JW Broadcasting (gennaio 2024). Adunanza annuale del 2023 (Parte 2)
JW Broadcasting > Programmi mensiliBenvenuti al programma di JW Broadcasting di gennaio 2024! A novembre, è stato emozionante vedere la prima parte del programma dell’adunanza annuale. Ora è il momento di goderci la seconda parte! Adesso ascolteremo un interessante simposio. Ogni oratore introdurrà il successivo. Prestiamo la massima attenzione al fratello Jeffrey Winder, che tratterà il discorso dal tema “In che modo la luce risplende sempre più?”
Jeffrey Winder. In che modo la luce risplende sempre più?
Negli ultimi anni, durante l’adunanza annuale sono stati comunicati dei chiarimenti in merito ad alcune verità bibliche. Nuova luce è stata annunciata e spiegata. Ovviamente questo non avviene a ogni adunanza annuale. Ma quando Geova vuole farci conoscere qualcosa di nuovo, spesso viene annunciato proprio all’adunanza annuale. Ci sarà nuova luce anche oggi? Beh, il fratello Cook un po’ si è sbilanciato. Senz’altro tutti quanti noi non vediamo l’ora di scoprirlo. Vogliamo sapere cosa ci riserva il programma. Forse però qualche volta vi siete chiesti: “In che modo Geova rivela nuovi dettagli in merito all’interpretazione delle Scritture, nuova luce, ai nostri giorni?” Quando il Corpo Direttivo è riunito insieme in qualità di “schiavo fedele e saggio” come funziona? In che modo la luce risplende sempre più? In che modo Geova usa questo canale per migliorare la nostra comprensione delle Scritture? Innanzitutto, cosa ci dicono le Scritture al riguardo? Analizziamo insieme 4 punti. Il primo punto è questo: qual è lo strumento che utilizza Geova per far risplendere nuova luce? Per trovare la risposta possiamo prendere 1 Corinti capitolo 2. Leggiamo 1 Corinti 2:10: “Infatti è a noi che Dio le ha rivelate per mezzo del suo spirito, perché lo spirito esamina tutte le cose, anche le cose profonde di Dio”. Quindi lo strumento che Geova usa per far risplendere nuova luce è il suo spirito. Ci rendiamo conto che lo spirito di Geova ha un ruolo fondamentale nel rivelare la verità. Punto 2. A chi Geova dà una più chiara comprensione delle Scritture? Per trovare la risposta prendiamo il libro di Matteo al capitolo 24. Leggiamo insieme Matteo 24:45: “Chi è in realtà lo schiavo fedele e saggio che il suo padrone ha costituito sopra i propri domestici per dar loro cibo al tempo giusto?” Quindi Gesù Cristo ha costituito lo “schiavo fedele e saggio”. Ed è attraverso questo canale che Geova, mediante Cristo, provvede a tutti noi cibo spirituale al tempo giusto. Quindi, già solo analizzando questi primi 2 punti, risulta evidente che la verità spirituale e i chiarimenti più recenti vengono trasmessi dal cielo alla terra per mezzo dello spirito santo attraverso il canale dello “schiavo fedele e saggio”. Domanda numero 3. Quando Geova fa risplendere nuova luce? Per trovare la risposta, torniamo al versetto 45 di Matteo 24. Lo “schiavo fedele e saggio” darà cibo spirituale “al tempo giusto”. Quindi qui si fa riferimento al fattore tempo. Capiamo che Geova rivela nuovi chiarimenti al tempo da lui stabilito, quando è necessario e quando questo ci aiuterà a compiere la sua volontà. Numero 4. Con che velocità fa risplendere nuova luce? Tutta insieme, come una secchiata d’acqua, o forse centellinata col contagocce? Leggiamo la risposta nel libro biblico di Proverbi capitolo 4, versetto18. Proverbi 4:18: “Ma il sentiero dei giusti è come la fulgida luce del mattino, che risplende sempre più finché non sia pieno giorno”. Quindi qui la Bibbia fa l’esempio della luce del giorno. E cosa ci insegna questo? La Torre di Guardia dice che queste parole si riferiscono al modo in cui Geova rivela il suo proposito ai suoi servitori, un modo graduale. Quindi, proprio come la luce del giorno diventa sempre più splendente, la corretta comprensione delle verità della Bibbia arriva gradualmente, man mano che ne abbiamo bisogno e che siamo in grado di assimilarla. E noi siamo grati di questo, non è vero? È meno traumatico per i nostri occhi quando la luce letterale diventa più forte gradualmente. Funziona allo stesso modo con la comprensione del proposito di Geova. Per esempio, pensiamo ad Abraamo. Abraamo sarebbe stato in grado di comprendere e assimilare in modo completo la volontà di Geova al tempo in cui visse, come Dio avrebbe usato le 12 tribù di Israele, la Legge mosaica, il ruolo di Cristo il pagamento del riscatto, la congregazione cristiana del I secolo, la speranza celeste, gli ultimi giorni, la grande tribolazione? Abraamo non sarebbe riuscito a capire tutto questo e non ne aveva bisogno. Ad ogni modo, conosceva tutto quello di cui aveva bisogno per avere l’approvazione di Geova al tempo in cui visse. Noi siamo privilegiati perché viviamo negli ultimi giorni, periodo in cui, come predetto, “la vera conoscenza” sarebbe diventata “abbondante”. Comunque, questa conoscenza viene rivelata e fatta conoscere a un ritmo tale che ci permette di assimilarla, di comprenderla e di usarla. E siamo molto grati a Geova per questo. Questo è quello che sappiamo grazie alle Scritture e grazie anche alla nostra esperienza riguardo a come la luce diventa più luminosa ai nostri giorni. Arriva a noi per mezzo dello spirito santo, attraverso il canale dello “schiavo fedele e saggio”, e viene rivelata gradualmente e al tempo in cui ne abbiamo bisogno. Sapendo questo, non ci sentiamo in imbarazzo se devono essere fatti dei cambiamenti, e non c’è nemmeno bisogno di chiedere scusa perché prima non capivamo esattamente un certo insegnamento. Sappiamo che questo è il modo di agire di Geova. Lui rivela le verità in modo graduale e quando ce n’è bisogno. Inoltre ricordiamo che il Corpo Direttivo non è né ispirato né infallibile, e quindi può sbagliare per quanto riguarda questioni dottrinali o nel dare direttive. Questi fratelli fanno del loro meglio con ciò che hanno e con ciò che capiscono in quel momento, ma sono felici se Geova vede che è il caso di spiegare meglio una questione, per poi comunicarla a tutti gli altri fratelli. E quando succede capiamo che è perché Geova vuole che succeda in quel momento, e lo accettiamo con gioia. Ma torniamo ora alla nostra domanda iniziale. Abbiamo capito cosa dicono le Scritture. Ma in pratica come funziona? Quando i fratelli del Corpo Direttivo si riuniscono, in che modo Geova li aiuta ad avere una comprensione più accurata delle cose? Beh, questa è una domanda più che appropriata, perché Geova non vuole che questo sia un mistero o qualcosa di segreto. Infatti, nella Bibbia ci spiega alcune delle situazioni in cui la comprensione delle verità spirituali fu resa più chiara in epoca cristiana. Un episodio interessante avvenne nel 49 E.V., quando fu necessario chiarire i requisiti per ottenere la salvezza. Nello specifico la domanda era: “I gentili di sesso maschile avevano bisogno di essere circoncisi e di osservare la Legge mosaica per essere salvati?” Quella era una questione importante che avrebbe potuto dividere la congregazione, e quindi fu portata all’attenzione degli apostoli e degli anziani, il corpo direttivo di allora. Infatti, in Galati 2:2 Paolo scrisse che “in seguito a una rivelazione” andò a parlare della faccenda ai fratelli che erano a Gerusalemme. Quindi Cristo stesso guidò le cose affinché quella questione dottrinale fosse risolta dai fratelli che dirigevano l’opera. E in Atti 15 Geova ci permette di assistere a quell’adunanza, di essere in quella stanza lì con loro, di ascoltare quello che dissero, di vedere come lo spirito santo operò in quell’occasione, come usarono la Parola di Dio, come raggiunsero una conclusione, e poi come la decisione presa fu comunicata a tutte le congregazioni. E il procedimento non è poi così diverso oggi. Consideriamo cosa successe, prendiamo insieme Atti al capitolo 15. Atti 15 a iniziare dal versetto 6. Si dice che “gli apostoli e gli anziani si riunirono per esaminare la faccenda”. Quindi questa importante faccenda viene presentata al corpo direttivo di allora. E poi il versetto 7 dice che ci fu “un’animata discussione”. Quindi si trattò di una conversazione molto animata. I fratelli si sentirono liberi di esprimersi in modo rispettoso, ma espressero in modo schietto e onesto le loro diverse opinioni. Il versetto 7 dice che Pietro si alzò, e questo deve essere proprio il momento raffigurato nell’immagine che vediamo. Pietro iniziò a parlare e raccontò l’episodio che aveva vissuto in prima persona con Cornelio. Quindi presero in esame dei fatti. Se leggiamo il versetto 12, Pietro deve aver colto nel segno, perché l’intero gruppo rimase in silenzio. E questo è un segno di umiltà, non è vero? Perché nessuno dei fratelli voleva far prevalere la propria opinione o voleva che la propria idea fosse accettata. Stavano tutti insieme cercando la guida di Geova sull’argomento. Questo diede modo a Paolo e Barnaba di raccontare quello che avevano vissuto in prima persona, quindi altri fatti, altre prove che potevano considerare. Poi al versetto 13 cominciò a parlare Giacomo e usò la Parola di Dio per aiutare i fratelli a raggiungere una conclusione in armonia con le Scritture. Fece riferimento ad Amos 9:11, 12, dicendo che Geova avrebbe rivolto la sua “attenzione alle nazioni per trarne un popolo per il suo nome”. Nei versetti da 19 a 21, Giacomo suggerì una decisione. Il versetto 25 indica che quella decisione venne presa all’unanimità. E il versetto 22 spiega che vennero mandati dei fratelli perché tutte le congregazioni fossero informate di questo chiarimento. L’intero procedimento è sotto ai nostri occhi. Venne usata la Parola di Dio, vediamo il modo in cui Cristo guidò le cose e come lo spirito santo operò tramite i fratelli che guidavano la congregazione. Il fatto che tutto sia spiegato ci fa capire che non doveva essere né un mistero e nemmeno qualcosa da tenere segreto. Il modo in cui il Corpo Direttivo opera oggi non è molto diverso da quel tempo. Nel 2010 La Torre di Guardia spiegava così la cosa: “Nei nostri giorni, quando arriva il momento di chiarire un punto di natura spirituale, lo spirito santo aiuta [lo] ‘schiavo fedele’ […] a comprendere verità profonde che in precedenza non erano state comprese. Quindi l’intero Corpo Direttivo valuta se una […] spiegazione deve essere modificata. Le conclusioni a cui giunge vengono pubblicate a beneficio di tutti”. Allora, generalmente, le cose funzionano in questo modo. Prima di tutto viene sollevata una domanda. Forse un membro del Corpo Direttivo solleva questa domanda dopo aver notato qualcosa durante il suo studio personale o nella sua lettura della Bibbia. O forse si tratta di una domanda che sorge durante la preparazione o la traduzione del cibo spirituale e che richiede un approfondimento. Oppure gli eventi mondiali potrebbero farci capire che una certa profezia necessita di maggiore attenzione. Così, in un modo o nell’altro, viene sollevata una domanda. E quella domanda viene inclusa nei punti che tratterà il Corpo Direttivo quando si riunisce. A questo punto il Corpo Direttivo si chiede se c’è bisogno di approfondire. C’è bisogno di fare ulteriori ricerche? In questa fase i fratelli non stanno ancora prendendo una decisione sul nuovo chiarimento. Si chiedono solo se ci vogliono altre ricerche. Se la risposta è sì, viene chiesto a un team di preparare delle ricerche e delle proposte che poi il Corpo Direttivo potrà analizzare. Queste ricerche sono un insieme di tutto quello che abbiamo pubblicato, tutto ciò che l’organizzazione ha detto sull’argomento a partire dal 1879, anche tutte le Torre di Guardia. Le ricerche includono anche il contesto del versetto per capirne meglio il significato. Oltre a questo, evidenziano in che modo i brani paralleli fanno luce sul significato del passo biblico, sempre se ci sono dei brani paralleli. E infine prendono in esame come ci aiutano i termini originali in ebraico o in greco a capire meglio il versetto. Una volta che sono state fatte tutte le ricerche, l’argomento viene di nuovo inserito nell’ordine del giorno per essere riesaminato. E visto che se ne dovrà parlare, ogni membro del Corpo Direttivo si prende il tempo di pregare, di esaminare le informazioni con attenzione e di prepararsi per l’adunanza. Poi se ne parla tutti insieme all’adunanza del Corpo Direttivo, di nuovo sotto preghiera, confidando nello spirito santo di Geova. Mentre se ne parla, non si cerca di arrivare a una decisione in modo affrettato o forzato, ma come avveniva nel I secolo se ne parla in modo vivace. Ogni fratello si sente libero di esprimere le proprie opinioni, i propri pensieri e il risultato delle ricerche che ha fatto. In tutto questo c’è anche tanta umiltà, perché nessuno di loro pensa che il proprio punto di vista sia migliore di quello degli altri né vuole imporre la propria idea. Tutti loro desiderano di cuore seguire la guida di Geova sulla questione e capire verso dove lui sta guidando le cose. L’obiettivo è capire come lui vede la questione. E spesso, o quanto meno a volte, la decisione finale potrebbe essere piuttosto diversa dalle proposte presentate dal team che ha fatto le ricerche. Ma è così che lo spirito di Geova aiuta lo “schiavo fedele e saggio” a giungere alla decisione giusta. E i fratelli cercano di arrivare a una decisione unanime. A volte quello proposto può sembrare un cambiamento valido, ma se non c’è unanimità vuol dire che forse non è ancora arrivato il momento di comunicarlo. Quindi non c’è nulla di forzato, la questione viene messa da parte. E magari qualche tempo dopo, perfino alcuni anni dopo, se ne riparla e questa volta c’è unanimità. Forse perché nel frattempo si sono capiti meglio alcuni punti che tempo prima non erano stati compresi del tutto. Quindi, dopo aver fatto tutti questi passi sotto preghiera e avendo raggiunto l’unanimità, i fratelli capiscono che Geova li ha guidati e sono felici di trasmettere la loro decisione a tutti. Abbiamo così compreso il procedimento dietro ai cambiamenti. Sappiamo come la luce risplende sempre di più nei nostri giorni. È sicuramente interessante per noi capire come si arriva a un certo chiarimento. Ma la cosa che ci emoziona di più è capire perché avviene questo. Prendete con me il libro di Amos al capitolo 3. Leggiamo insieme Amos 3:7: “Infatti il Sovrano Signore Geova non farà niente senza aver rivelato il suo segreto ai suoi servitori, i profeti”. Non vi sembra chiara la fiducia che ha Geova in noi? Non vi sembrano evidenti il suo grande amore e la sua lealtà? Geova è molto impegnato nell’istruire il suo popolo. Ci sta preparando per quello che ci aspetta. Ci permette di capire ciò di cui abbiamo bisogno proprio quando ne abbiamo bisogno. Questo ci fa sentire al sicuro, non è vero? Mentre ci inoltriamo sempre di più nel tempo della fine, mentre l’odio di Satana aumenta e i suoi attacchi contro di noi si intensificano, mentre ci avviciniamo alla grande tribolazione e alla distruzione del malvagio sistema di cose di Satana, possiamo essere sicuri che Geova Dio, il nostro Dio, continuerà a darci lealmente le istruzioni e la conoscenza di cui abbiamo bisogno. Non saremo lasciati senza guida, senza sapere dove andare o cosa fare. Non saremo lasciati a brancolare nel buio, perché Geova Dio ha detto che “il sentiero dei giusti è come la fulgida luce del mattino, che risplende sempre più finché non sia pieno giorno”. Con questo in mente, vi invito a prestare attenzione ai prossimi 2 discorsi. Il primo verrà pronunciato dal fratello David Splane ed è intitolato “Confidiamo nel misericordioso ‘Giudice di tutta la terra’”.
David Splane. Confidiamo nel misericordioso “Giudice di tutta la terra”
Servendosi di uno dei suoi angeli, Geova Dio fece sapere al suo caro amico Abraamo che stava per distruggere le città di Sodoma e Gomorra. L’angelo disse: “Il grido contro Sodoma e Gomorra è davvero grande, e il loro peccato è molto grave”. Abraamo era preoccupato. Sembra si stesse chiedendo se Geova avesse preso in considerazione tutti i fattori prima di prendere la decisione di distruggere quelle città. Così gli chiese: “Il Giudice di tutta la terra non farà forse quello che è giusto?” Senz’altro possiamo capire il motivo per cui Abraamo fece quella domanda. Era all’inizio della sua amicizia con Geova Dio. Solo allora iniziava a conoscere davvero il suo Dio, Geova, e ci viene difficile immaginarlo mentre fa la stessa domanda più avanti, dopo aver conosciuto Geova molto meglio. Ma forse sarà capitato anche a voi di farvi una domanda simile, magari quando avevate appena iniziato a studiare la Bibbia. Vi siete mai chiesti, per esempio: “Ma nessuno di quelli che morirono nel Diluvio verrà risuscitato? Nemmeno chi non aveva mai sentito parlare di Noè? E che dire invece di Sodoma e Gomorra? Tutti quelli che morirono a Sodoma e Gomorra si sono addormentati per l’eternità? Le donne, i bambini, i neonati? E non si sarebbe potuto pentire nemmeno uno, nemmeno un soldato assiro dei 185.000 soldati assiri che furono uccisi per mano dell’angelo di Geova?” Non abbiamo una risposta a queste domande. Ma di sicuro sappiamo una cosa, il misericordioso “Giudice di tutta la terra” farà quello che è giusto. Un momento, però. Ho sentito bene? Davvero non abbiamo una risposta a queste domande? Io pensavo di sì. In passato le nostre pubblicazioni hanno affermato che non c’è nessuna speranza di risurrezione per coloro che furono distrutti nel Diluvio o a Sodoma e Gomorra. Ma sappiamo davvero come stanno le cose? Gli uomini di Sodoma e Gomorra erano sicuramente malvagi e meritavano di morire per le loro azioni. Però, sapevano che quello che stavano facendo era sbagliato? Quanto spesso Lot e la sua famiglia diedero loro testimonianza? Possiamo essere sicuri che se fossero stati assegnati dei pionieri speciali a Sodoma non avrebbero avuto nessun risultato predicando agli abitanti di quella città, che nessuno di loro sarebbe cambiato e avrebbe accettato di conoscere Geova? Possiamo dire con certezza che nessun abitante di Sodoma si sarebbe pentito e avrebbe cambiato condotta se gli fosse stato spiegato cosa richiede Geova? E poi c’è l’interessante affermazione che fece Gesù. La troviamo in Matteo capitolo 11. Vi do un momento. Matteo capitolo 11, leggeremo i versetti 23 e 24. È molto interessante. Matteo 11:23, 24: “E tu, Capernaum, sarai forse innalzata fino al cielo? Scenderai nella Tomba, perché”, notate bene, “perché se le opere potenti che sono state fatte in mezzo a te fossero state fatte a Sodoma, questa sarebbe rimasta fino a oggi. Ma ti dico che nel Giorno del Giudizio sarà più sopportabile per il paese di Sodoma che per te”. Avete notato cosa dice qui Gesù? “Sarebbe rimasta fino a oggi”. L’angelo di Geova aveva detto ad Abraamo che se avesse trovato 10 uomini giusti a Sodoma, la città non sarebbe stata distrutta. Ma allora Gesù stava forse dicendo che se avesse predicato e compiuto opere potenti a Sodoma sarebbe stato possibile trovare 10 uomini giusti e quindi la città sarebbe stata risparmiata? Analizziamo un altro aspetto. Pensiamo alle parole che rivolse Geova all’infedele Giuda riportate in Ezechiele 16. Geova disse che gli abitanti della città di Sodoma erano più giusti degli abitanti di Giuda. Quindi se Sodoma era senza speranza, tanto più avrebbe dovuto esserlo Giuda. Ma allora cosa intendeva il discepolo Giuda quando scrisse che le città di Sodoma e Gomorra subirono “la pena del fuoco eterno”? Sicuramente questo vale per le città e probabilmente vale per molti dei loro abitanti, ma significa che non c’è speranza per nessuno di loro? Quello che disse Gesù potrebbe indicare che c’è speranza per alcuni di loro. Di conseguenza non possiamo essere dogmatici. Ma di nuovo, possiamo dire che il misericordioso “Giudice di tutta la terra” farà quello che è giusto. Ma parliamo ora del Diluvio dei giorni di Noè. In passato abbiamo sostenuto che nessuno di coloro che morirono nel Diluvio sarà risuscitato. Ma la Bibbia dice proprio così? Le persone al tempo di Noè erano sicuramente malvagie. La Bibbia dice che “la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che nel loro cuore erano inclini a nutrire sempre e solo pensieri cattivi”. Quelle persone erano dei peccatori, ma ebbero tutti l’opportunità di ricevere testimonianza? Noè e la sua famiglia devono essere stati molto impegnati a costruire l’arca. Quanto tempo dedicarono alla predicazione? Riuscirono a predicare in territori lontani da dove abitavano? Abbiamo scoperto che c’è chi vive vicino alla Betel e non ha mai sentito parlare dei Testimoni di Geova. Possiamo davvero essere sicuri che tutti quelli che vivevano al tempo di Noè lo conoscevano e sapevano quello che stava facendo? Non possiamo esserne certi. E possiamo davvero affermare che se qualcuno avesse avuto un’adeguata opportunità di conoscere Geova, avrebbe comunque rifiutato di farlo? Non possiamo esserne certi. Beh, se Geova decidesse di non risuscitarli, ovviamente nessuno potrebbe lamentarsi. Hanno vissuto, e vivere è più di quanto ognuno di noi meriti. Come sapete, quando Adamo ed Eva peccarono Geova avrebbe potuto distruggerli e invece ha dato loro l’opportunità di avere figli e figlie. E come conseguenza ora noi siamo in vita. Quindi, il solo fatto che voi e io abbiamo emesso un singolo respiro è dovuto all’immeritata bontà che Geova ci ha mostrato. D’altra parte, per molti anni abbiamo detto che chi secondo la Bibbia venne sepolto con i propri antenati avrebbe avuto la prospettiva della risurrezione. Salomone fu uno di questi. La Bibbia dice di lui: “Alla fine Salomone morì, e fu sepolto nella Città di Davide suo padre”. La nota a questo versetto dice che “giacque con i suoi padri”. In passato pensavamo che chi veniva sepolto con i propri antenati si trovasse nella comune tomba del genere umano, che sappiamo verrà svuotata durante il Regno millenario di Gesù Cristo. Ma a questo punto la domanda che ci facciamo è: “Quando gli scrittori biblici scrissero che qualcuno era stato sepolto con i suoi antenati stavano indicando un giudizio definitivo da parte di Geova? Geova Dio stava forse rivelando a quegli scrittori come avrebbe giudicato quella persona? O forse quegli scrittori biblici stavano semplicemente descrivendo il modo in cui qualcuno era stato sepolto?” Ricordiamo che a quel tempo la sepoltura di una persona era molto importante. Per esempio, Giuseppe e Giacobbe rifiutarono di essere sepolti in Egitto. Il sommo sacerdote Ieoiada fu sepolto insieme ai re di Giuda per tutte le cose buone che aveva fatto. E quando un profeta disse che un certo re sarebbe stato sepolto “come si seppellisce un asino”, non era certo una ricompensa. Salomone fu il secondo uomo più saggio che sia mai vissuto. Geova gli apparve per due volte e la seconda volta che gli apparve gli disse: “Se voi e i vostri figli smetterete di seguirmi […] e andrete a servire altri dèi e a inchinarvi davanti a loro, stroncherò Israele dalla superficie del paese”. E che cosa fece il re Salomone? Cominciò “a servire altre dèi e a inchinarsi davanti a loro”. Cosa farà al riguardo il “Giudice di tutta la terra”? Non sta a noi deciderlo. Quindi, non possiamo essere dogmatici riguardo al futuro che aspetta chi è stato sepolto coi propri antenati. Forse la Bibbia stava soltanto indicando le modalità della sepoltura. Ora, non stiamo dicendo che sicuramente non saranno risuscitati. Stiamo semplicemente dicendo che non lo sappiamo. Il giusto Giudice lo sa, e senz’altro farà la cosa giusta. E che cosa sappiamo riguardo a Geova? Perché possiamo avere fiducia che farà la cosa giusta? Beh, come ha agito in passato? Ai giorni del profeta Gioele il popolo di Dio era in una pessima condizione spirituale. Adoravano i Baal, i vitelli d’oro e i pali sacri. Mentivano, commettevano adulterio, rubavano, spargevano sangue innocente, opprimevano gli orfani e le vedove. Geova aveva delle ottime ragioni per distruggerli tutti. Eppure, cosa leggiamo in Gioele 2:13? Gioele dice: “Strappatevi il cuore, non le vesti, e ritornate da Geova vostro Dio, perché egli è compassionevole e misericordioso, è paziente e abbonda in amore leale, e riconsidererà la decisione di far abbattere la calamità”. Era disposto a ‘riconsiderare la sua decisione’. Nonostante tutto! Geova era pronto a perdonare. Questo è davvero molto incoraggiante. Perché? Vedete, molti fratelli e sorelle non hanno problemi a credere che Geova ha perdonato i peccati che avevano commesso prima di conoscere quello che insegna la Bibbia. Ma se commettono un peccato dopo il battesimo, hanno paura che Geova non lo dimenticherà mai e non li perdonerà mai. Eppure, cosa abbiamo imparato? La nazione di Israele era una nazione dedicata a Geova, ma Geova, in sostanza, disse: “Se smettete di fare quello che è sbagliato e fate quello che è giusto, io riconsidererò la mia decisione”. E poi abbiamo le incoraggianti parole che troviamo in Ezechiele 33. Leggiamole insieme. Questi possono essere dei bei versetti da leggere a fratelli e sorelle che forse pensano che Geova non potrà mai perdonarli per quello che hanno fatto. Ezechiele 33:14, 16. Prima il versetto 14: “E se io dico al malvagio: ‘Di sicuro morirai’, e lui abbandona il suo peccato e fa ciò che è retto e giusto”, versetto 16, “non gli sarà imputato nessuno dei peccati che ha commesso. Di sicuro continuerà a vivere [perché?] perché ha fatto ciò che è retto e giusto”. Che ne dite, non è incoraggiante per i fratelli che si sono allontanati dalla verità e che magari hanno fatto qualcosa di sbagliato? È triste pensare che alcuni di questi hanno paura che Geova non li perdonerà mai. Vorrebbero tanto tornare alla verità, vorrebbero tanto ritornare da Geova, ma hanno paura che lui non li accetti più. Eppure è lui stesso che dice “non gli sarà imputato nessuno dei peccati che ha commesso”. Manasse ne è un chiaro esempio. Faceva parte di una nazione dedicata a Geova, eppure per gran parte della sua vita fece ciò che era sbagliato. Ma quando si pentì, cambiò condotta e cominciò a fare ciò che è giusto, Geova lo perdonò completamente. Che meraviglioso e misericordioso Dio serviamo! Questo ci ricorda che Geova mostra misericordia ogni volta che ha una base per farlo. Pensiamo un attimo a come Geova agì con gli abitanti di Ninive ai giorni di Giona. Si comportavano così male che Geova aveva deciso di distruggere la città. E Giona era d’accordo: “Sì, spazzali via tutti”. Ma Geova era più misericordioso di quanto lo fosse Giona. Quando vide che i niniviti si pentirono e cambiarono condotta, fu pronto a perdonarli. Perché? La Bibbia ci spiega il perché. Non sapevano “distinguere il bene dal male”. Non sapevano che quello che facevano era sbagliato. Alcuni dei niniviti saranno risuscitati? Le parole di Gesù riportate in Matteo 12:41 sembrano indicare di sì. Lui disse: “Nel giudizio gli uomini di Ninive saranno risuscitati con questa generazione e la condanneranno, perché loro si pentirono in seguito alla predicazione di Giona. Eppure qui c’è più di Giona”. Allora, cosa impariamo da questi esempi, gli abitanti di Ninive, Manasse e altri? Erano malvagi, fecero cose cattive, si pentirono, cominciarono a fare ciò che è giusto e Geova cancellò completamente i loro errori. Oggi invece l’autorità di giudicare è stata data a qualcun altro, che è un altro giudice di tutta la terra. Sappiamo di lui leggendo Giovanni al capitolo 5. Giovanni capitolo 5, leggeremo insieme il versetto 22. Vi do un momento. Giovanni 5:22: “Perché il Padre non giudica nessuno, ma ha interamente affidato il giudizio [interamente affidato il giudizio] al Figlio”. A Gesù è stata data l’autorità di “giudicare i vivi e i morti”. Possiamo fidarci di lui? Possiamo essere sicuri che Gesù sarà misericordioso? Assolutamente sì! Lui imita suo Padre alla perfezione e il profeta Isaia scrisse di lui: “Non giudicherà in base alle apparenze, né riprenderà sulla base di ciò che ha sentito dire. Giudicherà i poveri con imparzialità, e riprenderà con rettitudine a beneficio dei mansueti della terra”. L’autorità che è stata data a Gesù include l’autorità di risuscitare i morti. Lui è “la risurrezione e la vita”. Spesso diciamo che Geova Dio conosce ogni minimo dettaglio di chi è venuto a mancare, ed è vero. Ma siccome sarà Gesù a risuscitare i morti, è ragionevole concludere che anche lui conosce ogni dettaglio riguardo ai vivi e ai morti e sarà in grado di risuscitarli proprio come erano prima di morire. Se darà o meno questo potere anche ai suoi fratelli unti che saranno con lui in cielo è tutto da vedere. Lo scopriremo. Che cosa abbiamo imparato da questo discorso? Come lo spieghereste a qualcuno che non è qui oggi? Direste mai: “Alcuni di quelli morti a Sodoma e Gomorra e nel Diluvio verranno risuscitati e Salomone invece no”? No, no, no, non dite così, mi raccomando! Il punto qui è che non possiamo essere dogmatici riguardo a chi verrà o non verrà riportato in vita. Non lo sappiamo, ma abbiamo fiducia in Geova Dio e abbiamo fiducia in suo Figlio Gesù Cristo, che sicuramente faranno quello che è giusto. So a cosa state pensando. Dopo tutto quello che abbiamo detto, state pensando: “Andiamo, forza! Abbiamo parlato del Diluvio, abbiamo parlato di Sodoma e Gomorra, ma che dire della grande tribolazione? C’è qualcosa che possiamo o non possiamo dire al riguardo?” Questa è davvero un’ottima domanda, dovremmo proprio parlarne. Ah, ma sapete cosa? Ho finito il tempo.
Geoffrey Jackson. Cosa sappiamo dei futuri giudizi di Geova?
Beh, sembra proprio che dovrò finire il discorso del fratello Splane. E non penso che vorrete sentirmi parlare di qualcos’altro. Quindi, che cosa abbiamo imparato dal discorso del fratello Splane? Sono sicuro che il punto è molto chiaro. Ci ha aiutato a vedere il nostro amorevole Padre Geova come il Giudice misericordioso di tutta la terra, e così suo Figlio, Gesù Cristo. Abbiamo fiducia che Geova e Gesù giudicheranno in modo giusto e perfetto. Sappiamo bene che loro possono leggere i cuori. È Geova a decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato e sia lui che Gesù si attengono a queste norme di giustizia. Quindi, cosa possiamo dire dei giudizi che avverranno durante la grande tribolazione? Dobbiamo apportare qualche modifica all’intendimento che abbiamo adesso? Ma prima di iniziare a parlare di questo dobbiamo dire una cosa. Negli ultimi anni ci sono stati alcuni cambiamenti riguardo alla nostra spiegazione degli eventi che si svolgeranno durante la grande tribolazione. E se siete nella verità da un po’ può essere difficile ricordarsi tutto. “Ma era l’intendimento vecchio o è l’intendimento nuovo?” Quindi adesso facciamo un ripasso insieme di quello che sappiamo a proposito degli eventi che si svolgeranno durante la grande tribolazione. Prestiamo attenzione a questo breve video. Quale evento darà inizio alla grande tribolazione? La distruzione di Babilonia la Grande. Questo sarà il momento in cui le potenze politiche attaccheranno l’impero mondiale della falsa religione mostrando il loro disgusto per questa simbolica prostituta. Così tutte le false organizzazioni religiose saranno distrutte. Quale evento invece metterà fine alla grande tribolazione? La battaglia di Armaghedon. Quella sarà la parte finale della grande tribolazione. Gesù, insieme ai 144.000 risuscitati e miriadi di angeli, combatterà contro tutti quelli che si oppongono a Geova, al suo Regno e al suo popolo qui sulla terra. Questa sarà la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Ora che abbiamo ripassato come inizia e come finisce la grande tribolazione, ci sono alcune domande a cui dobbiamo rispondere. Quanto tempo durerà la grande tribolazione? La risposta è: non lo sappiamo. Dalle profezie sappiamo che si verificheranno diversi eventi durante la grande tribolazione, ma questi eventi si verificheranno in un periodo di tempo relativamente breve. Per capire meglio, vediamo alcuni eventi specifici che avranno luogo verso la fine della grande tribolazione. Quando accadrà l’attacco di Gog di Magog? Non avverrà all’inizio della grande tribolazione, ma vicino alla fine di questo periodo di tempo. Questo attacco di una coalizione di nazioni al popolo di Dio porterà direttamente alla battaglia di Armaghedon. Quindi l’attacco di Gog accadrà subito prima di Armaghedon. Quando gli unti rimanenti sulla terra saranno radunati e portati in cielo? Il libro biblico di Ezechiele indica che quando inizierà l’attacco di Gog di Magog alcuni unti saranno ancora qui sulla terra. Comunque, Rivelazione 17:14 dice che quando Gesù combatterà contro le nazioni, lo farà con “i chiamati ed eletti”, cioè con tutti i 144.000 risuscitati. Quindi il radunamento finale degli unti avverrà dopo l’inizio dell’attacco di Gog di Magog e prima della battaglia di Armaghedon. Questo significa che gli unti saranno radunati e portati in cielo, non all’inizio della grande tribolazione, ma verso la fine. Quando ci sarà il giudizio finale delle pecore e dei capri? Anche se non possiamo essere dogmatici riguardo all’esatta sequenza degli eventi, abbiamo ragione di pensare che il giudizio finale non avverrà all’inizio della grande tribolazione, ma alla fine. Quello sarà il momento in cui ‘il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti [i suoi] angeli con lui’. Le profezie parlano di molti altri eventi che accadranno durante la grande tribolazione, ma per il momento concentriamoci su quelli che abbiamo visto e che avverranno tutti poco prima dello scoppio della guerra di Armaghedon. Ripassiamoli insieme. Primo, il giudizio di Gesù delle pecore e dei capri e la distruzione dei malvagi avverranno alla fine della grande tribolazione. Secondo, ci saranno ancora alcuni unti sulla terra quando inizierà l’attacco di Gog di Magog. Quest’attacco sarà proprio alla fine della grande tribolazione. Terzo, le pecore e i capri verranno giudicati in base a come hanno trattato i fratelli di Cristo anche durante la grande tribolazione. Questo video ci ha aiutato a ripassare quello che già sappiamo. Quindi se stavate prendendo appunti (“oh, questa è una novità”), state attenti a quello che direte agli altri. Ma in che modo questi eventi menzionati nel video, che avverranno verso la fine della grande tribolazione, influiscono su tutto quello che abbiamo detto finora sui giudizi che Geova eseguirà tramite suo Figlio Gesù Cristo? Beh, sappiamo che più ci avviciniamo alla grande tribolazione, più Geova rende chiaro quello che succederà in quel periodo di tempo. Il nostro intendimento viene chiarito al momento opportuno e anche in un modo che ci permetterà non solo di perseverare durante la grande tribolazione, ma anche di non perdere la gioia durante quei giorni difficili. Quindi adesso, fratelli, considereremo 4 interessanti domande e le relative risposte. Si può fare, ho ancora un po’ di tempo. La prima domanda è: “Una volta iniziata la grande tribolazione, e abbiamo visto dal video che inizierà con la distruzione di Babilonia la Grande, una volta iniziata, ci potrà forse essere qualche opportunità per chi non è Testimone di unirsi a noi nel servire Geova? Potranno farlo in quel periodo?” Che cosa abbiamo detto in passato? Abbiamo detto no. Durante quel periodo le persone non potranno unirsi a noi. Perché abbiamo detto questo? Sostanzialmente vi ricorderete che in passato analizzavamo il racconto del Diluvio in termini di tipi profetici e antitipi. E pensavamo che il fatto che al tempo di Noè la porta dell’arca si chiuse prima dell’inizio del Diluvio indicasse che le persone non si sarebbero potute schierare dalla parte di Geova dopo l’inizio della grande tribolazione. Beh, ovviamente, è vero Gesù aveva paragonato il tempo di Noè con il periodo della sua presenza come Re del Regno di Dio, ma non disse che quello che accadde ai giorni di Noè era un tipo profetico di quello che sarebbe accaduto in futuro. E di sicuro non disse neanche che non ci sarebbe stata più l’opportunità di schierarsi dalla parte di Geova. Quindi facciamoci di nuovo la domanda. “Una volta iniziata la grande tribolazione, la porta per le persone sarà ancora aperta?” Beh, per rispondere guardiamo di nuovo questa linea del tempo. Ricordate? Il giudizio delle pecore e dei capri, il giudizio finale, avviene quando? Non all’inizio, ma verso la fine della grande tribolazione. Quindi pensiamo per un attimo ad alcune persone che conosciamo. Magari un parente non Testimone, oppure dei disassociati, o altri che hanno udito il messaggio e forse hanno anche studiato con noi. Potrebbe essere che alcuni di loro, una volta che vedono la distruzione di Babilonia la Grande, capiscano che, dopotutto, quello che dicevano i Testimoni di Geova era vero? Potrebbero schierarsi dalla parte della verità? Beh, se cambiassero il loro atteggiamento e si unissero a noi, noi ci resteremmo male? Non possiamo essere dogmatici, ma non vogliamo neanche essere come Giona e dire: “No, no, no, la porta è chiusa. No, no, non se ne parla”. Vedete, dobbiamo ricordare altri episodi delle Scritture che ci aiutano a capire come Geova, che è un Giudice misericordioso, si è comportato con le persone del passato. Per esempio, pensiamo a quando gli israeliti lasciarono l’Egitto. Prendete per favore insieme a me il libro di Esodo al capitolo 12. Esodo capitolo 12, leggeremo la prima parte del versetto 38. Qui viene descritto l’esodo degli israeliti, e in Esodo 12:38 si legge: “A loro si unì anche una numerosa folla mista”. Avete notato? In questo punto c’è una nota in calce. Che cosa dice? “O ‘compagnia mista’, cioè un gruppo eterogeneo di non israeliti, egiziani inclusi”. Quindi, cosa accadde? Beh, durante il periodo in cui le 10 piaghe colpirono gli egiziani, ovviamente alcuni di quegli egiziani cominciarono a vedere la differenza che c’era tra Geova e i falsi dèi che stavano adorando. Così, quando arrivò il momento di decidere e gli israeliti stavano lasciando l’Egitto, alcuni di quegli egiziani si unirono agli israeliti. Dettaglio interessante, non è vero? Ma naturalmente alcuni potrebbero pensare: “Però, capisco perché prima la pensavamo in un certo modo. Davvero è possibile che tutte le persone che hanno studiato con noi, o perlomeno alcune di loro, avranno la possibilità di unirsi a noi dopo la distruzione di Babilonia la Grande? Non è giusto! Pentimento dell’ultimo minuto.” Ma vedete, stiamo imitando il misericordioso “Giudice di tutta la terra”? In effetti non dovremmo sorprenderci se dovesse accadere proprio questo. E pensateci bene. Come abbiamo visto nella linea del tempo, la distruzione di Babilonia la Grande avverrà prima del giudizio finale. Quindi, chiunque si schiera dalla parte di Geova all’inizio della grande tribolazione dovrà comunque affrontare l’attacco di Gog di Magog, e questo sarà un periodo molto difficile. Ma dobbiamo anche ricordare una cosa quando parliamo di questo. Anche nel I secolo, nel 66 E.V., arrivò il momento di decidere. E a quel punto molti decisero di andarsene, di lasciare Gerusalemme. Presero quella decisione in base a quello che già sapevano o che avevano ascoltato. Perciò, in maniera simile, la predicazione che compiamo oggi è della massima importanza. Vediamo insieme che cosa disse l’apostolo Paolo nella lettera che scrisse ai Romani. Romani 10:13, 14. E mentre li leggiamo, pensiamo al contesto di questo ragionamento, la distruzione di Babilonia la Grande. Riferendosi a quello che sarebbe successo prima, il versetto 13 dice: “Infatti ‘chiunque invocherà il nome di Geova sarà salvato’. Ma come lo invocheranno se non hanno riposto fede in lui?” E il versetto continua: “E come riporranno fede in colui del quale non hanno sentito parlare? E come ne sentiranno parlare senza qualcuno che predichi?” Ecco perché la nostra predicazione è così urgente e importante oggi. È vero, grazie al messaggio, molti stanno prendendo la decisione di servire Geova. Ma potrebbe essere che, una volta iniziata la grande tribolazione, molti che avevano sentito il messaggio predicato da noi Testimoni di Geova prenderanno a quel punto la decisione giusta, cioè servire Geova? Anche qui non possiamo essere dogmatici, ma speriamo davvero che sarà proprio così. Adesso parliamo di una cosa a cui tutti state pensando, ve lo leggo in faccia. Cosa voglio dire? Beh, sapete che alcuni di noi in passato, tranquilli non faremo nomi, però alcuni di noi hanno pensato: “Eh, lo sai che ho quel parente che non è Testimone. Spero proprio che muoia prima della grande tribolazione”. Eh, eh, io lo so perché l’avete pensato. “Perché se muore prima della grande tribolazione avrà una possibilità di essere risuscitato, ma durante […]” Fermiamoci un attimo a riflettere. Vedete, la speranza della salvezza eterna dipende da quando una persona muore, o dipende piuttosto dalla condizione del suo cuore? Il Giudice misericordioso di tutta la terra conosce il cuore di ognuno di noi e quindi, come risponderemmo a questa domanda? Ci immaginiamo forse Geova dire a suo figlio Gesù: “Guarda quella persona, merita di essere distrutta per sempre! Ma aspetta! È morta prima della grande tribolazione. Oh, no! La dobbiamo risuscitare.” No dico, sul serio? Geova è un Dio giusto ed è anche un Giudice misericordioso. Lui conosce il cuore delle persone, non si può pensare di ingannarlo. Sono sicuro che la prima domanda è stata molto interessante, vero? Una volta iniziata la grande tribolazione, la porta per le persone sarà ancora aperta? La risposta è: dobbiamo aspettare per saperlo. Ma secondo le Scritture è possibile che alcuni si schierino dalla parte della verità in quel periodo. Seconda domanda. Quando finirà la predicazione della buona notizia del Regno di Dio? Bella domanda. Ricordiamo che la buona notizia è una buona notizia solo per noi e per quelli che l’accettano. Come dice il secondo Salmo, infatti, per il resto del mondo non è mai stata una buona notizia. Cosa ci dice Matteo 24:14? Dice che ‘la buona notizia sarà predicata e allora verrà la fine’. Ridiamo un’occhiata alla nostra linea del tempo. Cos’è “la fine” di cui si parla in Matteo 24:14? È la parte finale della grande tribolazione. Questo significa che durante la grande tribolazione la buona notizia del Regno sarà ancora predicata. E anche in quel periodo sarà una buona notizia per noi, ma non per il resto del mondo. Questa buona notizia diventerà sempre più diretta col passare del tempo e questo porterà le persone a schierarsi da una parte o dall’altra, decidere se accettare il Regno oppure no. Quindi, questo non è un altro buon motivo per non sorprenderci se qualcuno si schiererà dalla parte della verità perfino durante la grande tribolazione? Terza domanda. Tutti quelli che moriranno durante la grande tribolazione andranno incontro alla distruzione eterna e non saranno mai risuscitati? Beh, possiamo dire che le persone simili a capri non saranno risuscitate. Perché possiamo dire questo? Perché “andranno allo stroncamento eterno”, secondo quello che disse Gesù. E in 2 Tessalonicesi capitolo 1 viene detto che riceveranno “la pena della distruzione eterna”. Ma a quale periodo di tempo stiamo facendo riferimento? Se guardiamo di nuovo la nostra linea del tempo, notiamo che ci riferiamo al periodo in cui Gesù viene con i suoi santi. Quindi, che cosa ci insegna questa linea del tempo? Che stiamo parlando della fine della grande tribolazione, quando le persone verranno giudicate come capri. In quel momento riceveranno quel tipo di giudizio. Ma ci sono altre domande che possono sorgere. Ad esempio, queste persone che vengono giudicate come capri, cioè che ricevono il giudizio dello stroncamento eterno, ovviamente hanno avuto un’adeguata opportunità di accettare o no il Regno. Ma che dire di quelle persone che moriranno prima del giudizio finale? Inizierà la grande tribolazione. Non siamo sicuri di quanto durerà, ma ogni giorno che passerà ci saranno persone che indubbiamente moriranno. Lo sapete che ogni giorno, in tutto il mondo, circa 150.000 persone muoiono per cause naturali, o guerre, o malattie e così via? Quindi, che dire di quelle persone? Loro non avranno perso la vita perché Geova le ha giudicate. Cosa è importante che ricordiamo? Il Giudice misericordioso sa chi dovrà essere risuscitato e chi non dovrà essere risuscitato. Non possiamo essere dogmatici riguardo a queste persone che moriranno in quel periodo. Sappiamo che Geova e Gesù faranno la cosa giusta. Adesso un’ultima, interessante domanda. Tutte le persone che vivranno durante la grande tribolazione avranno la piena, adeguata opportunità di decidere se schierarsi dalla parte del Regno oppure no? Come rispondereste voi? Non ditelo a voce alta. La risposta semplice è: non lo sappiamo. E non abbiamo bisogno di saperlo perché non siamo noi i giudici, questi non sono fatti nostri. Ma magari adesso state pensando: “Ma come non lo sappiamo? Ho sempre creduto che con la grande tribolazione quel che è fatto è fatto”. Ma vedete, come abbiamo detto prima, ogni giorno in media muoiono circa 150.000 persone. Ma è anche vero che 350.000 bambini nascono ogni giorno. Quindi anche se la grande tribolazione dovesse durare pochi giorni, ogni giorno nascerebbero dei bambini. E che dire di quelle zone in cui la buona notizia non ha raggiunto la sua massima diffusione? Magari sono paesi in cui l’opera è soggetta a restrizioni. Ci potremmo chiedere: “Riusciremo a predicare a ogni singolo individuo?” Matteo 10:23, se poi volete andare a vederlo, sembra indicare che forse non sarà così. Quindi ecco un’altra interessante domanda. È ragionevole concludere che Geova e Gesù etichetteranno automaticamente milioni di persone come capri anche se queste non avranno mai ricevuto la piena opportunità di udire il messaggio? Domanda interessante. Se non hanno avuto la piena opportunità e moriranno in quel periodo, esiste la possibilità che vengano risuscitate come parte degli ingiusti? Qual è la risposta? Semplicemente che non lo sappiamo. Non possiamo essere dogmatici e non dovremmo esserlo, perché non conosciamo la risposta. Piuttosto, troviamo conforto in quello che sappiamo. E che cosa sappiamo? Sappiamo che Geova e Gesù sono misericordiosi e che faranno sempre la cosa giusta. In Ezechiele 33:11 si dice che Geova ‘non prova piacere nella morte del malvagio’. Desidera che cambi. E sappiamo che Geova e Gesù giudicheranno ogni individuo in modo equilibrato, giusto e misericordioso. Magari adesso state pensando: “Wow! Quante cose nuove!” E forse vi fa male anche la mano per tutti gli appunti che avete preso. Non vi preoccupate, sta per uscire una Torre di Guardia che spiegherà tutti i dettagli al riguardo. Quindi mi raccomando, non perdetevela. Ma nel frattempo, che cosa dobbiamo continuare a fare? Dobbiamo continuare a predicare il messaggio a più persone possibile. Non riusciamo neanche a immaginare quanti bei risultati possiamo ottenere. E mentre continuiamo a predicare, ricordiamoci di lasciare il giudizio a Geova e Gesù. Loro faranno sempre la cosa giusta, perché sono misericordiosi e giusti. Di questo possiamo essere assolutamente certi!
Stavo per chiedervi se vi sono piaciuti questi discorsi, ma sentendo il vostro applauso ho già avuto la risposta. Sono stati dei discorsi davvero straordinari! Vi ringraziamo, fratelli, per aver presentato queste parti. Ma soprattutto siamo grati al nostro Padre celeste Geova, che continua ad aiutarci a vedere le cose dal suo punto di vista. E siamo sicuri che il nostro Dio, Geova, e suo Figlio Gesù faranno sempre la cosa giusta. Andiamo avanti col programma. Non vediamo l’ora di gustarci un nuovo video della serie Diventa amico di Geova dal titolo Per Geova sei prezioso. Davvero appropriato. Guardiamolo insieme.
Ci piacciono davvero tanto questi bellissimi video, vero? Proprio riguardo a questo, vi piacerebbe sapere cosa sta succedendo al cantiere di Ramapo e con la produzione dei video nella filiale dell’Australasia? Ne sarete entusiasti. Prestiamo attenzione al fratello Lett che ci aggiornerà su questi progetti nel discorso intitolato “Il carro di Geova è in movimento”. Sono certo che non vedete l’ora di ascoltare le novità.