“La fonte d’acqua viva” (Ger. 2:13)

“La fonte d’acqua viva” (Ger. 2:13)

Robert Luccioni

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Geremia 2:13

"Perché il mio popolo ha fatto due cose cattive: ha abbandonato me, la fonte d’acqua viva, e si è scavato cisterne, cisterne rotte, che non possono trattenere acqua".

Geremia 2:13: “Il mio popolo [...] ha abbandonato me, la fonte d’acqua viva, e si è scavato [...] cisterne rotte, che non possono trattenere acqua”. Forse spesso ci siamo chiesti: “Come è possibile che gli israeliti, dopo tutto quello che avevano visto e vissuto, abbandonarono Geova e ricercarono guida e sostegno altrove?” Eppure accadde più e più volte. Possiamo ricavarne una lezione e un avvertimento. Vediamo. Oggi apprezziamo tutto il cibo spirituale che riceviamo da Geova attraverso la sua organizzazione. Ovunque nel mondo i fratelli dicono di non essersi mai sentiti così vicini all'organizzazione di Geova come adesso. Stiamo ricevendo come mai prima l’acqua di verità che dà vita. Eppure, come ai giorni di Geremia, alcuni nostri cari fratelli e sorelle stanno lasciando o hanno lasciato Geova e l’acqua pura della verità per perseguire cose senza valore. Come può accadere questo? E come possiamo evitare che accada anche a noi? Ecco come inizia il commento della scrittura di oggi: “Satana il Diavolo cerca a ogni costo di vanificare la guida che proviene da Geova e che può salvarci la vita. Per di più, il nostro ‘cuore ingannevole’ potrebbe avere un effetto negativo sulla misura in cui reagiamo alle Sue direttive”. Le espressioni “cuore ingannevole” e la “misura in cui reagiamo alle Sue direttive” mi fanno pensare a Salomone. Conosciamo la sua storia, di come Geova lo benedisse e gli diede tutto quello di cui aveva bisogno per essere ubbidiente. Eppure Salomone finì per perdere la sua amicizia con Geova. Abbandonò “la fonte d’acqua viva”. Aveva iniziato così bene. Cosa gli accadde? Beh, esattamente quello di cui parla la scrittura di oggi. Permise al suo cuore ingannevole di interferire con le istruzioni di Geova. Le istruzioni che Geova diede a Salomone erano molto chiare. Prendiamo, per esempio, Deuteronomio capitolo 17. Come ricordiamo, in quanto re, Salomone doveva leggere e trascrivere regolarmente questa legge. Deuteronomio 17:16, 17, dice: “Il re, però, non deve procurarsi molti cavalli”. Versetto 17: “Non deve nemmeno prendersi molte mogli, così che il suo cuore non si svii; né si deve procurare grandi quantità di argento e oro”. Non procurarti cavalli, mogli né grandi quantità di argento e oro. Salomone fece tutt’e 3 le cose. Se leggiamo Deuteronomio 7:3, 4, lì Geova dice: ‘Non devi contrarre matrimoni misti con le nazioni perché ti svieranno’. Cosa fece Salomone? Prendiamo 1 Re capitolo 11; leggiamo i versetti da 1 a 3. 1 Re 11:1-3 dice: “Il re Salomone amò molte donne straniere oltre alla figlia del faraone: donne moabite, ammonite, edomite, ittite e di Sidone. Provenivano dalle nazioni delle quali Geova aveva detto agli israeliti: ‘Non dovete andare in mezzo a loro e loro non devono venire in mezzo a voi, perché sicuramente svieranno il vostro cuore facendovi seguire i loro dèi’. Salomone però si legò a loro e le amò. Ebbe 700 mogli, che erano principesse, e 300 concubine; e un po’ alla volta le sue mogli sviarono il suo cuore”. Proprio come aveva detto Geova. Com’è potuto succedere? Salomone non è caduto nel peccato dall’oggi al domani. Non è stato un momento di debolezza. Non è che un giorno ha detto: “Ops, ho 700 mogli e 300 concubine!” Altrimenti Salomone avrebbe avuto più problemi di quelli che pensiamo. No, Salomone era intelligente. Geova lo aveva benedetto con la sapienza. Com’è arrivato a tanto? Ha preso una decisione sbagliata dopo l’altra, decisioni contrarie alle istruzioni di Geova che in qualche modo Salomone riusciva a giustificare finché non si è allontanato completamente da Geova. Non sappiamo cosa gli passasse per la testa né come abbia preso quelle decisioni ma, pur non conoscendo tutti i dettagli, possiamo immaginare come sia successo. Per esempio, sappiamo che una delle sue mogli era la figlia del faraone. Ma è interessante che in 1 Re 3 si legge che Geova gli diede tutta la sapienza e lo benedisse. Questo accadde dopo che Salomone aveva preso in moglie la figlia del faraone. Quindi è possibile che Salomone pensasse: “Beh, Geova mi ha benedetto lo stesso, significa che va tutto bene”? Salomone sapeva che c’era qualcosa che non andava, perché in 2 Cronache 8:11 si dice che dovette costruire un’altra casa per lei. Lei, essendo straniera, non poteva vivere nella casa di Davide, a motivo dell’Arca, che era santa. Salomone sapeva che sposarla era sbagliato, ma lo fece comunque e si convinse che per Geova andava bene. La Bibbia dice che amò donne moabite. Come sappiamo, i moabiti erano nemici di Geova, ma non tutti. Per esempio, ricorderete che quando fuggiva dal re Saul, Davide chiese al re di Moab se poteva portare lì i propri genitori, e il re di Moab li protesse. Il racconto dice che stettero lì per tutto il tempo che Davide rimase nel proprio rifugio. Questo significa che il re di Moab protesse i nonni di Salomone. Ricordiamo anche Rut. Rut era la trisnonna di Salomone, ed era una donna moabita, eppure diventò un’adoratrice di Geova. E poi alcuni degli uomini valorosi di Davide erano di Moab e di Ammon. Quindi non erano tutti cattivi. È possibile che Salomone abbia conosciuto alcune delle sue prime mogli moabite tramite quegli uomini, o forse tramite i suoi nonni che erano stati a Moab? Poi il racconto parla di donne ammonite. Ricordiamo Roboamo, il figlio di Salomone, che successivamente divenne re. Nacque da una donna ammonita. E, fatto interessante, nacque prima che Salomone diventasse re. È possibile che Salomone pensasse: “Beh, Geova mi sta benedicendo. Ho una moglie egiziana e una ammonita. Forse questo comando si applica agli altri, non a me”. Che dire dei sidoni? Sappiamo che erano famosi artigiani. Erano noti come esperti boscaioli e taglialegna. Infatti, il padre di Salomone, Davide, si servì dei sidoni per procurare una gran quantità di legname per il tempio. E in seguito, Salomone stipulò dei contratti con i sidoni perché tagliassero gli alberi per il tempio. È stato forse a motivo di questi rapporti commerciali che conobbe alcune delle donne che poi prese in moglie? Potrebbe aver pensato: “Sposandomi con queste donne, mi assicurerò che la casa di Geova venga completata. Questo mi aiuterà a portare a termine il mio incarico teocratico”. E infine, che dire delle donne ittite? Ricordiamo Uria. Davide commise adulterio con Betsabea e fece uccidere Uria. Betsabea era la madre di Salomone. Uria era un ittita e uno degli uomini valorosi di Davide. Questo significa che la madre di Salomone era stata sposata con un ittita. Quindi, fu forse tramite Betsabea, tramite dei suoi parenti acquisiti o forse tramite altri, che Salomone conobbe alcune delle sue prime mogli ittite? Ora, non sappiamo cosa pensasse Salomone, ma possiamo immaginare come abbia iniziato a giustificare alcune delle sue decisioni fino a che si ritrovò sull’orlo del precipizio, lontanissimo da Geova. Cosa possiamo imparare? Quando leggiamo questo racconto su Salomone, che accumulò tutte quelle mogli, tutte quelle ricchezze, tutti quei cavalli, è come guardare un incidente al rallentatore. Sappiamo esattamente come va a finire, eppure Salomone non si accorse del pericolo. La domanda che dobbiamo farci è: “Se qualcuno adesso leggesse la mia storia, cosa penserebbe delle decisioni che prendo ogni giorno?” Vedete, anche il nostro cuore è ingannevole e proverà a convincerci che possiamo anche non seguire le chiare istruzioni di Geova. A volte potremmo giustificare una nostra decisione perché vediamo che Geova continua a benedirci, o forse perché vediamo che qualcun altro ha preso una decisione simile e gli è andata bene. È pericoloso. Quindi cosa dobbiamo fare? Dobbiamo fare quello che disse Salomone e che avrebbe dovuto fare lui stesso. Apriamo la Bibbia in Proverbi 3:5. Leggiamo insieme Proverbi 3:5. Dice: “Confida in Geova con tutto il tuo cuore e non fare affidamento sulla tua intelligenza”. “Non fare affidamento sulla tua intelligenza”, sulla tua sapienza, ma “confida in Geova”, nella sua guida. Se lo facciamo, possiamo essere certi che non ci allontaneremo mai dalla “fonte d’acqua viva”, anzi, la sua guida ci renderà felici per sempre. 

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