L’Impero nero che verrà

L’Impero nero che verrà

di Farafin Sâa François Sandouno


Da anni affronto il tema del micronazionalismo, evidenziando come questo modello fosse incapace di liberare definitivamente l’Africa, il che non può che portare inevitabilmente a immaginare un Impero (Federazione /Confederazione / Polo) che supererebbe quindi la nozione di Nazione e nazionalismo nella sua visione occidentale, ma anche dell’imperialismo di matrice franco-atlantista.

Recentemente, abbiamo visto tra l’attualità geopolitica africana, I ministri degli Esteri di Mali, Niger e Burkina Faso hanno raccomandato la creazione di una confederazione con l’ambizione di arrivare infine ad una federazione. Ciò si inserisce nello scenario dell’Alliance des États su Sahel (AES), cioè l’Alleanza degli Stati del Sahel,, che si è posto come obiettivo la lotta al terrorismo, per poi arrivare ad un’unione economica, per poi arrivare ad obiettivi superiori. Tutto ciò rientra nello schema del concetto d’Impero che ho avuto modo di esporre in diversi articoli come “L’Afropolarismo” (scritto con Amadu Kunta Akil Bumbesia), “Nuovo Manden Imperiale escatologico”, “L’Africa-nazione : Una Grande Patria da Capo Verde al Cairo, da Antananarivo ad Algeri”, tra i tanti altri.

VETERO-IMPERIALITÀ AFRICANA

L’Africa, prima dell’avvento del vetero-colonialismo (vecchio colonialismo novecentesco) e del neo-colonialismo (fase coloniale iniziata negli anni Sessanta del 1900), si fondava sull’Imperialità. L’Impero era il miglior assetto governativo, era redentore, oltre che unificatore. In questo senso sono esistiti Imperi come :

Etiopia – KMT : Uno dei più antichi Imperi della Storia, l’Etiopia, fu in un primo un’estensione, fino all’odierno Egitto (al tempo chiamato KMT/Kemet, cioè la “Terra dei Neri” in mdw ntr / medu meter, la lingua sacra, la lingua più antica dell’Africa; il KMT faraonico Nero è alla base di tutte le conoscenze vantate oggi dall’occidente, dalla filosofia alla scienza, passando per la matematica, la scrittura, l’astronomia, etc.). L’Etiopia era molto più vasta di quel che è oggi. È conosciuto per la celebre Battaglia di Adwa che sconfisse i vetero-colonizzatori italiani e divenne proprio per questo simbolo del Panafricanismo, elogiato molto da Marcus Garvey. Motivo per cui i tricolori di molte bandiere africani portano i colori panafricani della Grande Etiopia.

Impero Wagadu (750–1204): Wagadu, è quello che viene chiamato impropriamente ‘’Ghana’’ nella storiografia occidentale ed araba, in riferimento al Sovrano del Regno. Era situato tra il Senegal e il Niger.

Impero Manden (1235-1600) : Nasce nel 1235, in seguito alla Battaglia di Kirina, che vedrà l’opposizione dell’Imperatore Sundiata Keïta e l’assolutista Solomana Kante del Regno Sosso (attuale Guinea). Comprendeva attuale Guinea, Mali, Senegal, Gambia, Niger, Mauritania, Guinea Bissau e parte della Costa d’avorio. Questo Impero, politicamente si fondava sulla Carta Kouroukan Fouga, carta universale più antica dei diritti umani, elaborata nel Manden.

Kongo Dia Ntotila (1300-1900) : Il Kongo Dia Ntotila (chiamato anche Impero Kongo) è stato un altro grande spazio civilizzazionale che univa i due Congo odierni e l’Angola. Fu un Impero potente, basato profondamente sulla metafisica e dava un’importanza alla spiritualità ancestrale prima dell’avvento del Cristianesimo che sovvertirà le realtà locali. Degenerato nel Caos, in pieno 1600, una giovane Donna chiamata Kompa Vita, tentò di restaurare la grandezza dell’Impero, mettendo al centro il credo e l’afrocentricità religiosa. Ebbe molti partigiani, e proprio perché iniziò a disturbare i vetero-colonizzatori che avanzavano, fu bruciata viva a soli 22 anni diventando una martire e profetessa. Il suo Spirito si reincarnò in Simon Kimbangu (secondo credenze locali), profeta della Razza Nera nel 1900.

Impero Zulu : Anche l’Africa meridionale ha conosciuto la sua fase imperiale. Quella più significativa è quella dell’era dell’avvento del guerriero Shaka, che si pose come obiettivo l’unità del “popolo del Cielo” (Zulu), ma anche tutta l’Africa meridionale.

Impero Wassolou: Nato dalle ceneri dell’Impero Manden sotto la guida del guerriero-Imperatore Samory Ture (prozio del primo Presidente della Guinea, Ahmed Sékou Touré), unì Guinea, Mali, Costa d’avorio, Burkina Faso. Il Fama (Imperatore) Samory ricordato per la celebre Battaglia di Woyowoyanko in cui sconfisse i vetero-colonizzatori francesi, era amato dalla popolazione, e i griot (cantori e detentori della storia e la cultura) dell’epoca composero questo Inno in suo onore :

‘’Se non puoi organizzare, dirigere e difendere la Terra dei tuoi Padri, fai appello agli uomini più valorosi;Se non puoi dire la verità, ovunque e in ogni momento, fai appello agli uomini più coraggiosi; Se non puoi essere imparziale, cedi il trono ai giusti; Se non puoi sfidare il nemico, dai la tua sciabola da guerra alle donne che ti indicheranno la via dell’onore; Se non riesci a esprimere con coraggio i tuoi pensieri, lascia parlare i griot. Oh Fama! Il Popolo si fida di te, si fida di te perché incarni le loro virtù.’’

NEO-IMPERIALITÀ AFRICANA

Se si sa che avanti c’è un buco, non serve a nulla correre velocemente avanti senza la giusta protezione per evitare di cadere. Occorre effettuare un passo indietro, cercare gli elementi che permetteranno di saltare il buco più avanti. L’Africa deve tornare indietro, guardare ai sistemi organizzativi pre-coloniali, passare da una vetero-imperialità (vecchi Imperi) ad una neo-imperialità (confederazioni o federazioni di civiltà) di fronte al micronazionalismo (Stati singoli costruiti dall’occidente) e all’imperialismo occidentale (fase suprema del capitalismo e simbolo del colonialismo).

Questa Neo-imperialità sposerà quindi la visione del continentalismo nelle sue diverse declinazioni che caratterizza i diversi continenti:

Africa ( Panafricanismo: Marcus Garvey, Malcolm X, Kwame Nkrumah, Sékou Touré ,Thomas Sankara, Khalid Muhammad, Winnie Mandela ,Gheddafi, Assimi Goïta, Mamady Doumbouya, Ibrahim Traoré, Abdourahamane Tchiani);

Europa (Paneuropeismo/Eurasismo: Carlo Terracciano, Alexander Dugin, Darya Dugina, Lorenzo Maria Pacini);

Sudamerica (Ibero-America : Raphael Machado / Crisolismo: Israel Lira)

Nord Corea (Juche)

Cina (sulla via della multipolarità, ma ideologia da definire)

India (sulla via della multipolarità, ma ideologia da definire)

HEARTLAND NERO CONTRO MARE NEO-COLONIALISTA E MONDIALISTA

Quando si parla dunque di neo-imperialità e Impero Africano continentalista è imperativo prendere in considerazione la teoria dell’Heartland (cuore della Terra), elaborata da diversi geopolitici, in particolare Mackinder, che vedeva il confronto tra un Heartland eurasiatico e un Mare atlantista. Quando si parla di geopolitica, non si può ignorare questa teoria. Nella nostra lotta panafricana per la costruzione di un Impero Africano forte, autarchico, indipendente e sovrano, dovremo considerare noi stessi come l’Heartland mondiale. In questo senso, tutto ciò che rappresenta il neo-colonialismo (la Francia del mondialista Macron) o l’atlantismo (Stati Uniti) rappresenta il male da combattere. Oggi come ieri, siamo in questa dicotomia. Siamo l’Heartland Nero che fa fronte a diverse potenze oggi (potenze che si dicono “Chi controlla l’Africa, comanda il mondo” per ribaltare una formula mackinderiana “Chi controlla l’Eurasia, comanda il mondo”) e l’unica via per uscirne vincitori è perseguire la dinamica dell’AES iniziata da Ibrahim Traoré, Assimi Goïta e Abdourahamane Tchiani, fino ad estenderla su scala continentale. Siamo un popolo potente (e la Storia lo dimostra). Risorgeremo!

 

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