Botros 1 - La scuola

Botros 1 - La scuola

IC Ilaria Alpi

Mancano oramai pochi giorni alla fine di questo Terzo Anno dell’Era Covid
che si porta dietro tutte le ansie, le difficoltà, i dubbi, le paure che abbiamo vissuto e che ancora stiamo affrontando.

Perché gli Anni Covid non sono stati anni scolastici come gli altri, hanno avuto bisogno di regolamenti, di strumenti tecnologici, di speciali propositi.


C’è stata l’esigenza di una maggiore  BUROCRAZIA e le rigide regole imposte dalla contingente emergenza sanitaria sono state seguite con scrupolo, attenzione, rigore da tutti. Gli alunni hanno imparato da subito ad entrare in fila indiana mantenendo il distanziamento di un metro, seguendo la segnaletica a terra e, una volta nelle loro aule, si sono scrupolosamente igienizzati le mani.

Hanno rispettato i turni e capito che la condivisione di materiale doveva essere evitata, hanno tenuto le mascherine e sopportato il freddo delle finestre aperte, anche in pieno inverno, per garantire l’aerazione dei locali.

I docenti hanno sperimentato una didattica mai usata prima la DAD, hanno creato account e classi virtuali, hanno tenuto lezioni online, realizzato power-point, moduli di Google, Powtoon …


E’stata necessaria una forte COLLABORAZIONE tra genitori e docenti, uniti come non mai, nel cercare di porre un argine al dilagare del virus. Genitori attenti ad ogni raffreddore o mal di gola, ad ogni linea di febbre, disposti a tenere i propri figli a casa al primo sintomo sospetto. Disposti a sacrificare ore di lezione quando la situazione epidemiologica in paese precipitava pur di evitare ogni contagio. Insegnanti che hanno messo da parte l’ossessione per i contenuti, per i programmi che dovevano essere finiti e al primo posto hanno messo gli alunni.

E’ stata privilegiata la relazione, il dialogo, il loro benessere. Perché bisogna essere proprio miopi per non accorgersi di quanto bambini e ragazzi abbiano sofferto e soffrano ancora. Alcuni alunni, pochi per fortuna, avrebbero letteralmente mollato la scuola in questo periodo, soprattutto quando le lezioni erano in DAD, ma dalla scuola non sono stati mollati. Sono stati forniti tablet, computer, assistenza continua per giorni, settimane, mesi. La scuola non li ha mai lasciati soli.


Sono state necessarie comprensione, pazienza, empatia; gli alunni sono stati nutriti di bellezza, letteratura, poesia, arte, amore rinnovato per lo studio; sono stati guidati con leggerezza perché, come diceva Rodari, nelle nostre scuole si ride troppo poco e, dopo tre anni di isolamento, tamponi, malattia, quarantene, abbiamo avuto tutti la necessità di sorridere.


C’è stato bisogno e c’è ancora bisogno di CREDERCI, di credere che, contro ogni pronostico, la battaglia contro questo nemico invisibile può essere vinta.




Incontro con i volontari Vigili del fuoco 2021-22





Giornata dei calzini spaiati






Lezioni in classe





Bambini di prima: attività in classe





Attività sportiva e in classe





Giornata di solidarietà a favore della popolazione ucraina





Scuola trasformata in hub vaccinale





Giornata della sicurezza nelle scuole




Lavori e attività sulla guerra





Report Page