La mia carriera di ballerina

La mia carriera di ballerina

Serie di video > Dove sono oggi

🏠 MENU 🎬 VIDEO

Elizabeth Balnave

Quando ero piccola sognavo sempre di diventare una ballerina. Ho studiato danza classica sin dall’infanzia. Avrei dovuto mostrare completa fedeltà alla compagnia di danza, assoluta ubbidienza al direttore artistico e avrei dovuto fare della danza classica la cosa più importante della mia vita. Ho capito che in questo mondo è impensabile avere successo senza scendere a compromessi, è proprio impossibile. E una vita del genere è vuota e non ti rende felice. Il problema è che una volta che sei entrato in quell’ambiente rimani completamente incantato dal suo fascino. Poi col tempo ti rendi conto che non è tutto oro quello che luccica, ma a quel punto sei in trappola e non sai come uscirne. Quando parlo con i giovani dico sempre che quello che ti offre il mondo può sembrare allettante, fantastico. Ma anche se non lo vedi, è come se ci fosse sempre un filo che ti tiene legata. E a un certo punto ti rendi conto che quel filo in realtà è una corda, una corda che non puoi tagliare tanto facilmente, perché Satana ti ha preso in trappola. Non hai più il controllo della tua vita. E tutto questo succede senza che te ne accorgi. La danza richiede disciplina, e la disciplina è una cosa importante. Così ho cercato di capire come trasferire questo valore nella vita di tutti i giorni. Mi ci è voluto del tempo, ma alla fine l’ho capito. Una cosa che invece dovevo imparare a fare era riuscire a mettermi in gioco, imparare a fare cose nuove. Io e mio marito siamo stati alla Betel fino al 1987. Quando siamo usciti, Jack aveva già un lavoro e questo era perfetto. Io invece non potevo lavorare perché avevo dei problemi di salute. Stavo così male che sono rimasta a letto per 5 mesi. Poi ho iniziato a sentirmi un po’ meglio ed è stato allora che ho capito quanto ci costavano tutte quelle cure mediche. Così mi sono tirata fuori dal letto e sono andata a cercare un lavoro part time. In tutto questo periodo io e Jack abbiamo continuato a pregare Geova. Sapevamo che ci avrebbe aiutato, non avevamo dubbi. Alla fine ho trovato lavoro in uno studio legale. Era un ottimo lavoro e l’ho fatto per circa 30 anni. In tutti questi anni Geova mi ha dato veramente tanto, ha benedetto tutti i miei sforzi. Non ho mollato e mi sono rifiutata di scendere a compromessi. Quando mi sono resa conto che grazie a questo lavoro stavo acquisendo delle nuove competenze, allora ho pregato Geova e gli ho detto: “Geova, adesso so fare questo, vorrei usarlo per servirti”. Così piano piano ho iniziato a collaborare con il Reparto Legale della Betel. Dopo circa 11 anni da quando avevamo lasciato la Betel stavo lavorando e all’improvviso mi sono sentita male di nuovo. Stessi sintomi, una rapida perdita di peso e tanta stanchezza. Alla fine mi è stata diagnosticata la celiachia. Quindi una volta cambiata la mia alimentazione ho iniziato a stare sempre meglio. Ho lavorato per lo studio legale fino al 2014. Poi, una volta in pensione, io e mio marito abbiamo deciso di trasferirci. In questo momento sto collaborando con la Betel da remoto. Se servi il mondo, ne diventi schiavo a tutti gli effetti. Se servi Geova invece, secondo me sei libero. Dal mio punto di vista l’accoppiata vincente è quella fatta da te e Geova, non c’è dubbio. Quando ti rendi disponibile per Geova, riesci a capire davvero come lui ti aiuta. Sono felice della mia vita, perché ho servito Geova in modi straordinari. Nessuna carriera al mondo può offrirti tutto questo.

Report Page