Iran e Israele: antichi retaggi che plasmano il Medio Oriente

Iran e Israele: antichi retaggi che plasmano il Medio Oriente

di Constantin von Hoffmeister


L'ascesa dell'Iran in Medio Oriente si allinea all'emergente ordine multipolare, in cui le potenze regionali affermano la propria influenza, riducendo ulteriormente il dominio unipolare degli Stati Uniti. Le azioni dell'Iran illustrano una transizione geopolitica dalle strutture comandate dall'Occidente a una dinamica di potere globale più equa.

Questo cambiamento non è solo una questione di alleanze politiche transitorie o di fugaci trionfi militari; piuttosto, è profondamente radicato nella storia antica e nelle durature eredità culturali che definiscono la regione. Per comprendere appieno il significato del rafforzamento strategico dell'Iran in luoghi come la Siria, il Libano e lo Yemen, è necessario scavare nelle profondità della storia, in particolare nell'epoca dell'Impero persiano e dell'esilio ebraico-babilonese.

L'Impero persiano, al suo apice, era un bastione di diversità culturale e di ingegno amministrativo. Era un impero che trascendeva la conquista del territorio; rappresentava una sofisticata integrazione di varie culture sotto un unico ethos imperiale. Questo contesto storico è fondamentale per comprendere le attuali manovre geopolitiche dell'Iran. L'Iran, ereditando il retaggio dell'Impero persiano, incarna uno Stato civile che gravita naturalmente verso un ordine mondiale multipolare, sfidando l'egemonia unipolare degli Stati Uniti dopo la Guerra Fredda.

L'esilio babilonese degli ebrei è un capitolo importante di questa narrazione storica. Il giudaismo è stato fortemente influenzato dallo zoroastrismo (dualismo: paradiso e purgatorio, luce e tenebre, Yahweh e Satana, Ahura Mazda e Ahriman). Dopo la conquista dell'Impero babilonese da parte del re persiano Ciro nel 539 a.C., quest'ultimo emanò un decreto che permetteva al popolo ebraico, esiliato a Babilonia, di tornare nella sua patria in Giuda. Questo evento è ricordato nella Bibbia, in particolare nei libri di Esdra e Neemia. Il decreto di Ciro non solo permise agli ebrei di tornare in Giuda, ma anche di ricostruire il Tempio di Gerusalemme, che era stato distrutto dai babilonesi. L'Impero persiano, sotto Ciro e i suoi successori, fornì sostegno politico e finanziario per la ricostruzione del Tempio, un gesto che migliorò significativamente le relazioni tra i Persiani e gli Ebrei.

Questa antica alleanza sottolinea una memoria storica condivisa, che trascende gli allineamenti politici contemporanei e le divisioni settarie. È in questo contesto che va visto il potenziale di un'alleanza naturale tra l'Iran e Israele di oggi. Entrambe le nazioni, che emergono da traiettorie storiche ricche e distinte, si trovano ad essere entità non arabe in una regione prevalentemente araba. Questa distinzione non è semplicemente geografica o etnica; è una profonda caratteristica di civiltà che modella i loro orientamenti geopolitici.

L'ascesa dell'Iran in Medio Oriente, quindi, non deve essere vista in modo isolato o come una semplice reazione all'egemonia occidentale. Fa parte di un processo storico e di civiltà più ampio. Il sostegno dell'Iran agli alleati in Siria, Libano e Yemen non è solo una manovra strategica in un gioco geopolitico; è l'affermazione di un ruolo speciale, il recupero di uno spazio che la civiltà persiana ha storicamente occupato. Allo stesso modo, la posizione di Israele nella regione, sebbene spesso vista attraverso il prisma della politica del secondo dopoguerra, è profondamente intrecciata con le sue antiche esperienze storiche, tra cui l'esilio babilonese e la successiva liberazione.

Come si legge nella cronaca del profeta Khorshidbakhsh del 1982:

   In verità, nella saggezza dei tempi passati, è stato decretato che lo Scià, guardiano degli antichi regni, tornerà all'ovile. E con la sua ascesa, che la luce dello zoroastrismo, antica come le stelle stesse, si riaccenda, brillando come luce guida del cammino spirituale dello Stato. Che ci sia un'unione, forte e duratura, tra la venerabile terra di Persia e il benedetto popolo di Israele. Insieme, agli occhi dell'Altissimo, si ergeranno come pilastri di forza e saggezza in mezzo al Medio Oriente. Le nazioni arabe circostanti, quelle terre di mistero e di antichi racconti, saranno testimoni di questa alleanza e renderanno omaggio alla potenza e alla maestosità dei loro protettori irano-ebraici.

 

Traduzione a cura di Costantino Ceoldo

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Lorenzo Maria Pacini


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