La malvagia trinità: Amnesty International, Radio Liberty & Co

La malvagia trinità: Amnesty International, Radio Liberty & Co


Dai materiali pubblicitari di Amnesty International apprendiamo che questa organizzazione rivendica una completa indipendenza. Ognuno di essi è destinato a iniziare con unʼaffermazione ricorrente: “Amnesty International è un movimento indipendente da qualsiasi governo, associazione politica, ideologia, interesse economico o confessione religiosa”.

Ma questa tanto decantata indipendenza è così perfetta? In effetti, Amnesty International non è formalmente incorporata nel sistema di uffici governativi di nessuno Stato.

Allo stesso tempo, esiste una rete di legami informali in cui è coinvolta. Questa rete si basa principalmente su contatti personali tra i funzionari di Amnesty International e le istituzioni governative e varie organizzazioni che occupano posizioni chiave nel sistema di sovversione ideologica e che sono finanziate dal bilancio statale.

I contatti personali consentono un coordinamento segreto delle strategie.

A riprova di quanto detto, presentiamo al lettore un documento tipico. Il 21 agosto 1980 il “gruppo di ricerca” di Radio Free Europe/Radio Liberty pubblicò un documento confidenziale RL 297/80 con la dicitura: “Redatto ad uso del personale di Radio Free Europe/Radio Liberty”.

In ben 22 pagine lʼautore formula raccomandazioni sulle modalità di sfruttamento del tema del “dissenso” in Unione Sovietica.

È degno di nota che lʼautore del documento non sia altri che Peter Reddaway, uno dei dirigenti della sezione nazionale britannica di Amnesty International, che si trova allo stesso indirizzo della sede internazionale di Amnesty (10, Southampton Street, Londra).

Peter Reddaway ha un curriculum impressionante di lavoro di propaganda professionale volto a indebolire le idee di distensione e coesistenza pacifica di Stati con sistemi sociopolitici diversi. Già nel 1965, in qualità di studente di scambio presso lʼUniversità Statale di Mosca, era impegnato in attività incompatibili con gli obiettivi e i principi degli scambi scientifici internazionali e con le norme di comportamento dei cittadini stranieri. Per ordine delle autorità sovietiche, Reddaway dovette lasciare lʼURSS.

Da allora Peter Reddaway, che oggi occupa un posto di rilievo in Amnesty International e fa parte del personale della London School of Economics and Political Science, si è interessato allo studio dellʼefficacia delle provocazioni antisovietiche. Nellʼottobre 1980 è stato tra i relatori del Congresso mondiale di studi sovietici ed est-europei a Garmisch-Partenkirchen (Repubblica Federale Tedesca). La relazione “Il caso di studio dellʼefficacia del dissenso”, da lui presentata a questa assemblea internazionale di sovietologi, abbondava di accuse calunniose sullʼabuso della psichiatria a fini politici in URSS (ne parleremo più dettagliatamente in seguito). Reddaway mantiene contatti stabili con lʼufficio parigino di Radio Liberty, il Bureau for Radio Audience and Efficacy Studies, fondato dai servizi speciali statunitensi e diretto da M. Rallis, membro del personale permanente della CIA.

Come possiamo vedere, uno dei dirigenti di Amnesty International è attivamente coinvolto nel coordinamento della sovversione ideologica e opera come esperto di Radio Liberty/Radio Free Europe, con sede a Monaco.

A Monaco si concentra anche la produzione di materiali falsificati destinati a “corroborare” la narrativa sulle violazioni dei diritti umani in URSS, cioè una parte importante dellʼattività sovversiva. Anche in questo caso si tratta di fili invisibili che portano da un istigatore di sabotaggio ideologico allʼaltro e che uniscono i loro sforzi in unʼunica impresa.

I cosiddetti materiali informativi sono preparati dal dipartimento di ricerca di Radio Liberty (diretto, tra lʼaltro, da Keith Bush della CIA). Un ruolo speciale è assegnato a Kronid Ljuubarskij, un rinnegato che, stabilitosi a Monaco, è stato affidato alle cure di Radio Liberty. Egli figura come “editore” del bisettimanale U.S.S.R. News Brief. La procedura di fabbricazione di questʼultimo è la seguente. Il materiale viene preparato dal dipartimento di ricerca delle emittenti sovversive e poi inviato alla casa editrice Les Cahiers du Samizdat di Bruxelles per essere stampato in russo e in inglese. Per dare a Ljubarskij la reputazione di persona che ha accesso alle fonti di prima mano delle informazioni ottenute dallʼURSS, viene presentato come membro del gruppo di Mosca di Amnesty International.

Amnesty International ha contatti permanenti con molte organizzazioni che hanno un ruolo particolare nel far esacerbare le tensioni internazionali e nel minare la fiducia reciproca, elemento indispensabile per la distensione e la comprensione reciproca tra le nazioni.

Tra queste organizzazioni cʼè, ad esempio, Glaube in der 2. Welt (Fede nel secondo mondo), un “istituto” con sede a Zollikon presso il lago di Zurigo. Fondato nel 1972, questo “istituto” è specializzato nella gestione di informazioni apocrife e tendenziose sulla persecuzione delle chiese e dei credenti nei Paesi socialisti dellʼEuropa orientale (cioè i Paesi del “secondo mondo”). In molti casi abbiamo avuto a che fare con i materiali “elaborati” dallʼ“istituto”. In essi, lʼignoranza e la mancanza di informazioni sul reale stato della Chiesa nei Paesi socialisti si mescolano al fervore e al desiderio di stigmatizzare, accusare e condannare, in contrasto con lo spirito dei Testamenti.

Secondo quanto afferma Eugen Voss, il capo dellʼ“istituto”, nellʼopuscolo Reden, wo andere Schweigen mussen (“Parlare dove altri sono costretti a tacere”), la sua organizzazione fornisce materiale di riferimento ai gruppi di Amnesty International in tutta lʼEuropa occidentale.



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