La nostra modestia fa bene agli altri (Matt. 22:39)

La nostra modestia fa bene agli altri (Matt. 22:39)

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Jeffrey Winder

La qualità di cui parleremo questa mattina è la modestia. E sicuramente una delle più importanti ragioni per cui dovremmo mostrare modestia è che fa bene agli altri. Perché possiamo dirlo? Perché possiamo dire che una delle più importanti ragioni per mostrare modestia è che fa bene agli altri? La risposta ce la dà Gesù nel Vangelo di Matteo al capitolo 22. Leggiamo insieme il versetto 39. In Matteo 22 al versetto 37, Gesù ci aiuta a capire che il più grande comandamento della Legge è quello di amare Geova. Senza dubbio essendo modesti rendiamo felice Geova, ma al versetto 39 ci dice qual è il secondo più grande comandamento: “Devi amare il tuo prossimo come te stesso”. Quindi anche questa è una ragione molto importante per coltivare e mostrare la qualità della modestia. È interessante che il significato del termine originario tradotto “modestia” racchiuda questo aspetto, cioè che la modestia fa bene agli altri. Un articolo della Torre di Guardia dà in primo luogo una definizione di modestia, dice: “Nella Bibbia la modestia si riferisce all’avere giusta stima di sé e consapevolezza dei propri limiti”. Ma poi prosegue dicendo: “Sembra che la parola greca originale si riferisca in particolare a come questa consapevolezza dovrebbe influire sul proprio comportamento nei confronti degli altri”. Tenendo questo a mente, analizziamo 3 esempi che dimostrano come la nostra modestia faccia bene agli altri. Tutti e 3 questi esempi riguardano il dare consigli ad altri, che è anche l’argomento del commento alla scrittura del giorno di oggi. Per ciascun esempio esamineremo la situazione, vedremo come possiamo essere modesti in quella determinata situazione, e poi in che modo la nostra modestia può far bene agli altri. Ecco il primo esempio. Un nostro amico molto semplicemente viene a chiederci un consiglio. Sta affrontando una situazione difficile, o si trova davanti a una decisione complicata che deve prendere. E viene da noi perché vorrebbe ricevere un suggerimento, vorrebbe sapere cosa fare. Come possiamo mostrare modestia in questa situazione? Ce lo dice la scrittura di oggi. 1 Corinti 4:6: “Non andare oltre ciò che è scritto”. L’approfondimento a questo versetto dice quanto segue: “Queste parole implicano che i servitori di Dio non devono insegnare niente che vada oltre le leggi e i princìpi espressi nell’ispirata Parola di Dio”. Quindi, in questo caso, essere modesti significa dare al nostro amico consigli basati sui princìpi biblici, o in altre parole, facciamo in modo che sia Geova a dare i consigli e la guida. In che modo essendo modesti facciamo del bene al nostro amico? Prima di tutto, gli facciamo del bene perché, a dirla tutta, la nostra opinione potrebbe essere sbagliata, non è forse vero? Mentre la Parola di Dio è perfetta, i consigli di Geova sono sempre i più giusti. Inoltre, la modestia ci spingerà ad ascoltare con attenzione il nostro amico. Con modestia riconosceremo che dobbiamo conoscere i fatti, dobbiamo comprendere la situazione nella maniera più completa possibile prima di riuscire a individuare i princìpi biblici che il nostro amico potrebbe analizzare per arrivare a prendere la decisione corretta. Quindi, la nostra modestia farà bene agli altri perché i nostri consigli saranno basati sulla Bibbia e sarà più probabile che li aiutino in quella specifica situazione. Vediamo il secondo esempio. Le cose cambierebbero se ci venisse chiesto un consiglio su un altro tipo di argomento? In questo esempio un nostro amico ci avvicina per confidarci un problema di salute che sta affrontando e forse sta cercando di scegliere un trattamento medico adeguato e vorrebbe conoscere il nostro parere. Come possiamo mostrare modestia in questa situazione? Certamente vogliamo molto bene al nostro amico e vogliamo aiutarlo in ogni modo possibile, ma anche qui si applica la scrittura del giorno di oggi, 1 Corinti 4:6, ovvero non dobbiamo andare oltre i limiti della nostra autorità. E quali sono i limiti della nostra autorità quando si tratta della salute degli altri? Un altro articolo della Torre di Guardia dice: “Di fronte a un problema di salute, ciascun cristiano adulto deve ‘portare il proprio carico’ di responsabilità per quel che riguarda la scelta di una terapia”. Quindi, tenendo questo a mente, la modestia ci aiuterà a riflettere attentamente prima di offrire un consiglio al riguardo o prima di scoraggiare la scelta di una determinata terapia. Come possiamo aiutare il nostro amico? Ovviamente possiamo ascoltarlo con attenzione, possiamo fargli sentire quanto gli siamo vicini e possiamo dargli conforto. Possiamo pensare a come aiutarlo in modo pratico e possiamo rassicurarlo che lo sosterremo, indipendentemente dalla decisione che prenderà. In che modo essendo modesti facciamo del bene al nostro amico? Questo gli dà dignità, perché riconosciamo il suo diritto di prendere la decisione da solo. Questo atteggiamento lo protegge anche da eventuali conseguenze indesiderate nel caso in cui il nostro consiglio non fosse quello giusto per lui. Inoltre, riceve l’amore, le rassicurazioni e il sostegno di cui ha bisogno in quel momento difficile. Vediamo il terzo esempio. Le cose potrebbero cambiare a seconda della persona che ha bisogno di aiuto? In questo esempio un anziano o un sorvegliante di reparto, si rende conto che una sorella sposata del suo team o del suo reparto sta affrontando qualche difficoltà e ha bisogno di aiuto. Come possiamo mostrare modestia in questa situazione? Come abbiamo detto prima, essere modesti implica essere consapevoli dei propri limiti, inclusi i limiti della nostra autorità. Quindi, qual è la nostra autorità in questo caso? Di recente un articolo della Torre di Guardia ci ha aiutato a capire che c’è una differenza tra l’autorità che Geova dà agli anziani e l’autorità che dà ai mariti. Mettiamo a confronto questi 2 versetti: il primo è 1 Pietro 5:2. Parlando dell’autorità che Geova concede ai pastori, agli anziani, 1 Pietro 5:2 dice: “Pascete il gregge di Dio affidato alle vostre cure, prestando servizio come sorveglianti”. Tenendo a mente questo versetto, prendiamo Efesini al capitolo 5, e vediamo quale autorità Geova dà ai mariti al versetto 23. Efesini 5:23 dice: “Perché il marito è capo della moglie proprio come il Cristo è capo della congregazione, essendo il salvatore di questo corpo”. Quindi, confrontando questi 2 versetti, capiamo che per Geova l’anziano è un pastore, mentre il marito è il capo di sua moglie. In che modo questi princìpi possono aiutare l’anziano del nostro esempio? Essere consapevole della differenza tra questi 2 tipi di autorità, può aiutarlo a non oltrepassare il limite della sua autorità come sorvegliante, come anziano. Ovviamente ogni situazione è diversa, ma se in questa situazione capisce che la questione è molto personale, l’anziano potrebbe benissimo astenersi con modestia dal dare consigli. Potrebbe non farsi coinvolgere affatto, potrebbe pensare: “Questa sembra una questione che dovrebbe gestire il marito, è meglio che sia lui ad affrontare la situazione e ad aiutarla”. E in che modo fare questo farà bene alla coppia? Fare questo aiuterà a non sminuire l’autorità del marito. Accrescerà il rispetto della moglie verso il marito, perché sarà lui ad aiutarla e a prendersi cura di lei in questa situazione. Li aiuterà a mantenere forte il loro legame e a continuare a considerare sacro il loro matrimonio. E inoltre eviterà che si crei anche solo minimamente un attaccamento emotivo tra 2 persone non sposate fra loro. Questi sono solo alcuni esempi che evidenziano come la nostra modestia può fare bene agli altri, e possiamo dire che questa è una delle ragioni più importanti che abbiamo per mostrare modestia. In effetti, avere l’abitudine di riflettere su come la nostra modestia può far bene agli altri ci aiuta a capire come mostrare modestia in ogni situazione e ci dà la motivazione per farlo. E questo non è solo un modo alternativo di considerare la modestia. Non si tratta di un approccio innovativo piuttosto si basa sul secondo più importante comandamento della Legge, cioè quello di amare il nostro prossimo come noi stessi. Quindi, vi ringraziamo di cuore per il vostro sincero impegno nel mostrare modestia e per il buon esempio che date a questo riguardo. Geova continuerà a benedire i vostri sforzi per coltivare questa importante qualità e vi permetterà così di essere un vero dono per i fratelli e le sorelle.

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