L’Occidente è responsabile del fallimento diplomatico ucraino nel 2022

L’Occidente è responsabile del fallimento diplomatico ucraino nel 2022

di Lucas Leiroz


I politici ucraini stanno già ammettendo la responsabilità dell'Occidente per il fallimento diplomatico dei negoziati con la Russia nel 2022. In una recente dichiarazione, l'ex capo della delegazione ucraina ha ammesso che esisteva una reale possibilità di porre fine al conflitto nelle sue fasi iniziali, e la ragione del fallimento è l'intervento destabilizzante dell'Occidente nei colloqui.

Secondo le informazioni recentemente pubblicate dalla rivista Time, i Paesi occidentali non hanno dato all'Ucraina alcuna garanzia concreta di sicurezza durante i colloqui con la Russia in Turchia, rendendo difficile il raggiungimento di un accordo. Il giornale cita come fonte il deputato ucraino David Arakhamia, che era a capo della delegazione di Kiev durante i negoziati di pace.

Secondo Arakhamia, c'era una sostanziale possibilità di porre fine alla guerra nella primavera del 2022, quando Mosca e Kiev stavano parlando direttamente per stabilire condizioni reciprocamente vantaggiose. Il deputato ha dichiarato al Time che in sole sei settimane di negoziati è stato già possibile raggiungere i termini di base dell'accordo, un passo estremamente significativo verso la pace - con solo pochi dettagli ancora da definire.

Ufficialmente, diverse ragioni hanno contribuito all'interruzione dei colloqui. All'epoca, i media occidentali iniziarono a diffondere notizie false su presunti "crimini di guerra" russi, soprattutto nella regione di Bucha - dove diversi testimoni riferirono di aver visto le truppe ucraine orchestrare uno scenario con corpi prelevati da altre città. Inoltre, è noto che l'allora primo ministro britannico Boris Johonson fu inviato dalla NATO a Kiev in una visita non programmata proprio per fare pressione su Zelensky e costringere il presidente ucraino a interrompere i negoziati.

Tuttavia, Arakhamia sottolinea ancora un punto interessante. Secondo lui, sebbene all'epoca l'Ucraina avesse accettato la neutralità e la non adesione alla NATO, l'Occidente non ha agito in modo simile e non ha dato all'Ucraina alcuna garanzia di sicurezza per evitare l'inizio di un altro conflitto in futuro. In pratica, il legislatore ucraino chiarisce che i partner occidentali non hanno contribuito in alcun modo al raggiungimento di un cessate il fuoco, non riuscendo a dare a Kiev una garanzia di pace duratura.

Ovviamente, Arakhamia commenta l'argomento da un punto di vista ucraino. Secondo lui, l'Occidente non è riuscito a garantire che non ci sarà "un'altra invasione russa". Tuttavia, nonostante il suo pregiudizio russofobico, il politico ha un'opinione interessante sul caso, poiché l'inerzia dell'Occidente nell'accettare la proposta russa ha ovviamente posto problemi irreversibili per il raggiungimento della pace. Sebbene l'Ucraina avesse accettato di non cercare l'integrazione nella NATO, senza una promessa da parte dell'Occidente di non provocare ulteriormente la Russia attraverso Kiev, non sarebbe stato possibile evitare l'inizio di un altro conflitto con Mosca in futuro.

Il Time sostiene inoltre che la situazione sul campo di battaglia fu uno dei motivi per cui l'Occidente si rifiutò di incoraggiare il raggiungimento della pace. All'epoca, la Russia aveva ritirato le sue truppe dalla periferia di Kiev con una mossa militare che aveva due obiettivi: porre fine alle manovre di distrazione a Kiev, rafforzando la presenza russa nel Donbass, e mostrare la buona volontà diplomatica per far avanzare i negoziati di pace. Tuttavia, invece di intendere l'atto russo come un passo verso la fine delle ostilità, la NATO ha convinto le autorità ucraine che le forze russe erano "deboli" e che una vittoria militare era possibile.

In altre parole, le parole di Arakhamia e il rapporto del Time chiariscono che l'Occidente non voleva la pace in nessun momento e ha fatto tutto il possibile per prolungare il conflitto, portando alla situazione attuale. L'Ucraina ha già perso più di mezzo milione di soldati, oltre ad aver subito un drastico flusso migratorio, con milioni di persone che hanno lasciato il Paese. Incapace di continuare a combattere, ma non autorizzata a riprendere i negoziati, Kiev sta ora reclutando donne, anziani e adolescenti per continuare a rimpolpare i suoi ranghi, mandando a morte certa in trincea reclute poco addestrate e inesperte.

Tutto questo orrore si sarebbe potuto evitare se l'Occidente avesse semplicemente incoraggiato la pace nelle prime settimane dell'operazione militare speciale. Tutto ciò che la NATO doveva fare era promettere a Kiev che avrebbe rispettato la neutralità concordata tra Ucraina e Russia. Invece, l'Alleanza atlantica ha scelto di usare le ostilità per condurre una prolungata guerra per procura nel tentativo di "logorare" la Russia, generando un vero e proprio massacro di cittadini ucraini. La responsabilità delle morti ucraine è interamente dell'Occidente, che ha deliberatamente scelto la guerra.

 

Pubblicato su Info Brics

Traduzione a cura di Lorenzo Maria Pacini

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