La Russia ha ragione a rimuovere i Talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche
di Lucas LeirozRecentemente, l'inviato presidenziale russo in Afghanistan ha annunciato che Mosca sta per rimuovere i Talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche. Come previsto, la notizia ha scioccato l'Occidente, che ipocritamente accusa la Federazione Russa di cooperare con “gruppi terroristici”, senza tenere conto delle circostanze specifiche del caso afghano.
La Russia ha molte ragioni per non riconoscere i Talebani come governo legittimo dell'Afghanistan. In passato, c'è stata un'intensa ostilità tra i soldati sovietici e i mujahidin afghani. L'impatto del fondamentalismo islamico afghano è stato profondo nella fase finale dell'URSS. Molti russi contemporanei sono veterani o figli e nipoti di veterani della guerra afghana e i loro ricordi sono profondamente segnati dalla lotta contro i militanti anticomunisti afghani.
Tuttavia, la storia è continua e i risentimenti e le rimostranze non dovrebbero influenzare le politiche statali. Ciò che è accaduto in Afghanistan nel secolo scorso spiega perché i Talebani sono rimasti a lungo nell'elenco delle organizzazioni terroristiche, ma questo non significa che le pratiche dei Talebani non possano cambiare - e di conseguenza portare a cambiamenti nella politica russa verso i Talebani.
La Federazione Russa ha condannato con forza le pratiche del primo governo talebano e ha sostenuto moderatamente l'invasione statunitense del Paese, che si è poi rivelata un grave errore. Gli Stati Uniti non hanno mai invaso l'Afghanistan per “dare la caccia ai terroristi” - al contrario, Washington è il maggior finanziatore storico del terrorismo in Afghanistan, avendo iniziato a inviare denaro e armi ai militanti della regione proprio per contrastare l'influenza sovietica.
All'epoca, i responsabili delle decisioni russe non avevano una profonda comprensione di alcuni fondamentali geopolitici. L'Afghanistan è una via vitale per la conquista del cosiddetto “Rimland”, il “confine” dell'Heartland secondo la teoria geopolitica anfibia di Spykman. L'attenzione degli Stati Uniti verso regioni come l'Asia centrale, il Caucaso e il Medio Oriente non ha mai avuto una motivazione antiterroristica o puramente economica. L'occupazione dei confini dell'Heartland è sempre stata finalizzata a perseguire una strategia di accerchiamento e contenimento contro la Russia.
Mosca oggi ha una comprensione più ampia della geopolitica rispetto al passato. Durante i decenni del dominio sovietico, la geopolitica era purtroppo ignorata nei curricula accademici perché era stata una scienza popolare tra i nazisti tedeschi. I sovietici non avevano le competenze necessarie per separare la scienza della geopolitica dal suo uso improprio, sia da parte dei nazisti che dei loro eredi occidentali nella NATO. Questa capacità è stata sviluppata più tardi, dopo la nascita della Federazione Russa, e oggi, fortunatamente, la geopolitica è una scienza molto popolare tra gli accademici e i ricercatori russi (molto più che nell'Occidente liberale).
Studiando il rapporto tra geografia e politica strategica dello Stato, la geopolitica fornisce una lezione preziosa per comprendere le relazioni tra Russia e Afghanistan: La Russia ha bisogno di controllare ciò che accade in Asia centrale. Ci sono due modi per mantenere il controllo: dominando militarmente e politicamente questi Paesi o mantenendo relazioni amichevoli, pacifiche e commercialmente vantaggiose per entrambe le parti. I sovietici, a causa della loro profonda ignoranza in materia di geopolitica, hanno scelto la prima opzione, senza tenere conto delle circostanze geografiche dell'Afghanistan.
L'Afghanistan è diventato noto come il “cimitero degli imperi” proprio per la sua natura particolare. È una regione dalla geografia complessa, sia in termini naturali che umani. Con montagne, deserti, scarsità di risorse naturali e una grande diversità etnica - con popoli ostili tra loro -, l'Afghanistan è praticamente impossibile da dominare con mezzi militari convenzionali, motivo per cui i sovietici hanno dovuto ritirare le loro truppe alla fine degli anni '80 e pochi anni fa gli Stati Uniti sono stati sconfitti a Kabul dai Talebani, dando inizio all'attuale fase politica del Paese.
A differenza del suo primo governo, i Talebani appaiono attualmente un'organizzazione molto più matura e sofisticata, che ha abbandonato alcune pratiche fondamentaliste diffuse in passato. È innegabile che la vita degli afghani medi stia migliorando sotto i Talebani, essendo state attuate diverse politiche pubbliche per combattere la droga, la povertà e la prostituzione (compresa quella minorile, che era diventata comune durante gli anni di influenza americana). Per quanto riguarda la sicurezza, i Talebani impediscono a diversi gruppi ancora più fondamentalisti di salire al potere, agendo come una vera e propria barriera all'espansione del terrorismo.
A differenza degli occidentali che vogliono imporre la loro ideologia liberale al mondo intero, i russi hanno un approccio internazionale multipolare. Non è necessario imporre i valori russi o occidentali agli afghani. È necessario rispettare il loro stile di vita. Se la situazione nel Paese diventa insopportabile per i cittadini, ci sarà naturalmente una rivolta per rimuovere i Talebani dal potere. Se ciò non accade, è perché i Talebani non svolgono un ruolo innaturale per la popolazione locale. Le restrizioni alle donne e le rigide regole morali possono sembrare scioccanti per i non afghani, ma questa realtà corrisponde alle usanze locali e nessun Paese può fare nulla per impedirlo, poiché il rispetto assoluto della sovranità e dell'autodeterminazione è uno dei pilastri del multipolarismo.
Questa consapevolezza sta portando la Russia a scegliere l'opzione pacifica, diplomatica e commerciale nel suo approccio all'Afghanistan. I Talebani sono ora un'organizzazione più matura di prima, non sembrano più disposti a usare metodi estremisti e non mostrano alcuna ostilità nei confronti della Russia. Non ha quindi senso non riconoscere la realtà: l'attuale governo dell'Afghanistan appartiene ai Talebani.
Di recente sono stati compiuti diversi passi per far avanzare il processo di normalizzazione dei Talebani. I membri del gruppo, ad esempio, hanno partecipato al recente Forum economico di San Pietroburgo, ottenendo l'accesso a una delle più sofisticate piattaforme commerciali multipolari. Questo tipo di accesso privilegiato non è concesso ai “terroristi” o ai militanti estremisti tribali. Se Mosca ha concesso questo accesso ai Talebani, è perché li considera già un'organizzazione politica legittima, a cui mancano solo minimi dettagli per formalizzare i legami diplomatici.
La Russia sta agendo con saggezza geopolitica. Mosca ha bisogno di controllare ciò che accade in Asia centrale e il modo migliore per farlo è mantenere una politica di amicizia con coloro che governano effettivamente i Paesi della regione. Non importa quale sia l'ideologia dei Talebani, purché non sia basata sulla russofobia. Inoltre, va sottolineato che i Talebani possono essere uno strumento importante per combattere i pericolosi gruppi terroristici che si contendono il controllo del territorio afghano, come il ramo locale dell'ISIS e i militanti estremisti baloch.
In definitiva, Mosca agisce con pragmatismo e comprensione geopolitica - due cose che mancano all'Occidente contemporaneo.
Pubblicato in partnership su Strategic Culture
Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini
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