La decadenza di Helga Schneider

La decadenza di Helga Schneider

Fabiana

3 luglio, la Schneider scrive: "Sea Watch, gip libera Rackete. Speronare una motovedetta della Guardia di Finanza e mettere a repentaglio le vite dei suoi uomini d'equipaggio non è reato. Sono felice che mio figlio è un uomo, perché se fosse ancora ragazzino avrei avuto difficoltà a spiegarglielo."


La signora Helga continua a rifiutarsi di voler conoscere il figlio Renzo, che invece ha espresso più volte posizioni pro-Rackete in diretta radio (trasmette quasi ogni mattina in diretta su "Letteralmente Radio" una rubrica col buongiorno, pensieri e notizie, interviste, opinioni e molto altro).


Daniela Droga: "Ma perché tutto questo accanimento contro di lei? E la corruzione , l evasione fiscale ,a mancata certezza della pena etc non sono altrettanto difficili da spiegare?"


Ilaria Chicca Carrino: "E poi la legge che prevede le cause di giustificazione, cioè il codice penale, è stata varata nel 1930. Se perfino sotto il regime fascista si erano accorti del fatto che ci possono essere interessi superiori, innanzi ai quali persino la legge penale deve retrocedere, non capisco che fatica faccia a capirlo lei, signora Helga, che è anche un’intellettuale (ammesso e non concesso che ciò significhi qualcosa)."


Daniela e Ilaria sono solo due delle tante "dissidenti" sulla pagina Facebook della nota scrittrice, molte vengono "democraticamente" bannate.


Come può una Helga Schneider parlare ogni giorno, da mesi anzi da anni, sempre e solo contro gli immigrati e la gente con colore di pelle diversa dalla sua, sul suo profilo Facebook ufficiale? Non ha un agente che la ferma, che la consiglia? Come può pretendere di essere una testimone, di parlare contro il nazismo, quando i suoi post sono infarciti continuamente dall'odio razziale, dall'odio verso il diverso, dall'odio verso i 5 Stelle guarda caso quando non stanno più con Salvini, dall'odio verso un figlio sangue del suo sangue?


La Schneider inveisce infatti spesso anche contro il figlio. Lui scrive e parla di una nuova coscienza, di vita tranquilla, di salute e benessere naturale. Non impone idee, le condivide. Renzo Samaritani, conosciuto anche in rete come Ramananda, si lascia intervistare e risponde alle domande con rapidità e dolcezza (in rete si possono trovare diverse su interviste e mai ha parlato male della madre).


Personalmente ho smesso di comprare libri di Helga Schneider dopo il deludente "La baracca dei tristi piaceri". Una giovane giornalista rintraccia per caso un’anziana sopravvissuta che accetta di raccontarle le brutalità subite. Una buona parte del romanzo, però, si riduce a una lista di mi hanno fatto questo, poi mi è successo questo ancora peggio, e poi ho subito questo ennesimo orribile fatto, e poi, e poi… Molti degli spunti del romanzo, come il rapporto tra la giornalista e la donna, o l’effetto dei terrificanti racconti sulla ragazza e nella sua vita, non sono affrontati, e le parti nelle quali la sopravvissuta non enumera mostruosità sono scritte in modo sciatto e chiaramente considerate dei riempitivi tra una scena dell’orrore e l’altra. Schneider ha forse lavorato molto per ricostruire la realtà della prostituzione forzata nei lager, ma data la sciatteria con la quale è scritto il romanzo, penso che sarebbe stata più efficace nello scrivere un saggio.

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