La devozione è la più facile delle strade che portano a Dio

La devozione è la più facile delle strade che portano a Dio


Pensiero del Giorno


Ciò che sgorga dall'Amore è Dharma



La mattina del 24 Aprile 1996, Bhagavan Sri Sathya Sai Baba creò un diamante dal diametro di 6,81 cm, grande come una mela. Ai devoti sbigottiti da quella creazione unica, Svami disse che quella pietra era stata donata dal re Dasaratha al Signore Rama che la indossò sul turbante durante il matrimonio con Sita; in modo simile, nel pomeriggio, Bhagavan creò il pendente del Mangalasutra di Sita che aveva un rubino di 7,62 cm. nel centro e nove gemme incastonate all’intorno. Bhagavan dette agli studenti e ai devoti l’opportunità incredibile di vedere quelle creazioni uniche da vicino ma anche di toccarle.



Incarnazioni dell’Amore!

Nella Bhagavad Gita, il Signore Krshna dichiara:

Oh Arjuna! Quando c’è un declino del Dharma e l’adharma aumenta, Io Mi incarno sulla Terra.

Dio si incarna per insegnare il Dharma all’essere umano e per elevarlo al livello divino: il Dharma stesso prende forma umana.

Dove c’è il Dharma c’è la vittoria

La devozione è importante al massimo nella vita degli esseri umani. L’amore immutabile per Dio è la devozione vera ma le persone sprecano la vita amando le cose terrene. L’amore secolare non è amore vero, è soltanto attaccamento; solamente l’amore per Dio è amore vero. L’amore intenso per Dio è devozione reale. Ciò che sgorga dall’Amore è il Dharma; chi comprende il Dharma promuove l’Amore. La persona che acquisisce l’amore per Dio può seguire il Dharma facilmente perché l’Amore e il Dharma sono gemelli; oggi però, l’essere umano ha perduto ambedue queste caratteristiche. La vita priva di amore e Dharma è simile a una landa deserta.

Al tempo della guerra del Mahabharata, Duryodhana andò dalla madre Gandhari, si prostrò ai suoi piedi e chiese che lo benedicesse per vincere la guerra ma ella sapeva che il figlio non seguiva la via del Dharma per cui non lo benedisse affinché vincesse nonostante egli la implorasse. La sua sola benedizione fu “Dove c’è il Dharma ci sarà la vittoria”, non disse che Duryodhana avrebbe vinto. Dopo, egli andò dal suo precettore Dronacharya cercando la sua benedizione ma anch’egli disse: “Dove c’è il Dharma, c’è Dio e dove c’è Dio c’è la vittoria”.

Dio ama il devoto che segue i dettami del Dharma. Se l’essere umano ha amore e rettitudine, la Divinità latente in lui diventa evidente. Non c’è niente di più elevato dell’amore per Dio; l’essere umano può raggiungere Dio solamente tramite l’amore per Lui. Nessuna ricchezza o potere possono aiutarlo a raggiungere il Divino. Duryodhana e Dussasana avevano potere e ricchezza enormi ma non poterono ottenere l’aiuto di Krshna; in modo simile, Sishupala e Dantavakra si affidarono alla propria forza fisica piuttosto che a quella del Divino per cui, alla fine, furono distrutti. Prendete il caso di Ravana e Kumbhakarna che avevano forza e ricchezza enormi: Ravana era dotato di facoltà notevoli, era molto erudito e ricco ma la ricchezza e l’istruzione non poterono aiutarlo a ottenere la liberazione.

Dio si raggiunge tramite la devozione e l’amore

Kuchela era un amico d’infanzia del Signore Krshna, aveva una famiglia numerosa ed era molto povero. La moglie gli consigliò di andare a Dvaraka e chiedere l’aiuto di Krshna. Appena Gopala vide il vecchio amico, scese dal trono, gli corse incontro e lo abbracciò con grande amore. Kuchela fu sopraffatto dall’Amore e dall’attenzione di Krshna. Quando tornò a casa, la moglie gli chiese cosa fosse accaduto a Dvaraka ed egli raccontò: “Appena mi ha visto, Krshna è corso verso di me, mi ha preso le mani, mi ha guardato da capo a piedi e mi ha abbracciato stretto: cosa potevo dire e come potevo dirlo? Egli ha accettato il riso e lo ha mangiato dicendo che era buono come il nettare. Come posso descrivere l’amore di Krshna con le parole?!

Sebbene Kuchela non avesse chiesto alcun aiuto a Krshna, ne ricevette molta ricchezza che sconfisse la sua povertà. Dio spande la Grazia su coloro che Lo venerano con devozione profonda. Sabari e Jatayu non chiesero alcunché a Rama, Lo adorarono con grande devozione: Egli officiò i riti finali per Jatayu senza esserne richiesto, andò alla capanna di Sabari e la benedisse con la Grazia.

La devozione sincera commuove il Signore

Dio è presente in tutta la creazione e assume la forma secondo i sentimenti del devoto. Dio si può raggiungere solamente per mezzo dell’amore quindi acquisite un amore profondo per Lui; soltanto così potete sperimentare la Divinità. Gli attaccamenti alle cose del mondo e i desideri sono creazioni della mente, il controllo dei desideri e della mente è devozione vera. La devozione evidenzia l’amore incondizionato e immenso per Dio; se acquisite questa caratteristica divina, potete raggiungere Dio facilmente.

La parola “bhakti” (devozione) deriva dalla radice “bhaja”che significa adorazione e servizio a Dio, è il cammino che assicura la beatitudine. Sakkubai sperimentava la beatitudine anche quando veniva sottoposta alla sofferenza fisica; ella pregava: “Krshna, per quanto devo sopportare la sofferenza? Non c’è giustizia? Non hai compassione? Non sono la Tua servitrice?” Quale sofferenza subiva Sakkubai? Ella soffriva per non poter raggiungere la vicinanza con Dio. C’erano molti devoti come Tulsidas, Tukaram e Ramadas che soffrivano per Dio. Ramadas pregava Rama: “Signore! Io sono Tuo: perché rimani distante da me? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Io ho usato tutto il denaro che ho raccolto per costruire un tempio per Te. Oh Rama, ho comprato dei gioielli speciali per Te ma Tanisha non l’ha compreso, mi ha punito e messo in prigione. Io ti ho rimproverato perché non ho potuto oppormi alle percosse dei suoi soldati. Ti prego di perdonarmi”. Rama e Lakshmana vennero immediatamente in forma di servitori, gli offrirono la somma che egli doveva e, quando Tanisha chiese chi fossero, risposero: “Noi siamo Ramajah e Lakshmanajah, siamo i servitori di Ramadas”. Tanisha capì la verità, andò davanti a Ramadas e gli si prostrò comprendendo quale persona nobile fosse. É la devozione sincera che commuove il Signore.


Discorso Divino di Bhagavan tenuto nella Sai Sruthi a Kodaikanal il 24 Aprile 1996




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