“L’Europa bianca è morta”. Il razzismo auto-inflitto

“L’Europa bianca è morta”. Il razzismo auto-inflitto

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Progetto Melting Pot Europa

Progetto Melting Pot Europa


L’Europa bianca è morta!

L'Europa bianca è morta! - https://vimeo.com/346563910

Alla manifestazione pro Carola

Roma, 3 luglio – Le immagini fanno riferimento ad un presidio organizzato a Roma in piazza dell’Esquilino alcuni giorni fa. Una manifestazione di supporto a Carola Rackete il giorno stesso del suo arresto. A colpire non sono tanto le richieste dei manifestanti (le solite dell’estrema sinistra: porti aperti, accoglienza, no al razzismo etc), ma piuttosto il discorso di una ragazza che, tra gli applausi degli altri manifestanti, ha delineato in poche parole una sorta di manifesto del globalismo: “Il messaggio più grande di resistenza civile è dire che a noi le 42 persone che porta Carola ci servono, perché ormai l’Europa bianca è morta”. 

(Fonte: https://www.ilprimatonazionale.it/approfondimenti/alla-manifestazione-pro-carola-leuropa-bianca-e-morta-gli-immigrati-sanno-fare-piu-cose-video-123319/)


Replacement Migration

"L'Europa bianca è morta!"

Ormai ve lo dicono chiaro e tondo, vogliono il meticciato a tutti i costi. L'ideale del conte Coudenhove-Kalergi, da cui gli europeisti hanno istituito il Premio Carlomagno, ormai per loro è a portata di mano. Si prospetta quello che l'ONU nel 2000 ha cercato di teorizzare come migrazione di sostituzione (Replacement Migration), o detto più chiaramente "Sostituzione etnica" (cfr. UN Document From 2000 Exposes Global "Migration Replacement" Solution To Developed World Demographics).

I "progressisti" hanno gettato la maschera: quello che ci spacciavano come bufala e "teoria del complotto" è diventato un obiettivo apertamente dichiarato. Dopo Eugenio Scalfari (L’Espresso, 6 agosto 2017) e altri giornalisti "progressisti", di recente persino papa Bergoglio (la Repubblica, 25 settembre 2019) ha esaltato il meticciato. Questi, forse senza neanche rendersene conto, sono gli utili idioti del capitalismo finanziario internazionale con l'ambizione di un popolo unico meticcio che può favorire la realizzazione degli Stati Uniti d'Europa. Il modo più semplice per creare un popolo senza identità, senza cultura e senza radici che può essere facilmente governato e sottomesso dai poteri forti della grande finanza, magari con il supporto della teocrazia islamica che prevede la sottomissione alle leggi di Allah. Questo è il vero razzismo: un razzismo auto-inflitto. E non solo. Le sinistre globaliste hanno instaurato la dittatura del Pensiero Unico: chi non è allineato al pensiero unico diventa automaticamente un fascista e un complottista. Paradossalmente, proprio Mussolini e Hitler fecero qualcosa di molto simile: silenziare il dissenso.


Grande Sostituzione (La7, 16/03/2016)

Grande Sostituzione - https://youtu.be/cLsyDVz6dYg


Free Carola Rackete

Soccorso islamico per la capitana

di Maurizio Belpietro, 5 luglio 2019


Donazione di 10.000 euro per la comandante tedesca da parte di Milli Görüs, associazione islamica che si aggiunge agli altri finanziatori della barcaiola e invita i suoi 500.000 sostenitori a fare altrettanto.


Non bastava la Chiesa Evangelica, il capo dei verdi tedeschi e Gregor Gysi, ultimo leader della Germania comunista prima del crollo del muro di Berlino. Adesso a finanziare la Sea Watch ci si mettono pure gli islamici, i quali evidentemente vedono di buon occhio chiunque aiuti i musulmani a sbarcare in Europa. A Colonia l'associazione Milli Görüs e l'organizzazione umanitaria Hasene international (stessa parrocchia con il simbolo della mezzaluna turca) hanno infatti deciso di donare 10.000 euro alla Ong della Capitana Carola Rackete, lanciando in contemporanea un invito a tutti i fedeli dell'islam affinché sostengano chi «salva vite nel Mediterraneo». Milli Görüs e Hasene nel comunicato in cui annunciano l'iniziativa criticano la politica europea sui rifugiati e se la prendono pure con Salvini. «Chiediamo ai musulmani di contribuire alle donazioni per i salvataggi in mare», sono le parole di Bekir Altas, segretario del gruppo islamico, il quale per l'occasione ha aggiunto che la politica dei rifugiati dell'Europa gli provoca vergogna da molto tempo. «Con la criminalizzazione e l'arresto dei soccorritori però si è varcata la soglia della tollerabilità», ha infine concluso. Dunque, via alla colletta pro Rackete.


Chi non viva in Germania o in Turchia è probabile che non sappia niente di Milli Görüs, ma è sufficiente scavare appena un poco per scoprire i molti interessi di questa associazione che fu fondata negli anni Settanta da un ex primo ministro turco. Necmettin Erbakan, questo il suo nome, guidò il governo di Ankara e fu il primo politico islamista dalla fondazione della Repubblica voluta da Mustafa Kemal Atatürk. Morto nel 2011, di fatto fu colui che aprì la strada a Recep Tayyip Erdogan e alla islamizzazione della Turchia, che Atatürk aveva voluto laica, proibendo l'uso dei simboli religiosi e del velo. Tanto per far capire come la pensasse e quali fossero i principi ispiratori dell'associazione da lui fondata, basti ricordare alcune sue frasi: «Gli europei sono malati, daremo loro il farmaco giusto. Tutta l'Europa diventerà islamica. Conquisteremo Roma», disse in una delle sue uscite più famose. Di lui ci si ricorda in uno dei suoi ultimi interventi il no alla visita di Papa Benedetto XVI in Turchia, un no che era anche una bocciatura dell'Europa, che Erbakan chiamava con un certo disprezzo «il club cristiano». Essendo ferocemente antisemita, sugli ebrei diceva cose come questa: «Tutte le nazioni infedeli sono un'entità sionista; gli ebrei vogliono governare dal Marocco all'Indonesia, i sionisti hanno lavorato per 5.767 anni per costruire un ordine mondiale in cui tutti i soldi e il potere dipendono dagli ebrei, il dollaro Usa è denaro sionista, i “batteri" ebraici devono essere diagnosticati per una cura da trovare; i sionisti iniziarono le crociate, gli ebrei fondarono il protestantesimo e l'ordine capitalista; e Bush ha attaccato l'Iraq per costruire la Grande Israele, così Gesù può tornare».


Tanto per dire chi si stia mobilitando per finanziare Sea Watch e dunque gli sbarchi in Italia serve ricordare che gli aderenti all'associazione sono almeno 87.000, ma i sostenitori superano il mezzo milione in Europa, molti dei quali concentrati in Germania, ma non solo. Nella Ue il movimento può contare su 514 moschee, 313 sale di preghiera e diverse scuole coraniche. In Germania – nonostante in passato sia stata inserita nella black list delle organizzazioni islamiche integraliste – Milli Görüs ogni anno fa lezione di Corano a 70.000 ragazzi e in 20.000 partecipano ai campi estivi che l'associazione organizza. A lungo sospettata di avere affinità con i Fratelli musulmani e di finanziare Hamas, Milli Görüs (che in turco vuol dire «punto di vista») è presente anche in Francia, dove controlla numerose moschee, nel Regno unito, nei Paesi Bassi, in Austria, Danimarca, Svezia, Norvegia, Belgio e Svizzera.


Con una struttura così capillare in tutta Europa, poteva dunque mancare una presenza in Italia? Ovviamente no. E infatti a Milano Milli Görüs è molto attiva, al punto da voler trasformare la sede dell'associazione in via Maderna in una vera e propria moschea, con tanto di minareti. Insomma, per usare le parole di Necmettin Erbakan, l'organizzazione da lui fondata persegue con un certo impegno l'idea di conquistare il vecchio continente e di conseguenza Roma


Tutto ciò per dire che da oggi Sea Watch ha un nuovo alleato, ossia il più importante movimento islamico presente in Europa. Non ci sono più solo gli esponenti della Chiesa evangelica, i verdi, gli ex comunisti e le varie organizzazioni umanitarie a tenerle bordone. Ora a sostenere la capitana c'è anche la comunità musulmana e il disegno appare perfetto. Consentire lo sbarco di extracomunitari spacciati per profughi e naufraghi quando in realtà si tratta di immigrati che non fuggono dalla guerra e neppure sono stati tratti in salvo mentre rischiavano di annegare, serve all'obiettivo che piaceva tanto al defunto fondatore di Milli Görüs, il teorico dell'islam politico in Turchia. Altro che ragioni umanitarie, in questa faccenda di Ong che fanno la spola tra una sponda e l'altra del Mediterraneo scaricando migliaia di persone sulle nostre coste c'è un piano ed è preciso, ben spiegato in un articolo di Milli Gazzette, il giornale del movimento: «Anche se loro (gli imperialisti) cercano di nascondere le loro intenzioni, dobbiamo esporli e creare un nuovo mondo su una base giusta. Perché siamo sulla soglia di una nuova conquista. Conquista significa una nuova fase. Una nuova fase significa un nuovo mondo. Un nuovo mondo significa Milli Görüs. Milli Görüs rappresenta il nostro popolo nobile. Il nostro popolo nobile è sinonimo di vittoria. La vittoria è nostra e la vittoria è vicina».


Del resto, sapete qual è il simbolo di Milli Görüs in Italia? Una penisola verde islam sormontata da una mezzaluna

(Fonte: https://www.laverita.info/i-musulmani-pagano-per-la-rackete-cosi-faranno-prima-a-conquistarci-2639088489.html)


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