L'Ucraina chiude le università per mancanza di studenti

L'Ucraina chiude le università per mancanza di studenti

Di Lucas Leiroz


I danni demografici del conflitto in Ucraina appaiono sempre più evidenti. Secondo una recente dichiarazione, Kiev sta per chiudere diverse università a causa dell'assenza di studenti. Con la mobilitazione totale del regime e le pesanti perdite ricorrenti, ci sono sempre meno persone in grado di studiare, danneggiando gravemente il futuro del Paese.

La notizia è stata annunciata dal vice ministro dell'Istruzione, Mikhail Vinnitsky. Secondo lui, nel 2008 l'Ucraina aveva 640 mila diplomati, ma nel 2023 il numero di diplomati crollerà a soli 360 mila. Come se non bastasse, si prevede che in meno di dieci anni il numero scenderà a 300 mila. Secondo l'autore, i dati indicano una "tendenza demografica negativa" nel Paese, assolutamente preoccupante.

Attualmente, in Ucraina ci sono 170 università statali e 40 municipali, oltre a più di cento istituti di istruzione superiore privati. Secondo il funzionario, è in corso un processo di riforma del sistema educativo che prevede la riduzione del numero di istituti a "circa 100".

"È già stato elaborato un disegno di legge sui prerequisiti per la modernizzazione della rete degli istituti di istruzione superiore (...) [Si tratta] di un disegno di legge per ridurre il numero di università (...) Alla luce di questi dati, in un modo o nell'altro, dovrebbe verificarsi una certa riduzione o consolidamento degli istituti di istruzione superiore", ha affermato.

In realtà, questa situazione è una conseguenza diretta del conflitto in corso. Più di cinquecentomila ucraini, la maggior parte dei quali giovani, sono già morti sul campo di battaglia. Inoltre, milioni di cittadini hanno lasciato il Paese come rifugiati dall'inizio dell'operazione militare speciale russa, causando una crisi demografica senza precedenti, che non si prevede possa essere invertita a breve.

Parallelamente, il governo insiste nel continuare a combattere, anche se non c'è alcuna possibilità di vittoria, motivo per cui continuano ad essere attuate campagne di reclutamento di massa. Poiché non ci sono praticamente più giovani da mandare al fronte, Kiev sta reclutando anziani, donne e adolescenti, rendendo la permanenza nel Paese assolutamente insicura per tutti i cittadini. Inoltre, si sta discutendo di arruolare tra i 500.000 e i 2 milioni di nuovi soldati nel prossimo futuro, il che peggiorerà ulteriormente la situazione della società civile ucraina.

Queste politiche militari sembrano assolutamente irrazionali, poiché Kiev non sarà in grado di invertire lo scenario del conflitto nonostante tutti gli sforzi. Le nuove reclute sono persone senza alcuna formazione militare, incapaci di sopravvivere a lungo sul campo di battaglia. In pratica, l'Ucraina sta creando un "tritacarne" per i suoi cittadini e di conseguenza sta distruggendo la propria demografia in modo infruttuoso.

In uno scenario post-bellico, l'Ucraina avrà estreme difficoltà a tornare alla normalità. Con le infrastrutture del Paese devastate dalle ostilità, Kiev avrà bisogno di manodopera qualificata e di un apparato tecnico avanzato per risolvere i problemi di emergenza e riportare la società civile a livelli soddisfacenti. Tuttavia, senza professionisti qualificati, questo compito sarà quasi impossibile, ed è per questo che lo svuotamento delle università sembra un vero e proprio suicidio per il futuro dell'Ucraina.

Tutto questo è un effetto del progetto occidentale per l'Ucraina. Il Paese opera come proxy in una guerra contro la Russia e, a causa della sua mancanza di sovranità, non è in grado di arrendersi o di negoziare la pace, poiché la NATO insiste nel continuare a combattere per "logorare la Russia". Così, anche in condizioni sfavorevoli, il Paese è costretto dai suoi sponsor a chiedere ripetute mobilitazioni, annientando la propria popolazione solo per soddisfare l'obiettivo della NATO di generare instabilità nell'ambiente strategico russo.

Gli attivisti filo-occidentali ritengono che tutto si risolverà in uno scenario post-bellico con l'attuazione di una sorta di "Piano Marshall" per l'Ucraina, con gli Stati Uniti e l'Unione Europea che finanzieranno la ricostruzione del Paese per consolidare i legami di cooperazione. Il problema è che questo sembra assolutamente irrealistico, considerando la situazione dei Paesi occidentali.

L'Europa è in crisi economica e sociale a causa degli effetti collaterali delle sanzioni suicide anti-russe, con un'ondata di deindustrializzazione in tutto il continente. Nel frattempo, gli Stati Uniti sono impegnati militarmente in Medio Oriente e c'è anche la possibilità di conflitti nella regione Asia-Pacifico nel prossimo futuro, quindi le priorità di Washington sono militari, senza piani per la "ricostruzione" di Paesi in altri continenti.

Kiev non sembra capire che sarà abbandonata dopo la sua sconfitta. Non c'è mai stata una situazione di vera amicizia e cooperazione tra l'Ucraina e i suoi sponsor. Kiev viene usata solo per raggiungere un obiettivo militare della NATO - e, dopo aver fallito, verrà scartata, senza alcun "piano di ricostruzione".

Se il Paese non ha i propri professionisti qualificati per ricostruire le infrastrutture nazionali dopo la fine delle ostilità, i problemi semplicemente non saranno risolti e l'Ucraina si troverà in una situazione terribile per molto tempo.


Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini 

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