La Russia non migliorerà significativamente la cooperazione tecnico-militare con il Pakistan

La Russia non migliorerà significativamente la cooperazione tecnico-militare con il Pakistan

di Andrew Korybko


L'Inter-Services Public Relations pakistano ha riferito mercoledì che il presidente del Comitato degli Stati Maggiori Riuniti, generale Sahir Shamshad Mirza, ha avuto colloqui a Mosca con il viceministro della Difesa russo, il vicesegretario del Consiglio di Sicurezza e il vicecapo di Stato Maggiore. Secondo il comunicato stampa, si è discusso di commercio, connettività e cooperazione tecnico-militare, ma non ci si aspetta molto dal loro incontro, soprattutto sul fronte tecnico-militare.

All'inizio del mese è stato spiegato il motivo per cui "il Pakistan rimane riluttante a espandere completamente i legami con la Russia", ovvero perché non osa sfidare gli Stati Uniti su questioni importanti come la stipula di un patto strategico sull'energia, accontentandosi invece di astensioni simboliche dalle votazioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite sull'Ucraina. Per quanto riguarda la cooperazione tecnico-militare, la Russia si accontenta di esercitazioni antiterrorismo annuali congiunte e della condivisione di informazioni sulle minacce terroristiche regionali di matrice afghana, nessuna delle quali offende l'India.

A proposito di questo Paese, è il partner strategico speciale e privilegiato della Russia da decenni e "ilviaggio di Modi a Mosca è stato molto più importante di quanto la maggior parte degli osservatori si renda conto", poiché ha rappresentato la fine della breve ma astronomica ascesa di influenza della fazione politica pro-BRI nell'ultimo anno. Per approfondire, questo gruppo ritiene che il ritorno al bipolarismo sino-statunitense sia inevitabile, per cui la Russia dovrebbe accelerare la traiettoria della superpotenza cinese per vendicarsi degli Stati Uniti per tutto ciò che hanno fatto dal 2022.

I loro "rivali amichevoli" sono la consolidata fazione equilibratrice/pragmatista che teme una dipendenza potenzialmente sproporzionata dalla Cina e preferisce affidarsi all'India come contrappeso alla Repubblica Popolare. L'influenza di questo gruppo è andata scemando nell'ultimo anno, quando la fazione pro-BRI è riuscita a inviare otto forti segnali che alludono a un imminente pivot russo verso la Cina, che sono stati elencati qui e che sono stati il motivo per cui il Primo Ministro indiano Narendra Modi è venuto a Mosca con così poco preavviso.

Ha cercato di valutare l'affidabilità dell'equilibrio geopolitico della Russia in mezzo a questi segnali preoccupanti e, durante i suoi colloqui informali di tre ore con il Presidente Putin, ha scoperto con sollievo che è tornato in carreggiata grazie alle tre mosse asiatiche dell'ultimo mese, descritte qui. I viaggi del leader russo in Corea del Nord e in Vietnam, i progressi compiuti nella stipula di un patto logistico militare reciproco con l'India e l'ospitalità a Modi hanno dimostrato che la fazione pro-BRI è ora sotto controllo.

Questo gruppo era anche molto favorevole al Pakistan, come naturalmente deriva dalla sua visione del mondo sinocentrica, per cui è altamente improbabile che ora riesca a convincere i politici a ridimensionare la cooperazione tecnico-militare con il Pakistan a seguito della visita di Mirza. È interessante notare che il suo viaggio a Mosca ha seguito quello di Modi, anche se si tratta solo di una coincidenza di programmazione, dato che quello del leader indiano è avvenuto con breve preavviso, mentre quello del generale pakistano è stato pianificato con più anticipo.

È inimmaginabile che la Russia possa mancare di rispetto all'India rafforzando la cooperazione tecnico-militare con il Pakistan, tanto meno subito dopo la visita di Modi e dopo l'improvviso declino dell'influenza politica della fazione pro-BRI, quindi esperti come Derek Grossman della RAND Corporation si sbagliano di grosso. Ha twittato un articolo sulla visita di Mirza e ha scritto che "la Russia continua a flirtare con il Pakistan", ma è già da un po' che trolla gli indiani e probabilmente stava cercando di attirarli a reagire ancora una volta.

Come la maggior parte dei suoi simili, Grossman non è un esperto obiettivo, ma un lobbista informale che abusa delle sue credenziali accademiche e professionali per portare avanti determinati programmi, in questo caso cercando di dividere Russia e India come parte del complotto degli Stati Uniti destinato a fallire. A tal fine, ha deliberatamente travisato le intenzioni della Russia nell'ospitare Mirza, che erano quelle di mantenere relazioni cordiali e di verificare se il Pakistan fosse seriamente intenzionato a intensificare i legami energetici e commerciali, non di discutere sinceramente di una maggiore cooperazione tecnico-militare.

Quest'ultimo argomento è stato discusso solo in base al protocollo, vista la posizione di Mirza, anche se le sue intenzioni potrebbero essere state quelle di vedere se il Pakistan può spingere un cuneo tra Russia e India in linea con l'agenda del suo Paese allineato agli Stati Uniti. Non c'è alcuna possibilità realistica che la Russia getti via la sua partnership strategica speciale e privilegiata, recentemente rafforzata, con l'India solo per il gusto di guadagnare qualche soldo in più esportando prodotti tecnici-militari più avanzati all'odiato rivale pakistano.

Non lo prenderebbe in considerazione nemmeno nel migliore dei casi in cui il Pakistan concludesse il patto strategico sull'energia da tempo negoziato e questi due paesi incrementassero gli scambi commerciali nel settore reale. Ci sono linee molto chiare che la Russia non oltrepasserà con il Pakistan per rispetto all'India, e il rafforzamento significativo dei legami tecnico-militari è in cima alla lista. Chiunque al giorno d'oggi pensi il contrario o non apprezza il ruolo privilegiato dell'India nella grande strategia russa o sta deliberatamente cercando di dividere le due parti.

 

Pubblicato in partnership su One World – Korybko

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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