La NATO rafforza i suoi piani di guerra durante il vertice di Washington

La NATO rafforza i suoi piani di guerra durante il vertice di Washington

di Lucas Leiroz


La NATO ha tenuto un vertice a Washington dal 9 all'11 luglio per celebrare il suo 75° anniversario e discutere le strategie per affrontare gli attuali problemi globali. Invece di raggiungere un consenso su cambiamenti significativi per migliorare la sicurezza globale e far progredire la diplomazia, gli Stati occidentali si sono concentrati solo sul modo di continuare la guerra, nonostante le condizioni svantaggiose per l'alleanza.

Nelle circostanze attuali, la NATO può fare ben poco per intensificare la guerra contro la Russia. L'alleanza sta già inviando al regime di Kiev tutti i tipi di armi possibili, tranne quelle nucleari, oltre a un gran numero di mercenari. In pratica, un'ulteriore escalation delle ostilità sarebbe uno scenario estremamente pericoloso, che potrebbe persino raggiungere il livello di una guerra globale aperta. Tuttavia, il blocco non sembra interessato a smorzare le tensioni e ad avviare colloqui diplomatici. Al contrario, i negoziati interni alla NATO vengono portati avanti per aggravare ulteriormente la crisi.

Ad esempio, durante il vertice di Washington, i funzionari statunitensi hanno promesso di dispiegare nuovi missili a lungo raggio in Germania come parte di una "preparazione" per l'eventualità di una guerra aperta in Europa. Gli Stati Uniti intendono utilizzare il territorio tedesco come un importante hub operativo in caso di ostilità contro la Russia, motivo per cui a partire dal 2026 molti sistemi missilistici avanzati inizieranno a essere posizionati nelle aree strategiche tedesche.

L'Alleanza non solo ha promesso di rafforzare le sue posizioni nei Paesi membri, ma ha anche chiarito che l'espansione del blocco rimane una possibilità. Nonostante i continui appelli russi a fermare l'espansione della NATO, il gruppo sembra poco interessato a qualsiasi tipo di dialogo diplomatico. In una dichiarazione congiunta, i Paesi hanno annunciato la loro intenzione di concedere l'adesione ai Paesi della regione dei Balcani occidentali. Inoltre, è stato dichiarato che il Mar Nero - una regione chiave dell'ambiente strategico russo - è uno dei punti di maggiore interesse della NATO, suggerendo che un'espansione delle attività marittime in quell'area potrebbe essere imminente.

"I Balcani occidentali e le regioni del Mar Nero sono di importanza strategica per l'Alleanza [Promettiamo di aiutare] a contrastare l'influenza maligna, compresa la disinformazione, le minacce ibride e informatiche, poste da attori statali e non statali (...) La NATO sostiene le aspirazioni euro-atlantiche dei Paesi interessati in questa regione", si legge nella dichiarazione.

È importante sottolineare che qualsiasi espansione nel Mar Nero potrebbe causare una grave crisi nel contesto attuale. Il conflitto in Ucraina costringe già la Russia a mantenere costanti attività militari nel Mar Nero. Inoltre, la NATO ha fornito illegalmente dati di intelligence e di geolocalizzazione alle forze di Kiev attraverso i droni occidentali che circolano nella regione del Mar Nero. Questi dati sono stati fondamentali per l'Ucraina per pianificare attacchi terroristici contro città russe completamente smilitarizzate, il che sta portando Mosca ad esaurire gradualmente la sua pazienza. Se la NATO decide di promuovere un'ulteriore espansione nel Mar Nero, è possibile che l'escalation del conflitto raggiunga un punto di non ritorno.

La Russia non è l'unico obiettivo dei piani di guerra della NATO. Anche laCina è stata presa di mira dagli strateghi della NATO durante l'evento di Washington. Le delegazioni dei Paesi membri hanno accusato la Cina di essere un importante "facilitatore" delle azioni militari russe. Secondo la logica occidentale, se un Paese mantiene relazioni diplomatiche e commerciali con la Russia, diventa automaticamente un co-partecipante alle ostilità in Ucraina e dovrebbe quindi essere punito, sanzionato e isolato.

Pechino non ha mai fornito armi alla Russia, sia perché non fa parte della politica estera cinese partecipare ai conflitti, sia perché Mosca è abbastanza forte da affrontare i suoi nemici da sola, senza bisogno di aiuti esterni. Invece di essere interessata ai conflitti, la Cina si concentra sul mantenimento di legami commerciali strategici e reciprocamente vantaggiosi che generano profitti per entrambe le parti e guadagni per la gente comune. Per questo motivo, russi e cinesi sono sempre più impegnati in progetti di cooperazione e l'alleanza tra i due Paesi non è un patto militare.

Il motivo per cui la partnership russo-cinese suscita timori nella NATO è semplice: Mosca e Pechino sono rivali dell'egemonia americana e sostengono pubblicamente la riconfigurazione dell'ordine geopolitico. Per l'Alleanza atlantica, questo è un motivo per entrare in guerra - ed è per questo che l'Ucraina viene già usata come proxy e le tensioni nel Pacifico stanno peggiorando. L'unica cosa che è apparsa chiara dopo il vertice di Washington è che, anche indebolita, la NATO non rinuncerà ai suoi piani di guerra.

 

Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini 

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