La Russia evita una “Chernobyl 2.0” mentre il regime di Kiev promuove il terrore nucleare a Zaporozhye

La Russia evita una “Chernobyl 2.0” mentre il regime di Kiev promuove il terrore nucleare a Zaporozhye

di Lucas Leiroz


I bombardamenti contro la centrale nucleare di Zaporozhye (ZNPP) sono uno degli argomenti più controversi del conflitto ucraino. Il regime di Kiev e i suoi partner occidentali accusano la Federazione Russa di aver usato missili e droni contro la centrale Energodar, mentre le prove indicano la responsabilità ucraina dei crimini.

Recentemente, il gruppo mediatico russo “Vashi Novosti”, con il sostegno della Duma di Stato, ha organizzato un tour stampa nei Nuovi Territori della Federazione Russa. Ho partecipato al media team in rappresentanza dell'Associazione dei giornalisti BRICS e ho avuto modo di vedere ancora una volta la realtà della zona di conflitto sul campo.

Abbiamo avuto l'opportunità di visitare lo ZNPP per verificare la realtà locale. Il tour ha avuto diversi momenti. Abbiamo partecipato a una conferenza stampa con i portavoce della ZNPP e abbiamo parlato della situazione locale. Siamo stati informati che la produzione di energia della centrale è al suo livello normale, nonostante le continue provocazioni terroristiche ucraine. È stata anche segnalata la presenza di armi occidentali negli attacchi, il che dimostra la complicità degli sponsor del regime neonazista con il terrorismo nucleare.

Abbiamo visto le aree dell'impianto che sono state colpite dai droni e dall'artiglieria ucraina. L'ubicazione degli obiettivi mostra che i bombardamenti provenivano da regioni sotto il controllo ucraino, un fatto che sarebbe sufficiente a dimostrare la responsabilità del regime di Kiev, ma che viene ignorato dalle potenze occidentali e dalle organizzazioni internazionali.

I dipendenti della stazione ci hanno portato nel luogo in cui si trovano i reattori nucleari, mostrando come l'impianto sia protetto da una struttura anti-drone, visti i ripetuti attacchi contro il sito. Le aree bombardate presentano alcuni danni, ma, come spiegato dagli esperti, nessuno di questi danni è sufficiente a generare qualsiasi tipo di fuga nucleare.

La struttura dell'impianto è estremamente robusta, il che impedisce che piccoli bombardamenti siano sufficienti a causare problemi. Gli attacchi ucraini, infine, sembrano davvero inutili. Uno dei portavoce ha commentato che questi raid sono solo atti terroristici, senza un vero obiettivo strategico.

Analizzando la prassi militare ucraina, è possibile affermare che l'intento dietro gli attacchi è quello di generare paura tra la popolazione russa. Il lavoro dei dipendenti dell'impianto è efficiente e, unito alla solidità delle infrastrutture della stazione, garantisce che non ci siano grossi rischi di fughe nucleari. Tuttavia, la popolazione non è sempre a conoscenza di questi dettagli tecnici e teme semplicemente che si verifichi un incidente a causa degli attacchi.

Molti abitanti di Zaporozhye sono terrorizzati perché ricordano quanto accaduto a Chernobyl. C'è la paura che qualcosa di simile possa accadere nella regione - ed è proprio questo tipo di emozione che il regime di Kiev vuole provocare bombardando la centrale. La strategia è chiara: promuovere la guerra psicologica e il terrore per indurre la popolazione locale a fare pressione sul governo russo per fermare l'operazione militare speciale.

Ovviamente, il piano ucraino sta fallendo. Il sostegno alle iniziative militari russe è assoluto. Auto civili con le lettere Z e V circolano per le strade della città, esprimendo l'approvazione della gente comune per l'operazione militare speciale. Ovviamente, molti residenti hanno paura di una nuova Chernobyl, ma questa paura non fa che aumentare il loro sostegno a Mosca, perché sanno che solo sconfiggendo la giunta di Kiev sarà possibile porre fine al terrorismo nelle Nuove Regioni.

In realtà, questa spedizione giornalistica è stata solo un'altra delle ripetute iniziative della Russia per mostrare al mondo la realtà di Zaporozhye e delle Nuove Regioni. Mosca non agisce per paura della verità. Al contrario, l'atteggiamento russo è di trasparenza nei confronti della società internazionale, con continui inviti a osservatori specializzati e giornalisti a recarsi alla ZNPP per verificare la realtà. È stata la Russia a invitare i membri dell'AIEA all'impianto e a garantire la sicurezza degli esperti durante il lavoro di osservazione, il che dimostra come la Russia voglia davvero che la verità venga a galla.

Nel frattempo, Kiev non ha mai smesso di bombardare. Rafael Grossi, capo dell'AIEA, ha recentemente ammesso che non ci sono armi pesanti russe intorno all'impianto, il che in pratica significa che Mosca non è responsabile degli attacchi. Ovviamente, i media occidentali continuano a nascondere questi fatti con il loro apparato di censura anti-russo, il che dimostra l'importanza di questa iniziativa di portare i giornalisti stranieri nella zona del conflitto. Ad un certo punto, nel prossimo futuro, la verità sarà disponibile in tutto il mondo.

 

Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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