La fede: una “certezza” (Ebr. 11:1) 

La fede: una “certezza” (Ebr. 11:1) 

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Joel Dellinger

Oggi vogliamo parlare di 2 bellissime qualità cristiane che, possiamo dire, sono strettamente collegate tra loro, la fede e la speranza. Perché è molto importante per ognuno di noi rafforzare la fede nelle cose in cui speriamo? Aprite per favore la Bibbia in Ebrei capitolo 12. Andremo a leggere il versetto 1. Dal contesto nel capitolo 11 vediamo che l’apostolo ha appena dato la definizione di fede, e poi ha descritto molti esempi di uomini e donne che avevano una forte fede e che rimasero concentrati sulla loro speranza futura. Fecero questo per tutta la vita e alcuni addirittura accettarono di morire per quello in cui credevano. Notate il consiglio che l’apostolo Paolo dà e che si trova in Ebrei 12:1. Leggeremo anche la prima parte del versetto 2: “Anche noi, dunque, circondati come siamo da una tale moltitudine di testimoni, liberiamoci di ogni peso e del peccato che così facilmente ci intralcia e corriamo con perseveranza la corsa che ci sta davanti, tenendo lo sguardo fisso sul principale Condottiero e Perfezionatore della nostra fede, Gesù”. Al versetto 1 Paolo parla del “peccato che così facilmente ci intralcia”. A cosa si riferiva? L’espressione greca usata qui può farci venire in mente un corridore che ha troppi vestiti addosso. A me viene in mente un uomo che, invece di indossare pantaloncini corti, ha dei pantaloni della tuta troppo grandi per lui e delle scarpe da tennis con i lacci slacciati. In una situazione del genere potrebbe facilmente inciampare e cadere, e farsi così intralciare dai vestiti inadeguati che ha addosso. Paolo fece riferimento a un’immagine simile per descrivere un pericolo che corriamo tutti, compresi i cristiani che servono fedelmente Geova da tanti anni. La mancanza di fede, ecco qual è questo peccato. Per chi si è battezzato da poco, potrebbe voler dire non aver fatto crescere la fede che aveva all’inizio quando ha conosciuto la verità. Per chi è battezzato da molto tempo, la mancanza di fede potrebbe voler dire aver perso la forte fede che aveva in passato. A questo proposito è interessante notare che nel versetto 1 l’apostolo Paolo, che era un pilastro della congregazione e un uomo di fede, applica anche a sé stesso questo consiglio. Infatti nel versetto dice “liberiamoci di ogni peso” e “corriamo con perseveranza”. Parlando al noi, è probabile che l’apostolo Paolo stesse ammettendo che a volte anche lui aveva la tendenza a farsi intralciare facilmente da una momentanea mancanza di fede. Davvero una lezione importante! Ognuno di noi deve continuare a rafforzare la propria fede. Oltre a questo, la Bibbia dice chiaramente che se ci lasciamo intralciare da una momentanea mancanza di fede possiamo riprenderci, e anche abbastanza rapidamente. Questo è evidente da quello che successe all’apostolo Pietro. Prendete insieme a me Matteo capitolo 14 e soffermatevi un attimo sul versetto 24. Immaginate la scena. È mattina presto, prima dell’alba. Pietro e alcuni dei discepoli manovrano a fatica la loro barca mentre nel Mar di Galilea c’è una tempesta. All’improvviso vedono Gesù che cammina sul mare. La Bibbia al versetto 26 ci dice che quando lo videro “per la paura si misero a gridare”. Pietro e gli altri discepoli, che erano pescatori esperti e coraggiosi, si misero a gridare per la paura. Al versetto 27 Gesù dice: “Coraggio, sono io! Non abbiate paura”. Cosa fece Pietro? Versetto 28: “Signore, se sei tu, comandami di venire da te sulle acque”. Quando Gesù disse: “Vieni!”, cosa fece Pietro? Scese dalla barca e iniziò a camminare sulle acque per raggiungere Gesù. Ci voleva fede? Senz’altro! Ma poco dopo, come sappiamo, i versetti dicono che Pietro iniziò ad affondare. Come mai? Notate il versetto 30. L’inizio dice: “Ma, vedendo la forza del vento, ebbe paura”. Quando Pietro smise di concentrarsi su Gesù, la sua fede vacillò. Pietro qui ebbe una momentanea mancanza di fede. Questo può succedere a tutti, anche a chi è da molto nella verità. Se ci lasciamo distrarre, la nostra fede si può indebolire. Avete affrontato o state affrontando delle tempeste nella vostra vita? Potremmo paragonare il vento e le onde intorno a Pietro mentre camminava sulle acque alle difficoltà e alle tentazioni che incontriamo da quando ci siamo dedicati a Geova. Grazie alla nostra fede, stiamo tutti facendo qualcosa che per la maggioranza sembra impossibile, serviamo Geova, siamo suoi amici e abbiamo la sua approvazione negli ultimi giorni di questo difficile sistema. Comunque, andiamo incontro al vento e alle onde. Forse una malattia inaspettata che colpisce noi, un familiare o un amico. Forse la paura dovuta all’instabilità economica che tocca da vicino i nostri fratelli e sorelle, e non solo in Venezuela, non solo in Africa, ma in tutti i paesi della terra dove ci sono gravi crisi economiche. O forse si tratta della persecuzione che affrontano i fratelli in vari paesi, e non solo in Russia ma magari all’interno della loro famiglia. E che dire dei cambiamenti nei nostri incarichi di servizio? Forse riceviamo un nuovo incarico qui alla Betel, sul campo, in congregazione, o ci viene chiesto di lasciare il servizio speciale a tempo pieno e quindi le nostre abitudini. Tutto questo potrebbe essere una tempesta che ci mette molta paura. Un fratello che amava molto il servizio missionario, dopo tanti anni fu costretto insieme a sua moglie a lasciare quell’incarico e a tornare a casa. Questo fratello racconta: “Per la prima volta nella mia vita mi sentivo perso. Non avevo più obiettivi. Sembrava che ormai niente avesse importanza”. Cos’era successo? Per un periodo la fede di questo fratello si era indebolita. Ripensiamo a quello che è successo a Pietro e riguardiamo il versetto 30. Cosa fu nello specifico che fece affondare Pietro? Una raffica di vento? Una grande onda? No. Pietro si concentrò su quanto era forte il vento e cominciò ad avere paura. Il problema è che smise di guardare Gesù. Allo stesso modo, se ci distraiamo e cominciamo a pensare troppo alle nostre tempeste, cioè alle situazioni della vita di tutti i giorni in questo sistema di cose, e ci concentriamo su quanto sono potenti queste tempeste, potremmo iniziare a dubitare che Geova ci aiuterà. Ma notate nel versetto 30 cosa succede dopo. Qui leggiamo: “Cominciò ad affondare e gridò: ‘Signore, salvami!’” Quello che fece Pietro dopo aver perso momentaneamente la fede insegna a tutti noi qualcosa di molto importante. Pietro si riprese velocemente. In base a quello che sappiamo dalla Bibbia, Pietro sapeva nuotare bene. Come reazione naturale, dato che stava affondando, sarebbe potuto tornare a nuoto alla barca, ma non lo fece. Non fece affidamento su sé stesso. Tornò a concentrarsi su Gesù e afferrò la mano che lui gli aveva teso. Cosa possiamo imparare tutti noi? Se ci rendiamo conto che la nostra fede si sta indebolendo o stiamo iniziando ad avere paura, dobbiamo imitare l’esempio di Pietro. Riusciremo a riprenderci rapidamente. Riprendiamo Ebrei 12:2. Ebrei 12:2, notate come l’apostolo Paolo ci incoraggia a non lasciarci intralciare dalla mancanza di fede e dice che dobbiamo ‘tenere lo sguardo fisso’ su Gesù. E al versetto 3: “Considerate attentamente colui che ha sopportato tante parole ostili che i peccatori gli rivolgevano [...], così che non vi stanchiate e non vi arrendiate”. Dobbiamo ‘tenere lo sguardo fisso’, ‘considerare attentamente’, quindi tornare a concentrarci su Gesù. Ma cosa rendeva incrollabile la fede che aveva Gesù? Una forte speranza. Nello stesso versetto leggiamo che si concentrò sulla “gioia che gli era stata messa davanti”. Concentriamoci quindi sulle benedizioni future. Un articolo della Torre di Guardia diceva: “Proviamo a vederci quando Dio avrà eliminato questo sistema [di cose]; scriviamo o disegniamo quello che ci piacerebbe fare nel nuovo mondo. Facciamo un elenco delle persone che desideriamo tanto incontrare quando saranno risuscitate e pensiamo a cosa diremo loro. Vediamo queste promesse di Dio come se fossero rivolte non solo all’umanità in generale, ma a noi personalmente”. Come sappiamo, Gesù era convinto che la Bibbia è la Parola di Dio. Meditava a fondo su quello che Dio ha detto e sulle sue meravigliose promesse. E noi dobbiamo fare la stessa cosa. Gesù ci ha insegnato a chiedere in preghiera lo spirito santo. Possiamo anche chiedere a Geova di darci più fede. Geova sarà felice di esaudire questo tipo di preghiere.

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