LA MACCHINA DEL FANGO, SILENZI E RUMORI DI ROTATIVE

LA MACCHINA DEL FANGO, SILENZI E RUMORI DI ROTATIVE

Di Sigfrido Ranucci su Facebook

Dal post pubblicato su Facebook il 13 febbraio

C’è chi, pochi in verità, tra giornalisti e politici, si stanno appassionando alle registrazioni che il Riformista sta pubblicando e che mi riguardano. E si chiedono perché nessuno tra Rai, altri politici e giornali li segue nel fango che stanno da giorni buttando sul sottoscritto, su Report e la Rai. La risposta è semplice. Forse perché hanno più memoria di loro. Sarebbe sufficiente fare una rassegna stampa di quello che accadde a Verona dal 2014 e il 2019 per capire. Quei video nonostante il Riformista li abbia fatti passare come scoop non sono inediti, infatti erano stati pubblicati integralmente sul sito della Fondazione di Tosi. E a chi glielo fa notare e gli mette sotto il naso il link dove vedere il materiale, Sansonetti chiede di toglierlo, minacciando querela, forse glieli hanno venduti come inediti. Povero Sansonetti. Sono le registrazioni che ha ordinato clandestinamente un politico nel tentativo di fermarmi mentre stavo realizzando un’ inchiesta sulla sua amministrazione. Li aveva portati in Procura a Verona denunciandomi per dossieraggio e acquisizione di materiale con fondi neri della Rai. Le sue accuse nei miei confronti, le stesse che dopo 8 anni fanno oggi Riformista e Libero e Giornale, sono state vagliate da due procuratori della Repubblica, Verona e Padova, e archiviate da due tribunali con le stesse motivazioni che potete leggere nell’allegato. Tosi, invece, fu rinviato a giudizio con l’accusa di calunnia nei miei confronti, proprio per quei video, e diffamazione. Alla fine in primo grado Tosi fu condannato per diffamazione perché secondo il giudice non aveva contezza che i suoi emissari gli avevano portato delle registrazioni parziali e dunque non poteva rendersi conto di come stessero realmente le cose, e che risultavano anche manipolate, questo secondo il Tribunale di Padova. Il Riformista omette anche di dire che anch’io avevo le mie registrazioni integrali che servirono per smascherare il trabocchetto. Come direbbe Sandro Pertini “a brigante corrisponde un brigante e mezzo”. Ma di quelle mie archiviazioni sui contenuti di quelle registrazioni, né Riformista né Libero né Giornale danno conto, nell’intento chiaro di sollevare un caso inedito e che può far colpo solo su chi ha la memoria di un pesce rosso, o peggio di chi è in malafede. Anche se una delle due opzioni non esclude l’altra. Chi chiede alla Rai di acquisire quei filmati deve sapere che tutta la storia di quelle registrazioni è stata già scritta otto anni fa ed già andata in onda nella puntata l’Arena https://www.rai.it/programmi/report/inchieste/Larena-a01f73a7-b20f-4909-a6c4-4afbcaf843e6.html... Un’inchiesta che fece molto clamore e che realizzò il 14 % di share, e che è stata preceduta e seguita da un totale di 19 tra querele e richieste di risarcimento danni nei miei confronti per soli 36 minuti di puntata. Mi querelò anche la badante romena di un assessore. Una querela ogni 2 minuti, record mondiale. Sono state tutte archiviate, mentre è stato condannato per diffamazione chi aveva architettato tutto, Tosi. Ma dopo la mia inchiesta sono avvenute altre cose, tra tutte le anomalie registrate è emersa la presenza e l’appoggio elettorale della ‘ndrangheta a Verona, presenza che Tosi aveva sempre negato e invece venuta a galla grazie anche all’inchiesta di Report. Ci troviamo di fronte ad un’anomalia mondiale, a quella di un politico che fa registrare un giornalista, e che tenta con tutti i mezzi di fermare l’azione di messa in onda del servizio scrivendo in Parlamento, alla vigilanza Rai, al presidente Rai di allora Anna Maria Tarantola. E che oggi nell’ottica deformata di chi vuole delegittimare una trasmissione e il suo conduttore in un progetto che è finalizzato alla sua sostituzione, viene presentato come vittima di dossieraggio quando è stato lui a tentare di farlo maldestramente nei miei confronti. In questo tentativo eversivo si può essere complici con lo gettare fango insieme a loro, o semplicemente con il silenzio. Tosi ancora oggi fa politica, nel 2014 scrisse anche al Direttore Generale della Rai Luigi Gubitosi il quale, una volta verificato il materiale in mio possesso e nonostante la denuncia del ex sindaco di Verona, mi esortò, con il direttore di Rai 3 Andrea Vianello, ad andare avanti. Ricordo perfettamente le loro parole “ci aspettiamo da Lei una risposta dura, pari all’attacco che abbiamo subito”. Mi verrebbe da dire parafrasando Humphrey Bogart : “ Questa è la Rai, ..Bellezza e non puoi farci niente” . Ed è per questo che io e la mia squadra siamo orgogliosi di lavorare per il servizio pubblico.


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