LA RUSSIA SI ARROCCA E APPLICA LA GUERRA COGNITIVA
LIBERTÀ E DEMOCRAZIA🔹️ Gli equilibri europei, le elezioni Usa, gli equilibri mediorientali, la guerra commerciale, i conflitti armati sono tutti elementi di una guerra ibrida che si sta svolgendo sotto i nostri occhi e che ci presenta un pianeta entrato in una delle fasi classiche del disequilibrio che può sfociare in una guerra generale, dalla quale nascerà un nuovo equilibrio frutto di vincitori e di sconfitti.
🔹️Dopo la seconda guerra mondiale, la presenza di due blocchi (Usa e Urss) ha garantito, anche con la deterrenza atomica, un periodo di equilibrio, terminato con la fine dell’Unione Sovietica e con l’idea delle élite americane e della tecno-finanza di essere l’unico potere mondiale.
🔹️ Un potere capace di decidere gli equilibri e di esportare un modello di vita made in Usa anche in Occidente, nonostante questo ultimo fosse molto più complesso e antico di quello.
Lo stile di vita americano che aderisce al principio della vita, della libertà e della ricerca della felicità doveva essere esportato.
🔹️ Ora, peraltro, lo stile di vita americano è precipitato nella pseudo cultura elaborata a Palo Alto, nella California tecno-finanziaria. Pseudo cultura che ha invaso l’Europa, divisa e debole, nonostante la narrazione europeista, corrompendone la capacità di analisi e di critica delle masse e anche di quelle élite che un tempo avevano costituito la spina dorsale delle strutture statali.
🔹️ Negli Usa è in atto un confronto non solo tra Democratici e Repubblicani, ma tra Stati, tra etnie (gli immigrati tedeschi, quelli anglosassoni, i latinos, e via discorrendo) e tra classi sociali, con quelle operaia e media in difficoltà a causa del globalismo.
🔹️ Nelle altre parti del mondo ci sono potenze che non hanno la minima intenzione di soggiacere alla pretesa Usa di comandare il pianeta e, questo è quel che conta, sono ormai economicamente e militarmente in grado di confliggere con la potenza Usa.
🔹️ Nell’ambito di una guerra ibrida, la guerra cognitiva ha una valenza assai importante, soprattutto quando si ha il monopolio dei mezzi di informazione. In Occidente, se si va a vedere con la necessaria oculatezza, si vede che la concentrazione monopolistica della proprietà dei media si traduce in propaganda.
🔹️ In questo quadro di guerra cognitiva si inserisce ora la decisione della Russia di arroccarsi e di bloccare le trasmissioni di 81 emittenti e siti europei: in Italia stop a Rai, La7, Repubblica e La Stampa.
Silvano Danesi
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