Krishna è l’incarnazione dell’Amore Divino

Krishna è l’incarnazione dell’Amore Divino

Pensiero del Giorno


Quando abitavo nel Mandir vecchio, solevo portare i bambini al Citravati ogni giorno. A quel tempo, non c’erano studenti, soltanto i bambini del villaggio si riunivano intorno a Me. Io dicevo loro di fare un monticello di sabbia e da quello potevano estrarre qualunque cosa volessero: matite, penne, laddu¹, ecc. Chiedevano cose da niente perché erano bambini.

La fede incrollabile di Subbamma

Dopo una di quelle riunioni serali sulle sabbie del Citravati, stavamo tornando al Mandir e Kuppam Sushilamma con sua sorella Kumaramma, autrice del libro “Anyatha Saranam Nasthi”, corsero verso il Mandir per offrire l’Arati all’arrivo di Svami. Io feci segno a Subbamma di fermarle e andare lei stessa a fare tali preparativi. Ella obbedì subito al Mio comando. Le due signore pensavano di aver il diritto di dare l’Arati essendo mogli, non Subbamma che era vedova. Quest’ultima andò nel Mandir e vi trovò un grosso serpente; per questo avevo detto a lei di andare. Ella era sempre prudente; quando vide il serpente, gridò: “Sai Nagesvara, Sai Nagesvara, Sai Nagesvara”. Nel frattempo, tutti noi eravamo arrivati lì. Subbamma non volle uccidere il serpente ricordando le parole di Svami sul fatto che Dio è in ogni essere e lo volle catturare per liberarlo in qualche luogo. Appena lo prese, il serpente le si attorcigliò alla mano ed Io scherzai dicendo “Subbamma, tu giochi con i serpenti?”; lei rispose: “Svami, so che mi hai mandato prima per salvare la vita delle due donne”. Subbamma fu testimone di molti Lila di Svami in modo simile, era molto fortunata e lo meritava grandemente. Mi servì sin dall’inizio e non Me soltanto, servì anche i devoti che venivano per il darshan dando loro del cibo. Tutti i suoi parenti le furono contro ma lei non se ne curò, voleva soltanto Svami e nessun altro. Obbediva ai Miei comandi assolutamente, aveva una fede incrollabile. Un giorno, le chiesi se gradisse vedere il marito morto; ogni tanto solevo fare dei giochi simili. Ella rispose che non aveva un desiderio di questo tipo, che non aveva niente a che fare col marito defunto e aggiunse che suo marito era morto perché non era stato fortunato abbastanza da servire Svami. Subbamma pensava che essere capace di servirMi fosse la sua fortuna. Io insistetti affermando che, se avesse avuto il desiderio di vederlo, glielo avrei concesso. Le dissi di andare fuori e guardare. Lì vicino c’era un albero di moringa² sotto il quale vide molto chiaramente suo marito seduto a fumare una sigaretta. Rivedere il marito morto le fece piacere ma non le impedì di rimproverarlo: “Neppure dopo la morte hai abbandonato le tue abitudini riprovevoli”. Subbamma rientrò subito non volendo vederlo ancora.

Narayana Rao aveva avuto due mogli, Subbamma e Kamalamma; la seconda vive attualmente nell’ashram. Io dissi a Kamalammma di andar a vedere suo marito morto ma ella non voleva vedere di nuovo la sua faccia affermando che, essendo arrivata ai Piedi di Svami, non aveva un desiderio simile. Comunque, dietro la Mia insistenza, ella andò e vide suo marito che sorseggiava del caffè caldo. Subbamma e Kamalamma videro i loro mariti mostrare le stesse abitudini che avevano da vivi. Anche durante l’epoca dell’Avatar Krshna, accadde che Egli mostrasse ai devoti dei fatti accaduti molto tempo prima.

I giochi divini di Krshna.

Quando Gopala sollevò la montagna Govardana, stava avvenendo una celebrazione: le gopi non sposate celebravano il Varalakshmi Vratam. Ancor oggi, le donne eseguono il Varalakshmi Vratam. Radha era una grande devota. Quelli che non credevano nella Divinità di Krshna le procuravano molte sofferenze. Anche in quei giorni c’erano gli atei. Gli atei, i teisti, i teisti-atei e gli atei-teisti ci sono in ogni era. Gli atei misero Rada in una casa e ve la chiusero. (Su questo tema, Io ho scritto una commedia che ho fatto recitare ai bambini). Gli atei pensavano che la reputazione della famiglia di Rada fosse offuscata dal suo seguire Krshna e volevano che smettesse: per questo la chiusero nella stanza. Ella cominciò a piangere e a pregare, Krshna la udì e la liberò dopodiché li rimproverò: “É così che trattate una devota? Che voi non abbiate devozione verso di Me va bene ma tormentare una persona devota è un peccato grande”. Egli la prese con Sé ed ella Lo pregò di suonare una canzone con il Suo flauto divino:

Oh Krshna, canta una canzone dolce e riempi il mio cuore con parole dolci e beatitudine. Distilla l’essenza dei Veda, trasformala in musica divina, suonala con il Tuo flauto incantatore e imprigionami con la Tua melodia. Canta, oh Mukunda, canta per me!

Krshna faceva molti Giochi, era Dio in forma umana; nessuno può comprendere o descrivere la Sua Natura Divina infinita e inimmaginabile. Ci sono molti Giochi Divini fatti dal Signore Krshna; da Lui non scaturisce altro che Amore Divino.

Le donne sono le prime a riconoscere la Divinità degli Avatar

Nel Dvapara Yuga, le donne sperimentarono maggiormente la Divinità di Krshna; in effetti esse manifestarono la storia di Dio per mezzo della loro devozione. Una volta, alcuni bramini in una foresta stavano facendo un Gayatri Yajna. Krshna chiese ai mandriani di portare del cibo dal Yajnashala perché Lui e Suo fratello Balarma erano affamati. Quando i mandriani chiesero del cibo ai Bramini, questi li allontanarono ribadendo: “Pensate che questo sia un accampamento da cui ottenere del cibo come e quando lo chiedete? No. Aspettate che il rito sia finito e, se ne sarà avanzato dopo che avremo mangiato, ve lo daremo”. Quando questo fu riferito a Krshna, Egli invitò i mandriani ad andare dalle donne che stavano preparando il cibo dietro al recinto in cui i bramini stavano officiando il rito; essi andarono e videro le donne che preparavano il dolce Bobbatlu, Le chiesero: “Madri, i nostri Krshna e Balarma hanno fame: potete dar loro del cibo?” Le donne furono contentissime di avere l’opportunità di servire Krshna. Confezionarono subito ogni tipo di cibo che era stato preparato e Glielo portarono. Alcune sollevarono delle obiezioni sul fatto che servissero il cibo a Krshna (che era del gruppo dei mandriani) prima che fosse offerto ai loro mariti (Bramini). L’obbiezione fu ignorata e Krshna e Balarma serviti con ciò che era stato preparato. Le donne consideravano Krshna Dio.

Venuti a sapere di questo fatto, i mariti le rimproverarono adducendo che si trattava di un atto sacrilego. Quando più tardi sedettero in meditazione realizzarono la comprensione. Riconobbero il proprio errore e dissero alle mogli che ciò che avevano fatto era corretto, fecero un altro bagno [di purificazione n.d.t.] e chiesero alle mogli che venisse loro servito il cibo benedetto da Krshna come Prasadam. A questo proposito, desidero evidenziare il fatto che durante la vita di qualunque Avatar, sono le donne che riconoscono la Divinità per prime; sono loro che conducono i mariti alla Divinità.

Gli uomini coltivano la devozione, almeno in una qualche misura, grazie alla devozione delle donne ma per esse non ne hanno. Si dice che una casa senza una donna è letteralmente una foresta. Da tempi immemorabili, le donne sono identificate con la devozione e gli uomini con la saggezza. Le donne possono persino entrare nelle stanze interiori della residenza di Dio mentre agli uomini è permesso raggiungere soltanto la sala d’ingresso, Questo significa che la saggezza vi conduce sino a Dio e la devozione sino al Suo Cuore. Per questo si dà un valore così grande alla devozione. In effetti, le gopi furono responsabili di spargere il Principio della Devozione nel mondo. “Cantare il Nome Divino è l’unica via che porti alla liberazione in questa era di Kali”.

Profondo amore di Isvaramma per Svami

In quei giorni, neppure in questo villaggio di Puttaparthi qualcuno pensava a Dio eccetto Karanam Subbamma.

Griham Ammayi era solita vedere ufficiali di alto grado venire al Mio Darshan. Lei si spaventava nel vedere qualcuno in divisa da poliziotto e chiedeva a Subbamma di non lasciarli entrare poiché pensava avrebbe potuto causare del disturbo a Svami. Subbamma la rassicurava precisando: “Perché non dovrebbero venire? Anch’essi sono devoti di Svami. Tutti devono venire da Svami. Non fare alcuna differenza; nessuno può nuocere a Svami, non ti preoccupare”. Nell’udire questo, Isvaramma si arrabbiava e ribatteva: “Da quando Svami risiede di te, molte persone della polizia vengono nella tua casa. Per favore, non lasciare che entrino”. Una volta, IGP Ranganayakulu venne da Cennai³ e voleva portarMi con sé. Griham Ammayi si addolorò molto e pianse, considerava Cennai un luogo molto distante, un Paese straniero, per cui decise di sconsigliarMi di andare.

Il suo amore intenso per Svami era responsabile di questo. Ella temeva che Svami fosse portato via da Puttaparthi per sempre. Questo Mandir è stato costruito in seguito alle sue preghiere.

Una volta, Sakkamma venne da Me e disse: “Svami, a causa della mancanza di strade e trasporti adatti, venire in questo villaggio sperduto è difficile. Le automobili non possono arrivarci e neppure i carri; per venire qui, dobbiamo lasciare ogni volta le macchine vicino a Penukonda. Quindi, vieni a Bangaluru e sistemati li. Noi ti costruiremo un bel palazzo”. Io le risposi che non avevo bisogno di residenze enormi, una stanza piccola Mi era sufficiente ma ella non mi ascoltava. Isvaramma puntualizzò: “Se vogliamo che un alberello cresca e diventi un albero gigantesco, lo dobbiamo concimare e innaffiare bene senza disturbarlo; se lo spostiamo da un posto all’altro, non può crescere. Quindi, Ti prego di rimanere nel Tuo luogo di nascita, a Puttaparthi”. Io le promisi che Mi sarei sistemato qui.

Nel campo della devozione e dell’affidamento le donne sono superiori agli uomini. Esse sono le depositarie di Vijnana (conoscenza secolare), di Sujnana (conoscenza spirituale) e di Prajnana (consapevolezza costante integrata) quindi, non guardatele mai dall’alto in basso, non deridetele mai. Pregate per il benessere di tutti: “Lokah Samasta Sukhino Bhavantu (Che tutti gli esseri di tutti i mondi siano felici)”. L’insegnamento principale della Gita raccomanda di adoperarsi per il benessere di tutti. Ekoham Bahusyam (l’Uno volle diventare i molti). In tutti è presente la stessa Divinità, tutte le forme sono Sue.

Riassunto del Discorso di Bhagavan tenuto in occasione del Janmashtami di Sri Krshna il 31 Agosto 2002.

Dal Sanathana Sarathi di Agosto 2020.


Note

1- È un dolce indiano.
2- Moringa oleifera.
3- Fino al 1996 la città era conosciuta con il nome di Madras.




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