La Verità è il fondamento della vita umana

La Verità è il fondamento della vita umana


Pensiero del Giorno


Ripetete costantemente il nome divino



Se l’umanità dimentica la Base (Adara) e si concentra sulla struttura sovrastante (Adeya) non può esserci pace. Che il godimento di mangiare, bere e dormire sia lo scopo per cui la vita è data è un’illusione che svia l’essere umano; con questo intento, egli acquisisce la ricchezza e incrementa i propri possedimenti senza fare alcun tentativo di comprendere il fine per cui è nato nel mondo. L’avidità, l’ambizione, la concupiscenza e le altre tentazioni lo portano al fallimento sebbene egli cerchi di perseguire l’azione retta.

La Verità è il fondamento su cui si può costruire il carattere; se essa non è rispettata, la residenza della vita collassa come un fabbricato che ha le fondamenta deboli. L’essere umano non lo comprende e cerca una vita dedita ai piaceri dei sensi ignorando la Verità che è la forza vitale che sostiene tutto il suo essere.

Comprendete il significato vero di Purusa.

Prima di tutto, bisogna capire correttamente il termine Purusa. Nel linguaggio comune, Purusa si applica alla persona maschile ma, in effetti, questa parola si riferisce al Jiva, all’Atma, al Prana e a Brahman, alla coscienza in ogni essere in quanto distinto da Prakriti che rappresenta il corpo e l’universo fenomenico. Prakriti è intesa come principio femminile, la Coscienza significa l’aspetto maschile; Purusa si usa comunque per l’uomo e per la donna. Il Dharma viene per primo tra i quattro fini dell’esistenza umana o Purusarta.

Dharma viene riferito comunemente all’andare in pellegrinaggio, all’offrire la carità e al fare azioni buone ma queste attività servono solamente a dare soddisfazione alla mente, non conducono al Divino. Il Dharma è proprio l’incarnazione della Divinità; soltanto gli sforzi tesi ad ottenere l’unità col Divino possono essere definiti Dharma.

Il termine Arta è inteso comunemente come ricchezza; qual è la ricchezza che si dovrebbe cercare davvero? È la ricchezza di Jnana, la ricchezza di Brahma Jnana o Saggezza-Conoscenza Divina. La ricerca di questa Conoscenza, e non del denaro e dei possedimenti, costituisce il perseguimento della ricchezza vera. Jnana Aisvarya (possesso degli attributi divini) è ciò che si deve cercare; solamente questa Conoscenza conduce l’essere umano alla meta. Kama non vuol significare soltanto l’esaudimento dei desideri terreni che sono passeggeri e momentanei, il desiderio deve riguardare la Liberazione dall’attaccamento a tutti gli oggetti del mondo, o Moksa, e l’anelito al Divino. L’attaccamento agli oggetti è Moha. La rinuncia agli attaccamenti, o Ksaya, conduce a Moha Ksaya o Moksa.

La peculiarità di Sivaratri.

I giorni sacri di Sivaratri sono celebrati al fine di liberarsi delle tendenze malvagie. Le notti succedono ai giorni e i giorni tengono dietro alle notti, questo accade ogni giorno: qual è la specialità di Sivaratri? Quando la notte precede il giorno di Luna Nuova, fuori è buio fitto dovunque. In questa notte sacra, il cuore si colma di splendore luminoso. La luce è fausta, è di buon augurio: è per questo che il giorno che segue è celebrato come Sivaratri. Quando Hanuman mise a fuoco tutta la città, il buio della notte lasciò il posto alla luce brillante; contemporaneamente, il cuore di Ravana si riempì di oscurità.

Il significato di Sivaratri è questo: sebbene il mondo esteriore sia buio, il cuore colmo di pensieri divini si riempie di splendore. Ogni anno nel mese di Magha, nel quattordicesimo giorno della quindicina in cui la luminosità della luna diminuisce poco per volta, le persone che si concentrano sul Signore sperimentano sentimenti divini.

Il modo giusto di celebrare Sivaratri.

Il significato di stare svegli per tutta questa notte si trova nel trascorrerla nella consapevolezza del Divino; è uso anche osservare il digiuno (upavasa). Bisogna non dormire per tutta la notte tenendo il Nome sulla lingua senza interruzione ma le persone danno più importanza allo stare meramente sveglie in un modo o nell’altro, passando il tempo al cinema o in attività mondane come il giocare a carte. Questo non è il modo corretto di celebrare Sivaratri che invece consiste nel trascorrere il periodo di oscurità ricordando il Sé e recitando e cantando il Nome del Signore.

Riassunto dal Discorso di Bhagavan tenuto in occasione di Sivaratri il 10 Marzo 1994.

Dal Sanathana Sarathi di Febbraio 2020.





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