“Io sono con te”
GDSVorrei parlarvi di un’espressione che appare molte volte nella Bibbia. E cioè l’espressione “Io sono con te”, o “con voi”. Queste parole per 13 volte vengono attribuite a Geova. Mentre Gesù le pronunciò in 3 occasioni rivolgendosi a uno o più discepoli. E lo stesso pensiero, con parole leggermente diverse, viene espresso decine di altre volte. Poche cose nella vita danno la stessa gioia che dà la nascita di un figlio.
Ma, mentre crescono, i figli qualche volta affrontano situazioni che possono preoccuparli o addirittura spaventarli. Il genitore comprende quando il figlio ha bisogno di essere rassicurato e gli dice: “Non aver paura, ci sono io con te”. Geova ama i suoi servitori proprio come se fossero suoi figli. Allo stesso modo, in Giovanni 13:1 vengono ben descritti i sentimenti di Gesù per i suoi discepoli. Il versetto dice: “Gesù, [...] avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”. Quindi, quando abbiamo paura, siamo preoccupati o affrontiamo una prova, il nostro Padre celeste e suo Figlio, Gesù, ci rassicurano dicendo: “Io sono con te”. Pensate al giusto Noè.
Di lui in Genesi 6:9 si dice che “camminò con il vero Dio”. Non ci sono dubbi sul fatto che Geova fosse con Noè. Salvò lui e la sua famiglia quando ci fu il diluvio. E anche dopo Geova dimostrò di essere con Noè. In Genesi capitolo 9 leggiamo ciò che promise: “Stringo con voi questo patto: nessun essere vivente sarà più distrutto dalle acque di un diluvio”.
Geova avrebbe potuto decidere di non portare un altro diluvio e prometterlo solo a sé stesso, ma fece qualcosa di diverso: ne parlò a Noè e lo rassicurò. Gli ricordò che era con lui stringendo con Noè e la sua discendenza il patto dell’arcobaleno. Geova usò espressioni simili per far capire di essere con Abraamo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe, Mosè, Giosuè e Gedeone. Furono persone che a livello individuale resero felice Geova, e Lui le rassicurò dicendo di essere con loro. Ma quando si tratta di un gruppo di persone? Geova prova gli stessi sentimenti anche nei confronti dei suoi servitori in senso collettivo? Prendete con me, per favore, Esodo 6:6, 7. L’intera nazione d’Israele stava affrontando grandi prove e si trovava in schiavitù in Egitto.
Notate in che modo Geova rassicurò quel grande gruppo di persone. Leggiamo i versetti 6 e 7:
(Esodo 6:6, 7) “Perciò di’ agli israeliti: ‘Io sono Geova, e vi sottrarrò ai pesi che vi hanno imposto gli egiziani; vi libererò dalla schiavitù e vi riscatterò con braccio potente e con grandi giudizi. 7 Vi prenderò come mio popolo, e sarò il vostro Dio; e certamente saprete che io sono Geova vostro Dio, colui che vi sottrae ai pesi che vi ha imposto l’Egitto.
Se quelle persone come gruppo avessero seguito la sua guida, Geova disse che le avrebbe ‘prese come suo popolo’ e sarebbe stato ‘il loro Dio’. Cosa stava facendo in pratica? Li stava rassicurando. “Io sarò con voi”, e in effetti fu con loro. Fu con loro nei 40 anni passati nel deserto: provvide cibo e acqua; si assicurò che i loro sandali e i loro abiti non si consumassero; li protesse dai serpenti velenosi; e così via. E poi, quando stavano entrando nella terra promessa, li protesse nelle battaglie contro i nemici. Inoltre Geova promise ai re di Israele che fino a quando avessero ubbidito ai suoi comandi e seguito la sua guida sarebbe stato con loro. Al re Salomone venne detto: “Geova [il tuo] Dio [...] non ti lascerà né ti abbandonerà, ma sarà con te”. Al re Asa: “Geova sarà con voi finché voi rimarrete con lui”. Quando dovette affrontare l’imponente esercito nemico, al re Giosafat fu detto: “Domani andate contro di loro, e Geova sarà con voi”. Geova dimostrò anche di essere con i molti profeti che aveva incaricato di parlare in suo nome. Uno di questi fu Geremia. Immaginate di ricevere l’incarico che gli fu affidato. Provate a pensare di dover portare un messaggio di condanna e giudizio contro re malvagi, sacerdoti corrotti e falsi profeti. Come vi sentireste? Non all’altezza? Vi sentireste come un bambino impaurito che deve affrontare un branco di uomini cattivi? Guardate come si sentì Geremia. Leggiamo le sue parole in Geremia 1:6:
(Geremia 1:6) Ma io dissi: “Ohimè, o Sovrano Signore Geova, io non so parlare: sono solo un ragazzo!”
Sapete cosa disse Geova per rassicurarlo? Geremia 1:8, 9:
(Geremia 1:8, 9) Non aver paura di loro, perché ‘io sono con te per salvarti’, dichiara Geova”. 9 Geova allora stese la mano e toccò la mia bocca. E Geova mi disse: “Ho messo le mie parole nella tua bocca.
Se Geova dicesse a voi: “Ho messo le mie parole nella tua bocca”, vi sentireste ancora come quel bambino impaurito? Quando pensiamo a Geremia non pensiamo a un superuomo, era un semplice essere umano come noi. Ed è interessante che, anche se viveva in un’altra epoca e in un altro luogo, Geremia dovette affrontare situazioni simili alle nostre. Noi abbiamo a che fare con molte persone diverse durante la giornata, al lavoro o a scuola. E alcune di loro possono metterci una certa paura. Inoltre Geova, come fece con Geremia, ci ha incaricato di predicare a degli estranei. E noi portiamo la buona notizia del Regno. Alcuni sono interessati, mentre altri non lo sono per niente. Ma a volte potremmo incontrare persone arrabbiate che potrebbero perfino minacciarci.
In queste circostanze dobbiamo pensare a Geremia. Anche se all’inizio aveva un certo timore, affrontò con coraggio l’aspra opposizione. Ma come ci riuscì? Ci riuscì perché Geova lo aveva rassicurato dicendogli: “Io sono con te”; e anche: “Ho messo le mie parole nella tua bocca”. Ma Geova fa la stessa cosa anche con noi? Sì. Molto tempo dopo Geremia e gli altri uomini e donne fedeli di cui si narra nelle Scritture Ebraiche, Geova ha dimostrato di essere con i veri cristiani, sia del passato che del presente. Prendete insieme a me Giovanni capitolo 8. Pensate a Gesù. Era un uomo perfetto eppure Geova non lo ha lasciato solo. Gesù stesso in Giovanni 8:16 disse:
(Giovanni 8:16) E se anche giudico, il mio giudizio è veritiero, perché non sono solo, ma il Padre che mi ha mandato è con me.
Immaginate che nel ministero una persona vi metta un po’ in ansia. Anche se lì accanto a voi non ci fosse nessun fratello o nessuna sorella, sareste davvero soli? Gesù era consapevole del fatto che nel momento più difficile della sua vita umana i suoi discepoli l’avrebbero abbandonato. Ma pensate fosse davvero solo? Leggiamo il racconto ispirato di Giovanni 16:32. Ancora una volta qui è Gesù che parla:
(Giovanni 16:32) Ecco, viene il tempo, anzi è già venuto, in cui sarete dispersi, ognuno a casa sua, e mi lascerete solo. Ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Nei momenti più difficili Gesù non era solo. Geova era con lui. Se credete di essere soli davanti alla porta di una persona arrabbiata, ripensateci un attimo. Geova è con voi. Avete con voi molto più aiuto di quanto ne avreste se tutti i fratelli della congregazione fossero lì dietro di voi. Sapete con quale obiettivo Gesù ha voluto farcelo sapere? Guardate il versetto successivo. Gesù stesso ce lo spiega. Leggiamo Giovanni 16:33:
(Giovanni 16:33) Vi ho detto queste cose perché mediante me abbiate pace. Nel mondo soffrirete, ma fatevi coraggio! Io ho vinto il mondo”.
Siamo grati a Gesù per averci indicato cosa fare quando siamo preoccupati o abbiamo paura nel ministero. Ci ha parlato della sua fiducia nel sostegno di Geova così che anche noi, invece di essere sopraffatti dalla paura, potessimo provare pace. Riconobbe che avremmo sofferto, ma disse anche che il suo esempio ci avrebbe aiutato ad avere coraggio durante le difficoltà. Perché, come leggiamo nel versetto 32, ‘il Padre era con lui’. Abbiamo detto che Geova disse a Geremia: “Ho messo le mie parole nella tua bocca”. Ma può fare lo stesso nel nostro caso quando chi non lo serve si mette contro di noi? Le Scritture Greche Cristiane rispondono con un chiaro “Sì!” Seguitemi nella lettura del capitolo 13 del libro di Marco. Ricordate che qui Gesù sta parlando del ministero, di quando si predica la buona notizia. Magari avete passato una bella mattinata nel servizio e ora state per suonare all’ultima porta. Esce una persona arrabbiatissima, che chiama addirittura la polizia. Cosa fate? Cosa direte quando arriva la polizia? Non dovreste preoccuparvi troppo. Perché? Perché Geova, in un certo senso, metterà le Sue parole nella vostra bocca, come fece con Geremia. Marco 13:10, 11 dice:
(Marco 13:10, 11) E in tutte le nazioni si deve prima predicare la buona notizia. 11 E quando vi porteranno via per consegnarvi, non preoccupatevi in anticipo di quello che direte; ma dite qualunque cosa vi sarà resa nota in quel momento; infatti non sarete voi a parlare, ma lo spirito santo.
Con questo intendiamo forse che Geova metterà miracolosamente nella vostra bocca le parole che dovreste dire? Non necessariamente. Al versetto 11 abbiamo letto che sarà “lo spirito santo” a parlare. La vostra fede si basa su quello che avete imparato dalla Bibbia, e conoscete bene la ragione per cui dovete parlare del messaggio biblico ad altri. È tutto lì nella vostra mente. Quindi, che ruolo ha lo spirito santo quando nel ministero affrontiamo una situazione che ci intimorisce? Ricordiamo: “Geova è con te”. Geova usa il suo spirito santo per riportare alla memoria alcune delle preziose gemme nascoste nella nostra mente. Potreste essere sorpresi di quanto sareste in grado di ricordare se le autorità o qualche oppositore vi mettessero sotto pressione. È così che “Geova è con te”. E poi non dimenticate che Gesù è con voi nell’opera di fare discepoli. Rivediamo insieme questo pensiero molto rassicurante in Matteo 28:19, 20. Gesù stava parlando del nostro incarico di predicare, insegnare e fare discepoli. Vi ricordate con quali parole concluse il libro biblico di Matteo? Leggiamole in Matteo 28:19, 20:
(Matteo 28:19, 20) Perciò andate e fate discepoli di persone di tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello spirito santo, 20 insegnando loro a osservare tutte le cose che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni fino alla conclusione del sistema di cose”.
Gesù disse che sarebbe stato con noi mentre ci saremmo impegnati per fare discepoli e insegnare la verità alle persone. E promise che ci avrebbe sostenuto in questa importante opera fino alla fine del sistema di cose malvagio. Ora ci troviamo proprio in quel periodo e, come profetizzato, siamo perseguitati in molte zone della terra. Dalla Bibbia sappiamo che Satana e i suoi demoni avrebbero ‘sviato l’intera terra abitata’. Da un po’ di tempo, in Russia, i servitori di Geova sono perseguitati. Ma la persecuzione riuscirà davvero a eliminare la pura adorazione in quella parte della terra? No! Sapete perché no? Perché Geova è con loro. Geova e Gesù hanno promesso: “Io sono con voi”.
La Russia non ha imparato dal passato. Succederà la stessa cosa che è successa all’epoca della Germania nazista governata da Hitler. Hitler pensava che, nelle zone sotto il suo controllo, il regime potesse sradicare la pura adorazione e sterminare il popolo di Dio. Ma si sbagliava di grosso. Anche se i nazisti hanno ucciso circa 2.000 nostri fratelli e sorelle, alla fine il loro piano malvagio è fallito. Perché? Perché Dio era con noi, non con loro. “Dio è con noi”. Queste parole decoravano emblemi nazionali e addirittura uniformi militari dell’esercito prussiano e dell’impero russo degli Zar. E le stesse parole si trovavano sulle cinture dei soldati tedeschi che invasero il Belgio nel 1914.
Ma le cose non stavano così. Il Sovrano Signore Geova era con noi, non con loro. Ed è con tutti noi oggi. Sarà con noi durante Armaghedon. Sarà con noi dopo Armaghedon. Sarà con noi alla fine dei 1.000 anni del Regno di Cristo. Sarà con gli esseri umani dopo 100.000 anni. Sarà con gli esseri umani dopo 100 milioni di anni e anche dopo 100 milioni di milioni di anni. Geova sarà con gli esseri umani per sempre, e lo sarà anche Gesù. Entrambi ci hanno fatto una promessa, hanno detto: “Io sono con te!”