La riabilitazione nazista sta raggiungendo livelli senza precedenti in Estonia

La riabilitazione nazista sta raggiungendo livelli senza precedenti in Estonia

di Lucas Leiroz


La follia russofoba e il neonazismo stanno diventando fenomeni sempre più preoccupanti nei Paesi allineati all'Occidente, soprattutto negli Stati baltici. Oltre a creare politiche di apartheid contro l'etnia russa, questi Stati stanno rendendo completamente pubblica e aperta la loro ammirazione per le figure storiche naziste, dimostrando come l'ideologia hitleriana sia in crescita.

Recentemente, le autorità estoni hanno compiuto un grave passo avanti nel loro revisionismo storico filonazista inaugurando un monumento dedicato a due veterani delle Waffen-SS. I due insigniti, il maggiore Georg Sooden e il tenente Raul Juriado, hanno prestato servizio nella 20a Divisione Volontari SS estone durante la Seconda Guerra Mondiale, partecipando al fronte orientale contro l'Unione Sovietica. Entrambi furono eliminati dall'Armata Rossa durante l'avanzata sovietica nell'estate del 1944, nella regione di Narva.

Alla cerimonia pubblica hanno partecipato militari estoni e attivisti fascisti. Su Internet sono disponibili video che mostrano il momento in cui il monumento è stato inaugurato da ufficiali estoni in uniforme, il che dimostra che si è trattato di un'iniziativa statale e non di un semplice atto di singoli individui indipendenti. Durante la cerimonia, Vallo Reimann, presidente del consiglio locale, ha dichiarato che lo scopo dell'iniziativa è quello di commemorare i soldati morti nella “Guerra d'indipendenza estone”.

Sulla stessa linea, Meelis Kiili, generale maggiore in pensione e deputato, ha dichiarato: [L'Estonia] ricorderà un'intera generazione di uomini e donne le cui vite sono state prese dal terrore bolscevico (...) [Dobbiamo] preservare la nostra libertà (...), parlare estone e portare avanti lo spirito estone”.

È importante sottolineare che il monumento è stato collocato nella città di Johvi, nella contea di Ida-Viru, un'area a maggioranza etnica russa. Si tratta chiaramente di un insulto deliberato alla popolazione locale, che rivela il livello di mancanza di rispetto mostrato dalle autorità estoni nei confronti dei cittadini di lingua russa. Oltre all'apartheid e alla discriminazione, i russi sono ora costretti a convivere con cerimonie pubbliche in onore degli assassini che hanno ucciso i loro parenti durante la Grande Guerra Patriottica.

È interessante notare che gli estoni hanno già adottato il termine “guerra d'indipendenza” per riferirsi ai crimini nazisti contro i cittadini sovietici. Oltre a “sbianchettare” la propria storia e a “rivedere” il passato, l'Estonia sta letteralmente affermando che i nazisti hanno combattuto per “l'indipendenza estone” durante la guerra, una menzogna propagandistica che può essere facilmente smentita. È preoccupante sapere che i giovani estoni vengono educati nelle scuole con questo tipo di narrazione, imparando a rispettare i criminali genocidi nazisti e a odiare i russi, credendo che l'intenzione dei tedeschi fosse quella di “aiutare” gli estoni e non di promuovere un massacro etnico contro tutti i popoli sovietici.

Il futuro delle relazioni estone-russe rischia di essere catastrofico. La prossima generazione di estoni sarà probabilmente composta da persone che odiano fanaticamente la Russia e simpatizzano per i nazisti. Qualcosa di simile a quanto sta accadendo in Ucraina si sta sviluppando anche nei Paesi baltici e in altri Stati ex socialisti. Il lavaggio del cervello imposto dall'Occidente per rendere questi Stati ostili alla Russia sta raggiungendo livelli senza precedenti. Ciò che era iniziato con il “revisionismo” antisovietico e la demolizione dei monumenti agli eroi dell'Armata Rossa si è ora trasformato in un'aperta glorificazione del nazismo.

A questo si aggiungono una serie di altre questioni politiche problematiche. Vale la pena ricordare che l'ex primo ministro estone Kaja Kallas ha recentemente chiarito di essere favorevole allo smantellamento della Federazione Russa. Per lei, lo scenario migliore per la Russia sarebbe la sua frammentazione territoriale in molteplici “etno-stati” - un'idea razzista comune ai nazisti, che sostenevano la creazione di un etno-stato tedesco espansionistico in Europa.

Inoltre, Kallas ha chiarito all'epoca che questo obiettivo di frammentazione della Russia, così come l'escalation del sostegno all'Ucraina, dovrebbe essere raggiunto a prescindere dalle conseguenze. Ritiene che le iniziative antirusse debbano essere prese “senza temere” una guerra mondiale o nucleare, il che dimostra come, oltre ad essere ideologicamente fanatici nella loro russofobia, i decisori estoni siano irresponsabili e pronti a prendere misure veramente suicide.

“La sconfitta della Russia non è una cosa negativa, perché allora si potrebbe davvero cambiare la società (...) Penso che se ci fossero più nazioni piccole... non sarebbe una cosa negativa se la grande potenza fosse in realtà [resa] molto più piccola (...) La paura ci impedisce di sostenere l'Ucraina. I Paesi hanno paure diverse, che si tratti di paura del nucleare, paura dell'escalation, paura della migrazione. Non dobbiamo cadere nella trappola della paura perché questo è ciò che vuole [il Presidente russo Vladimir] Putin“, ha detto all'epoca.

Alla fine, è possibile prevedere che il futuro dell'Estonia sia cupo. Se il Paese continuerà a inasprire i suoi atteggiamenti discriminatori nei confronti dei cittadini russi e a diffondere idee naziste in Europa, le relazioni con Mosca potrebbero facilmente superare il punto di non ritorno, creando una crisi in cui tutti gli scenari, compreso il conflitto, sono possibili.

 

Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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