La vita eterna vale qualsiasi sacrificio (Mar. 10:29, 30)

La vita eterna vale qualsiasi sacrificio (Mar. 10:29, 30)

Discorsi ed eventi > Adorazione mattutina

🏠 INDICE 🎬 VIDEO

Kenneth Cook

Questa mattina risponderemo a una domanda. Che prezzo siamo disposti a pagare? Nella scrittura del giorno di oggi, Marco 10:29, 30, Gesù fece capire chiaramente che quando una persona sceglie di seguirlo dovrebbe poter rinunciare a qualcosa, e a volte questo include alcuni legami familiari. Come sappiamo bene, questo può accadere quando una persona accetta la verità mentre i suoi familiari la rifiutano, e a volte arrivano a rigettare la persona stessa. Anche se questo dovesse succedere, per quanto doloroso sia, una persona che ama veramente Geova sceglierà di servirlo lealmente, non lo abbandonerà. Ognuno di noi è pronto a rinunciare a qualsiasi cosa per servirlo fedelmente. E voi, che prezzo avete pagato? È importante pensare a cosa siamo disposti a fare per Geova e per suo Figlio. Qualsiasi prezzo dovessimo pagare, verrà ricompensato abbondantemente se continuiamo a seguire l’esempio di Gesù. E questo è il punto chiave dei versetti che esaminiamo oggi. Ci sono molti fratelli e sorelle che hanno pochi familiari che servono Geova. Ce ne sono altri invece che non ne hanno proprio nessuno. Eppure tutti questi continuano a servire Geova fedelmente. E poi ci sono fratelli che provengono da una famiglia che serve Dio da molte generazioni e siamo davvero felici per loro, perché hanno l’opportunità di servire Geova tutti quanti insieme. In base alle circostanze in cui ci troviamo, ognuno di noi deve fare dei sacrifici, deve rinunciare a qualcosa. Questo Gesù lo sapeva, ecco perché ha pronunciato le parole riportate in Marco 10. Ma indipendentemente da quali sacrifici dobbiamo fare o quali prove dobbiamo affrontare, Geova e suo Figlio manterranno sicuramente quella promessa. Garantiscono 100 volte tanto e la vita eterna a quelli che gli rimangono fedeli. Che cosa dovrebbe spingerci a fare questa promessa? Dovrebbe spingerci a continuare a sacrificare qualsiasi cosa sia necessario per non smettere di fare la volontà di Dio. Ecco qual è il nostro obiettivo principale. Serviamo Geova perché lo amiamo e perché abbiamo fede in lui. Geova è un Dio buono e molto generoso. E non dimentichiamo mai che anche lui ha sacrificato davvero tanto per noi. Mossi dalla fede ci rifiutiamo di diventare come Dema, che abbandonò l’apostolo Paolo quando sorsero difficoltà. Dema si concentrò su ciò a cui aveva rinunciato per la verità dimenticando una cosa importante. Per Geova conta quello che diamo e quello a cui siamo disposti a rinunciare per restargli leali. Sono queste le cose che dimostrano il tipo di persona che siamo veramente. Quello che diamo o a cui rinunciamo può cambiare in base alle circostanze, ma nella sua bontà Geova ci darà indietro molto più di quanto possiamo immaginare. È quello che ci assicurò Gesù quando in Marco 10:30 dice che avremmo ricevuto “cento volte tanto”. Non dobbiamo assolutamente dimenticare questa promessa che fece Gesù e che troviamo nei versetti di oggi. Gesù stesso rimase concentrato su quelle parole. Per esempio, quale fu la sua reazione quando i suoi fratelli non riposero fede in lui? Come reagì di fronte a quella delusione? Gesù non smise di servire Geova con zelo e non fece mai compromessi per compiacere altri, compresi i suoi familiari. Gesù una volta disse: “Guai a voi quando tutti gli uomini parleranno bene di voi”. Gesù sapeva che chi cerca di compiacere il mondo e allo stesso tempo di servire Geova finisce sempre per compromettere la propria lealtà. Gesù mantenne la sua integrità perché rifiutava di preoccuparsi dell’opinione che gli altri avevano di lui. Quello che gli stava più a cuore era compiacere il suo Padre celeste. Quale fu un altro risultato positivo del fatto che Gesù mantenne l’integrità? Le Scritture ci dicono che alla fine i suoi fratelli riposero fede in lui, specialmente a quanto pare dopo essere stati testimoni di ciò che accadde alla sua morte e risurrezione. A quel punto la loro opinione su Gesù e sui suoi insegnamenti cambiò rapidamente. Ora cerchiamo di capire come l’esempio di Gesù può essere utile a noi oggi. Molti di noi hanno familiari che non sono nella verità, forse addirittura i nostri genitori, e magari questa situazione va avanti da molti anni. Cosa possiamo fare per non perdere la speranza nei confronti dei nostri familiari, anche se il tempo rimasto è poco? Semplice, seguiamo l’esempio di Gesù. Come Gesù non perdiamo mai la speranza. Allo stesso tempo, non smettiamo di dare a Geova il nostro meglio solo per compiacerli. Facciamo in modo che possano vedere e ricordare il nostro buon esempio. Leggiamo le parole riportate in Matteo 5:16. In questo versetto Gesù disse: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre opere eccellenti e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. Che cosa notano gli altri, inclusi i nostri parenti che non sono nella verità, quando ci osservano? Vedono che stiamo affrontando il futuro con fiducia? Vedono che la nostra fede è forte? Edifichiamo la nostra fede pregando Geova che ce ne dia sempre di più e studiando regolarmente la sua Parola ogni giorno. Tutto questo sarà evidente a chi inizia a interessarsi alla verità. Vedranno che la nostra fede è supportata dalle opere. E come conseguenza potrebbero interessarsi ancora di più alla verità. Dovremmo tenerlo sempre presente, visto che come si dice i fatti contano molto più delle parole. O come disse Gesù, “affinché vedano le vostre opere eccellenti e diano gloria al Padre vostro che è nei cieli”. Comunque è del tutto normale essere preoccupati per i parenti che non hanno ancora accettato la verità. In fondo ci preoccupiamo perché gli vogliamo tanto bene. Il nostro timore è che non accettino la buona notizia in tempo e questo ci preoccupa. Quando abbiamo questi pensieri, queste preoccupazioni, dobbiamo tenere in mente una cosa. Proprio come alla fine ha fatto con i fratelli di Gesù, Geova può attirare a sé in poco tempo una persona che ha la giusta inclinazione. Questo perché Geova conosce l’inclinazione del cuore di ogni persona. Anche Gesù la conosce e nota le persone che potrebbero accettare la verità. Con questo in mente, continuiamo ad aiutare i nostri parenti ad avere un atteggiamento positivo verso la verità. E poi lasciamo le cose nelle mani di Geova. Siate certi che Geova può attirare chi ha la giusta disposizione di cuore. L’esperienza insegna che se in una famiglia c’è una persona ben disposta, probabilmente ce ne sono altre. Ripetiamo questo concetto, l’esperienza insegna che se in una famiglia c’è una persona ben disposta, probabilmente ce ne sono altre. L’abbiamo visto succedere tante volte. Quindi continuate a essere pazienti e non perdete la speranza. E se i nostri parenti non dovessero mai accettare la verità? Potrebbe succedere. In questo caso non dimentichiamo che Geova sa bene tutto quello che abbiamo cercato di fare e ci ricompenserà per averci provato. Per riassumere, che prezzo siamo disposti a pagare? Se seguiremo l’esempio di Gesù non scenderemo mai a compromessi e non permetteremo a nulla di allontanarci da Geova, anche se questo dovesse costarci molto e anche se dovesse influire sui nostri legami familiari. Il nostro esempio, la nostra lealtà potrebbero spingere una persona nella giusta direzione verso Geova, così che lui poi possa attirarla a sé. Se siamo disposti a fare grandi sacrifici per seguire Gesù, lui ci ha fatto una promessa, riceveremo 100 volte tanto. Il che oggi significa avere una famiglia internazionale, l’unica vera famiglia internazionale sulla terra. E non solo, ha anche promesso che nel sistema di cose futuro chi è stato disposto a fare sacrifici per lui riceverà la vita eterna.

Report Page