gli apostoli c’era un problema di umiltà. Ma adesso andiamo un pochino più avanti e leggiamo insieme i versetti 26 e 27. Gesù disse: “Voi, però, non dovete essere così. Al contrario, chi fra voi è il più grande diventi come il più giovane, e chi è a capo sia come chi serve. Chi è infatti più grande tra colui che sta a tavola e colui che serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve”. Queste non erano solo parole, perché gli apostoli avevano visto per 3 anni e mezzo Gesù che serviva gli altri. Davvero uno straordinario esempio di umiltà! E anche noi attraverso lo studio della Bibbia possiamo imparare quanto Gesù fosse umile e imitare il suo esempio. Quindi è importante che tutti noi ci chiediamo: “Sono una persona orgogliosa? Do questa impressione agli altri? Pensano questo di me? Io come mi considero? Mi considero come ‘colui che sta a tavola’ o come ‘colui che serve’?” Un’altra cosa di cui Geova si serve per modellare la nostra personalità cristiana è il suo spirito santo. Come se ne serve? Se apriamo la nostra Bibbia in Galati al capitolo 5 e andiamo al versetto 19, vediamo che lì si parla delle “opere della carne”. E poi, se andiamo al versetto 22, vediamo che si parla del “frutto dello spirito”. “Opere della carne”, “frutto dello spirito”. Parlando di opere, ci si riferisce ai risultati di quello che facciamo. Quindi sono i risultati delle nostre azioni, del nostro modo di comportarci. Infatti, l’apostolo Paolo in questi versetti elencò come “opere della carne” diversi risultati negativi che derivano da scelte sbagliate ma fatte in modo consapevole da parte di una persona, oppure che derivano dall’imperfezione umana. Per contro, Paolo parlò del “frutto dello spirito”, non delle opere, ma del frutto, o risultato, che lo spirito raggiunge. Questo sta a significare che le qualità che fanno parte del frutto dello spirito non sono i risultati degli sforzi che facciamo per cercare di migliorare la nostra persona interiore, ma si tratta del risultato che produce lo spirito di Dio quando agisce su di noi. È questa potenza straordinaria che viene da Geova Dio a spingerci ad agire in determinati modi. Potrebbe aiutarci a mettere in pratica un passo biblico o un consiglio. Abbiamo bisogno di pregare, perché è lo spirito santo che ci può aiutare a sviluppare le qualità cristiane di cui ha parlato Paolo. Dal versetto 22 capiamo che una di queste qualità è la benignità. È molto importante che i cristiani abbiano questa qualità. Perciò, quando Geova, il grande Vasaio, mi osserva, che cosa vede? Vede che devo fare dei cambiamenti e migliorare nel modo in cui mostro benignità agli altri? Quando mi rivolgo a Geova Dio in preghiera, gli chiedo di aiutarmi a sviluppare questa qualità che fa parte del frutto dello spirito? Anche in questo caso, nella Parola di Dio troviamo diversi esempi di persone che avevano benignità e che la mostrarono con le loro azioni. Al riguardo Geova Dio è sicuramente il più grande esempio che abbiamo. Se andiamo in Genesi al capitolo 3, il versetto 7 racconta che Adamo ed Eva, dopo che ebbero mangiato il frutto, si accorsero di essere nudi. Quindi che cosa fecero? “Cucirono delle foglie di fico” per vestirsi. Ma se andiamo al versetto 21, cosa fece Geova prima di cacciarli fuori dal giardino di Eden dove avrebbero trovato spine e rovi? Il versetto dice che Geova fece “lunghe vesti di pelle, per vestirli”. Questa sì che è benignità, vera benignità. Dobbiamo fare in modo che questi esempi arrivino al nostro cuore, così che ci spingano a essere benigni verso chi ci sta intorno. Un aspetto positivo della benignità è che le persone sono attratte da chi mostra questa qualità. Proverbi 11:17 dice che “l’uomo buono fa del bene a sé stesso”. Ci fa piacere stare con una persona che mostra questa qualità, non è vero? Per una persona del genere è facile stringere e mantenere buone amicizie. Notate cosa viene detto qui nel libro Scuola di Ministero: “Chi è benigno e d’indole mite è anche gentile”. Una frase davvero interessante. Al capitolo “Qualità della voce” leggiamo queste parole: “Di solito le persone sono molto influenzate non solo da ciò che viene detto ma anche da come viene detto. Non è forse vero che si è molto più inclini ad ascoltare con interesse chi ha una voce piacevole, calda, amichevole e gentile?” Che ne pensate? È proprio così. Anche l’edizione per lo studio della Torre di Guardia di novembre che abbiamo appena ricevuto è interessante. Contiene un bell’articolo intitolato “La benignità: una qualità che va mostrata con parole e azioni”. Oggi abbiamo parlato della personalità cristiana. In particolare ci siamo soffermati su 2 qualità, l’umiltà e la benignità. È importante che permettiamo a Geova di modellarci e per fare questo lui si serve della Bibbia, la sua Parola, e del suo spirito santo. Abbiamo detto che Geova si serve anche della congregazione. Infatti a tutti noi vengono dati dei consigli. Li possiamo ricevere attraverso una parte dal podio oppure a livello individuale. In ogni caso mettiamoli in pratica. E se ci lasceremo modellare, potremo dire le parole riportate in Isaia 64:8: “Ma ora, o Geova, tu sei nostro Padre. Noi siamo l’argilla e tu sei il nostro Vasaio; siamo tutti opera delle tue mani”.

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