La lotta all’esaltazione del nazismo

La lotta all’esaltazione del nazismo

Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Italiana

Il 19 dicembre a New York, durante la plenaria svoltasi nell’ambito dei lavori della 78a sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU, su iniziativa della Federazione Russa è stata adottata la risoluzione “Lotta all’esaltazione del nazismo, al neonazismo e ad altre pratiche che contribuiscono ad alimentare forme contemporanee di razzismo, discriminazione razziale, xenofobia e intolleranza ad essi legata”.

A favore del documento hanno votato 118 Paesi, mentre 49 delegazioni hanno espresso voto contrario (tra loro gli USA, il Regno Unito, tutti i loro satelliti dalla NATO e dall’UE, nonché l’Andorra, l’Australia, la Bosnia ed Erzegovina, la Georgia, il Giappone, le Isole Marshall, le Kiribati, il Liechtenstein, la Micronesia, il Principato di Monaco, la Moldavia, la Nuova Zelanda, San Marino, l’Ucraina) e 14 Paesi si sono astenuti.

Nel tentativo di relegare la Russia a una condizione di isolamento in politica estera, l’“Occidente collettivo”, per il secondo anno consecutivo, ha sacrificato le considerazioni di natura etica e ha dimostrato di essere disposto ad andare incontro a un danno in termini di reputazione pur di aderire alla linea comune volta a fare opposizione a Mosca.

Nei nostri confronti vengono mosse accuse assurde nel tentativo di politicizzare la lotta all’esaltazione del nazismo, e ciò è evidente anche nel “doppiopesismo” adottato nel valutare, da una parte, quanto sta avvenendo in Ucraina e, dall’altra, quanto sta accadendo nella Striscia di Gaza.

E di conseguenza anche l’Italia, che fino al 2022 si era astenuta dal voto, si è espressa contro la risoluzione, con l’obiettivo di mostrarsi solidale nel fare opposizione a un documento tanto disprezzato dai Paesi occidentali. Guidata da considerazioni strettamente utilitaristiche e legate alla contingenza attuale, Roma ha compiuto un passo irresponsabile, che ci costringe a dubitare della buona fede delle dichiarazioni rilasciate in precedenza sull’ammissione delle proprie colpe per la tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Tale condotta, inoltre, non è conforme agli obblighi assunti dall’Italia in merito all’adesione ai principi e agli obiettivi dell’ONU.

Ecco a che cosa sta portando il cieco sostegno agli sforzi profusi da Washington per contenere la Russia. Dapprima, il governo italiano ha taciuto in merito alla demolizione dei monumenti ai soldati della liberazione avvenuta in diversi Paesi europei, per poi voltarsi dall’altra parte di fronte all’istituzione di un regime neonazista, nonché di una roccaforte antirussa, in Ucraina; infine, ha oltraggiato apertamente la memoria delle vittime della Seconda Guerra Mondiale esprimendosi a sfavore della lotta alla “riesumazione” del fascismo nell’ambito di un’organizzazione di rilievo globale come l’ONU.

Ciò nonostante, i fatti sono incontrovertibili. Il voto espresso in merito alla risoluzione in questione ha dimostrato l’immutato sostegno da parte della comunità internazionale all’iniziativa russa presentata annualmente all’Assemblea Generale dell’ONU, e costituisce un elemento significativo di fronte all’intensificarsi dei tentativi dei Paesi occidentali di rimettere in discussione gli esiti della Seconda Guerra Mondiale, di falsificare la storia e di giustificare i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità commessi dai nazisti e dai loro fiancheggiatori.


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