JW Broadcasting Settembre 2022

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Stephen Lett

Diamo a tutti voi un caloroso benvenuto! Siamo davvero felici che siate qui con noi per il programma di questo mese. Ecco un piccolo assaggio di quello che vedremo nel corso di questo programma. Proverbi 3:5 ci dice di ‘confidare in Geova con tutto il nostro cuore’. Vedremo in che modo 3 fratelli che hanno affrontato problemi diversi sono riusciti a superarli confidando completamente in Geova. Anche se il bullismo all’inizio può manifestarsi con piccole azioni, può subito far sentire soli e non accettati, e ci si può chiedere: “Perché proprio a me?” Nel nuovo video della serie La mia vita da adolescente, vedremo come Charlie e Ferin hanno imparato a gestire la situazione e sono diventati più forti e più sicuri di sé. E poi ritroveremo 2 nostre care amiche, Neeta e Giada, e vedremo come rimangono leali quando vengono a contatto con informazioni false sulla verità. Quindi, cari fratelli, c’è molto da vedere. Gustiamoci insieme il programma di settembre 2022 di JW Broadcasting.

Stephen Lett. Siamo pecore di Geova, respingiamo ‘la voce degli estranei’!

Il tema del programma di questo mese è: “Siamo pecore di Geova, respingiamo ‘la voce degli estranei’!” Secondo una stima ci sarebbero qualcosa come 15 milioni di specie animali oggi sulla terra. Ma fra tutti questi animali, sapete quale viene usato più spesso nella Bibbia per rappresentare le persone buone? Le pecore! Gesù si servì varie volte di questo paragone. Vi faccio tre esempi. Primo, in Matteo 10:16, rivolgendosi ai 12 apostoli, disse: “Vi mando come pecore in mezzo ai lupi”. Secondo, parlando di quello che avrebbe fatto subito prima di Armaghedon, in Matteo 25:32, 33 disse che “separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri”. E nei versetti successivi spiegò che le pecore avrebbero ereditato la vita eterna, mentre i capri sarebbero andati incontro alla distruzione eterna. Il terzo esempio si trova in Giovanni 10:16: “E ho altre pecore, che non sono di questo ovile; anche quelle devo guidare, e loro ascolteranno la mia voce, e diventeranno un solo gregge con un solo pastore”. Ma forse vi state chiedendo: “Perché Gesù fa questo esempio paragonando a pecore le persone che otterranno la vita eterna?” Sicuramente è per le bellissime caratteristiche che hanno questi animali. Sono animali gregari. Alle pecore non piace stare da sole, amano stare in compagnia. Ed è un bene, perché senza il resto del gregge e la protezione del pastore, sarebbero indifese se un leone o un orso le attaccasse. Tutto quello che potrebbero fare è gridare: “Beeh”. E ciao ciao pecorelle. Un’altra bella qualità delle pecore è che generalmente sono animali pacifici, inoffensivi, a differenza invece dei capri. Quando eravamo bambini, io e mio fratello andavamo spesso ad accarezzare i capri di nostro nonno, ma appena gli davamo le spalle succedeva che improvvisamente uno di loro ci colpiva con le corna senza che gli avessimo fatto niente. Tornando alle pecore, queste sono solo alcune delle caratteristiche che le rendono un buon esempio per rappresentare le persone buone. Ma la caratteristica su cui vogliamo concentrarci in questo discorso è descritta in Giovanni 10:4, 5: “Quando ha portato fuori tutte le sue pecore, [qui si parla del pastore] va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. Ma un estraneo non lo seguiranno mai, anzi fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei”. Quindi, qual è la caratteristica da imitare? Le pecore ascoltano la voce del pastore e respingono la voce degli estranei. Parlando di questa capacità delle pecore, La Torre di Guardia del 1° settembre 2004 diceva questo: Ognuno di noi dovrebbe chiedersi: “Visto che sono una delle pecore di Geova, ubbidisco prontamente alla voce del Pastore eccellente e respingo la voce degli estranei?” Vediamo perché è importante farlo. Se ci pensate, il primo estraneo fu Satana il Diavolo. Proprio come un ventriloquo, fece sembrare che un serpente stesse parlando, ma in realtà le parole erano quelle di Satana. Facendo questo, Satana usò la sua voce per ingannare Eva e calunniare Geova. Anche oggi Satana continua a operare come un ventriloquo malvagio servendosi non di un serpente, ma di uomini che come marionette diffondono la sua voce agendo come suoi rappresentanti, che lo facciano consciamente o inconsciamente. Vediamo allora tre esempi che ce lo dimostrano, tre casi in cui il Pastore eccellente ci dice una cosa mentre i rappresentanti di Satana, cioè gli estranei, ci dicono tutto il contrario. Dobbiamo stare attenti ed essere certi di ascoltare la voce giusta. Ecco il primo esempio. Ascoltiamo le parole del nostro Pastore eccellente riportate in Matteo 24:45-47: “Chi è in realtà lo schiavo fedele e saggio che il suo padrone ha costituito sopra i propri domestici per dar loro cibo al tempo giusto? Felice quello schiavo se il suo padrone, quando verrà, lo troverà a far questo! In verità vi dico: lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. Sappiamo bene che il Padrone, Gesù, ha nominato “lo schiavo fedele e saggio” perché dispensasse cibo spirituale nel 1919 e sappiamo anche che in futuro “lo costituirà sopra tutti i suoi averi”. Allora, cosa capiamo da questo? Ovviamente che anche adesso Gesù ha completa fiducia nello schiavo fedele e saggio. E quindi tutti noi, compresi noi componenti del Corpo Direttivo presi singolarmente, dovremmo fare lo stesso. E cosa dice la voce degli estranei su questo argomento? “Non fidatevi dello schiavo fedele e saggio, vuole solo ingannarvi!” E generalmente chi sono quelli che promuovono a gran voce questa falsità? Sono gli apostati. Ebrei 13:9 definisce queste falsità come “strani insegnamenti”. E in effetti sono gli insegnamenti degli estranei. E con alcuni di questi strani insegnamenti insinuano che lo schiavo fedele e saggio protegga i pedofili o che lo schiavo fedele e saggio sfrutti i fratelli per vivere nel lusso. Queste non sono nient’altro che spudorate bugie. In Atti 20:30 si legge anche che gli apostati dicono “cose distorte”. Lo fanno con l’obiettivo di allontanare da Dio le sue pecore e convincerle così a seguirli. Si distorce qualcosa quando se ne altera la sua forma originale, è distorta. Gli apostati dicono cose distorte omettendo dettagli importanti, estrapolando le informazioni dal contesto o torcendo in qualche modo la verità, fino a renderla una mezza verità o fino al punto di renderla una bugia a tutti gli effetti. 2 Pietro 2:3 dice: “Per avidità vi sfrutteranno con parole false. Ma quanto a loro, il giudizio stabilito molto tempo fa non procede con lentezza, e la loro distruzione non si farà attendere”. Un oggetto falso o contraffatto è qualcosa di progettato per assomigliare all’oggetto originale. Pensate ad esempio a una banconota falsa. Sembra vera ma in realtà essendo falsa non vale nulla. Se ci lasciamo ingannare e ne accettiamo una, perdiamo i nostri soldi. Ma se ci faremo ingannare e accetteremo le parole false degli apostati, perderemo la nostra vita. E poi gli apostati non ci daranno mai niente in cambio che abbia un vero valore. Vi immaginate di aver bisogno di una bella visita pastorale e di chiedere che ve la faccia un apostata? E allo stesso modo dobbiamo fare attenzione quando i media presentano notizie che riguardano l’organizzazione di Geova. Ricordate che dietro a queste notizie spesso ci sono pregiudizi, odio e interessi economici. Notizie false, esagerate o sensazionalistiche sono all’ordine del giorno. Per esempio, in un paese europeo i media hanno divulgato la notizia che una giovane testimone di Geova era morta per aver rifiutato una trasfusione di sangue. E questa notizia ha suscitato grande indignazione. Ma erano stati riportati tutti i fatti? No. La paziente aveva rifiutato la trasfusione di sangue per motivi religiosi, ma era d’accordo ad accettare terapie alternative che non prevedevano l’uso del sangue. Se si fosse iniziato immediatamente con queste terapie, probabilmente le avrebbero salvato la vita. Invece l’ospedale aveva temporeggiato inutilmente fino a che ormai era diventato troppo tardi. La notizia però aveva omesso tutti questi dettagli. Anche se non sarebbe equilibrato diffidare di tutte le fonti d’informazione, dovremmo fare attenzione. 1 Giovanni 5:19 ci mette in guardia, dice che “tutto il mondo è in potere del Malvagio”. Vediamo adesso il secondo esempio. Ascoltiamo la voce del Pastore eccellente, Gesù. Leggiamo Matteo 5:27, 28. Qui dice: “Avete sentito che fu detto: ‘Non devi commettere adulterio’. Ma io vi dico che chiunque continua a guardare una donna in modo da provare passione per lei ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”. Qui il Pastore eccellente ci sta dicendo di evitare l’immoralità sessuale, ma non solo. Ci sta dicendo anche di respingere tutto quello che potrebbe portarci a commetterla, come ad esempio i pensieri immorali. E poi in Matteo 19:9 il Pastore eccellente aggiunge: “Io vi dico che chiunque divorzia da sua moglie, se non a causa di immoralità sessuale, e ne sposa un’altra commette adulterio”. Qui Gesù spiega chiaramente che agli occhi di Dio c’è solo un motivo valido per divorziare e risposarsi, cioè quando uno dei due coniugi è infedele perché commette immoralità sessuale. Ma cosa dice invece la voce degli estranei, il mondo di Satana riguardo a divorzio, adulterio e altre forme di immoralità sessuale? “Non c’è problema, è una tua scelta. Sei libero di decidere da solo quello che ti va di fare”. Tant’è che per fare apparire l’immoralità sessuale più innocua, spesso si usano espressioni più innocenti. Le perversioni sessuali come l’omosessualità sono definite uno stile di vita alternativo. Un cosiddetto esperto ha detto che essere omosessuali è come essere mancini! La pornografia è definita semplicemente divertimento per adulti. E quando qualcuno commette adulterio e tradisce il coniuge, si dice che ha avuto una storia, un’avventura. Molti considerano il matrimonio una cosa d’altri tempi e non ci vedono niente di male a convivere con qualcuno senza essere sposati. E il mondo dello spettacolo è molto abile a far sembrare giusta una cosa sbagliata. Come succede nei film, spesso capita di vedere una donna che è sposata con un uomo violento. Ti dispiace per quella donna e vorresti che sia felice. Poi arriva nel suo ufficio un nuovo collega, è un bell’uomo ed è molto gentile con lei. Tra i due nasce qualcosa, c’è un’intesa, e i sentimenti che stanno nascendo sembrano qualcosa di bello. E la musica coinvolgente rende difficile considerare sbagliato quello che stanno facendo. È facile restare a guardare, sperando che la donna lasci il marito e scappi via con il collega. E di solito è proprio quello che succede. Quindi potremmo dimenticare che Geova e Gesù odiano l’adulterio e odiano il divorzio quando non ci sono motivi scritturali. Ma quando respingiamo la voce di questo mondo e ascoltiamo la voce di Geova e quella di Gesù proteggiamo noi stessi e gli altri e facciamo bene a noi stessi e agli altri. Vediamo adesso il terzo esempio che riguarda la voce del Pastore eccellente. Lo troviamo in Matteo capitolo 6, leggeremo il versetto 19 e il versetto 20: “Smettete di accumularvi tesori sulla terra, dove le tarme e la ruggine consumano, e dove i ladri sfondano e rubano. 20 Accumulatevi piuttosto tesori in cielo, dove né tarme né ruggine consumano, e dove i ladri non sfondano né rubano”. Qui viene detto che dovremmo concentrarci sulle cose spirituali piuttosto che su quelle materiali. E questo è particolarmente vero quando pensiamo a che punto della storia ci troviamo. Stiamo vivendo nell’ultima parte dell’ultima parte degli ultimi giorni. Cosa dice invece la voce di questo mondo, quella degli estranei, su questo argomento? “Fate di tutto, impegnatevi al massimo per riuscire ad avere più cose materiali possibile. Comprate cose che vi rendono la vita più confortevole, perché sono quelle cose che vi renderanno felici”. La domanda è: “E noi chi stiamo ascoltando?” Geova e Gesù ci dicono che per ora dovremmo essere soddisfatti di vivere in un paradiso spirituale e di concentrarci sull’importantissima opera di predicazione, e che saranno loro a darci un paradiso letterale in futuro. 1 Pietro 2:11 spiega che dovremmo considerarci come “residenti temporanei” che stanno semplicemente attraversando questo vecchio sistema diretti verso la vera vita nel nuovo mondo. Ma cosa si intende con “residenti temporanei”? Beh, immaginate di affittare una vecchia casa in cui vivere mentre aspettate che la vostra nuova bellissima casa sia pronta per entrarci. Vivrete in quella casa solo per qualche mese. Vi mettereste forse a rifare completamente il giardino? Vi mettereste a rifare l’impianto elettrico o l’impianto idraulico? Vi mettereste a ripitturare l’esterno di tutta la casa? No. Forse fareste qualche lavoretto, qualche piccolo ritocco per stare un po’ più comodi, ma non fareste grossi lavori. Perché? Perché sapete che siete lì solo come residenti temporanei e sapete che presto andrete a vivere nella vostra nuova bellissima casa. Quindi, se ci consideriamo solo come residenti temporanei in questo vecchio sistema saremo al sicuro, saremo protetti, protetti dal materialismo che viene promosso dalla voce degli estranei. Abbiamo visto tre esempi in cui dovremmo seguire la voce di Gesù. Ci sono molti altri esempi che potremmo fare parlando di queste due voci, ma la cosa importante è che tutti noi facciamo attenzione e ascoltiamo la voce giusta. Riferendosi a Gesù, Geova stesso disse: “Questo è mio Figlio, il mio amato Figlio, che io ho approvato”. E poi disse: “Ascoltatelo”. E per poterlo fare dimostrando di essere pecore di Geova, dobbiamo respingere la voce degli estranei.

Ma come vi comportereste se “la voce degli estranei” vi arrivasse da qualcuno che è vicino a voi, come un amico o qualcuno della vostra famiglia? Nel prossimo video vedremo Giada affrontare proprio questo problema. In che modo lei impara a respingere la voce degli estranei in una situazione molto delicata? 

Respingiamo “la voce degli estranei”

Amen. Che profumino. Oh, aspettate un attimo. Dovresti cucinare tutte le sere. Se tu pulisci tutte le sere. Uhm, no, facciamo i turni. Ta-da! Wow, sembra davvero buonissimo! Grazie. Faccio pratica per la mia prima ospite. Ma dai! E chi è? Mia mamma. Giada, ma è fantastico! Ci siamo sentite e per la prima volta in un anno è andata bene. Quindi l’ho invitata per domani. Vedrai che andrà bene. Ciao, mamma. Ehi, ciao, tesoro mio. - Entra pure. - Grazie. Che bello vederti! Grazie mamma, questo lo prendo io. - Oh, grazie, tesoro. - Figurati. Quindi, mi dicevi che le tue coinquiline sono missionarie? Pioniere, mamma. Loro predicano a tempo pieno, ma lavorano part time. Uhm, capisco. - Ma tu no, vero? - No. Almeno non ancora. Giada, tesoro, questa religione, lo vedo che ti ha reso una persona migliore. So di non essere stata una madre perfetta, ma mi manca un po’ la vecchia Giada. La vecchia Giada? In che senso, scusa? La Giada che non si faceva mai prendere in giro. E poi ha tirato fuori il telefono e ha iniziato a farmi vedere delle cose sui Testimoni. Che tipo di cose? Notizie, storie, tutte negative, campate in aria. Ho cercato di cambiare argomento, ma lei non ne voleva sapere. Io vado, ragazze, ciao. - Ciao. - Ciao, Keesha. Eh, scusa, devo prepararmi. Per quanto tempo ancora sarai via? Eh, ancora un altro mese. Ho detto a mia figlia che qui fa troppo caldo. Non sono più abituata. Abigay, ciao. Giada, tesoro. Come stai? Uhm, potrebbe andare meglio. Eh, Neeta mi ha detto che è venuta a trovarti tua mamma. Spero non ti dispiaccia. No, mia madre mi sta facendo diventare pazza. È come se si divertisse a rovinarmi la vita. Oh, ma guarda che carina! Proprio come me quando mia figlia si è battezzata. Perché, che hai fatto a tua figlia? Oh, lascia perdere. Le voglio così tanto bene. E avevo paura di perderla. Ma non sto mica scappando. Certo che no, cara. Ma una mamma preoccupata questo non lo sa. Mamma, è pronto! Adesso devo andare, ma ho un versetto per te. Quando lo leggi, ricordati che tua mamma non è l’“estraneo”. Giovanni 10:5: “Ma un estraneo non lo seguiranno mai, anzi fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei”. Non è la mamma l’“estraneo”. Sono quei siti. Devo respingere “la voce”, non lei. Giada, hai dato un’occhiata ai link che ti ho mandato? Mamma, sono contenta che stiamo insieme, ma non mi va di sentire cose negative su quello in cui credo. Beh, forse è meglio non parlare più di religione. Va bene, siamo d’accordo? Sì, va bene, tanto vedo che non serve a niente. E allora, di che cosa vuoi parlare? Ma quell’accordo durò poco, molto poco. Giada, poi non parliamo più di religione, lo prometto, ma devo assolutamente raccontarti una cosa che ho... Mamma, avevamo detto di non parlarne più! Mi sa che si è fatto tardi, adesso vado. Grazie della cena. Ti chiamo domani. Oggi si sta proprio bene. Grazie, grazie mille. Giada, stamattina mi è arrivata una notifica che devi... Mamma, no, ancora! Ero sicura che le cose non avrebbero funzionato. Ma una sera, all’improvviso… Giada, vorrei cambiare il nostro accordo. Se ti faccio delle domande sulla tua religione, tu mi rispondi, ok? Risposte brevi, non ho intenzione di convertirmi. Che dici, affare fatto allora? Sì, affare fatto.

Giada si è resa conto che non si doveva allontanare dalla madre, ma si doveva allontanare dalla fonte di quelle informazioni false. In realtà sua madre si stava solo preoccupando per lei. Giada ha preso una posizione netta e con pazienza ha continuato a mostrare amore a sua madre. Questo non solo ha protetto Giada da ragionamenti pericolosi, ma ha anche aiutato sua madre. Triste a dirsi, i nostri ragazzi che vanno ancora a scuola devono affrontare un problema sempre più diffuso, quello del bullismo. Come possono superare la paura e i sentimenti negativi che sorgono a causa del bullismo? Ascoltiamo adesso che cosa ha da dirci chi ci è già passato. Guardiamo insieme il prossimo video della serie La mia vita da adolescente. 

La mia vita da adolescente | Come posso comportarmi con i bulli?

La prima volta che ho avuto a che fare con il bullismo è stato a educazione fisica. C’era questo compagno di scuola e il suo armadietto era vicino al mio. E ha iniziato a insultarmi, a dirmi cose terribili. Già quando andavo alle scuole elementari sono stata vittima di bullismo, ma era poca cosa, non era niente di così grave. Invece alle scuole medie la situazione è veramente peggiorata. Essere bullizzata mi faceva davvero tanta rabbia! Mi sentivo come se stessi facendo qualcosa di sbagliato. Perché io? Perché ce l’avevano con me? Andava sul personale, diceva cose tipo: “Non sei capace di fare niente, a nessuno importa di te, sei uno stupido, un debole”. E specialmente dopo aver saputo che ero un Testimone, gli insulti sono diventati più pesanti. C’è stato un giorno in particolare che mi ha fatto stare veramente male. Tutto è iniziato quando eravamo in classe. Ho sentito una ragazza che parlava con un’altra ragazza di me, e io ero proprio lì davanti a loro, le sentivo, erano tutte bugie. Poi siamo andati a pranzo ed è successo di nuovo. Ho pensato: “Ma sarà questa la mia vita a scuola? Non ho nessuno con cui stare, nessuno con cui parlare, sono sola. Non piaccio veramente a nessuno”. Ecco, sentivo di non piacere a nessuno. Quello è stato il giorno più brutto. A quel punto sentivo di non valere più niente. Ho iniziato davvero a credere di essere un debole, di essere vulnerabile. Pensavo che per gli altri non valessi niente, pensavo che a nessuno importava di me. Sentire in continuazione queste cose mi ha fatto diventare triste e depresso. Nel momento peggiore, dopo tutte quelle cattiverie, ho avuto tanti pensieri negativi e non volevo più vivere. E allora ho capito che non potevo andare avanti così. Dovevo fare qualcosa. Era il momento di cercare aiuto. Ho parlato con i miei genitori ovviamente, soprattutto quel giorno, e ho detto tutto quello che era successo. I miei genitori mi leggevano sempre versetti come per esempio Proverbi 27:12. Ogni volta che vedevo i bulli dovevo evitarli il più possibile. Un’altra cosa che facevo, che mi aiutava molto, era pregare sempre. Pregavo in continuazione, prima di andare a scuola, mentre ero lì e perfino dopo. C’erano giorni che andavo in biblioteca e mi mettevo a leggere, per stare un po’ da sola. Anche quando ero lì pregavo Geova e lo sentivo come un amico, come qualcuno con cui potevo parlare di questo problema. Ne ho parlato con i miei genitori. Mi hanno lasciato dire come mi sentivo, mi ascoltavano e volevano aiutarmi. Mi hanno fatto sentire amato. Ho anche deciso di parlarne con gli anziani. Mi hanno incoraggiato tantissimo, mi hanno rassicurato. Mi hanno detto che in congregazione non solo c’era bisogno di me, ma che ci tenevano a me. E poi ho fatto qualcosa di pratico. Ho cambiato armadietto e mi sono sforzato di non vendicarmi. Se vai via dimostri di essere forte. Quando reagisci invece sei debole, perché hai ceduto alle tue emozioni e ti comporti come lui. Dopo un po’ il bullo è stato sospeso, il che mi ha dato un po’ di tregua. Ma dopo una settimana è tornato a scuola e ha ricominciato ad attaccarmi. Ho capito che lui non era cambiato per niente, io invece sì, mi sentivo più sicuro di me. Da quel momento ero meno timoroso, non avevo più paura di lui. Lo vedevo solo come una persona che voleva la mia attenzione. Tutti i consigli che leggi negli articoli di “I giovani chiedono” o i princìpi che trovi nella Bibbia, tutte queste cose aiutano veramente tanto. Magari col tempo la pressione può diminuire e non è più così male. Impari ad affrontarla oppure il problema sparisce del tutto. Queste cose mi hanno incoraggiato. Mi hanno aiutato a rafforzare la mia fede perché ho visto che Geova è sempre lì, pronto ad aiutarti. Non tenertelo per te. Se te lo tieni dentro peggiorerai solamente le cose, perché questo non è un problema che sparisce se lo ignori. Devi parlarne con qualcuno. Con i tuoi genitori, con un amico, con Geova, con qualcuno in congregazione. Se non sai cosa fare, loro ti aiuteranno a capirlo, ti daranno dei consigli. Resterai sorpreso quando vedrai come Geova si prenderà cura di te e ti dimostrerà che ti ama davvero tanto.

Cosa può aiutarti ... ad affrontare il problema del bullismo a scuola?

  • Tieniti alla larga dai guai (Proverbi 27:12)
  • Prega spesso (1 Tessalonicesi 5:17)
  • Non ti vendicare (Romani 12:17)

È così, Geova vi ama davvero tanto. E se anche tu stai soffrendo per colpa di un bullo, non tenerti tutto dentro. Ricorda che non sei solo. Parlane con i tuoi genitori, il problema non si risolve ignorandolo. Geova può davvero aiutarti ad affrontare i bulli. E puoi fare affidamento sui princìpi della Bibbia perché è garantito, funzionano sempre. E ci guidano anche per affrontare problemi di tutti i tipi. Nel prossimo video, vedremo come 3 fratelli hanno imparato a confidare completamente in Geova e nei suoi giusti princìpi quando si sono trovati ad affrontare la persecuzione, un ambiente immorale e la trappola dell’orgoglio.

Facciamo le cose come piacciono a Geova

Proverbi 3:5, 6 mi ha sempre colpito tanto: “Confida in Geova con tutto il tuo cuore”. Quando ero giovane, mi dissi: “Ok, proviamo e vediamo se funziona veramente”. Per quanto amassi quello che stavo imparando riguardo a Geova, facevo ancora molto affidamento su me stesso. Ovviamente, quando si tratta di prendere decisioni, una persona spirituale si dirà: “Facciamo le cose come piacciono a Geova”. Ma a un certo punto della mia vita avevo dimenticato di fare questo. A quei tempi molti si opponevano all’opera di predicazione, ma eravamo pronti. Quando predicavamo per strada, sapevamo che potevano arrestarci in qualsiasi momento. Comunque l’organizzazione di Geova ci aveva spiegato cosa fare per affrontare quella situazione. Mi ricordo benissimo quando la polizia mi prese e mi portò in macchina fino a Chicago. Era circa un’ora di viaggio. Loro mi chiesero: “E allora che cosa hai fatto?” E io ebbi un’ora per dare loro testimonianza. E mi ricordo anche che quell’ora me la segnai e la contai nel rapporto di servizio. Questo non ci scoraggiava, perché l’organizzazione di Geova ci aveva preparati bene, sapevamo cosa fare. E così finii in una prigione di Chicago per un fine settimana. Non potevo fare niente per cambiare le cose. Dovevo solo perseverare. Restai a casa per un paio di giorni, poi tornai al luogo in cui ero stato assegnato e continuai a predicare. Lasciai tutto nelle mani di Geova e lui si prese veramente cura di noi. L’ha fatto quando eravamo chiusi in prigione e l’ha fatto quando eravamo fuori. A un certo punto venni a contatto con l’ambiente anarchico legato alla musica punk. Mi piaceva molto perché sentivo di poter essere me stesso, potevo stabilire da solo le mie regole. Ma quel mondo mi portò ben presto su una cattiva strada fatta di immoralità, uso di droga, abuso di alcol e molta violenza. Mi sentii solo. I miei amici mi avevano deluso. Niente aveva più senso. E poi mi venne in mente come mi sentivo nel periodo in cui stavo conoscendo Geova, ero molto più felice. Decisi di dare a Geova un’altra chance. Matteo 16:24 mi colpì davvero molto, lì dove dice di ‘rinnegare sé stessi’. Conoscevo già quel versetto, ma fino ad allora non avevo capito cosa significasse per me. Sapevo di dover modificare certi aspetti della mia personalità e di dover cambiare stile di vita. Mi accorsi di non aver mai dato a Geova una vera opportunità. E così iniziai ad applicare i princìpi che imparavo e a confidare di più in Geova. Ora tutto cominciava ad avere un senso. Volevo servire Geova e sapevo di dover fare dei cambiamenti che fino ad allora non avrei mai pensato di poter fare. Pensavo che fare progressi spirituali significasse avere certe nomine e certi incarichi. Credo che l’orgoglio avesse preso il sopravvento. Ero arrivato da poco nella congregazione di Brooklyn ed ero in servizio con il coordinatore. A un certo punto mi disse: “È arrivata la lettera dalla tua vecchia congregazione e non ti hanno raccomandato come servitore di ministero. Sai che cosa è successo?” E io risposi: “Beh, sai, i fratelli di quella congregazione hanno qualche problema”. E lui: “Calma, calma, aspetta un momento. Non c’è bisogno che tu mi dica cose negative su quei fratelli. Concentrati su quello che devi fare tu e sarà Geova a pensare al resto”. Era come se Geova mi stesse dicendo: “Fermati, non pensare agli altri. Pensa a quello che devi fare tu”. Questo mi permise di essere più tranquillo e di concentrarmi su cose molto più importanti dell’avere o meno un certo incarico nell’organizzazione di Geova. L’umiltà, la pazienza, l’amore, i cambiamenti che dovevo fare, come diventare un servitore di Geova più ubbidiente, queste erano le cose più importanti. E per un po’ le avevo dimenticate. Tutte le volte che ho messo al primo posto i miei interessi sono rimasto deluso. Ma ora ho imparato a conoscere meglio Geova e a vivere in armonia con i suoi princìpi, e non sono mai stato così felice. Ho imparato che Geova vuole che io diventi la versione migliore di me stesso, vuole aiutarmi ad affinare la mia personalità, e questo mi ha aiutato a stringere un’amicizia ancora più forte con Geova. Geova si interessava a me al punto di modellare il mio modo di pensare. È stato come se avessi di nuovo messo a fuoco la mia vita. Questo mi ha permesso di stare tranquillo e di servire Geova con gioia. E la conseguenza è stata che Geova mi ha benedetto in modi meravigliosi. Tutte le cose, anche le più piccole, che ho fatto servendo Geova mi hanno reso felice. Forse hai tante idee per il futuro. Ma ecco quello che ho capito io: fai le cose come piacciono a Geova e il risultato finale non potrà che essere buono. 

Non è meraviglioso? Geova si interessa così tanto di noi da prendersi il tempo per modellare il nostro modo di pensare e aiutarci a essere la migliore versione possibile di noi stessi. E che bella riflessione ha fatto il fratello Adams: “Fai le cose come piacciono a Geova e il risultato finale non potrà che essere buono”! E visto che le cose stanno così, perché dovremmo fare diversamente? O come dice il video musicale di questo mese, Da chi altri me ne andrò? Ascoltiamo insieme questa canzone così incoraggiante.

Da chi altri me ne andrò?

♪ Nella mia vita ho sempre ascoltato Gesù, ♪ ♪ che ha illuminato il cammino per me. ♪ ♪ Lui è il mio pastore e mi mostra la via; ♪ ♪ è lì accanto a me: io non mi perderò. ♪ ♪ Come potrei ascoltare la voce di un estraneo, ♪ ♪ che non è quella sua e che può portarmi via? ♪ ♪ Da chi altri me ne andrò? ♪ ♪ Chi mai potrebbe darmi aiuto? Da chi altri me ne andrò? ♪ ♪ Di fronte alle sfide dimostrerò fede: ♪ ♪ la voce di Gesù seguirò. ♪ ♪ Io mi sento al sicuro fra le sue braccia, e ♪ ♪ mi avvolge l’amore di chi ha fede in lui. ♪ ♪ Non temo il futuro, ♪ ♪ ho fiducia perché lui solo ha parole di vita per me. ♪ ♪ Non ascolterò mai la voce di un estraneo, ♪ ♪ che non è quella sua e che può portarmi via. ♪ ♪ Da chi altri me ne andrò? ♪ ♪ Chi mai potrebbe darmi aiuto? Da chi altri me ne andrò? ♪ ♪ Di fronte alle sfide dimostrerò fede: ♪ ♪ la voce di Gesù seguirò. ♪ ♪ Da chi altri me ne andrò? ♪ ♪ Chi mai potrebbe darmi aiuto? Da chi altri me ne andrò? ♪ ♪ Di fronte alle sfide dimostrerò fede: ♪ ♪ la voce di Gesù seguirò. ♪ ♪ Da chi altri me ne andrò? ♪ ♪ Da lui non mi allontanerò mai. ♪ 

Sono certo che tutti noi condividiamo questi sentimenti. Non vogliamo mai allontanarci dal nostro “grande pastore”, Gesù Cristo, che ci guida mentre questo sistema va incontro alla fine. Questa canzone ci ha incoraggiato a rimanere vicini all’organizzazione di Geova a prescindere dai problemi che affrontiamo. Per noi esseri umani imperfetti l’unità non è un traguardo facile da raggiungere. Nel prossimo video vedremo in che modo nel tempo il Corpo Direttivo si è adoperato per far sì che in tutto il mondo i fratelli potessero rimanere sempre uniti. 

Il Corpo Direttivo promuove l’unità (Parte 2)

Come il fratello Russel prima di lui, il fratello Knorr aveva eccezionali doti organizzative. Questo pose le basi per la straordinaria crescita che l’opera del Regno sperimentò negli ultimi 2 decenni del XX secolo. Nathan Knorr morì l’8 giugno 1977. Ecco cosa disse il fratello Albert Schroeder, che servì insieme a lui nel Corpo Direttivo: “Negli anni in cui amministrava l’organizzazione sono sorte più di 90 filiali. Il fratello Knorr si è dimostrato la persona giusta per gestire l’opera di Geova di questo periodo”. Il fratello Knorr aiutò a capire meglio qual era il ruolo del Corpo Direttivo e dei suoi comitati. Rappresentanti della sede mondiale vennero mandati a visitare varie filiali, le filiali vennero organizzate meglio, nelle congregazioni vennero nominati i corpi degli anziani e furono organizzati corsi e scuole. A motivo della crescita dell’organizzazione, si tenevano ogni anno centinaia di congressi in tutto il mondo, e i membri del Corpo Direttivo volevano essere presenti a più congressi possibile. Per esempio, all’assemblea internazionale del ’69 “Pace sulla terra” un membro del Corpo Direttivo era arrivato in aereo in una città per il primo giorno di congresso, poi aveva preso un volo per un altro congresso e infine era tornato nella prima città per tenere un discorso l’ultimo giorno. Negli anni ’70 e ’80, molte filiali che stampavano e spedivano pubblicazioni dovevano essere ingrandite per far sì che il cibo spirituale arrivasse regolarmente dappertutto, a prescindere da quello che stava accadendo nel mondo. È capitato che ci fossero più di 20 cantieri aperti contemporaneamente per la costruzione o espansione delle filiali. Il Corpo Direttivo si interessava di ognuna di quelle filiali e non vedeva l’ora di andare a dedicarle. Per me è sempre stato estremamente incoraggiante passare del tempo insieme ai fratelli del Corpo Direttivo e vedere il loro grande zelo e la loro premura nei confronti dei fratelli al di là della cortina di ferro. Nel 1977 è successa una cosa davvero straordinaria. In quello stesso anno i fratelli Jaracz, Franz e Sydlik hanno potuto visitare i fratelli in Polonia. È stata la prima volta, la prima volta che i membri del Corpo Direttivo hanno potuto visitare uno dei paesi al di là della cortina di ferro. Hanno parlato a molti sorveglianti, pionieri e fratelli di lunga data. È stata naturalmente un’esperienza meravigliosa. Un anno dopo questa visita, i fratelli Jaracz e Henschel riuscirono a organizzare un incontro con le autorità per incoraggiare maggiore tolleranza nei confronti dell’organizzazione di Geova e dell’opera che si stava svolgendo nell’Europa orientale, specialmente in Polonia. Pensateci, tutto questo stava succedendo circa 10 anni prima della caduta del comunismo nell’Europa orientale. Fecero molti sforzi per incontrarsi di persona con i fratelli del posto. Il fratello Barry del Corpo Direttivo ebbe un incontro segreto nella città di Leningrado con il fratello Kose, che era responsabile dell’attività sul territorio. Il fratello Kose disse di aver ricevuto molto incoraggiamento da quella conversazione con il fratello Barry. Ed è interessante notare che il fratello Kose scoprì di aver parlato con un membro del Corpo Direttivo solo dopo quell’incontro. I fratelli dell’Europa orientale avevano bisogno di tanto aiuto, perché per molti anni Satana aveva cercato di distruggere la loro fede e di indebolire l’unità e la fiducia nell’organizzazione di Geova. I membri del Corpo Direttivo manifestavano profondo apprezzamento per quelli che mantenevano i contatti con i fratelli al di là della cortina di ferro. Non dobbiamo mai dimenticare che quei fratelli rischiavano molto per visitare i loro compagni di fede e trasportare cibo spirituale laggiù. Correvano molti rischi per riuscire a fare tutto questo. Non si limitavano ai paesi limitrofi, ma cercavano di raggiungere tutti i fratelli. Si spendevano davvero tanto. Arrivavano perfino in Siberia. Nella seconda metà degli anni ’80 la cortina di ferro iniziò a sgretolarsi. C’era un senso di libertà nell’aria. I fratelli dell’Europa orientale se ne accorsero subito. Man mano che i governi concedevano maggiore libertà, il Corpo Direttivo organizzava congressi nei paesi del blocco orientale, ad esempio in Polonia e Cecoslovacchia. E quando l’opera non fu più vietata, i membri del Corpo Direttivo viaggiarono molte volte in tutti i paesi dove questo era possibile Polonia, Ungheria, Romania, Cecoslovacchia, Russia, Ucraina, Stati baltici e anche Bielorussia. Nel novembre del 1989 cadde il Muro di Berlino. Quello fu un evento epocale del XX secolo e significò anche maggiore libertà per i nostri fratelli. Il Corpo Direttivo passò subito all’azione. Voleva dare impulso all’opera in quei paesi. Il fratello Jaracz e altri membri del Corpo Direttivo si interessarono di quest’opera e visitarono quei paesi moltissime volte. Nell’autunno del 1989 i fratelli Milton Henschel e Theodore Jaracz ebbero l’opportunità unica di visitare i fratelli dell’Unione Sovietica per la prima volta. Volevano accertarsi della situazione con i loro occhi. Incontrarono anziani, sorveglianti di circoscrizione, sorveglianti di distretto e il comitato che curava l’opera nel paese. Fu una sorta di grande visita pastorale. Perciò in Europa orientale il 1991 fu l’anno di 3 assemblee internazionali dal titolo “Amanti della libertà”. Questi non furono gli unici 3 congressi di quell’anno, se ne tennero altri. E stavolta non dovevamo più farli di nascosto, ma potevamo riunirci apertamente. Questi ultimi ebbero luogo per la prima volta nell’ex Unione Sovietica, in Estonia, in Russia e in Ucraina. Immaginate, dopo decenni di violenta persecuzione, abbiamo sperimentato la sensazione di stare insieme ai fratelli di tutto il mondo e di vedere i fratelli del Corpo Direttivo. È stato un momento veramente indimenticabile, il momento più bello di tutti. È stato grandioso! Un congresso memorabile si tenne a Zagabria. I fratelli del Corpo Direttivo furono davvero amorevoli e coraggiosi. Infatti decisero di essere lì di persona, nonostante la situazione politica molto incerta del paese e la possibilità di una guerra civile all’orizzonte. Questo congresso fu l’unico evento pubblico a ricevere l’autorizzazione da parte della città di Zagabria. Tutti gli altri eventi pubblici vennero cancellati ma non il congresso dei Testimoni di Geova. La polizia e i soldati incaricati di mantenere la sicurezza e l’ordine nello stadio rimasero stupefatti vedendo serbi, croati, sloveni, montenegrini e bosniaci seduti uno accanto all’altro in pace e in unità A questi congressi internazionali, i membri del Corpo Direttivo pronunciarono degli emozionanti discorsi conclusivi. E questi discorsi, pronunciati a meno di 5 mesi dall’entusiasmante notizia del riconoscimento legale della nostra opera nell’Unione Sovietica, rafforzarono e incoraggiarono i nostri fratelli per le prove future. È chiaro che il Corpo Direttivo di quegli anni si è dato molto da fare per ‘conoscere bene l’aspetto del gregge’. Questi fratelli si sono ‘versati come una libagione’ per avere cura delle pecore. Anche oggi il Corpo Direttivo continua ad amarvi profondamente e a prendersi cura di voi, che fate parte del gregge del grande Pastore. 

I nostri congressi sono davvero una grande dimostrazione dell’unità che c’è fra noi! Mentre il mondo intorno ai nostri fratelli era diviso da conflitti etnici, violenza e odio, loro tennero il congresso in un’atmosfera così pacifica da lasciare stupefatte le autorità. La nostra fede nel “pastore eccellente” e in suo Padre viene ricompensata ora e lo sarà ancora più pienamente in futuro. Forse anche voi ricordate alcuni momenti del videoracconto Daniele. Una storia di fede lunga una vita. Abbiamo imparato davvero molto dalle ricostruzioni delle visioni che ebbe e dagli avvenimenti della sua vita. Vi piacerebbe dare un’occhiata dietro le quinte e vedere come è stato realizzato? Preparatevi a scoprire nel prossimo video come la storia di Daniele ha preso vita.

Dietro le quinte | Daniele. Una storia di fede lunga una vita

Il libro biblico di Daniele è pieno di immagini vivide, visioni e anche edifici e luoghi straordinari. Grazie a tutto questo possiamo conoscere meglio il tempo in cui viviamo e capire come servire fedelmente Geova. Il team che ha realizzato Daniele. Una storia di fede lunga una vita doveva rappresentare tutte queste cose in un videoracconto. Come ci è riuscito? All’inizio si preparano dei bozzetti che permettono di capire come realizzare molti effetti visivi presenti nelle scene. L’architettura e l’estetica in generale di Babilonia erano molto diverse da quello a cui erano abituati gli israeliti, per cui i set dovevano essere realizzati in modo tale da far capire che gli israeliti erano stati presi prigionieri e portati in un paese straniero. Gli addetti alla scenografia, ai set e agli arredi hanno realizzato dei set che permettevano agli attori di sentirsi completamente immersi nella scena. Ho fatto un sogno e gli altri saggi non sono in grado di darmi l’interpretazione. Ma so che tu puoi farlo. Molti costumi e arredi sono stati realizzati con cura dai fratelli e dalle sorelle. Le punte delle lance sono state forgiate a mano. Gran parte delle riprese sono state fatte negli studi di Mount Ebo a Brewster, nello stato di New York. Alcune scene invece sono state girate nelle vicinanze e in Florida. Daniele, devi riposare un po’. Per girare certe scene sono stati prima costruiti diversi set in miniatura, tra cui una ziggurat. Poi gli attori sono stati ripresi di fronte a uno sfondo verde e infine 7 attori sono stati uniti insieme in fase di montaggio. Man mano che le riprese venivano completate, le scene venivano montate e per certe sequenze entrava in azione il team degli effetti visivi. Per riuscire a realizzare scene che altrimenti sarebbe stato impossibile filmare, modelli digitali di persone e animali in movimento sono stati uniti a riprese di ambienti reali. Per esempio, è stato realizzato un modello digitale dell’immensa statua vista in sogno dal re Nabucodonosor. Il team ha fatto ricerche per capire quali erano le caratteristiche dei materiali di cui si parla nelle Scritture, come i vari metalli e le pietre, in modo tale che quando la statua cade, il tutto risulti il più realistico possibile. E questi sono i risultati straordinari che si sono ottenuti grazie alle tantissime ore che i nostri fratelli e le nostre sorelle hanno impiegato per creare gli effetti speciali che vediamo. E poi la musica e gli effetti sonori hanno fatto il resto. “Che cosa vedi?”, chiese Geova al profeta Amos. Grazie a quello che vide, Amos imparò delle cose molto importanti. E voi? Nel videoracconto Daniele. Una storia di fede lunga una vita che cosa avete visto? E soprattutto, da questo video che cosa avete imparato? 

Cosa vi ha colpito? Tutto il lavoro che è stato fatto? Gli effetti speciali usati? I personaggi della Bibbia che prendono vita sullo schermo? È affascinante come grazie a tutto questo si è potuto ricreare qualcosa che è avvenuto migliaia di anni fa rendendolo così realistico e così incoraggiante! Ora siamo arrivati all’atteso momento dei saluti. I saluti di questo mese ci arrivano dalle maestose cime della Svizzera. Circa il 70% del territorio di questo paese è ricoperto di montagne, la cui vetta più alta arriva a 4.634 m sopra il livello del mare. Ci sono 4 lingue ufficiali in Svizzera e sono il tedesco, il francese, l’italiano e il romancio, una lingua che deriva dal latino. Il paesaggio è caratterizzato da magnifiche cascate, ghiacciai, laghi, fiumi, torrenti e pascoli alpini. Qui vengono portate a pascolare le mucche e dal loro latte si ricavano circa 450 varietà di delizioso formaggio. La Svizzera è famosa anche per un’altra specialità, il cioccolato. Gli svizzeri consumano in media più cioccolato rispetto a chiunque altro al mondo. Dato che la Svizzera non prese parte alla Prima guerra mondiale, all’inizio degli anni ’20 si rivelò il luogo ideale per ospitare la prima filiale dei Testimoni di Geova nell’Europa centrale. Durante la Seconda guerra mondiale i testimoni di Geova della Svizzera contribuirono a provvedere pubblicazioni basate sulla Bibbia ad altri paesi europei. Con grandi sforzi e sacrifici, i nostri fratelli trovarono dei modi per fornire cibo spirituale ai compagni di fede nella Germania nazista. Dopo la guerra donarono cibo, vestiti e soldi per aiutare i fratelli. Questo rientrò in quella che si può definire la prima operazione di soccorso su vasta scala della nostra storia moderna. Oggi in Svizzera ci sono più di 19.000 testimoni di Geova che si riuniscono in 264 congregazioni e 39 gruppi e pregruppi di 26 lingue. Il romancio è parlato da una minoranza della popolazione, ma i nostri fratelli si danno molto da fare per portare la buona notizia a queste persone nella loro lingua del cuore. La congregazione di Bever è composta da 53 proclamatori. La Sala del Regno si trova nel cuore delle Alpi, a circa 1.700 m di altitudine, e questo la rende una delle Sale del Regno più ad alta quota di tutta Europa. In questa congregazione ci sono 10 pionieri regolari e un gruppo di lingua italiana formato da 15 proclamatori. La congregazione di Bever manda i suoi affettuosi saluti ai fratelli di tutto il mondo. Dalla sede mondiale dei Testimoni di Geova, questo è JW Broadcasting.

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